Ho appreso con grande dispiacere della
morte di Vincenzo Pillai. Del Compagno Vincenzo Pillai.
Lo conobbi tanti anni fa, ovviamente
nelle lotte popolari, nelle quali era una presenza costante.
Vincenzo era uno di quelli che nelle
lotte c'era sempre, ma sempre davvero. Era uno di quelli che, se non c'era,
tutti si chiedevano: "E come mai non c'è Vincenzo Pillai?" E poi
ovviamente sbucava da qualche parte con la bandiera.
Era un tipo con un carattere molto
combattivo, ben poco incline al compromesso
e all'accomodamento. Ci si poteva litigare, anche in maniera accesa, ma sapevi
che tutta la sua rabbia non era astio personale: era solo amore per le sue
convinzioni, era una strenua difesa di ciò che lui, in profonda onestà, considerava
giusto.
La Sardegna oggi perde una persona preziosa, un uomo di
grande cultura popolare, uno dei testimoni e animatori storici della lotta
contro l'occupazione militare sin da quando tanti di noi non erano neanche
nati, uno dei più costanti sostenitori della lotta contro il nucleare, delle
lotte per la casa, per un salario dignitoso, per un mondo migliore, per una
Sardegna libera e giusta.
Adiosu.
Adiosu.
A punzu serrau.
Pier Franco Devias
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