"E' la volta ora di..." è la frase con cui il
presentatore introduceva il cantante, o altro, di turno che quindi aveva a
disposizione una manciata di minuti in cui tutti, lasciando le divagazioni, si
concentravano su di lui. Il meccanismo, che qualche grande narratore ha metaforizzato
nel "puntare uno spot", in seguito, vista l'abbondanza di argomenti e
necessità espressive, poi si è diffuso ad altri ambiti in ossequio alla
sacrosanta necessità (o aspettativa) di tutti. Quindi: dalla canzone allo sport
e, successivamente, dallo sport alla politica; arte, quest'ultima, popolare per
eccellenza perché basta "saper parlare" che è una cosa certamente più
semplice che "cantare" o "compiere gesti atletici" che
richiedono "un dono" da parte della natura.
Non per niente, poi, siamo in democrazia. Se no, vaffanculo:
destra, sinistra, regno o repubblica che differenza fa? Così, accompagnato da
innumerevoli polemiche e opinioni, il transito è avvenuto nei vari decenni ma
ebbe un indubbia accelerazione nell'apoteosi berlusconiana, periodo durante il
quale è effettivamente avvenuta la transizione attesa fin dagli anni 60’,
quando maturò il concetto a partire da grandi pensatori come Mike Bongiorno
che, tenuti in disparte dal potere opprimente nemico del popolo, non a caso
furono poi valutati dal Pigmalione brianzolo già autore solitario di una
rivoluzione, che al grande filosofo televisivo ha concesso funerali di Stato.
Questo, ovviamente, dopo essere stato nominato capo supremo del paese dalla
folla entusiasta Finalmente ce n'era per tutti!
Tutto ciò, però, causava qualcosa che non sappiamo di cosa
si tratta Quindi, nel non sapere di cosa si tratta, è probabile che tutto ciò
sia colpa di internet, mezzo che è inteso come "continuum" della
televisione con il pericoloso aspetto di essere notoriamente dotato di luoghi
"dark", come testimoniano i tanti servizi dedicati ad esso dalla
televisione: posti dove si pianificano meeting palesemente contrari a valori
sacrosanti come quelli della famiglia (insomma, incontri tutt'altro che legittimi),
e via via fino ad altri dove vengono corrotti i nostri ragazzi (vedi balene e
altre minkiate del genere) e dove, con altissima probabilità, maturano anche
idee sovversive.
Per rendere l'idea, le raffigurazioni dell'individuo-tipo
sono appunto "un ragazzo con il cappuccio della felpa calato sulla
testa", immagine che rende bene l'idea del carbonaro attuale, del XXI
secolo, insomma. C'è da scommetterci che nei libri di storia delle elementari
del XXXI secolo ci saranno i disegni di codesto moderno Mazzini, felpa sulla
testa, computer semi-smontato, intento a chattare con gli altri della setta.
Nel XXXXI secolo gli verranno dedicate vie e piazze, questo è sicuro.
"Dove abiti?" "In piazza Hacker n. 10001010101..."! Statene
certi.
Di Paolo Manca.
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