1) L'assessore Erriu parla del niente.
2) Ricordiamoci che, durante la Giunta di Ugo Cappellacci, il
governo fece ricorso contro 26
leggi regionali http://consiglio.regione.sardegna.it/XVLegislatura/Leggi_impugnate.asp
La teoria del gombloddoh che
inserisce quest'ultimo ricorso entro
una guerra fantasy tra la RAS e lo
Stato cattivo non regge; c'entra molto un assetto statale regionale disegnato
con i piedi, che dal 2001 ha scatenato oltre un migliaio di ricorsi alla Corte
Costituzionale riguardanti dispute sulle competenze. Erano almeno 1500 nel
2015, con Toscana e Abruzzo tra le Regioni più implicate
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-04-27/tra-stato-e-regioni-contenzioso-tredici-anni-063506.shtml?uuid=ABlHvKWD
Quindi la teoria non regge, perché la
Repubblica sarebbe praticamente non più in piedi e la Toscana e l'Abruzzo le
protagoniste di una lotta di liberazione nazionale. Nessun gombloddoh. Solo
retorica pseudosardista a buon mercato.
Vi immaginate il CdM che si riunisce,
con Gentiloni che fa:
"Aò regà! In
Sardegna ce stà er governo sovranista. Ce stà er indipendentismo ar governo!
Bisogna dare una lezione a sto Partito dei Sardi che minaccia l'Itaglia...famo
un ricorso alla Consulta! Ce state!? Gliela famo?". Non mi pare probabile.
3) Dire che tutti i sardi dovrebbero
unirsi in difesa della RAS - del Consiglio Regionale e della Giunta - per una
questione di principio e al di là della questione di merito, in difesa della
nostra sovranità, è una fesseria. Perché la legge impugnata è una merda; in
particolare, è vergognoso proprio il passaggio incriminato sulla trasformazione
degli usi civici al fine di dare un vantaggio all'industria neocoloniale e
inquinatrice (permettere che Eurallumina possa ampliare il deposito dei fanghi
rossi).
4) Non riesco a comprendere secondo
quale logica politica l'indipendentismo uscirebbe favorito dal mostrare che gli
spazi di autonomia potrebbero essere utilizzati per fare delle cagate; non
capisco perché, in nome della sovranità sarda, sarebbe doveroso difendere il
Consiglio Regionale più illegittimo e una delle Giunte più scadenti e
impopolari della storia dell'autonomia.
In questo modo si dà soltanto credito
a coloro che credono che essere sottomessi all'Italia sia una garanzia e una
fonte di salvezza (Giorgio Todde scrisse un abominio simile proprio riguardo la
questione ambientale, secondo cui lo Stato ci salverebbe dalla tendenza
cementificatrice dei nostri politici).
Anche qui escono fuori due idee di
indipendentismo: una reazionaria, per cui l'indipendentismo dovrebbe essere un
progetto in cui l'attuale elite politica possa ridefinire il proprio potere sul
popolo sardo; una emancipativa, che vuole l'indipendenza non solo contro lo
Stato ma anche contro questa classe politica, al fine di realizzare delle
politiche per la maggioranza dei sardi.
Andria
Pili
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