La
Nuova.
L'obiettivo:
raccogliere consensi oltre il bipolarismo destra-sinistra L'associazione Sardos
si presenta
ABBASANTA È nata solo qualche mese
fa e oggi ad Abbasanta tiene un'assemblea dei soci, simpatizzanti e aspiranti
iscritti: è l'associazione Sardos, che ha il dichiarato intento di «dare un
luogo fisico di confronto a chi vuol mettere in campo nuove e moderne idee di
governo socio-culturale-economico della Sardegna, facilitando il dialogo
nell'area politica dell'autodeterminazione» affermano i promotori.
L'appuntamento è nella sala del Centro servizi Losa, nei pressi dell'omonimo
nuraghe sulla 131.
Si comincia con una relazione introduttiva
del presidente Alberto Filippini che illustrerà le finalità e gli scopi sociali
di Sardos. Seguirà, a cura di Mariolino Andria e Giuseppe Corongiu, la
presentazione dei 9 laboratori tematici, lanciati sul web in estate e a cui
hanno comunicato già l'adesione circa 600 persone: riguardano zootecnia,
turismo, trasporti, spopolamento, ambiente, cultura-istruzione-lingua sarda, agroindustria,
zona franca e sanità. Chiude i lavori il giornalista Anthony Muroni.
L'associazione è reduce dal successo
del concerto-evento su ambiente e paesaggio "Mama Sardinia" e aveva
già organizzato un'assemblea fondativa a maggio a Santa Cristina. A luglio, a
Laconi, aveva lanciato una proposta di legge per l'insegnamento della storia a
scuola. Dopo la presentazione a Cagliari, netta la posizione anche contro la
nuova legge urbanistica. «Ora - dicono i vertici di Sardos - si punta a un
confronto con la vasta area dell'astensionismo e in chi non si riconosce nel bipolarismo
destra-sinistra, giudicato convergente nel provocare i ritardi strutturali
della Sardegna».
Unione
Sarda
Orlando:
«Basta larghe intese Il Pd deve guardare a sinistra»
L'annuncio
dalla colonia penale di Isili: più agenti anche nelle carceri sarde
Il futuro del Pd è all'interno di
una coalizione di centrosinistra. Il
ministro della Giustizia Andrea
Orlando non ha dubbi sui confini dello
schieramento e sugli alleati che ne
devono far parte. Per questo
«l'apertura di Renzi a sinistra è un
segnale positivo», anche se
adesso «aspettiamo di consolidare
questa linea: non basta una frase
detta durante la direzione del
partito».
LA VISITA Un ragionamento più
politico che il Guardasigilli esprime
durante la visita alla colonia
penale di Isili, nella mattinata
dedicata ai risultati del progetto
Liberamente. Ad accoglierlo i
deputati del Pd Siro Marrocu,
Emanuele Cani, Romina Mura e Paola
Pinna, l'assessora al Lavoro
Virginia Mura, il vicepresidente del
Consiglio regionale Eugenio Lai e
l'eurodeputato del Pd Renato Soru.
Orlando si sofferma anche sui
problemi delle carceri, dove la carenza
di personale rappresenta un problema
più volte denunciato dai
sindacati. «Presto ci saranno
duemila guardie carcerarie in più e
anche la Sardegna avrà la sua
quota». E arriveranno 3 milioni di euro
per riqualificare le tre colonie
penali isolane.
ALLEATI Il centrosinistra è uno solo
e il ministro ribadisce: «Mi sono
battuto in questi anni per
raggiungere l'obiettivo». Stop dunque alle
larghe intese, perché i partiti
della sinistra sono i veri
interlocutori. «Vediamo se c'è la
volontà di interloquire con Mdp e
tutte le forze della sinistra, anche
sul tema della legge elettorale»,
dice Orlando, che si prepara a «un
confronto anche sulla legge di
Bilancio e soprattutto sul programma
per i prossimi anni».
Quanto alla riforma elettorale, il
Rosatellum bis «non è la legge
migliore, ma è un primo passo».
Sollecitato a un parere sulla doppia
preferenza di genere, assente dalla
legge elettorale sarda, Orlando
invita a colmare la lacuna,
sottolineando che «se ci fosse anche per i
due rami del Parlamento, sarebbe un
apripista fondamentale».
LE DIFFICOLTÀ Ritornando ai problemi
del mondo carcerario, l'esponente
del governo ammette che anche in
Sardegna c'è una grave carenza di
personale a cui «daremo risposta
immettendo nei prossimi mesi 2000
unità in tutta Italia». Impossibile,
per ora, sapere quante
arriveranno nell'Isola.
Nel settore della giustizia un'altra
carenza riguarda il numero dei
cancellieri: «Abbiamo indetto il
concorso che si concluderà nelle
prossime settimane, è stato molto
difficoltoso perché si sono
presentati in 77mila».
LA DENUNCIA DI PILI Nelle ore della
visita a Isili, per altro, il
deputato di Unidos Mauro Pili
attacca il ministro per «la rivolta dei
25 terroristi jihadisti rinchiusi
nel carcere di Bancali, a Sassari:
da tre giorni tengono sotto scacco
il braccio del penitenziario a loro
riservato e lasciato perennemente
senza agenti». Una rivolta che però
«deve restare nascosta», aggiunge
Pili citando una circolare del
Dipartimento dell'amministrazione
penitenziaria che minaccerebbe
sanzioni per chi facesse trapelare
questi fatti.
IL PROGETTO È la prima volta che un
ministro visita la colonia di
Isili, una struttura immersa nel
verde che risponde all'obiettivo di
utilizzare il regime di detenzione
per avviare un nuovo percorso di
vita. Il progetto Liberamente nasce
per offrire un'opportunità di
inserimento professionale agli
ospiti delle Colonie penali. Nel suo
intervento il ministro si sofferma
più volte sull'importanza delle
colonie penali agricole, ma
soprattutto evidenzia la necessità che i
detenuti possano «sviluppare una
competenza spendibile sul mercato».
Il progetto mira a formare figure
professionali in grado di promuovere
le ricchezze ambientali, culturali e
identitarie della Sardegna.
LA RINASCITA «Dobbiamo evitare lo
stigma che si portano dietro le
persone anche dopo la detenzione.
Una cosa tipica del nostro Paese».
Andrea Orlando richiama il concetto
di «umanità» utilizzato anche
nella Costituzione per ipotizzare un
sistema carcerario moderno. Il
pregiudizio può essere letale, tanto
che «ci sono state difficoltà
quando con l'Anci abbiamo firmato
l'accordo per coinvolgere i detenuti
nei lavori comunali». Un esperimento
rivelatosi poi vincente e che
porta il titolare del dicastero a un
monito: «Non sono soddisfatto, le
colonie penali si utilizzano ancora
troppo poco».
OPPORTUNITÀ Immergersi nel verde
della struttura di Isili offre uno
spunto di riflessione anche
sull'utilizzo turistico di questi che «non
devono essere luoghi della paura».
La giornata di ieri ha permesso di
valorizzare le diverse aree della
colonia penale aperta al pubblico.
Dopo il convegno, in un'arena
all'aperto, Piero Marras ha cantato i
testi scritti dai carcerati e da lui
musicati. Poi, il pranzo,
caratterizzato dai prodotti della
colonia penale: ieri luogo di
incontro e socialità.
Matteo Sau
Legge
elettorale, primo via libera Regge l'asse Pd, FI, Lega e Alfano
La
commissione Affari costituzionali incarica il relatore di
presentare
la norma in Aula
ROMA Primo via libera alla legge
elettorale. La commissione Affari
Costituzionali della Camera ha dato
mandato al relatore Emanuele Fiano
di riferire in Aula sul Rosatellum
Bis con il voto favorevole di Pd,
Ap, FI, Ala, Lega, Civici ed
Innovatori e fittiani di Direzione
Italia. Contrari Mdp, Movimento 5
Stelle, Sinistra Italia e Fratelli
d'Italia.
L'appuntamento è alle 15 di martedì
prossimo. Sono circolate
indiscrezioni che parlavano di
fiducia che verrà posta sul
provvedimento, ma esponenti Pd le
hanno smentite. «Abbiamo votato
contro - spiega Alfredo D'Attorre di
Mdp - perché con questa legge
elettorale è impossibile fare vere
coalizioni basate sul programma. Il
Rosatellum bis è un imbroglio che
produrrà coalizioni finte, senza la
condivisione di un programma e di un
progetto».
COALIZIONE AVVANTAGGIATE «Noi
abbiamo fatto, come richiesto, una legge
che spinge alle coalizioni e che
punta all'aggregazione nel nostro
Paese, per permettere un governo che
abbia una stabilità», ribatte
invece il relatore della legge,
Emanuele Fiano. «Chi oggi si scopre
anti coalizioni deve spiegarlo lui
agli elettori di centrosinistra».
Senza appello la bocciatura di
Danilo Toninelli a nome dei 5Stelle.
«Merdellum» è l'appellativo affibbiato
dal Movimento alla legge
elettorale, «ed è anche poco, perché
fa capire la puzza che solleva il
mercimonio cui stiamo assistendo, ma
non quanto male può fare a questo
Paese». Toninelli si scaglia contro
«le coalizioni, le ammucchiate, il
raddoppio delle pluricandidature, i
favori alle liste civetta,
l'assenza di preferenze. Insomma,
questa legge ha tutti i difetti del
Porcellum, ma li peggiora».
BOCCIATA LA NORMA ANTI-CAV Prima del
mandato sono stati bocciati
alcuni emendamenti sulla figura del
capo delle forze politiche che
concorreranno alle elezioni. Mdp ha
tentato, con un emendamento, di
indicare non il capo politico della
forza politica, ma piuttosto il
programma elettorale comune della
coalizione. Sullo stesso tema, ma
bocciate entrambe, due proposte
etichettate come “blinda-Berlusconi” e
“anti-Cav”. La prima, proposta da Fi
poi ritirata, prevedeva che
diventa capo della coalizione il
leader del partito che ottiene più
voti. La seconda, invece, era stato
proposto dai 5 Stelle per vietare
che sia capo della forza politica
chi è ineleggibile (come Berlusconi).
BERLUSCONI ALLA FINESTRA Secondo la
legge Severino, peraltro, l'ex
premier non può essere eletto né
ricoprire cariche governative. Ad
ogni modo, visto che l'emendamento
“anti-Cav” è stato bocciato,
Berlusconi potrà comunque dare le
carte da capo della forza politica.
Gli azzurri sono convinti che la
Corte europea dei diritti umani
deciderà a favore di Berlusconi, che
tornerebbe in scena. Approvate,
invece, poi due norme sulla raccolta
firme. La prima, già etichettata
Salva Mdp, prevede che i partiti che
si sono formati prima del 15
aprile 2017 siano esentati dalla
raccolta delle firme.
Sinnova,
sfila la scuola intelligente
L'ultimo
giorno della manifestazione dedicato agli studenti che hanno
partecipato
a Iscol@ Pigliaru ai sindaci: «Si uniscano per progettare istituti moderni»
Ieri gli scuolabus li hanno
accompagnati in un posto diverso. Niente
banchi e lavagne ma gli stand della
Manifattura Tabacchi, a Cagliari.
E per una giusta causa: mostrare ciò
che hanno imparato a fare a scuola.
Sono i ragazzi dei 38 istituti
aderenti a “Tutti a iscol@”, progetto
della Regione contro la dispersione
incentrato su laboratori didattici
innovativi e integrati con la
tecnologia. Tutti in Manifattura, nel
contesto di Sinnova, per una specie
di esame finale. Una dimostrazione
pratica dei laboratori realizzati
nell'ultimo anno scolastico.
ROBOTICA E CODING Qualche esempio:
robotica educativa, aeromobili a
pilotaggio remoto, inchiostro
conduttivo, disegno e costruzioni,
fabbricazione digitale, creatività
urbana 3D, coding e pensiero
computazionale. Il presidente della
Regione, Francesco Pigliaru, è
felice quanto i bambini. «È
bellissimo vedere questi corridoi animati
da tantissimi laboratori», ha detto,
«il digitale, anche quello legato
al gioco, crea l'entusiasmo di cui
abbiamo enorme bisogno per
contrastare la dispersione
scolastica: parla il linguaggio dei giovani
e offre loro nuove motivazioni.
Il nostro progetto sulla scuola, con
Iscol@ e Tutti a Iscol@, è uno tra i
più ricchi e articolati esistenti
oggi in Italia sull'istruzione - ha
aggiunto - stiamo finanziando gli
interventi per connettere tutti gli
istituti con la fibra, stiamo
migliorando gli edifici scolastici
già esistenti e stiamo spingendo
perché sempre più Comuni si uniscano
per progettare scuole di
territorio nuove e moderne adatte
quindi ad accogliere la migliore
didattica».
TECNOLOGIE E GIOCHI Poi,
«laboratori, tecnologie, giochi e
sperimentazioni mostrano quanto
stiamo facendo sul fronte della
didattica nel nostro piano
straordinario per la scuola. Infatti, «se
con Iscol@ diamo alle nostre bambine
e bambini, ragazzi e ragazze,
edifici scolastici accoglienti e
sicuri, adatti agli insegnamenti di
oggi, con Tutti a Iscol@ ci mettiamo
dentro il software: è il nostro
contributo perché possano avere una
didattica adeguata ai tempi, che
li metta nelle condizioni di
competere con i migliori e dia loro
strumenti efficaci per affrontare e
costruire il futuro».
«TUTTI CONNESSI» C'è anche
l'assessore all'Istruzione, Giuseppe
Dessena: «Oggi questo luogo
fantastico diventa un hub che connette le
istituzioni, le imprese, le scuole e
i ragazzi». Tantissimi ragazzi
che «si sono incuriositi e
appassionati e attraverso la tecnologia
stanno migliorando la loro capacita
di apprendimento. Alla fine il
nostro obiettivo era proprio
questo». Dessena ha anche partecipato a
una tavola rotonda con il direttore
generale di Sardegna Ricerche,
Giorgio Pisanu, il direttore
dell'Ufficio scolastico regionale,
Francesco Feliziani e Annalisa
Bonfiglio, presidente del CRS4. «Le
scuole intelligenti non sono solo
quelle che si dotano della
tecnologia ma quelle che in modo
intelligente fanno entrare le
tecnologie al suo interno», ha detto
Bonfiglio, mentre Feliziani ha
precisato che «fare innovazione
all'interno della scuola non è solo
creare dei laboratori ma anche
mettere i docenti nelle condizioni di
poterli utilizzare».
SETTEMILA VISITATORI Pisanu, invece,
ha tracciato il bilancio della
quinta edizione del salone promosso
in collaborazione con la Regione e
l'assessorato alla Programmazione.
In tre giorni settemila persone
hanno visitato la Manifattura
Tabacchi; solo ieri sono stati duemila e
cinquecento i visitatori, tra
studenti e docenti degli istituti
scolastici di tutta l'isola. «Questo
dimostra che la scelta di aprire
il salone alle scuole è vincente. La
scuola deve attrarre i ragazzi e
per farlo deve restare al passo con
i cambiamenti tecnologici della
realtà quotidiana». Sinnova si
conferma, insomma, «come l'hub dove
ogni anno si danno appuntamento i
protagonisti dell'ecosistema
regionale dell'innovazione, dalle
imprese alle istituzioni, le
Università e i centri di ricerca».
Roberto Murgia
LANUSEI.
Il medico è l'unico candidato in lizza
Balloi
verso la segreteria Pd
Un solo candidato in corsa per la
segreteria provinciale del Pd. È
Carlo Balloi, di Loceri, primario di
cardiologia all'ospedale di
Lanusei. Unico in lizza per sostituire
Davide Burchi, sindaco di
Lanusei che a luglio aveva rimesso
il mandato di segretario
provinciale nelle mani
dell'assemblea. «Una candidatura unitaria».
Questo l'unico commento dell'ex
sindaco di Loceri.
Nell'agenda del neo segretario molti
temi cruciali, a cominciare dalla
vertenza sanità. Portata a termine
con successo la battaglia per la
sala emodinamica Balloi dovrà
gestire i delicati rapporti con al
giunta regionale amica. In ballo il
futuro dell'ospedale di Lanusei
alla luce della riforma sanitaria in
discussione in Consiglio.
Dopo solo qualche mese di attesa gli
iscritti al Partito democratico
dovranno presentarsi ai seggi per
eleggere il nuovo segretario.
Qualche giorno prima saranno
chiamati al voto anche quelli di Tortolì.
Dopo quasi due anni di sede vacante
dovranno eleggere il sucessore di
Mario Deiana.
Il partito in Ogliastra gode di
ottima salute almeno alla luce degli
ultimi risultati elettorali. A
Lanusei la lista a base Pd, guidata
dall'allora segretario Burchi, ha
trionfato alle comunali e sindaci Pd
governano in molti centri del
territorio, come Baunei. Pd è anche
l'unico rappresentante ogliastrino
in Regione, Franco Sabatini.
Le elezioni sono fissate per il 23.
La
Nuova
Non
chiedono asilo e dovrebbero essere rimpatriati entro una settimana
Ma in
assenza di strutture sono liberi di viaggiare anche senza documenti
Algerini
fuori controllo emergenza nell'isola
di Claudio Zoccheddu
SASSARI
Bachir Hadjadj è ritornato in Europa
passando da Cagliari. Il 36enne
algerino era stato espulso a maggio
dalle autorità belghe perché in
possesso del pedigree del perfetto
jihadista. Un episodio che ha
smascherato un buco nero nella
strategia dell'accoglienza in cui si
infilano centinaia di algerini che
riescono a limitare i controlli al
minimo indispensabile e che
spariscono dai radar delle forze
dell'ordine subito dopo l'arrivo in
Sardegna.I fantasmi della
migrazione in arrivo dall'Algeria lo
sanno e si comportano di
conseguenza. Per evitare di finire
nei centri di accoglienza e
ritornare in strada praticamente
all'istante è sufficiente non
richiedere asilo, venire bollati
come "non aventi diritto
all'accoglienza" e ottenere un
foglio di espulsione da rispettare
entro sette giorni. Con mezzi
propri.
Nell'isola non esistono i
"centri di permanenza per i
rimpatri" e l'unica alternativa in mano
alle forze dell'ordine è il foglio
di via, con la speranza che i
destinatari del provvedimento
seguano le procedure. Il corto circuito.
Nella settimana di tempo che ogni
ospite indesiderato ha a
disposizione per fare i bagagli e
ritornare sui suoi passi, però, può
succedere qualsiasi cosa. Anche che
- come nel caso di Bachir Hadjadj
- un 36enne sospettato di terrorismo
salga sulla nave che collega
Cagliari con Civitavecchia
utilizzando come documento proprio il
foglio di via.
Un episodio che sembra trasformare
la Sardegna nella
rampa di lancio per l'Europa di
possibili terroristi. Ne ha parlato
anche il presidente della Regione,
Francesco Pigliaru, che aveva
chiesto più volte l'intervento del
ministro degli Interni Marco
Minniti per "garantire
l'espatrio immediato" di chi rifiuta l'asilo. I
viaggi e i controlli. I migranti
fantasma prendono il mare dalle
spiagge algerine a bordo di piccole
imbarcazioni che impiegano dalle
dieci alle dodici ore di navigazione
per raggiungere i lidi del
Sulcis. Le dimensioni ridotte degli
scafi rendono complicata la
localizzazione e la maggior parte
dei passeggeri, infatti, riesce a
sfuggire ai pattugliatori delle
forze dell'ordine e a sbarcare in
Sardegna: «L'80 per cento degli
algerini che arrivano nel Sulcis viene
rintracciato dopo l'arrivo e
identificato da una task force della
polizia - spiega Giovanni Secci,
appuntato scelto della Guardia di
finanza che si occupa proprio della
gestione dei flussi migratori -.
Quando invece sono i nostri
pattugliatori, quelli della Guardia
costiera o i mezzi dell'agenzia
europea Frontex a intercettare i mezzi
in arrivo, il nostro compito è
comunicare la notizia al centro di
coordinamento internazionale di Roma
che fa scattare i meccanismi
dell'identificazione che precedono
quelli
dell'accoglienza».L'identificazione.
Con le imbarcazioni provenienti
dalla Libia non ci sono mai troppi
problemi: «I migranti vengono
accolti, medicati e identificati. La
maggior parte chiede asilo e
viene destinata ai centri di
accoglienza in base alle loro
caratteristiche - spiega Fabrizio
Selis dell'Ufficio immigrazione
della Questura di Cagliari -.
Il discorso si complica con gli
algerini
perché quasi tutti non chiedono
l'asilo politico e non ottengono
quindi il diritto all'accoglienza».
Un dettaglio che, in assenza dei
centri in cui dovrebbero essere
destinate le persone in attesa di
rimpatrio perché non in possesso dei
requisti necessari per restare in
Europa, apre uno spiraglio
all'immigrazione incontrollata di centinaia
di persone. Nei primi tre giorni di
ottobre dall'Algeria sono arrivati
108 persone, 106 uomini e solo 2
donne. A settembre, invece, quelli
intercettati erano stati 474. Molti
di loro hanno sfruttato la falla
nel sistema di accoglienza sardo
che, probabilmente, potrebbe non
essere l'unica: «Tutte le persone
fermate dopo gli sbarchi vengono
sottoposte ad accurati controlli
medici e subiscono una pre-intervista
in cui devono comunicare le loro
generalità fino al riconoscimento -
spiega ancora Fabrizio Selis -.
Chi si presenta sprovvisto di
documenti continua il ciclo di
interviste e le sue impronte digitali
vengono incrociate con le banche
dati della polizia e con quelle
dell'Interpol». Una procedura che
funziona quasi sempre ma che ha
avuto un problema quando si è
trattato di identificare il 36enne
algerino arrestato venerdì a Roma.
In questo caso, però, dalla polizia
non arrivano informazioni:
«Purtroppo non possiamo rispondere perché
sono la attività investigative sono
ancora in corso», commenta Selis.
Quello che invece non è un mistero è
ilo meccanismo che permette agli
algerini, e a chiunque non chieda
asilo, di evitare i centri di
accoglienza: «In questi casi vengono
avviate le procedure di rimpatrio
che i destinatari dovrebbero
attendere in stato di detenzione
all'interno dei centri specializzati
- concludono dall'ufficio
immigrazione -. Purtroppo questi
centri non sono disponibili e dunque
viene loro consegnato il foglio di
espulsione e gli viene ordinato di
lasciare l'Italia entro sette
giorni. Chiaramente durante questo
periodo vengono tenuti sotto
controllo e sono sempre rintracciabili».
Prove di unità a sinistra con
Fratoianni Civati e Gotor
SASSARILe varie anime della sinistra
si danno appuntamento a Sassari
in vista delle elezioni politiche di
primavera. Venerdì Sinistra
Italiana organizza una giornata per
dibattere sul futuro della
Sardegna e ovviamente della
sinistra. A confrontarsi Nicola
Fratoianni, segretario di Sinistra
Italiana, Pippo Civati, leader di
Possibile, e Miguel Gotor, di Mdp
Articolo 1. Appuntamento al centro
sociale San Giorgio a Li Punti. La
giornata si aprirà alle 10.30 con
gli interventi di Omar Chessa
(Articolo 1),
Giovannino Deriu
(Rifondazione), Roberto Mirasola e
Giovanni Tendas (Si), Gesuino
Muledda (Rossomori), Francesco Soro
(Possibile), Claudia Zuncheddu
(Sardegna Libera), Patrizia Marongiu
(Pci), degli ex assessori
regionali Massimo Dadea e Maria
Antonietta Mongiu e dell'urbanista
Sandro Roggio. I lavori, introdotti
dal segretario regionale di Si
Antonello Licheri, riprenderanno
alle 16.30 con Fratoianni, Civati e
Gotor. Al dibattito, coordinato dal
giornalista Costantino Cossu,
parteciperanno il segretario regionale
Cgil Michele Carrus, Lilli
Pruna, Fiorella Tilocca e Maria
Graziella Serra di Si, Gaetano Galia
dei Salesiani, Franco Uda di Arci.
Via
libera al «Rosatellum 2.0» Resta l'incognita franchi tiratori
legge elettorale
di Francesco Bongarrà
ROMALa commissione Affari
costituzionali della Camera ha dato il via
libera al «Rosatellum 2.0». La nuova
legge elettorale, il cui relatore
è Emanuele Fiano (Pd) approderà
nell'Aula di Montecitorio il prossimo
10 ottobre, quando dovrà affrontare
l'incognita dei franchi tiratori,
che potrebbero entrare in azione sui
voti segreti: dovrebbero essere
una novantina, su altrettanti
emendamenti relativi al meccanismo di
trasformazione dei voti in seggi.
Tanto che proprio Ettore Rosato si
appella al Parlamento: «Ora sia
responsabile», ha scritto dopo
l'approvazione. Intanto sul piede di
guerra Movimento Cinque Stelle,
Sinistra italiana e Mdp che
annunciano battaglia su un testo che
bollano senza appello come «pessimo»
ed «inaccettabile». Se fino ad
ora il «patto a quattro» ha retto,
resta alta l'allerta sulla tenuta
dei gruppi parlamentari, tanto che
continua ad aleggiare l'ipotesi che
il governo possa ricorrere alla
fiducia. Ma questa mossa, che sarebbe
indigeribile soprattutto per Mdp,
non blinderebbe comunque totalmente
il Rosatellum 2.0. Gli eventuali
franchi tiratori, infatti, potrebbero
far sentire il loro peso al voto
finale sul provvedimento, su cui in
base al regolamento di Montecitorio
è possibile chiedere la votazione
a scrutinio segreto.
Sia il governo sia i vertici del Pd
smentiscono
l'ipotesi fiducia, che pure da tanti
è stata ventilata nei giorni
scorsi. «Credo che ci siano le
condizioni perché il testo passi anche
al Senato», sostiene il capogruppo
dem alla Camera Ettore Rosato,
secondo cui «c'è la compattezza di
tutti i gruppi». Tuttavia, certezze
assolute non ce ne sono. «E' chiaro
che esiste il rischio dei franchi
tiratori, ed è un rischio
impossibile da calcolare», ammette lo stesso
Rosato, che comunque taglia corto:
quello della fiducia sulla legge
elettorale «e' un argomento che non
abbiamo nemmeno affrontato». Un
concetto, questo, ribadito dal
relatore Fiano: «Non ne abbiamo mai
parlato». Ma queste rassicurazioni
non convincono Mdp: «Se davvero
qualcuno pensa che si possa mettere
la fiducia sulla legge elettorale,
per la seconda volta nella stessa
legislatura, sappia che non
resteremo a protestare nel Palazzo
ma porteremo nelle piazze l'Italia
democratica», avverte il capogruppo
di Mdp, Francesco Laforgia.
A favore della nuova legge
elettorale si sono espressi il Partito
democratico, Forza Italia, Lega, Ap,
i fittiani di Direzione Italia, i
verdiniani di Ala ed i Civici e
Innovatori. Hanno votato contro
Movimento 5 Stelle, Mdp, Sinistra
italiana e Fratelli d'Italia. In
commissione non ci sono state
sorprese. Bocciati gli emendamenti sul
capo della coalizione, a partire da
quello anti-Berlusconi di M5S che
avrebbe impedito di indicare come
leader un soggetto incandidabile ed
ineleggibile in base alla legge
Severino, ed approvati quelli che
dimezzano il numero delle firme per
presentare le liste, esonerando
Mdp da questo adempimento. Nella
maggioranza che promette di
sostenerla, nessuno considera il
Rosatellum 2.0 come la migliore legge
elettorale possibile. Neanche il Pd
che, in fondo, l'ha scritta.
Tuttavia, tutte le forze politiche
sottolineano positivamente il fatto
che le regole per votare tra qualche
mese vengano partorite dal
Parlamento e non da una sentenza
della Corte costituzionale e che si
sia una armonizzazione tra Camera e
Senato.
L'ex
primo cittadino di Loceri è l'unico ad aver presentato una candidatura
Segreteria
Pd, in corsa solo Balloi
TORTOLÌIeri alle 13, termine ultimo
per la presentazione delle
candidature a segretario
provinciale, nella sede del circolo del
Partito democratico di
Tortolì-Arbatax alla presenza della
coordinatrice della commissione
congressuale, Carla Manca, è stata
"depositata" ufficialmente
soltanto quella del locerese Carlo Balloi.È
chiaro che, a questo punto, il
primario di Cardiologia del presidio
ospedaliero Nostra Signora della
Mercede di Lanusei, nonché ex primo
cittadino di Loceri, sarà il
successore di Davide Burchi (eletto
sindaco di Lanusei) alla guida del
Pd Ogliastra.
Non essendo state
presentate altre candidature, appare
evidente che sul nome di Carlo
Balloi è stata trovata un'unità di
convergenze fra le "anime" della
stessa forza politica. Lunedì 23 ci
sarà l'ufficializzazione, insieme
a quella delle varie liste
collegate, frutto dei vari circoli
ogliastrini. E proprio rispetto a
questi, si sanno già le date dei
congressi di vari circoli del
territorio dell'ex provincia, in
programma fin a domenica 22. Venerdì
13 si inizierà con quello di
Girasole-Lotzorai. Martedì 17 sarà
la volta di quello di Villagrande
Strisaili. Tortolì-Arbatax lo terrà
venerdì 20, così come
Elini-Ilbono. Il giorno successivo
sarà la volta di Barisardo, di
Lanusei e di Jerzu.
Per quanto attiene il circolo di
Tortolì-Arbatax,
è da poco meno di due anni, per la
precisione 21 mesi, senza
segretario. Ovvero da quando, nel gennaio
2016, rassegnò le proprie
irrevocabili dimissioni Mario
Deiana. Nella cittadina è ben noto a
tutti, da tanti anni, lo
"strappo" esistente fra le due maggiori anime
interne al Partito democratico. Sarà
molto difficile che all'assemblea
congressuale in programma nella
serata di venerdì 20 riesca a trovare
un nome comune sul quale puntare per
il rilancio del partito. (l.cu.)
-----------------
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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