«L'indipendentismo
è un progetto di libertà» Autodeterminatzione presenta a Nuoro i 21 esponenti
in lista per le Politiche Sanna: «Il nostro orizzonte sono le Regionali del
prossimo anno, le vinceremo insieme»
La sala è piena e le parole della
candidata Valentina Sanna, ex presidente Pd folgorata sulla via
dell'indipendentismo, rapiscono l'auditorium: «Il nostro orizzonte sono le
Regionali del prossimo anno, non tanto le Politiche: lì vinceremo, insieme».
Progetto AutodetermiNatzione si presenta: parla al cuore della gente, affronta problemi
come emigrazione e spopolamento. Ieri mattina a Nuoro sono stati svelati i 21
candidati alle elezioni del 4 marzo.
I CANDIDATI Otto sigle a braccetto.
Rossomori, Sardegna Possibile, Sardigna Natzione, Irs. E ancora, Liberu,
Sardos, Gentes e Comunidades. «Lo scarabeo farà pulizia. Dobbiamo fermare una
classe politica che inganna», tuona Bustianu Cumpostu. «L'indipendentismo non è
solo libertà: è un modello economico, politico e sociale», prosegue il
segretario di Sardigna Natzione.
IL PROGRAMMA Lavoro e occupazione
come priorità. Quindi una dignità da ritrovare, «svenduta ai partiti italiani».
Gli indipendentisti
snocciolano numeri, affissi ovunque
in una sala strapiena: 7mila giovani emigrano, 3mila nati in meno ogni anno.
«Adesso basta», sentenzia Simona Corongiu. Per la capolista nel collegio
plurinominale del Sud Sardegna, «dobbiamo unirci, andare avanti insieme per il
bene dell'Isola».
GLI OBIETTIVI A sentire i candidati
di AutodetermiNatzione, bisogna allargare la base produttiva, sostenere le
imprese. E dire basta alle basi militari. Pierfranco Devias non ha dubbi. Per
il timoniere di Liberu, candidato al Senato nel collegio uninominale di Nuoro-Oristano,
«occorre bloccare la politica che chiude il Consorzio agrario e apre le
caserme». Gavino Sale, capolista nel collegio plurinominale Nord per la Camera,
aggiunge: «In questi anni abbiamo vissuto con Thanatos, il dio della morte. Ora
siamo pronti alla battaglia: qui si respira energia vitale. Vinceremo». Il giornalista Anthony Muroni,
capolista nel collegio plurinominale al Senato, ha un sogno: «Vogliamo
governare con le idee e le necessità della nostra terra».
Gianfranco Locci
La
Nuova
Lai: nel
M5s poche idee e molta confusione
Il
segretario del Pd Cucca: i sardi sceglieranno la concretezza e non
le bufale
degli incompetenti
SASSARI
Fuoco di fila del Partito
democratico contro le dichiarazioni di Luigi
Di Maio. I big dem hanno
controbattuto alle parole del leader del
Movimento 5 stelle impegnato nel
tour in Sardegna. «Di Maio a
spavalderia non lo batte nessuno -
attacca il senatore Silvio Lai,
candidato alla Camera nel collegio
uninominale di Sassari -. Arriva in
Sardegna e spara previsioni
elettorali. Dovrebbe, di contro, con
umiltà, interrogarsi sul consenso
ricevuto alle parlamentarie
grilline. Una posizione di ripiego e
solo 490 clic per un candidato
premier non è certo un buon viatico.
D'altronde quali risultati può
vantare di fronte al Paese?
Quali risultati può raccontare in
Sardegna
e per la Sardegna? Nulla, non può
dirli. Sono sotto gli occhi di
tutti, peraltro, i disastri,
l'inerzia e l'inconcludenza dei comuni
sardi amministrati dai 5 stelle. Come
nel resto del Paese si
caratterizzano per un vuoto totale,
per l'assenza di progettualità,
per l'incapacità ad affrontare
l'ordinaria amministrazione. Di Maio -
dice ancora Lai - parla confusamente
di politiche energetiche per la
Sardegna e non si è neanche
informato del fatto che Regione e governo
hanno posto basi e finanziamenti
concreti per la metanizzazione
dell'isola. Parla genericamente di
industria, agricoltura e turismo e
dimostra chiaramente di non avere la
minima idea su cosa fare».
Anche il segretario del Pd, Giuseppe
Luigi Cucca, ricandidato al Senato come
capolista nel collegio
plurinominale, critica le politiche annunciate
dal Movimento. «Di Maio arriva in
Sardegna e promette le stelle. Noi
portiamo 100 risultati del buon
governo, ottenuti in questi anni di
legislatura, e proponiamo altri 100
passi da compiere per migliorarli
- afferma Cucca -. Gli 80 euro
diventeranno una misura strutturale per
ogni figlio entro 18 anni di età,
oltre al milione di posti di lavoro
in più già realizzati grazie al Jobs
Act, proponiamo la riduzione di 4
punti del cuneo contributivo; i
quindici Patti per il Mezzogiorno, tra
cui il Patto per la Sardegna da 2,8
miliardi di euro, saranno
monitorati nella progettualità e
nella spesa.
E tanto altro ancora è
stato fatto per la Sardegna e dovrà
essere portato avanti per non
disperdere i risultati raggiunti:
dall'accordo sulle servitù militari
alla trattativa per l'insularità,
dall'intesa per La Maddalena
all'istituzione della zona franca
nei Comuni alluvionati, a cui
seguirà la creazione delle Zone
economiche speciali nei punti ritenuti
strategici, a nord e a sud della
Sardegna, e il piano per la
metanizzazione. Sono fatti e
provvedimenti reali - conclude Cucca - e
sono certo che i cittadini sardi
sapranno scegliere la concretezza,
piuttosto che le bufale elettorali
di persone incompetenti». Il
deputato uscente Francesco Sanna,
ricandidato nel collegio del Sud, si
sofferma invece sulla candidatura
dello skipper Andrea Mura, in corsa
nel collegio uninominale di
Cagliari. «Sarei curioso di sapere -
scrive su Facebook il deputato del
Pd - se i cittadini di Cagliari,
Quartu e della città metropolitana
hanno la garanzia che - ove eletto
- l'onorevole Andrea Mura non si
ritrasformi nel velista
Cappellacci
sfida i 5 stelle «Noi i primi a fare i tagli»
di Alessandro Pirina
SASSARI
Cappellacci sfida Di Maio sulla
credibilità. Il coordinatore regionale
di Forza Italia, proprio ieri
inserito nel blog dei 5 stelle tra i
candidati impresentabili della
tornata elettorale del 4 marzo, ha
scelto la sua pagina Facebook per
replicare al candidato premier del
Movimento in tour nell'isola. «Di
Maio dice che solo loro sono
credibili perché hanno tagliato e
auto blu? Noi lo abbiamo già fatto,
ma non solo a parole». L'ex
governatore, capolista di Forza Italia
alla Camera nel collegio Sud e
candidato del centrodestra nel collegio
uninominale di Cagliari, ha
pubblicato sul suo profilo Facebook la
delibera del 2011 di riduzione del
suo stipendio da presidente della
Regione e i documenti sulla
restituzione dell'auto blu. «Abbiamo
tagliato il numero complessivo delle
auto di servizio regionale,
abbiamo dimezzato le consulenze,
tagliato i compensi dei consiglieri e
cancellato i fondi dei gruppi e i
vitalizi - scrive Cappellacci -. Non
abbiamo certo aspettato che
arrivassero loro con le loro prediche
scalcinate. Nella sua interminabile
serie di bufale Di Maio tenta di
intestarsi meriti non suoi.
L'unico microcredito è quello
realizzato
dalla mia giunta di centrodestra: 65
milioni di euro, 3 bandi, 3.200
imprese sostenute. Attendo con ansia
- ha concluso Cappellacci - di
potermi confrontare su questi e
altri temi con il candidato del
movimento 5 stelle». Insomma, lo
scontro tra Ugo Cappellacci e il
Movimento è sempre più acceso. Anche
perché ieri il blog dei 5 stelle
è di nuovo partito all'attacco del
coordinatore forzista. Di
Cappellacci e di tutti quei politici
candidati con il centrodestra e
con il Pd che, secondo i grillini,
sono «impresentabili». Una lista di
nomi eccellenti - ci sono anche il
ministro Luca Lotti, il figlio di
Vincenzo De Luca, l'ex leader
leghista Umberto Bossi e l'ex
governatore lombardo Roberto
Formigoni - in cui compare anche il
coordinatore regionale forzista.
«Per lui è stata chiesta una
condanna
per abuso d'ufficio nel processo
scaturito nell'inchiesta sulla
cosiddetta P3, condannato in secondo
grado a restituire alla Regione
Sardegna circa 220 mila euro.
Condannato a due anni e mezzo di
reclusione per il crac milionario
della Sept Italia, società fallita
nel 2010», così si legge nel blog
dei 5 stelle, dove Di Maio stesso
invita gli elettori a compilare un
modulo per chiedere a Forza Italia
e Pd il ritiro delle candidature. E
dal palco di Nuoro ieri ieri il
leader del Movimento è ripartito
alla carica. «Siete la regione che ha
dato i natali a Berlinguer, ma che
fine ha fatto da voi la questione
morale? Avete candidati coinvolti
nella P3 e indagati per altri
reati». Sull'argomento ieri
Cappellacci non ha replicato, cosa che
invece aveva fatto due giorni fa.
«Sono tanto impresentabile che il
loro candidato, Andrea Mura, avrebbe
voluto presentarsi con la me e la
mia lista alle elezioni del 4 marzo.
Adesso gli chiederanno di
ritirarsi? Il sottoscritto non ha
ancora ricevuto nessun condanna
definitiva. Visto che sono tanto
appassionati al tema, perché non
parlano del loro leader, Beppe
Grillo, condannato in via definitiva
per omicidio colposo?».
Di Maio:
fidatevi di noi faremo ripartire l'isola
verso il voto
di Stefano Ambu
CAGLIARI
Dalle bancarelle del mercatino
domenicale di Sant'Elia un commento
beffardo: «Tottu custa genti e
nisciunu cumpra nudda». In sintesi.
Tanta gente, ma non per acquistare
frutta, arselle o orate. Il
commerciante lo sapeva bene: tutte
quelle persone- tutte insieme-
erano lì per accompagnare il
candidato premier del Movimento 5 stelle
Luigi Di Maio nelle sua prima tappa
del tour in Sardegna. Non è
arrivato con la barca a vela di
Andrea Mura- sarebbe stato un ingresso
dal mare spettacolare- ma in nave da
Palermo. «Mare mosso- ha detto a
chi gli ha chiesto come era andato
il viaggio- ma tutto bene».
Lo skipper candidato che ha
attraversato l'oceano per vincere tutto
quello che c'era da vincere è
rimasto al suo fianco per tutto il tempo
della camminata dal Lazzaretto al
centro del quartiere. «È una delle
nostre competenze che mettiamo in
campo- ha detto Di Maio- metterà per
noi cuore e testa». Poi, mentre
entrava nel pulmino destinazione
Carbonia, Di Maio ha lanciato il suo
appello: «Sardi, fidatevi di noi,
siamo credibili. Ci siamo tagliati
gli stipendi, abbiamo contributo a
far nascere anche qui centinaia
imprese. Se andiamo al governo
tagliamo gli sprechi e cominciamo a
investire in aziende che creano
lavoro e nei giovani».
Le prime dichiarazioni ai
giornalisti (mentre
la sua gente lo reclamava:
"Vieni a parlare con il popolo") una volta
arrivato al Lazzaretto erano state
invece nazionali. «Chi si è
permesso di diffamare il M5S dicendo
che abbiamo in lista degli
impresentabili si faccia un esame di
coscienza- ha detto- noi abbiamo
tutti incensurati, sono gli altri
che hanno una serie di
impresentabili dei quali chiediamo
il ritiro dalle liste». In
particolare, «chiedo a Matteo Renzi
di far ritirare i suoi dalle
liste, gente che è sotto processo
per reati gravi e che ha fatto
azioni politiche indegne». E poi:
«Lega, Pd e Forza Italia si sono
votati la legge elettorale per
mettersi assieme il giorno dopo le
elezioni- ha aggiunto il capo
politico del M5S - la novità è che Forza
Italia e Lega non hanno il 51per
cento, e che Pd e Forza Italia non
hanno il 51 per cento, quindi
dovranno avere a che fare con noi per
riuscire a fare un Governo, dovranno
chiedere a noi. Ma noi non faremo
scambi di poltrone».
E ancora: «Sono esterrefatto per il
trattamento
che si sta riservando al Movimento 5
Stelle- ha detto- ci attaccano
tutti e tutti quanti assieme,
qualsiasi cosa facciamo, e hanno ragione
perché siamo la prima forza politica
del Paese». Centinaia di selfie e
strette di mano: tutti intorno a lui
per tutta la durata della visita.
Di Maio non ha detto no a nessuno.
Vicino a lui anche il coordinatore
regionale e sindaco di Assemini
Mario Puddu. Durante la passeggiata Di
Maio si è fermato a parlare con
tante persone. Qualcuno gli ha parlato
dei problemi della sanità in
Sardegna. «Vi dicono che magari
l'ospedale più vicino- ha detto Di
Maio- è a 30 chilometri, ma sono
magari 30 chilometri di curve».
Un uomo lo ha trattenuto per
parlargli
della situazione di crisi del porto
canale di Cagliari. «Fate
qualcosa», gli ha detto disperato. E
lui lo ha rincuorato. A una donna
che si è avvicinata per stringergli
la mano Di Maio ha detto:
«Ricordati- in riferimento al
countdown per il 4 marzo- questo mese
vale dieci anni». E ancora: un'altra
donna con le buste della spesa ha
commentato: «Speriamo che non siano
solo parole». Lui si è fermato, le
ha stretto la mano e le ha
garantito: «Non sono solo parole:
altrimenti saremmo come gli altri».
Ogni tanto un coro: «Di Maio, Di
Maio». E poi il classico: «Onestà,
onestà, onestà». In programma prima
delle elezioni un grande evento
pubblico targato M5S ancora in
Sardegna. Intanto, oggi Di Maio
proseguirà il suo tour sardo: alle
11.30 è atteso a Sassari nella sala
convegni del cinema Moderno,
mentre alle 17.30 chiuderà la visita
nell'isola al Blu Marine di
Olbia.
Nuoro, il
Progetto Autodeterminatzione presenta le liste
Sollai
attacca i vertici del Psd'Az: «Noi non siamo scappati»
Gli
indipendentisti: ci siamo coalizzati per i diritti dei sardi
di Giusy Ferreli
NUORO
Il primo applauso della mattinata
arriva quando, sullo schermo della
sala dell'Isre di Nuoro scorrono le
immagini del simbolo identitario
della Sardegna, una sventolante
bandiera dei Quattro mori. Ha preso
l'avvio nel capoluogo barbaricino la
campagna elettorale del movimento
sovranista Autodeterminazione che
raccoglie otto sigle: Rossomori,
Sardos, Sardegna Possibile, Liberu,
Sardigna Natzione, Irs, Gentes e
Comunidades. Ieri mattina ha
presentato i 21 candidati in vista delle
politiche del 4 marzo. A condurre
con piglio giornalistico la
presentazione della squadra è
Anthony Muroni, coordinatore del
soggetto politico e candidato come
capolista nel collegio
plurinominale del Senato.
Muroni ha invocato un cambiamento di
rotta
contro le politiche che portano
7mila giovani sardi a emigrare ma c'è
spazio per tutti i temi cari alla
battaglia indipendentista (dalla
questione linguistica alla lotta
alle servitù militari). E anche per
le bordate contro gli avversari
politici. Non è passato inosservato
l'attacco ai vertici del Psd'az
colpevoli di aver cercato nelle
rassicuranti brume padane un seggio
sicuro. «Noi siamo rimasti qui,
non siamo scappati» ha tuonato un
infervorato Gian Franco Sollai,
avvocato di Siamanna parte civile
nel processo di Quirra strappando
un'ovazione nella sala del museo
progettato da Antonio Simon Mossa,
scelto proprio perché in grado di
rappresentare lo spirito isolano.
Una standing ovation ha scosso la
sala quando sono state trasmesse
altre immagini, quelle del medico
ambientalista Vincenzo Migaleddu.
Sul palco si sono alternate
dichiarazioni, video ed esibizioni (il
coro polifonico Grazia Deledda di
Nuoro).
E ancora volti noti
dell'indipendentismo sardo come
Gavino Sale che ha ammesso di aver
sbagliato a candidarsi nella
coalizione regionale di centrosinistra:
«Ho capito che non si possono fare
patti con i partiti italiani». Ci
sono volti meno noti provenienti
dalla società civile. Insegnanti,
imprenditori, funzionari pubblici e
professionisti. E anche Emilio
Usula, unico rappresentante del
movimento in Consiglio regionale. A
chiudere il comizio un altro
esponente di quella galassia autonomista,
sovranista e indipendentista che
sinora mai era riuscita a costruire
una casa comune. Bustianu Cumpostu,
di Sardigna Natzione ha parlato
rigorosamente in sardo, un comizio
vecchio stile che ha colpito il
cuore della platea con un atto
d'accusa contro una classe politica
regionale incapace di far valere i
diritti dei sardi.
«Como, però, bi
este su carrabusu», adesso c'è lo
scarabeo, riferendosi all'insetto
diventato il controverso simbolo del
movimento, simbolo - per i
sovranisti - della capacità di
rinascita di un popolo.
Unione
Sarda
I DEM.
Cucca: «Con noi riforme concrete». Lai: «La spavalderia non
basta,
servono fatti». Renzi contrattacca: «Amico degli Spada chi vota M5S»
«Quando il capo politico del
Movimento 5 Stelle, Di Maio, è in
difficoltà fa sempre la stessa cosa:
attacca me e il PD. E sempre con
la solita mossa: il ritornello dei
candidati impresentabili. Scarsa
fantasia. Però stavolta rispondiamo,
punto punto. Perché le bugie
hanno le gambe corte».
Matteo Renzi replica a Luigi Di
Maio. Il segretario del Pd, su
Twitter, punzecchia i pentastellati
sul caso Dessì: «Chi in Lazio vota
per il Movimento Cinque Stelle si
assume la responsabilità di far
eleggere al Senato tal Emanuele
Dessì, un grillino storico che trovate
sul palco con Beppe Grillo e in foto
guancia a guancia con i leader
5Stelle. Questo signore è molto
vicino agli Spada, di Ostia (ricordate
la testata di Spada che spaccò il
naso al giornalista Piervincenzi a
novembre?) ed è coinvolto in quella
che i grillini chiamano
“scroccopoli”, vale a dire il problema
delle case pubbliche pagate
poco, 7 euro al mese», scrive Renzi
sui social network.
Anche il segretario regionale dem
Giuseppe Luigi Cucca (capolista nel
proporzionale al Senato) ha messo
nel mirino il candidato premier del
M5S: «Di Maio arriva in Sardegna e
promette le stelle. Noi portiamo
100 risultati del buon governo,
ottenuti in questi anni di
legislatura, e proponiamo altri 100
passi da compiere per
migliorarli».
Francesco Sanna, deputato uscente
del Pd e in corsa per essere
rieletto, sposta l'attenzione sulla
candidatura di Andrea Mura: «Sarei
curioso di sapere se i cittadini di
Cagliari, Quartu Sant'Elena e
della città metropolitana hanno la
garanzia che - ove eletto -
l'onorevole Andrea Mura non si
ritrasformi nel velista Andrea Mura e
per preparare e partecipare alle
lunghe regate, “faccia vela” a
Montecitorio», scrive in un post su
Facebook Sanna, candidato nel
collegio plurinominale del Sud
Sardegna.
Silvio Lai - candidato alla Camera
nel collegio uninominale di Sassari
- ritorna su Di Maio: «A spavalderia
non lo batte nessuno. Arriva in
Sardegna e spara previsioni
elettorali. Dovrebbe, di contro, con
umiltà, interrogarsi sul consenso
ricevuto alle parlamentarie
grilline. Una posizione di ripiego e
solo 490 click per un candidato
premier non è certo un buon viatico.
D'altronde quali risultati può
vantare di fronte al Paese?».
Il leader
del M5S in Sardegna: «Anche Cappellacci nella lista nera»
Di Maio: «Impresentabili
sia nel Pd che a destra»
VEDI LA FOTO
È sbarcato da un traghetto Tirrenia
a Cagliari in una gelida domenica
mattina e a bordo di un furgoncino
nero con i vetri scuri è arrivato
al mercato di Sant'Elia dove lo
aspettava un sacco di gente col
cellulare spianato per un
imperdibile selfie. Eccolo eccolo, quanto è
giovane, si vede che è uno normale,
viene qui, gira per il quartiere
senza scorta, stringe la mano a
tutti, mangia un mandarino, magari
adesso compra anche il pesce. E per
Luigi Di Maio, hip hip urrà .
LA GIORNATA La campagna elettorale
del candidato premier del Movimento
Cinque Stelle nell'Isola comincia
con una passeggiata tra le
bancarelle del quartiere popolare
che affaccia sul mare e un tifo da
stadio alimentato dai militanti
grillini.
«Noi abbiamo solo cittadini
incensurati, loro hanno una serie di
“impresentabili” che devono
sparire dalle liste. Se andiamo al
governo tagliamo gli sprechi, e ai
sardi dico: fidatevi, perché vi
abbiamo dimostrato di essere
credibili», dice. Accanto a lui,
passo dopo passo, c'è il velista
Andrea Mura che non smette un
secondo di sorridere: «La sua
candidatura ci onora», sottolinea Di
Maio, «fa parte delle tante super
competenze che abbiamo nei collegi
uninominali, sono sicuro che in
Parlamento metterà testa e cuore».
LA SECONDA TAPPA Saluti e baci, la
parentesi con il vecchietto di
novantacinque anni che si offre per
dare una mano - «Che meraviglia!
Entusiasmo, passione e impegno non
hanno età!», sono le esclamazioni
su Facebook - e via verso la seconda
tappa della visita, a Carbonia,
accompagnato dal sindaco di
Assemini, Mario Puddu, coordinatore
regionale del Movimento. Al
Palazzetto dello sport lo accoglie la
sindaca, grillina, Paola Massidda, e
un altro bel po' di gente.
Applausi, foto, spazio ai candidati
Pino Cabras e Gianni Marilotti, e
a Mura, che a proposito della
polemica dei giorni scorsi sulla sua
presunta richiesta di scendere in
campo con Forza Italia chiarisce: «È
una grande bugia, ho fatto una
battuta infelice che è stata cavalcata,
tutto falso, io prima non ho mai
pensato di entrare in politica, non
mi piaceva, preferivo andare per
mare, ma poi ho conosciuto questo
movimento, che è davvero in linea
con i miei pensieri, e ha al suo
interno persone vere, leali e
trasparenti».
IL COMIZIO Di Maio parla sul palco
per una quarantina di minuti,
racconta del programma, che ha «un
unico obiettivo: migliorare la vita
degli italiani». Parla di lavoro, in
una terra, il Sulcis, «che ha
oltre il 50% di disoccupazione
giovanile, più del doppio di quella
nazionale, e la vera sfida sarà
farvi percepire un cambiamento».
Poi c'è la questione del taglio dei
privilegi: «Abbiamo mantenuto le
promesse, io oggi vengo qui, dopo
cinque anni di Parlamento, a dirvi
che, a differenza di tutti gli
altri, ai parlamentari del Movimento
Cinque Stelle si applica la legge
Fornero, perché abbiamo rinunciato
al vitalizio; ci siamo dimezzati lo
stipendio e io, da vicepresidente
della Camera non ho mai toccato la
mia auto blu, il mio volo di stato,
il mio doppio rimborso».
IL PROGRAMMA Ancora: le pensioni
sotto la soglia di povertà; le
continue riforme della scuola; la
nascita di migliaia di imprese
grazie al Fondo creato con parte
delle indennità di deputati e
senatori grillini; il numero abnorme
di leggi inutili; gli sprechi e
le voci folli nel bilancio di
Montecitorio; il Paese e la Regione che
non contano nulla a Bruxelles.
LA “LISTA NERA” Infine, il coup de
théâtre, l'elenco degli
«impresentabili», imputati o
condannati candidati dal centrosinistra e
dal centrodestra, in risposta a
«un'affermazione infamante nei
confronti del M5S da parte di Renzi»
(su Emanuele Dessì, al quale Di
Maio ha fatto firmare la rinuncia al
seggio). Li scandisce ad alta
voce, 23 nomi, e subito dopo escono
anche sul blog delle stelle. Tra
loro c'è Ugo Cappellacci, «per il
quale è stata chiesta una condanna
per abuso d'ufficio nel processo
scaturito nell'inchiesta sulla
cosiddetta P3; condannato in secondo
grado a restituire alla Regione
circa 220 mila euro. Condannato a
due anni e mezzo di reclusione per
il crac della Sept Italia, fallita
nel 2010».
“IN MASCHERA” La tappa successiva
del viaggio in Sardegna è a
Oristano, per pranzo, e qui si
concede un fuori programma facendosi
immortalare (foto su Instagram) con
la maschera e su stoccu del
componidore.
Cristina Cossu
Arriva il
leghista Iwobi: «Nell'Isola non c'è lavoro, assurdo avere i migranti»
L'uomo che vuole fermare gli sbarchi
è nigeriano: «Ma io sono arrivato
con l'aereo, avevo un visto. Era una
migrazione sana». Tony Iwobi, 62
anni, è in Italia dal 1977. Studi a
Perugia, poi il trasferimento a
Bergamo dove si inventa un'impresa
che si occupa di informatica. Dal
2014 è responsabile per
l'immigrazione della Lega. Iwobi oggi sarà a
Sassari (alle 18 nella sede leghista
in via Roma, un'ora dopo
all'hotel Grazia Deledda per
presentare i candidati) per battezzare la
campagna elettorale che vede il
Psd'Az alleato con Salvini.
Arriva mentre infuria la bufera sul
raid razzista di Macerata.
«Io condanno la violenza. Non si
deve reagire individualmente. Ma gli
errori sono anche di chi ha
governato finora: questa politica ha
creato un mostro sociale».
Sembra una giustificazione.
«Scusate, ma non è che uno si
sveglia la mattina e decide di sparare a
qualcuno o distribuire veleno su
Facebook. Si deve guardare l'indice
di insoddisfazione della popolazione».
Migranti: risorsa o pericolo?
«I flussi, se non vengono gestiti
bene, diventano un boomerang.
L'immigrazione è nel Dna dell'uomo,
serve per migliorare la società.
Ma il governo di centrosinistra ha
incentivato la clandestinità, che è
un reato».
Cosa pensa dello Ius soli?
«Meno male che la discussione si è
fermata. L'Italia ha la legge sulla
cittadinanza più efficiente
d'Europa: dal 2012 a oggi l'ha
riconosciuta a mezzo milione di
persone. Lo Ius soli è una sanatoria
politica senza senso».
Se la Lega andasse al governo cosa
farebbe?
«Per entrare in Italia serve un
motivo valido: studio, scopi
commerciali. Lavoro: ma si devono
avere certezze prima di arrivare.
Voi in Sardegna avete problemi con
l'occupazione, perché far venire
altra gente da fuori? È un inganno».
L'assessore regionale alla Sanità ha
proposto di puntare
sull'integrazione per ripopolare
l'Isola.
«Lo spopolamento è un'emergenza:
colpa di chi obbliga i giovani a
partire per cercare lavoro. I soldi
spesi per agevolare l'immigrazione
clandestina dovrebbero essere
dirottati verso una politica per la
famiglia».
Lei ha detto: gli immigrati portano
le malattie.
«No. Sono gli uomini che portano le
malattie, non gli immigrati. E
quando un uomo si sposta da un luogo
all'altro, deve essere
controllato per evitare che porti in
giro qualche virus».
A proposito: esistono le razze?
«Se non esistono, allora perché sono
citate nell'articolo 3 della
Costituzione? Io appartengo alla
razza nera e ne sono orgoglioso».
Cosa dirà agli elettori sardi?
«Possiamo sfondare anche qui. Il
popolo si sta svegliando. E non è
vero che Salvini parla alla pancia
del Paese: ora tutti i partiti
dicono quello che lui sostiene da
anni. Sono cose di buon senso».
Il matrimonio coi sardisti fa
discutere.
«Le ragioni bisogna chiederle al
segretario. Io dico che partiti e
popoli cambiano idea in relazione a
quello che succede. Lega e Psd'Az
sono forze accomunate da federalismo
e autonomia, due elementi che le
hanno sempre caratterizzate».
Michele Ruffi
-----------------
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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