Siamo Carmela e Ilaria,
le sorelle di Giovanni Ruggiero che si è tolto la vita l’anno scorso, il 23
febbraio 2016. Giovanni aveva 17 anni e frequentava il Liceo Artistico di
Benevento. Era il lunedì 22 Febbraio 2016 quando Giovanni prende il pullman e
si reca a scuola come tutte le mattine. Al suo ritorno ci racconta che è
accaduto qualcosa di terribile, noi gli chiediamo che cosa, ma lui non
approfondisce. Il pomeriggio dello stesso lunedì va in paese a cercare un suo
amico al quale voleva confidargli qualcosa ma l’amico non è in casa.
Il giorno dopo 23 Febbraio di mattina Giovanni non va scuola e si toglie
la vita. La Procura di Benevento che si
occupa del caso ha presentato istanza di archiviazione. Il caso è stato
sottovalutato perché suicidio ma molti aspetti importanti sono stati
trascurati.
Giovanni era vittima di
bullismo a scuola, ma negli interrogatori dei compagni di classe e dei suoi
amici questi hanno dato risposte generiche, vaghe oltre che contraddittorie. Un
altro ragazzo si era tolto la vita l’anno prima e anche lui frequentava il
Liceo Artistico di Benevento e cito “nel
corso delle indagini relative al suo decesso l’attività di intercettazione
consentiva di addivenire ad un fiorente spaccio di stupefacenti nel quale era
coinvolto egli stesso”.
Inoltre, nel fascicolo
stesso del p.g. si suggerisce di investigare per portare alla luce la presunta
attività di spaccio di stupefacenti nel contesto scolastico del Liceo Artistico
di Benevento. Nessuna indagine è stata fatta tenendo conto di tutti questi
aspetti. Insomma, vogliamo capire cosa
accade in questa scuola. Sono già morti due studenti, quanti ancora dovranno
morire per portare alla Luce la verità?
Sono stati prelevati
campioni biologici che non sono stati analizzati perché inutili ai fini
dell’investigazione, si tratta di suicidio perché incentivare e approfondire le
indagini? Vi rendete conto? E ora si vuole addirittura chiudere il caso come
se fosse normale scegliere di togliersi la vita a causa dei tormenti
esistenziali dell’adolescenza senza dare alcun valore alla sua vita e alcun
peso alla sua morte. Giovanni ha subito qualcosa di davvero grave
per scegliere di togliersi la vita. Negli ultimi tempi, era quasi invisibile,
aveva negli occhi lo sguardo di chi teme per la propria vita.
Le umiliazioni, le
offese, gli insulti, gli sguardi minacciosi, il dolore: è un’esistenza
insopportabile quella di chi è vittima di bullismo e di coercizione.
Un’esistenza vuota ed un dolore che spesso è silenzioso perché chi è
vittima dei bulli non vuole e non può parlare di quanto accaduto, per vergogna
e per paura. Nulla ci riporterà indietro Giovanni.
Ma tutti
possiamo e dobbiamo fare in modo di dargli giustizia perché non accada di nuovo
ad un altro ragazzo o ragazza e ad altri genitori, fratelli e sorelle. Quanti
ancora dovranno morire prima che si capisca che il bullismo è una forma di
violenza che porta alla morte? Non si possono chiudere le
indagini senza aver vagliato tutte le ipotesi e seguito tutte le piste di
indagine che sono venute alla luce.
Non abbiamo
potuto festeggiare i 18 anni di Giovanni, vederlo rimettere a nuovo un’auto
vecchia insieme al babbo, realizzare i suoi sogni, scoprire se stesso ed il
mondo che lo circonda. In questi giorni si stanno svolgendo le prove scritte
dell’esame di maturità. Noi non vedremo Giovanni emozionato poco prima degli
scritti e poi sorridente dopo aver discusso la tesina, non vedremo Giovanni che
si districa tra i vari corsi di Laurea per scegliere poi quello grazie al quale
costruirà la sua vita.
In questi mesi,
noi abbiamo creato un'Associazione Culturale a suo nome.
(ci trovate a questo
link)
ed un Concorso "La
Giornata dell'Arte Borsa di Studio - Concorso a Premi" grazie alla
collaborazione dell'Istituto Comprensivo "A. Oriani" di Sant'Agata
dei Goti ideata per ricordare il giovane artista Giovanni Ruggiero, la sua
immensa sensibilità, il suo umano divenire nella ricerca costante della conoscenza
di sé e del Mondo.
In virtù di
questi dati oggettivi che meritano di essere approfonditi e soprattutto per il
diritto alla giustizia e alla verità che spetta ad ogni persona chiediamo al
GIP di Benevento, Dott. Roberto Melone, al Procuratore della Repubblica di
Benevento, Dott. Giovanni Conzo, al Sostituto Procuratore della Repubblica,
Dott.ssa Assunta Tillo, di non chiudere il caso di Giovanni Ruggiero e
proseguire con le indagini , questa volta con maggiore
accortezza, professionalità ed attenzione e chiediamo al Presidente della
Camera, Laura Boldrini, al Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al
Ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, di scoprire quanto accade tra le
mura del Liceo Artistico di Benevento e di approvare al più presto una Legge
contro il bullismo e contro i bulli anche se si tratta di
minorenni con pene severe, per aiutare le vittime di bullismo ed evitare che
queste non siano più offese, derise e abusate solo perché sensibili e diversi
ed evitare che si arrendano scegliendo la morte alla vita.
Carmela Ruggiero e
Ilaria Ruggiero
Per chi volesse firmare
la petizione
https://www.change.org/p/non-piu-vittime-di-bullismo-no-alla-chiusura-del-caso-di-giovanni-ruggiero?utm_medium=email&utm_campaign=&utm_source=114505&j=114505&sfmc_sub=315115020&l=32_HTML&u=22445538&mid=7259817&jb=1145
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