venerdì 22 dicembre 2017

Quando “qualcuno” confonde la Sardegna con la Corsica. Di Pier Franco Devias


Stavo leggendo le voci di stanziamento della finanziaria 2018 della giunta Pigliaru e sono andato un po’ a vedere quanto verrà destinato per la difesa della lingua sarda. In tutto un milione 600mila euro per lingua sarda e musica popolare per il 2018 e per il 2019.

Prima che vi sembri una buona notizia vi blocco subito e vi ricordo che sostanzialmente è la stessa miseria dell’anno scorso. E dico “miseria” perché la confronto con ciò che viene investito, ad esempio, nei Paesi Baschi per la difesa della loro lingua: 54 milioni e mezzo di euro piú un milione e 800mila euro per gli aiuti ai cittadini che si vogliono alfabetizzare.

Vado a guardare le voci di spesa e vedo doppiaggi di opere audiovisive per bambini (bene), soldi per notiziari (bene), soldi per emittenti radiofoniche (bene se vincolati all’uso del sardo e non camuffati da finanziamento di una lingua non adoperata), vedo che mancano (male) diverse cose che si sarebbero potute finanziare e a un certo punto… mi cade l’occhio su cinquantamila euro per finanziare questa “Associazione Sardegna Corsica”.

E a quel punto mi chiedo: “Ma perché la Regione deve finanziare questa associazione con i fondi destinati alla lingua sarda?” Allora vado a vedere il sito dell’associazione e trovo subito in bella mostra il simbolo del Partito dei Sardi e il rimando al suo sito. E resto perplesso. Poi nella home leggo che l’associazione si occupa di “creare opportunità per le imprese Sarde e Corse e posti di lavoro”, e altri riferimenti a scambi commerciali, imprese e economia. E aumenta la mia perplessità sul perché questo debba essere finanziato con i soldi pubblici destinati alla lingua sarda.

Poi vedo un articoletto in cui l’allora segretario del PDS parla di un patto tra Sardegna e Corsica per “sollecitare” un riconoscimento culturale in Europa, un articolo in francese su un incontro tra Pigliaru e Simeoni e le date di Sartiglia, Sagra di Sant’Efisio e Cavalcata Sarda. Tutto qui.

Continua la mia angosciosa perplessità sul perché noi Sardi dovremmo finanziare con cinquantamila euro una associazione che, da ciò che vedo, si è occupata solo di promettere di “sollecitare” e ha messo le date di tre eventi che tutti conoscono e vengono già massicciamente pubblicizzati. A un certo punto ricollego il rimando al sito e simbolo del PDS, perché vedo nel tavolo di presidenza le facce di quelli che hanno inaugurato l’associazione: Franciscu Sedda, presidente del Partito dei Sardi ePaolo Maninchedda, segretario del Partito dei SardiModesto Fenu, presidente dell’Associazione Sardegna Corsica e consigliere regionale del Partito dei Sardi.

In pratica gli stessi che stanno sostenendo la giunta Pigliaru, che sono interni alla maggioranza regionale e che, bontà loro, stabiliscono che dei pochi soldi stanziati per la difesa della lingua sarda, ben cinquantamila euro debbano andare a questa associazione. A questo punto le mie perplessità svaniscono e lasciano spazio solo a una domanda che mi sento di rivolgere pubblicamente a loro e a chiunque li sostenga:

MA NON VI VERGOGNATE?


Di Pier Franco Devias

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