In Russia Putin ha vinto le elezioni con il 75% dei voti e
sarà ancora lo zar fino al 2024. In Italia no. Non ci sono maggioranze bulgare
e questo io lo trovo normale, anzi preferibile. In teoria infatti, in una
democrazia che funzionasse, i partiti dovrebbero portare in parlamento e
rappresentare gli interessi, i valori, le visioni degli elettori che li votano,
e siccome in una società complessa e articolata gli interessi, i valori, le
visioni sono molte e sono differenti, è normale che non ci siano maggioranze
schiaccianti. Del resto è per ciò che esistono i parlamenti, per rappresentare
tutti, i molti e i pochi, e va da sé che, a meno che tu non ti chiami Putin e
disponga di maggioranze autosufficienti, se sei in un parlamento e soprattutto
se rispetti le logiche della democrazia parlamentare, è normale che tu debba
dialogare con gli altri. Si lo so.
Lo scadimento della politica in Italia ha inquinato tante
cose e fra queste anche il linguaggio. Tutto è diventato dispregiativamente
inciucio, il degrado ha eliminato anche la possibilità linguistica che esistano
mediazioni buone, compromessi positivi, alleanze nelle quali trovino
rappresentanza posizioni diverse che, accomunate da valori generali affini,
possano fare ciò che è possibile con le forze di cui si dispone in quel
momento. E invece occorrerebbe verificare e dichiarare quelle affinità, con
limpidezza occorrerebbe provare a trasformare in capacità di governo il
consenso ricevuto, bisognerebbe dire con trasparenza ciò che si vorrebbe fare
ed eventualmente con quali plausibili mezzi.
Ecco perchè trovo avvilente l’immobilismo tattico e il
silenzio che è calato nel dopo elezioni italiane. Dove sono finite le dirette
striming? Che decisioni stanno maturando? E’ dato ai cittadini di sapere quale
soluzione si sta studiando e verso quale direzione ci si muove? E ancora più
avvilente trovo la mera rivendicazione del proprio presunto diritto a fare il
governo. Nessun diritto millantato può costruire un 51% in parlamento. Ci
vorrebbe politica in un paese che si è nutrito di antipolitica per colpa sia
coloro che l'hanno generata e sia di coloro che l'hanno praticata. Ma ora
occorrerebbe proporre e non solo rivendicare, ricordando che per governare non
basta raccogliere il 30 e neanche il 40% dei voti. Occorre aggregare fino al 51
perché, se non l’avevi capito, questa è la democrazia bellezza! E la democrazia
non ammette semplificazioni.
Ora sarebbe necessario, per rispetto degli elettori, che i
partiti indichino ai cittadini le loro intenzioni. Non serve a niente
continuare a dire che hai raggiunto questa o quella percentuale, che hai vinto
e che hai perso e perché hai vinto e perché hai perso. Non serve insistere a
dire che sei il “perno della legislatura”, occorre che tu e gli altri diciate
come e con chi la vorresti avviare questa legislatura ed eventualmente a quali
condizioni. Trovo insopportabile questo bleck out di informazioni, non trovo
novità, rispetto al passato, in direzione della trasparenza della azione, trovo
questo tatticismo lento e noioso inconciliabile con il disastro su cui ci
sarebbe da intervenire. Un insulto al disagio che richiederebbe risposte
immediate
Di Lucia Chessa
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