La
Nuova Sardegna
Murgia,
un post al veleno Deiana: vera Accabadora. Su Fb l'attacco della scrittrice
alla giunta regionale per un volo non trovato. La politica reagisce, 4 senatori
scrivono alla Rai. E sul web si scatena il dibattito
SASSARI Dagli esordi letterari
dell'Accabbadora al successo televisivo come severa demolitrice di libri.
Altrui. Stroncare per Michela Murgia è qualcosa a metà tra un destino e un
marchio di fabbrica. Ma questa volta la vis polemica della
scrittrice di Cabras sembra essere andata un po' oltre. Almeno a vedere la
reazione indignata di politici e di una parte del feroce tribunale popolare di
Facebook. La Murgia si è schiantata davanti alla complicata realtà che spesso
deve affrontare un sardo: trovare all'improvviso un posto in aereo sui voli in continuità.
Nessun biglietto disponibile
sull'aereo da Fiumicino con Alitalia. La scrittrice ha dovuto ripiegare su un
Ryanair da Ciampino. E non l'ha presa benissimo. Ha sfogato la sua frustrazione
con un post al veleno sul suo profilo Facebook. «La mia giornata comincia con
un pensiero alla giunta Pigliaru e uno più speciale riservato all'assessore ai
trasporti degli ultimi tre anni Massimo Deiana. Senza Ryanair da Ciampino sarei
mancata all'ultimo saluto a un'amica che è morta. Così auguro ai vostri figli
lontani quando di andarvene toccherà a voi». E pazienza se l'ultima continuità
territoriale risale alla giunta Cappellacci e il calcolo dei posti disponibili
era fatto sulla base del traffico del 2011. Le reazioni.
Il post è come un innesco mediatico
nel tritolo del web. Scontata l'esplosione di critiche e indignazione. Ma c'è
anche chi, e sono in tanti, condivide il contenuto del post della scrittrice. E
al contrario accusa di falsità e opportunismo i politici che si sono schierati
con la giunta. L'assessore Massimo Deiana,
ultracorazzato da tre anni di contestazioni, non si tira indietro e risponde
subito con una battuta. «Un augurio da vera Accabbadora, che ricambio». Ma se
l'assessore si limita a una stoccatina, i senatori sardi mostrano molto meno
senso dell'umorismo. Giuseppe Luigi Cucca, che è anche segretario del Pd, Silvio
Lai, Ignazio Angioni e Luciano Uras hanno scritto un documento a Monica
Maggioni e Mario Orfeo, presidente e direttore della Rai, l'emittente che
trasmette il programma condotto dalla Murgia.
«Non basta un profilo culturale,
anche di valore, perché espressioni cariche di violenza e di incitazione
all'odio siano compatibili con il servizio pubblico. Non può passare
inosservato - fanno rilevare i senatori - che una professionista come dovrebbe
essere la signora Murgia, mentre svolge ruoli significativi e di grande
visibilità all'interno del servizio pubblico radiotelevisivo, che per
antonomasia assolve a compiti culturali di
formazione e coesione sociale, possa augurare, pubblicamente, sofferenza e
solitudine, se non addirittura la morte ad alcune persone, anche
particolarmente esposte per le funzioni pubbliche che esercitano».Ma la
solidarietà a Deiana e Pigliaru arriva anche da chi è sempre stato critico con
la Regione. Il deputato Roberto Capelli. «Giudico
spregevole e volgare il post della Murgia.
Affermazione che confino nell'ambito
della meschinità umana. S'Accabbadora, nella nostra realtà, aveva una sua
dignità e soprattutto rispetto del dolore e della malattia. Auguro un lunga e
serena vita anche a coloro di cui non condivido la linea e l'azione politica e
dei quali continuerò ad essere tenace e determinato oppositore». Anche Piergiorgio
Massidda, che qualche ora prima aveva presentato un esposto all'Anac contro la
nomina di Deiana all'Autorità portuale, si schiera con presidente e assessore.
«Esprimo solidarietà al presidente Francesco Pigliaru e Massimo Deiana. Una
cosa è esprimere legittime critiche politiche. Altro è abbandonarsi a commenti
di questa bassezza e tirare in ballo i figli. Questa giunta regionale è
responsabile di una politica dei trasporti disastrosa, ma questo non giustifica
le parole di un personaggio pubblico come la Murgia». (l.roj)
Unione Sarda
Lavori
pubblici, Balzarini assessore
Sostituirà
il dimissionario Maninchedda. In Consiglio inizia l'esame
della
legge omnibus
L'interim di Raffaele Paci ai Lavori
pubblici è durato meno del
previsto. Ieri Francesco Pigliaru -
nonostante l'agenda piena di
incontri collaterali al G7 Trasporti
- ha trovato il tempo per firmare
il decreto di nomina del nuovo
assessore ai Lavori pubblici che
prenderà il posto di Paolo
Maninchedda. Si tratta di Edoardo
Balzarini, attuale direttore
generale dell'assessorato.
LA SCELTA Il suo nome era stato
fatto dal Partito dei sardi in
occasione del primo vertice con
Pigliaru, subito dopo le dimissioni
del presidente del partito.
«Attraverso questa scelta il presidente
Pigliaru e il Pds, concordando sulla
necessità di proseguire e
valorizzare l'importante lavoro
svolto negli ultimi tre anni», si
legge in una nota della Regione,
«confermano gli impegni assunti
attraverso il mandato elettorale,
condividendo al contempo l'esigenza
di tener aperto il dialogo politico
sulle azioni di alto profilo da
mettere in campo per la sempre più
incisiva difesa degli interessi dei
sardi e della Sardegna».
LEGGE OMNIBUS Neanche l'attività del
Consiglio regionale si è fermata.
Ieri l'Aula ha dato il via all'esame
della legge omnibus, cosiddetta
“di manutenzione”, collegata alla
legge urbanistica. L'assemblea ha
approvato il passaggio agli articoli
con 31 voti a favore, uno
contrario e 18 astenuti. Si tratta
di una legge che interviene in
diversi ambiti: regolamentazione
delle varianti in corso d'opera,
mutamenti di destinazione d'uso,
applicabilità degli strumenti
normativi, «strumenti a sostegno
dello sviluppo nella fascia costiera,
che non derogano al Ppr», ha
precisato l'assessore Cristiano Erriu.
Che ha aggiunto: «Abbiamo un
impianto normativo vecchio, con troppe
regole inefficaci, si è quindi
intervenuto in maniera chirurgica su
alcuni temi di edilizia e
urbanistica, con questa legge ci saranno
enormi benefici per il sistema delle
imprese e delle autonomie
locali».
Roberto Murgia
Nomina
all'authority, la Camera approva
Ora manca solo il decreto del
ministero delle Infrastrutture: la
nomina dell'assessore ai Trasporti
Massimo Deiana a presidente
dell'autorità portuale del Mar di
Sardegna incassa il parere positivo
della nona commissione della Camera.
«Abbiamo una grande opportunità. A
livello mondiale il sistema di
trasporto marittimo ha superato per
la prima volta la soglia dei 10
miliardi di tonnellate movimentate
di cui il Mediterraneo rappresenta
il 20 per cento. E la Sardegna, in
questo contesto, può giocare una
partita decisiva e diventare, come
diciamo e sogniamo da tempo, uno
fra i più importanti elementi di
connessione fra i paesi della sponda
sud del Mediterraneo e il nord
Europa», sostiene la deputata del
Partito democratico Romina Mura, una
delle componenti della
commissione Trasporti.
Martedì si era già espressa in
maniera positiva la commissione Lavori
pubblici e comunicazioni del Senato,
proprio nel giorno in cui l'ex
presidente dell'authority di
Cagliari Piergiorgio Massidda aveva
chiesto un giudizio sulla
legittimità della nomina all'autorità
Anticorruzione.
SELARGIUS.
Un “partito” da 11mila elettori. Stasera uno speciale su Videolina
Le
strategie di Lilliu e Concu per convincere gli astenuti
Quattro giorni al ballottaggio, alle
spalle circa 11mila astenuti al
primo turno. Il partito dei
disertori delle urne è un dato non
trascurabile delle Comunali
selargine. In attesa dell'ultima sfida di
domenica, i candidati sindaci
studiano strategie diverse. Francesco
Lilliu, in campo col centrosinistra,
si avvale anche del potere del
web; il rivale del centrodestra, Gigi
Concu, si limita al tradizionale
porta a porta. L'obiettivo è
identico: convincere i cittadini
astensionisti a non saltare anche il
secondo appuntamento elettore. E
chiaramente mettere in tasca il
maggior numero di voti.
LILLIU La sua campagna di sensibilizzazione
“Adotta un astenuto” è
diventata quasi virale sul web: poco
meno di 13mila visualizzazioni e
un'infinità di condivisioni su
WhatsApp. «Purtroppo, al primo turno
oltre 10mila selargini non sono
andati a votare: è un dato che deve
fare riflettere. Quando quasi la
metà della città non si reca ai
seggi, a perdere è tutta la classe
politica», commenta. «Oltre alla
campagna che vuole sensibilizzare
quanti al primo turno non sono
andati alle urne, sto girando per le
strade della città, proponendo le
idee contenute nel programma, e
confrontandomi con i cittadini».
L'appello: «È stata una campagna
elettorale lunga e faticosa, sia per
i candidati che per i cittadini,
stanchi delle solite facce e
promesse. Chiedo ai selargini di
andare a votare per il futuro della
nostra città: dal voto di domenica
dipendono le scelte che verranno
fatte su temi fondamentali come il
lavoro, imprese, commercio,
sicurezza. Chiedo di sostenere la
nostra proposta e di scegliere il
cambiamento».
CONCU Sul versante opposto, la
campagna di reclutamento astenuti
portata avanti da Concu lascia fuori
il mondo virtuale. «Ognuno fa le
sue scelte, io non ho bisogno di
video e musichette», premette. «La
mia strategia è identica da dieci
anni: faccio una campagna elettorale
quotidiana, per strada, in mezzo
alla gente. Continuo in questo senso,
senza cambi di rotta», sottolinea.
«Tanti astenuti preoccupano e fanno
riflettere, non vorrei si trattasse
di disaffezione alla politica:
chiedo ai selargini di non mancare
anche la seconda opportunità per
dimostrare che hanno a cuore il
futuro della nostra cittadina. Essere
eletto con un'alta percentuale di
non votanti sarebbe una vittoria
parziale: spero non accada. Le urne
resteranno aperte dalle 7 alle 23:
ci sarà tutto il tempo per andare a
votare e al mare».
MONITOR Ai ballottaggi di domenica
sarà dedicata la puntata speciale
di Monitor in onda su Videolina
questa sera alle 21. Alle 21,30 il
confronto fra i candidati di
Selargius sarà condotto da Stefano
Fioretti.
Sara Marci
CARBONIA.
Dopo le dimissioni
L'ex
presidente nel mirino di Pd e grillini
Il caso Zonza lascia il segno. Il
dibattito politico non si placa dopo
la decisione, due sere fa del
presidente del Consiglio comunale di
dimettersi fa per i post sessisti
pubblicati sulla pagina
dell'Associazione Carbonia a cinque
stelle. Massimiliano Zonza non ha
atteso l'esisto del voto di sfiducia
mosso contro di lui
dall'opposizione e da due
consiglieri della maggioranza M5S. Resterà
tuttavia consigliere. Scelta non
proprio gradita ad esempio da Sabrina
Barlini, registra teatrale, una
delle attiviste pentastellate
cofirmataria con altri 41
simpatizzanti di una lettera di protesta
indirizzata anche alla Giunta
Massidda.
«Umanamente apprezzabile il gesto di
Zonza – dice - ma politicamente
insufficiente: anche da consigliere
riveste un ruolo pubblico». Peso
rimarcato pure dall'ex sindaco Pd
Giuseppe Casti: «Mai avuto problemi
con lui, ma il caso è emblematico di
una classe dirigente M5S
inadeguata». E all'opposizione parla
di rammarico pure Fabio Usai: «Si
stava rivelando imparziale, ma il
fatto che il suo nome sia emerso
solo dopo tre giorni di proteste
conferma che i Cinque stelle
difettano di trasparenza».
Smorza però i toni il capogruppo M5S
Manolo Cossu: «Vicenda che
dispiace e suggerisce una
riflessione sull'uso moderato, da parte di
tutti, dei social, anche per i
simpatizzanti delle opposizioni».
Difficile intanto che la presidenza
vada alla minoranza anche se sarà
Michele Stivaletta a condurre il
prossimo Consiglio in quanto primo
fra i vice: «Chi riveste un ruolo
così delicato deve astenersi da
simili frasi sui social». (a. s.)
Lavori
pubblicinominato Balzarini
La nomina è arrivata ancora prima
del previsto: Edoardo Balzarini è il
nuovo assessore ai lavori pubblici e
succederà a Paolo Maninchedda,
che s'era dimesso a fine maggio. Il
decreto è stato firmato dal
presidente Francesco Pigliaru, che
aveva affidato l'interim
all'assessore al bilancio Raffaele
Paci. Quella di Balzarini, attuale
direttore generale dell'assessorato,
non è una nomina tecnica, ma
politica. È stata una nota della
presidenza a confermarlo: «La scelta
è stata presa in pieno accordo con
il Partito dei sardi». Era proprio
al Pds che spettava, così com'è
stato dall'inizio della legislatura,
quella delega e gli è stata
confermata «nel segno della continuità con
chi l'ha preceduto nell'incarico».
Dunque, almeno sulla scelta del
nome, la crisi di primavera sembra
essere rientrata ma bisognerà
vedere se cambierà anche
l'atteggiamento critico avuto dai sovranisti
nei confronti della maggioranza da
maggio in poi. Qualcosa in più lo
si saprà sabato: il Pds ha convocato
ad Arborea l'assemblea degli
iscritti e dal tenore del documento
politico che sarà approvato si
capirà se lo strappo è rientrato del
tutto. A luglio il governatore
dovrà decidere invece sul sostituto
dell'assessore ai trasporti
Massimo Deiana, nominato presidente
dell'Autorità portuale Mar di
Sardegna dal ministro Graziano
Delrio, con l'accordo della Regione.
Proprio in questi giorni la
designazione ha superato altri due
ostacoli: le commissioni del Senato
e della Camera hanno votato il
lasciapassare. Anche se i Cinque
stelle hanno provato a bloccarlo per
una presunta incompatibilità di
Deiana nel passaggio da un incarico
politico a uno tecnico.
Sassari
Melina
nella riunione di coalizione: il Pd non mette in campo proposte
e
il sindaco non si dimette. Soluzioni rimandate
Crisi
comunale, un'altra fumata nera
Lo scenario è questo: da febbraio a
oggi Nicola Sanna ha perso sei
assessori e ne ha nominato solo uno,
Simone Campus al Bilancio
(causando non pochi malumori). Il
suo precedessore è stato Alessio
Marras, che ha lasciato la giunta il
3 febbraio. Motivazioni personali
e di lavoro, ha dichiarato, ma la
causa vera sono stati i dissapori
con il sindaco. Poi è la volta del
vicesindaco e assessore
all'Urbanistica Gianni Carbini,
dimissioni il 13 marzo, con una
lettera durissima dove si parla di
fallimento amministrativo e
rapporti personali deteriorati. La
crisi è apeta, Città Futura fa un
passo indietro e anche l'assessore
alle Politiche educative Vittoria
Casu si da parte. Poi improvvise
arrivano il 17 giugno le ultime tre
dimissioni: il primo è stato Fabio
Pinna, assessore all'Ambiente e
segretario cittadino del Pd, molto
vicino a Giacomo Spissu. Poi Monica
Spanedda, Servizi Sociali, e infine
l'assessora alla Cultura Rafaella
Sau, espressione dell'area del
senatore Silvio Lai.di Luigi
SorigawSASSARIPresente due squadre
chiuse su se stesse a catenaccio,
che non vogliono sbilanciarsi e
aspettano che sia l'altro a tentare la
prima azione di attacco? Lo stallo
del Pd in questo momento è
cristallizzato in questa noiosa
partita di calcio.Anche la riunione di
coalizione di ieri sera non può
offrire grossi colpi di scena. Primo
perché mancano i capicorrente, cioè
i bomber, quelli che prendono
davvero le decisioni e siglano i
gol. Secondo perché già nell'incontro
di maggioranza di martedì i partiti
sono usciti allo scoperto: «Niente
commissario per Sassari», è lo
slogan, che tradotto vuol dire appoggio
al sindaco e nessuna voglia di
andare a casa. Anzi Sel, Idv, Cd, Ora
Sì, Upc e Partito dei Sardi con i
consiglieri comunali Giancarlo
Serra, Marco Manca, Giampaolo
Manunta, Franco Era, Nanna Costa, Tonino
Falchi, e gli assessori Amalia
Cherchi e Ottavio Sanna, potrebbero
addirittura assaporare quella
rappresentatività nell'esecutivo che
fino ad ora non gli era mai stata
accordata.
E la prospettiva, per un
piccolo partito, è alquanto
allettante. «Attendiamo dal Partito
Democratico una proposta risolutiva
al tavolo della coalizione per
fare continuare il mandato del
sindaco - dicono i monogruppo -
Nonostante le varie problematiche
tra Nicola Sanna e il Pd, non siamo
disponibili al commissariamento
della città e dell'attività
amministrativa».Ma questo slancio
risolutivo da parte del Pd non
arriverà, perché il partito non è
disposto a mettere in campo nomi per
riempire le poltrone sguarnite. E
quindi per un po' le due squadre
faranno melina, spazzando la palla
da una metà campo all'altra: «Voi
datemi i nomi», «Tu ricuci gli
strappi con gli assessori» e via
dicendo, finché non si arriverà
vicino al novantesimo. E a quel punto,
visto che gli assessori dimissionari
difficilmente faranno un passo
indietro dopo aver sbattuto
malamente la porta, è probabile che la
prima azione la faccia il sindaco. E
siccome ha già detto e ribadito
di non voler dimettersi, non gli
resta che una possibilità: dare il
benvenuto nell'esecutivo ai piccoli
partiti di maggioranza, e poi
allargare la coalizione ai partiti
del centrodestra. Nicola Lucchi e
Sassu potrebbero tendergli una mano.
A quel punto però Nicola Sanna
sarebbe automaticamente fuori dal Pd
e la reazione del partito sarebbe
istantanea. Verrebbe presentata in
aula una mozione di sfiducia e si
arriverebbe alla resa dei conti
definitiva. I consiglieri e gli
assessori del Pd schierati a fianco
del sindaco e a sostegno della
nuova giunta trasversale verrebbero
espulsi dal partito. Chi sarebbe
disposto a stracciare la tessera? E
poi per avere i numeri per
governare Nicola Sanna avrebbe
bisogno anche di qualche appoggio in
più in casa del centrodestra.Chi ha
il coraggio di non sottoscrivere
un'eventuale mozione di sfiducia?
Questi sono dei possibili scenari,
ma poi il calcio e la politica sono
imprevedibili: capaci di prendere
in contropiede qualunque pronostico.
-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca
Nessun commento:
Posta un commento