Unione
Sarda
L'esercito
degli stagionali in fila per un sussidio L'80% dei lavoratori turistici
richiede l'assegno di disoccupazione.
Agli inizi di novembre, dice, «ci
aspettiamo di nuovo il finimondo». Sergio Arnò, direttore dell'ufficio per
l'impiego di Olbia e Palau, è trafelato come un soldato nel pieno della
battaglia. Dopo la prima ondata di stagionali del settore turistico decisi ad
avviare in tempi record la richiesta del sussidio di disoccupazione, a giorni
arriverà la replica. E qui, nell'ufficio di via Romagna del capoluogo gallurese
così come nella succursale - dodici operatori in tutto che hanno sbrigato 2.133
pratiche (i cosiddetti patti di servizio: con la domanda di disoccupazione
l'utente si impegna nella ricerca attiva di un lavoro) soltanto nelle prime tre
settimane di ottobre – si preparano a fronteggiare l'assalto.
BIVACCHI NOTTURNI Perché di assalto
si tratta. Adesso gli utenti cominciano a mettersi in fila alle sette del
mattino (l'apertura alle 8,30), ma fino alla scorsa settimana la folla
stazionava davanti agli uffici già alle due di notte (alcuni dotati di
brandina), tanto che molti - per inventarsi un lavoro, comprensibilmente -
hanno pensato di stare in attesa anche a nome e per conto dei poco mattinieri,
un servizio pagato va da sé.
CONTRATTI A TERMINE È l'altra faccia
della stagione turistica più felice, in Sardegna, dal 2009 a oggi. In un
settore che conta 100 mila occupati, ben l'80 per cento ha contratti a termine,
e come la stagione finisce (quest'anno si è prolungata di un mese) la categoria
degli stagionali si riversa agli sportelli dell'ex ufficio di collocamento.
Rispetto al passato, però, le file sono più lunghe perché intanto il numero
degli occupati nell'Isola è cresciuto (28.395 i soli contratti a tempo determinato
stipulati fra aprile e giugno), e poi perché il sistema della Naspi
(la nuova indennità di disoccupazione) prevede che ogni lavoratore che fa
domanda per l'assegno venga inserito, dopo un lungo colloquio con l'operatore,
in un percorso di ricerca di un nuovo lavoro. «Si fa anche una sorta di preorientamento
per capire se l'utente ha necessità di seguire un corso di formazione,
spiegargli come si fa il curriculum e come presentarsi nel modo migliore alle
aziende», spiega il direttore dell'ufficio di Olbia.
FOLLA NERVOSA E i tempi per ogni
colloquio, è evidente, si allungano. Mentre fuori la fila cresce e diventa
sempre più nervosa. «Ci sono stati diversi episodi di intemperanza, anche per
questo – spiega Sergio Arnò - abbiamo chiesto la presenza delle guardie
giurate». È che i turni d'ingresso sono autogestiti dagli utenti stessi: chi
prima arriva, prima passa.
LA LISTA «Quando apriamo l'ufficio
ci consegnano la lista e noi, per questioni di sicurezza anche perché gli
uffici sono piccoli, facciamo entrare per gruppi di venticinque. È a questo
punto che, spesso, succedono problemi». Ma le file di stagionali non sono solo
in Gallura, terra che più di altre in Sardegna vive di turismo (nel 2016 Olbia,
con 10 mila domande registrate dall'Inps, era seconda solo a Rimini come numero
di assegni di disoccupazione). C'è ressa a Sassari (i precari di Alghero) e nel
Nuorese.
GLI APPUNTAMENTI «Noi non abbiamo i
bivacchi notturni, ma anche a Nuoro stiamo lavorando a pieno ritmo
e a Tortolì c'è un assalto», dice la direttrice Gina Piras. A ottobre, nel
capoluogo di provincia, sono stati firmati 521 patti di servizio, nel centro
per l'impiego di Lanusei (che comprende Tortolì) 655. «Per evitare la calca, a
tanti altri abbiamo fissato l'appuntamento a novembre. Abbiamo cercato fin da
subito di spiegare che per avviare la Naspi basta dichiarare di essere disoccupati al patronato o
all'Inps, qui anche online, per poi essere chiamati nei nostri uffici in un
secondo momento. C'è chi l'ha fatto, ma i più hanno scelto lo stress della
fila».
IL CODICE INPS Nel sud dell'Isola la
folla di stagionali arriva a giugno con gli insegnanti e a ottobre coi
lavoratori del turismo. «Tantissimi hanno fatto la richiesta di Naspi online,
col codice Inps - dice Gonaria Carta, direttrice dei centri per l'impiego di
Cagliari e Muravera -. È una modalità utile per abbattere la ressa dei primi giorni
ma, se in città molti preferiscono utilizzare il web, a Muravera invece nessuno
ha il codice Pin». Adesso ci si aspetta la folla dei contratti chiusi a
ottobre. E mentre molti impiegati verranno trasferiti per qualche giorno in
Gallura da tutta la Sardegna, la direzione dell'Agenzia per il lavoro ha
parlato con Inps e patronati. Piera Serusi
Le
testimonianze dei precari sardi
Stipendio
sicuro per quattro mesi Poi solo incertezze
Shira Madeddu ha finito la stagione
allo Spinnaker village di Oristano
il primo ottobre, ma quest'anno non
chiederà il sussidio di
disoccupazione. «Per la prima volta
dal 2010 - puntualizza con un
sorriso - e spero davvero che la mia
vita da precaria stagionale sia
finita». È stata assunta da
un'azienda di Verona che opera nel settore
alberghiero. «Lavoro da casa: studio
le tariffe online per hotel di
tutta Italia. Ho un buon contratto,
anche se a tempo determinato»,
spiega mentre la figlia di tre anni
gioca accanto alla scrivania in
soggiorno.
STORIE DIVERSE È un esercito senz'armi,
quello degli stagionali del
turismo in Sardegna. Gente che
lavora da maggio a settembre
(quest'anno si è tirato fino a tutto
ottobre) e poi viene di nuovo
risucchiata dentro il magma dei dati
sulla disoccupazione, statistica
(va detto) spesso drogata dal
mercato del lavoro nero. Storie le più
diverse, tra chi decide di aspettare
il prossimo contratto, chi
nell'attesa si dedica alla famiglia,
chi prende la valigia e parte
lontano e chi, invece, tenta la via
delle nuove opportunità. Come
Shira, 31 anni, di Oristano, mamma
di una bimba, una laurea in scienze
del turismo, un'esperienza di sette
stagioni nell'ufficio booking e
alla reception dello Spinnaker e una
volontà di ferro nel frequentare
corsi di formazione durante
l'inverno. «L'aggiornamento è fondamentale
per chi, come noi, è sul mercato del
lavoro. Io ho sempre frequentato
i corsi e lo scorso inverno ho vinto
una borsa di studio dell'Ebts
(l'Ente bilaterale del turismo, ndr
) per un master di digital
marketing all'Istituto europeo del
design di Cagliari. Ho fatto tanti
sacrifici, ma ce l'ho fatta.
Ecco, la possibilità di crescere, di
migliorare la propria
professionalità esiste e va colta perché i
corsi, anche organizzati dalla
Regione, ci sono». Il lavoro,
puntualizza Shira Madeddu, «impone
la formazione continua». Adesso ha
un impiego che la appassiona. «Mi
sarebbe piaciuto avere questa
opportunità da un'azienda sarda. Ma
non è possibile perché in Sardegna
non si fanno le tariffe dinamiche:
qui c'è un listino prezzi fisso,
alta stagione e bassa stagione.
Altrove, invece, i prezzi cambiano
velocemente e il mio compito è
quello di dire agli albergatori: per
essere competitivo e massimizzare i
profitti applica questa tariffa».
SCELTA OBBLIGATA A Luana Musu,
invece, il contratto scade domani.
Quarantatré anni, di Assemini, vive
a Chia e ha un impiego stagionale
di vice governante all'hotel Costa
dei fiori di Santa Margherita di
Pula. «Adesso farò domanda per
l'assegno di disoccupazione ma credo
che, per una questione di dignità, a
tutti noi precari piacerebbe
poter lavorare sempre». Ha una
figlia di 12 anni, adesso farà la mamma
a tempo pieno. «D'estate io e mio
marito, anche lui lavoratore
stagionale, facciamo i salti
mortali. Meno male che ci aiutano i nonni».
LAVORO E FAMIGLIA Nicola Vacca ha
fatto tutta la stagione al Costa dei
fiori. «Lo scorso anno, invece, non
ho lavorato: mio figlio è nato a
giugno e, mentre mia moglie è
tornata in ufficio, io ho preferito
stare a casa col bambino». Chef
40enne, vive a Iglesias e fino al 2014
ha lavorato nel ristorante di
famiglia a Portoscuso. «Oggi il sistema
funziona male. Credo che, con i
giusti incentivi all'occupazione e
politiche più accorte, in Sardegna
il turismo potrebbe dare lavoro
tutto l'anno».
In attesa di tempi migliori anche
lui chiederà
l'assegno di disoccupazione. «Mi
rivolgo all'ufficio di Iglesias dove
succede pure che le nostre domande
vengano superate dalla priorità
accordata agli operai in mobilità
dell'industria. Perché non fare la
domanda online? Perché la pratica
non va mica più veloce».
P. S.
L'agenzia
avverte: «Non sempre è necessario venire agli sportelli» -
L'Aspal
prova a snellire le procedure
In vista del nuovo assalto previsto
per le prime settimane di
novembre, la direzione dell'Aspal
(l'agenzia sarda per le politiche
attive del lavoro) ha incontrato i
vertici dell'Inps regionale. «Un
incontro necessario per concordare
procedure più snelle con una
comunicazione più efficace», spiega
il direttore generale Massimo Temussi.
È necessario, sottolinea, «far
capire agli utenti che, per avere le
schede anagrafiche personalizzate
(una sorta di biografia del
lavoratore stagionale necessaria
perché richiesta dall'azienda che ti
assume ndr ) non è necessario
recarsi al centro per l'impiego». Almeno
non in un primo momento. Se i
colloqui per preparare la scheda e
stipulare il patto di servizio
possono essere fatti per appuntamento -
spiegano i dirigenti degli uffici
per l'impiego -, per avviare la
domanda di disoccupazione (la
richiesta di Naspi va fatta entro 68
giorni dalla fine del rapporto di
lavoro) basta presentare la semplice
dichiarazione di immediata
disponibilità. Una comunicazione che, viene
puntualizzato, può essere fatta
all'Inps (anche online, con il codice
Pin) o allo sportello di un
patronato.
Per cercare di fronteggiare le
prossime file davanti agli uffici per
l'impiego, l'Aspal sta mandando
giusto in questi giorni ai Caf di
tutta la Sardegna una lettera per
chiedere più collaborazione in vista
di uno snellimento dell'iter delle
domande. «Fatta la richiesta -
spiegano dall'agenzia per il lavoro
-, solo successivamente è
necessario completare le procedure
sottoscrivendo il patto di servizio
entro 15 giorni dalla domanda. Va
ribadito che la Naspi può essere
richiesta anche senza la scheda
anagrafica rilasciata dal centro per
l'impiego: pertanto non è necessario
recarsi più volte allo
sportello». ( p.s.)
La
Nuova
I pastori
ci ripensano Stop alla manifestazione - la protesta si ferma
di Claudio
Zoccheddu
SASSARI
Poche righe, partorite dopo una
notte di pensieri e contatti tra i
comitati che formano il Movimento
dei pastori, per dire che il 31
ottobre non ci sarà alcuna
manifestazione. Almeno per il momento. I
pastori hanno deciso di "congelare"
la grande invasione che avrebbe
dovuto paralizzare Cagliari alla
vigilia della festa di Ognissanti. La
decisione è arrivata dopo l'incontro
con il prefetto di Cagliari e
dopo aver ricevuto garanzie precise
sulla proclamazione dello stato di
calamità naturale dovuta alla
siccità da parte del prefetto Tiziana
Costantino, che sarà la portavoce
delle istanze che arrivano dagli
allevatori sardi al ministero delle
Politiche agricole e al ministro
Maurizio Martina. Il comunicato.
Ieri mattina è arrivata la conferma
dello stop: «Il Movimento Pastori
Sardi prende atto dell'impegno del
prefetto Tiziana Costantino di far
pressione presso il ministero
dell'Agricoltura per accelerare la
pubblicazione sulla Gazzetta
ufficiale della declaratoria per la
siccità - scrivono i
rappresentanti del Movimento - e
decide si sospendere momentaneamente
la manifestazione prevista per il 31
ottobre. Nel contempo conferma,
però, l'incontro già organizzato in
Consiglio regionale con i
capigruppo e con il presidente del
Consiglio, Gianfranco Ganau,
fissato per lo stesso giorno». Una
delegazione dei pastori, dunque,
sarà a Cagliari martedì ma non
occuperà strade e piazze. I portavoce
del Movimento saranno ricevuti in
Regione per fare il punto della
situazione e, probabilmente, per
chiarire il legame tra il pagamento
del "bonus foraggio" e il
saldo dei contributi dell'Inps.
La Regione. La posizione è stata
ribadita dall'assessore dell'Agricoltura, Pier
Luigi Caria: 45 milioni di euro
pronti a essere distribuiti, nessuna
richiesta del documento unico di
regolarità contributiva (Durc) ma
nemmeno alcuna deroga sulle
verifiche dell'Inps che si faranno anche
perché non sono mai state sospese
nemmeno per i risarcimenti alle
vittime di eventi tragici come i
terremoti. Il messaggio della
Regione, poi, conferma i numeri a
disposizione dei pastori: 13 euro
per ogni capo. Le reazioni.
Ovviamente non tutti i pastori hanno
accolto di buon grado le decisione
di concedere altro tempo alla
classe politica e di attendere prima
di ritornare in piazza.
Nonostante la decisione del
Movimento sia arrivata solo dopo il voto
dalla maggioranza dei componenti.
Il dubbio è germogliato anche
perché, fino a sabato sera, la
sensazione era opposta. La
manifestazione sembrava essere stata
confermata nonostante l'incontro
e nonostante le garanzie arrivate
dalla Regione che, a sua volta aveva
confermato l'impegno economico e ci
aveva aggiunto la possibilità di
erogare i soldi entro la metà di
novembre. Poi, la decisione di
prendere tempo dopo le
rassicurazioni arrivate durante il vertice e
l'idea di rinviare la mobilitazione
del movimento.
Tajani:
giovani e lavoro le direttrici dell'Europa
Il
presidente del Parlamento europeo indica la ricetta per l'occupazione
Dall'Ue
arriveranno 20 miliardi all'anno destinati all'inserimento
degli
under 25
di Mario Girau
CAGLIARI
Punta su giovani e lavoro Antonio
Tajani, presidente del Parlamento
europeo. Nel suo intervento fa
capire quali sono le direttive che
l'Europa seguirà per promuovere
l'occupazione. Sono sette le richieste
partite dalla 48esima Settimana
sociale dei cattolici italiani.
Quattro destinate al Governo, tre
all'Unione europea. Al premier
Gentiloni la chiesa italiana ha
chiesto di potenziare la formazione
professionale (sperimentazione del
sistema duale tra aziende e centri
di formazione professionale),
sviluppare il livello terziario non
accademico attraverso i sistemi Its
(Istituti tecnici superiori e
scuole per le tecnologia applicate).
Sostenere le Piccole e Medie
Imprese attraverso i piani
individuali di risparmio. Migliorare
ulteriormente le regole degli
appalti per accelerare il passaggio
dalla prassi del massimo ribasso a
quella della massima dignità.
Avviare un percorso di rimodulazione
delle aliquote Iva per premiare
le filiere sostenibili e così
combattere il dumping, concorrenza
sleale in campo sociale e
ambientale.
Al presidente del Parlamento
europeo, Antonio Tajani, i vescovi
hanno affidato tre proposte:
armonizzazione fiscale ed
eliminazione dei paradisi fiscali interni
all'Unione Europea. L'accrescimento
degli investimenti
infrastrutturali e di quelli
produttivi, anche privati, l'adeguamento
del loro trattamento nelle
discipline di bilancio. L'integrazione
nello statuto della Bce del
parlamento del valore dell'occupazione
accanto a quello dell'inflazione
come riferimenti per le scelte di
politica economica.Il richiamo. Il
continuo richiamo ai fatti,
sollecitato dal Papa, è stato
accolto. «Ritorniamo a casa, sentendo la
responsabilità di dover dare corpo
ad alcune iniziative concrete - ha
detto il presidente Cei, cardinale
Gualtiero Bassetti - alle quali qui
abbiamo dato un nome, ma che ora
attendono di essere concretizzate».
«Quello del lavoro - ha aggiunto il
presidente del Comitato
scientifico e organizzatore, il
monsignore Filippo Santoro - è un
cantiere aperto, nel quale siamo
chiamati a spenderci con
convinzione». La risposta. Sul
pratico è rimasto anche Antonio Tajani,
leader del Parlamento europeo, che
auspica un confronto continuo tra
industria, formazione e centri di
ricerca, affinché i giovani abbiano
le competenze effettivamente
richieste dal mercato.
«Ma servono anche
politiche d'incentivo al loro
inserimento nel mondo del lavoro», ha
precisato il presidente del
Parlamento, che porta in Sardegna una
primizia economica: il prossimo
bilancio Ue dovrebbe investire almeno
20 miliardi l'anno per cofinanziare
una detassazione del lavoro dei
giovani fino ai 25 anni. Vantaggi
fiscali dovrebbero essere previsti
anche per gli over 50 che devono
reinserirsi nel mercato del lavoro.
La missione. Nessuno deve essere
lasciato indietro è stato ripetuto
durante la Settimana. Di più: si è
voluto guardare ai volti e alle
storie di milioni di giovani esclusi
dal lavoro, emarginati,
impossibilitati a realizzare il loro
progetto di vita.
La settimana sociale, preparata
anche in Sardegna per oltre un anno attraverso un
grande scouting tra buone prassi e
coraggiose intraprese di
cooperative, singoli giovani non
rassegnati alla disoccupazione, ha
fotografato anche un mondo di
piccoli coraggiosi imprenditori isolani.
Di questi 22 si sono imposti
all'attenzione dei progetti e delle
iniziative avviate dalla Conferenza
episcopale italiana. Un'altra
quindicina ha avuto la sorpresa di
essere visitata, venerdì scorso,
dai gruppi partecipanti alla
Settimana sociale. È il segno che anche
in Sardegna non mancano le
iniziative coraggiose e lungimiranti di
nuovi imprenditori. La Conferenza
episcopale sarda in una
pubblicazione, sponsorizzata dal
Banco di Sardegna, con l'aiuto di
tecnici e docenti universitari
individua alcuni settori produttivi.
Nuoro -
Partito democratico - Davide Montisci è il nuovo segretario
Eletto al
termine di un congresso contraddistinto dall'unità
«Il Pd
deve essere la casa anche di chi ha perso la speranza»
NUOROIl Partito democratico riparte
da Davide Montisci. È lui il nuovo
segretario del Partito eletto nel
corso del congresso che si è svolto
nella sede di via Trieste in un
clima di ritrovata serenità Ai lavori
congressuali ha partecipato anche il
segretario regionale Giuseppe
Luigi Cucca, che ha sottolineato
quanto sia importante, in questa
delicatissima fase politica, aver
ritrovato la coesione e soprattutto
essere riusciti a far convergere i
consensi quasi unanimi verso un
giovane che ha percorso tutta la sua
carriera politica all'interno del
Pd.Davide Montisci, dentista
specialista in ortognatodonzia con studi
a Oliena e Mamoiada, è responsabile
didattico del Master
internazionale di secondo livello in
Implantologia e Chirurgia
avanzata all'università di Cagliari.
Politicamente, la sua carriera si
è snodata tutta all'interno del
Partito democratico: è stato fondatore
dei Giovani democratici in Sardegna,
responsabile nazionale degli enti
locali e infine presidente nazionale
dei Giovani demoratici fino al
2016. Montisci è anche componente
dell'Assemblea nazionale del Pd.«La
fiducia accordatami dall'intero
partito sottolinea quanto la voglia di
lavorare per riportare il Pd al
centro del dibattito cittadino con una
azione politica forte richieda unità
di intenti - queste le prime
parole del nuovo segretario
cittadino -. Questa unità è strumento
necessario per poter ambire a
obiettivi importanti: primo fra tutto
quello di occuparsi incessantemente
dei problemi che attanagliano
Nuoro che, è inutile negarlo, vive
un momento di isolamento politico
che si è autoinflitto rispetto alle
istituzioni regionali, provinciali
e gli altri attori dei comuni
limitrofi - ha sottolineato Davide
Montisci criticando l'operato della
Giunta Soddu -.
Il Pd ha il dovere
di rendersi protagonista di una
azione politica forte: abbiamo la
classe dirigente che ci consente di
farlo e abbiamo la volontà di
agire per allargare la platea alla
quale rivolgiamo il nostro
messaggio. Il Pd deve essere la casa
di tutti, sopratutto degli
ultimi, di coloro che hanno perso
tutto ma non la speranza - ha
concluso il neo segretario -. Il Pd
sarà sempre di coloro che hanno le
idee ma non hanno i mezzi, di coloro
che credono di poter costruire un
mondo migliore».Prima di lui era
intervenuto il segretario cittadino
uscente, Francesco Manca, che ha
guidato il partito per otto anni. Due
mandati impegnativi durante i quali
ha cercato di tenere le redini di
un partito sfilacciato, riuecsndo a
traghettarlo con impegno verso
questo nuovo percorso.
La strada
dell'unità per un Pd più forte Sabato il congresso
Celebrate
le assemblee dei circoli, designato il coordinatore
Corda:
«L'obiettivo è addio divisioni, la base protagonista»
OLBIA
Il Partito democratico gallurese
sulla via della pace. Il viaggio alla
ricerca della serenità interna e di
una più solida iniziativa
politica, è affiorato sabato, con
maggiore convinzione rispetto al
passato marcato dalle divisioni,
nelle assemblee dei due circoli e
l'individuazione di un coordinatore
comune che avrà il compito,
insieme ai due segretari dei
circoli, di traghettare il Pd verso
l'assetto organizzativo definito
della nuova segreteria che scaturirà
dal congresso provinciale previsto
sabato prossimo.Il conduttore di
questo processo sarà Gianluca Corda,
39 anni, dirigente scolastico
dell'istituto professionale
Amsicora, di recente ingresso nel popolo
del Partito democratico.
Lo ha fatto alla vigilia del
referendum del 4
dicembre 2016, dopo avere lavorato,
da consigliere comunale dell'Udc
(nel quale partito vanta una storia
di undici anni), in sintonia con i
colleghi del partito democratico
nell'amministrazione di maggioranza
del sindaco Gianni Giovannelli.In
questo cammino di ricostruzione
unitaria rilanciato ieri dopo
qualche tentativo non andato a buon
termine nei precedenti tre anni,
Gianluca Corda sarà accompagnato dai
due segretari dei Circoli, Ivana
Russu per quello che si identifica
con il numero 1 e Graziano Azara per
il numero 2. La fase del nuovo
impegno prevede che l'identità
algebrica abbia il sopravvento su
quella delle divisioni politiche,
che tutti cercano lasciarsi alle
spalle, ben coscienti, gli stessi
tutti, che non sarà semplice
eliminare i segni del tempo, sia
quelli del passato e sia quelli che
l'attualità mette in conto in verso
discendente dal livello nazionale
a quelli locali.
Tutto questo non scoraggia affatto
il coordinatore
Gianluca Corda, poco avvezzo alle
correnti e esterno rispetto a quelle
del Pd, che anzi marcia spedito e
convinto sulla carreggiata unitaria.
«Abbiamo dovuto seguire le procedure
dei regolamenti interni, l'Unione
cittadina prevede l'individuazione
di un coordinatore e la giusta
rappresentanza nei direttivi di
tutte le sensibilità interne e queste
a loro volta avranno espressione
nell'assemblea cittadina che riunisce
i diversi circoli e prende forma con
28 delegati, ai quali spetta poi
di eleggere una segreteria che
affiancherà il coordinatore. Insomma, è
la conferma che c'è l'impegno comune
della riunificazione».Le
assemblee dei due circoli si sono
svolte sabato, distinte, una la
mattina, l'altra al pomeriggio, ma
ciascuna alla presenza di esponenti
dell'altro circolo. «Sono stati dei
bei dibattiti, si è parlato tanto
di politica ed è stata ribadita da
tutti la necessità di affrontare
con determinazione tutti i temi
urgenti della città e del territorio.
Con particolare attenzione alle
periferie, non quelle gografiche ma
quelle sociali, della marginalità,
della povertà», riassume Gianluca Corda.
Orizzonte politico al quale il Pd
guarda anche con la
consapevolezza di avere due
esponenti nella giunta regionale (gli
assessori Carlo Careddu e Pier Luigi
Caria) e il parlamentare
Giampiero Scanu. «L'intenzione di
ripartire c'è tutta e la volontà di
lavorare è diffusa. Le assemblee
hanno indicato due punti, il primo
riguarda il coinvolgimento della
base, l'altro è il valore che deriva
dalla presenza degli assessori
regionali e del parlamentare con i
quali condividere il progetto
politico forte che hanno intrapreso per
una marcata autonomia della
Gallura».La settimana che si apre sarà
dedicata agli adempimenti
procedurali in vista del congresso
provinciale di sabato. Per il Pd
gallurese è una grande scommessa, per
quanto la ferita delle elezioni
comunali perse per una manciata di
voti sia stata rimarginata
dall'ingresso nel governo della Sardegna.
Ma i temi aperti e incerti sono
ancora numerosi. (gpm)
Pd,
eletta la nuova segretaria è la 36enne Claudia Anedda
THIESI
Si rinnova la presidenza del Partito
Democratico a Thiesi. È Claudia
Anedda, 36 anni, la nuova segretaria
del circolo del Partito
Democratico di Thiesi. La carriera
politica del nuovo presidente è
iniziata dodici anni fa. Dal 2005 ha
dedicato i suoi primi anni di
impegno politico all'organizzazione
giovanile della Margherita e dal
2007 dei Giovani Democratici.
Giovedì scorso, Anedda è stata eletta
all'unanimità dal congresso del
circolo: un congresso vivace e
dibattuto che ha visto al centro
della discussione i temi "caldi"
riguardanti non solo Thiesi ma tutto
il territorio del Meilogu.
Erano infatti presenti anche i
rappresentanti dei circoli di Bonnanaro e
Torralba e il candidato alla
segreteria provinciale Gianpiero Cordedda
che, essendo di natali banaresi, ha
accolto volentieri l'impegno per
un maggiore lavoro sulle politiche e
le necessità territoriali. Il
consiglio si è aperto con i
ringraziamenti del segretario uscente
Gianfranco Soletta. Dopo i
ringraziamenti del segretario Provinciale
Cordedda rivolti al segretario
uscente e Sindaco di Thiesi Gianfranco
Soletta per il lavoro svolto in
questi anni, l'augurio è rivolto ad un
futuro migliore. Si è poi proceduto
con l'elezione del segretario di
circolo e, su proposta di Gianpiero
Pinna e di tutto il direttivo,per
acclamazione è stata eletta Claudia
Anedda che si appresta a svolgere
il proprio incarico con entusiasmo.
«Fare politica non è semplice - ha
detto Claudia Anedda - anzi spesso è
molto complicato ma grazie al
sostegno del segretario uscente e
alla mia passione per la politica,
intesa nel suo significato
aristotelico più puro sono andata avanti.
Dopo 12 anni di attività politica
sono stata investita di un ruolo
molto importante e delicato perché
dopo l'onore pesa maggiormente
l'onere di dare voce ad un
territorio molto complesso».Il nuovo
direttivo è composto da Claudia
Anedda, Gavina Tola, Franca Cocco,
Gianpiero Pinna, Tonino Demartis,
Pasquale Tanda, Antonio Tanca e
Gianfranco Soletta. Daniela Deriu
-----------------
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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