Unione
Sarda
Pd, la
battaglia per le alleanze dietro la polemica su Cucca Soriani contrari al
rapporto privilegiato col Pds. A breve una nuova assemblea
Ufficialmente bisticciano sul
destino del segretario, in realtà la posta in gioco sono le alleanze. La
non-assemblea regionale di Abbasanta, due giorni fa, ha fatto capire che dentro
il Pd cova uno scontro più profondo rispetto al livello superficiale delle discussioni
post-elettorali. È vero che la riunione di sabato, alla presenza quasi solo
dell'area Soru, ha messo sotto accusa Giuseppe Luigi Cucca, che dopo le
Politiche non ha lasciato la segreteria. Ma è stato Renato Soru in persona, nel
suo intervento, a portare in primo piano la lite che da mesi si consuma sullo
sfondo, e che riguarda essenzialmente il rapporto col Partito dei sardi di
Paolo Maninchedda.
DUE LINEE Si sa che alcune aree del
Pd dialogano con l'ex assessore ai Lavori pubblici: i popolari-riformisti, ma
in gran parte anche quelli più vicini al segretario Cucca. Chi con Maninchedda
non riesce davvero a fare pace è appunto Soru, fin da quando quest'ultimo era
governatore e l'altro lasciò la presidenza della commissione Autonomia per contrasti
col presidente sulle riforme istituzionali. Sabato il duro attacco
dell'europarlamentare ruotava molto sul peso elettorale del Partito dei sardi,
a suo dire molto relativo, nonostante la partecipata iniziativa del giorno
prima a Ottana.
Comedire che un'alleanza con Maninchedda
non darebbe granché al Pd. Sembra un paletto messo apposta per fermare chi, tra
i democratici, medita di dare un colore più identitario al centrosinistra del
2019 (non necessariamente con Maninchedda come candidato alla presidenza, ma
senza neppure escluderlo a priori). Del resto le obiezioni dell'area soriana
avevano di fatto causato il fallimento dell'intesa col Pds già alle Politiche:
solo che all'epoca si pensava che la porta chiusa in faccia ai sovranisti ne
spalancasse un'altra al Psd'Az, che poi invece ha celebrato il matrimonio con
la Lega di Salvini.
IL SEGRETARIO Ma nei discorsi
ufficiali finora non si parla praticamente mai di alleanze: chi era a Su Baione
si è concentrato sulle dimissioni di Cucca, che però ribadisce il suo no. Non
certo per restare in eterno, ma per favorire un percorso unitario che
affianchi, al suo passo indietro, l'indicazione condivisa di un nuovo leader (anziché
il congresso). Se ne parlerà con la prossima convocazione dell'assemblea, che stavolta
sarà chiesta dallo stesso Cucca. Ma forse non per venerdì 27, come da lui
ipotizzato nella richiesta di slittamento rivolta ai soriani. Si teme che il
ponte festivo determini molte assenze: già oggi le varie aree saranno sentite
per trovare una data condivisa, potrebbe essere il venerdì successivo, 4
maggio.
REAZIONI «Di sicuro l'area Soru, non
accettando la proposta di rinvio, ha perso un'occasione per riaprire
una fase unitaria», dice il consigliere regionale Franco Sabatini: «Spero
comunque che, con la nuova convocazione, si recuperi il buon senso e la
responsabilità da parte di tutti. È quello che iscritti ed elettori ci
chiedono: costruire percorsi condivisi, non riaccendere gli scontri tra le correnti».
Anche secondo l'assessore regionale Cristiano Erriu «l'eccesso di liti non
giova a nessuno, la gente si aspetta che noi serriamo le fila». L'assemblea è
necessaria «ma dev'essere preparata bene, le fughe in avanti non aiutano. Del
resto il segretario aveva già dato la disponibilità ad avviare un riassetto
organizzativo del partito».
Non tutti però, tra i non soriani,
vedono in maniera negativa la riunione di sabato. «Non faccio parte di quella
corrente ma sono andata lo stesso», sottolinea Maria Francesca Fantato, ex
componente della segreteria regionale, «perché
l'assemblea era stata richiesta con una raccolta di firme a norma di statuto.
Del resto il segretario ha avuto molto tempo per convocarla. Certo, ora spero
che ce ne siano altre». Al tempo stesso, Fantato non insiste più di tanto sulle
dimissioni del segretario: «Tutti abbiamo colpe nella sconfitta, non basta far
cadere le teste. Serve un cambiamento di metodi».
Avrebbe voluto partecipare anche la
deputata Romina Mura, se non avesse avuto un precedente impegno a Nuoro: «La
convocazione arrivava dalla presidente, quando il partito chiama bisogna
esserci», osserva, anche per replicare al rimprovero di Soru per l'assenza dei parlamentari
Dem. «Io vedo solo una strada per ripartire: un gruppo dirigente nuovo e
trasversale che si metta in gioco, e superi la balcanizzazione del partito in
correnti». Quanto al dibattito sulle dimissioni di Cucca, «trovo poco utile continuare
a discutere solo delle nostre dinamiche interne. Bisogna riprendere a occuparci
dei problemi veri: personalmente, mi sto interessando molto alla battaglia sul
principio costituzionale di insularità».
Giuseppe Meloni
«A maggio
sarò premier»
Mattarella
nelle prossime ore dovrebbe assegnare l'incarico esplorativo a Fico
Salvini,
spiragli col M5S: datemi ancora un po' di tempo
ROMA «Datemi ancora qualche giorno,
preferisco attendere un poco
piuttosto che sbagliare e dover poi
chiedere scusa per anni». Sono le
parole pronunciate dal leader della
Lega Matteo Salvini a Monfalcone,
in provincia di Gorizia, dove ha
parlato in vista delle elezioni
regionali del Friuli Venezia Giulia
in programma domenica prossima. «È
passato molto tempo dal 4 marzo, ma
vi chiedo ancora qualche giorno.
Io mantengo i patti con i
cittadini». Il leader della Lega sottolinea
che il prossimo governo dovrà
occuparsi di «lavoro, lavoro, lavoro»,
cancellando «la legge Fornero» e
attuando «la flat tax di cui oggi
tutti stanno cominciando a parlare».
IL DIALOGO LEGA-M5S Salvini si è
anche detto convinto che con il
Movimento 5 stelle «si possa
lavorare bene, patti chiari amicizia
lunga». E prima di congedarsi dagli
elettori friulani, Salvini ha
detto: «Spero di tornare i primi di
maggio a Monfalcone per
festeggiare Fedriga governatore, per
tornarci da pesidente del
Consiglio». E intanto Di Maio
continua a corteggiare il capo del
Carroccio, dicendo che con lui
potrebbe fare «grandi cose» e di aver
«avuto modo di testare la sua
affidabilità».
LA LINEA DI MATTARELLA Resta la
volontà del Capo dello Stato di
stringere i tempi: dopo la
presidente del Senato Maria Elisabetta
Alberti Casellati, la palla dovrebbe
passare nelle prossime ore al
presidente della Camera, Roberto
Fico, portabandiera dell'ala sinistra
del Movimento e avversario interno
di Di Maio. Ma chi conosce Fico è
convinto che il presidente della
Camera non vuole allontanarsi dal suo
capo politico dopo l'armonia con
l'elezione alla presidenza di
Montecitorio.
FICO-DI MAIO Armonia che sembrerebbe
confermata dalle parole di Di
Maio: «Di Fico ho solo cose buone da
dire. È il nostro presidente
della Camera, guardiamo a lui come una
figura che è stata in grado in
questo momento fondamentale di
partenza dei lavori parlamentari di
essere una figura di garanzia e ha
saputo assicurare la sua
imparzialità», ha detto ieri il
leader M5S.
LA DISTANZA M5S-FI La sentenza
Stato-mafia sembra aver dato il colpo
di grazia all'ipotesi di un'alleanza
tra il centrodestra unito e il
Movimento 5 Stelle, che dice di non
voler definitivamente accettare
nessun rapporto con Forza Italia.
L'ex Cav, da parte sua, in questi
due giorni ha avuto modo di togliere
tutti i sassi che aveva nelle
scarpe e sfogare una volta per tutte
la sua avversione per il
Movimento. Le tenta tutte,
Berlusconi, per non consumare lo strappo
che lo lascerebbe isolato: «Salvini
finora si è comportato con
correttezza nei nostri confronti»,
dice. «Credo che l'accusa di
distruggere fosse obiettivamente
rivolta ad altri, non a noi.
D'altronde il leader della Lega
rappresenta una coalizione del 37%,
non vedo che interesse avrebbe a
rinunciare a questo per fare il
partner di minoranza dei 5 Stelle».
IGLESIAS.
Primi incontri tra centosinistra e il gruppo “Piazza Sella”
Scenari
politici stravolti: Pd-Udc, prove di alleanza
A 48 giorni alle elezioni comunali,
gli scenari politici iglesienti
continuano a mutare. Una cosa è
certa: il centrodestra, nell'alleanza
dei partiti storici, non esiste più.
Dopo l'addio di Forza Italia (che
ha abbandonato il tavolo del
centrodestra per appoggiare la candidata
Valentina Pistis, sostenuta anche da
Riformatori e una lista civica
nata per volontà dell'assemblea
cittadina del Pci), è “Piazza
Sella-Udc” a riservare la nuova
sorpresa.
DIALOGO CON IL PD Da alcuni giorni,
il gruppo guidato da Gian Marco
Eltrudis, ha iniziato un confronto
con il Partito democratico. Il
capogruppo, già sabato sera, aveva
lasciato intendere che la strada
potesse essere questa, dichiarando
che «la priorità è individuare un
programma per fare uscire la città
dalla crisi, anche trovando una
convergenza con forze politiche di
altri schieramenti». A confermare
che non si tratta più soltanto di
un'ipotesi è stato, ieri pomeriggio,
Ubaldo Scanu, segretario cittadino
del Pd. «È in corso un confronto
con i rappresentanti cittadini di Piazza
Sella. Io stesso, dopo aver
coinvolto gli altri gruppi della
coalizione di centrosinistra, mi ero
espresso in favore di un
allargamento basato sulla condivisione di
punti programmatici».
LE ALLEANZE La trattativa è in corso
e le prossime ore saranno
decisive per capire se l'alleanza
con Piazza Sella-Udc diventerà
realtà. Certo è che l'eventuale
accordo era stato caldeggiato dallo
stesso Giorgio Oppi. Il leader
regionale dell'Udc - nell'intervista
rilasciata a L'Unione Sarda lo
scorso 8 aprile - aveva detto,
testualmente: «A Iglesias ho
lasciato mani libere, ma ritengo che così
come abbiamo stretto alleanze con il
Pd in altri territori, si
potrebbe fare anche a livello
cittadino. Quando si tratta di risolvere
i problemi è indispensabile un
fronte comune anziché pensare a
individuare nemici».
NUOVI SCENARI Un percorso che sembra
tracciato e, se portato a
termine, potrebbe aprire scenari
nuovi anche a livello regionale,
facendo diventare Iglesias un
laboratorio politico. Intanto il
centrosinistra ha fatto slittare di
alcuni giorni la presentazione del
proprio candidato sindaco.
CENTROSINISTRA Restano le
indiscrezioni sui nomi che, nelle ultime
settimane, circolavano con più
insistenza: Mauro Usai, giovanissimo
presidente del Consiglio comunale,
gli assessori Simone Franceschi e
Francesco Melis, il consigliere e
segretario provinciale Pd, Daniele
Reginali. Massima incertezza sul
nome di Ilenia Mura: la candidatura
della giornalista, che era stata
data per certa da Gianluigi Rubiu
(capogruppo Udc in Consiglio
regionale) aveva determinato lo strappo
con Forza Italia.
Cinzia Simbula
La
Nuova
È il
giorno di Roberto Fico
Mattarella
vuole stringere, verso l'incarico «largo». Attesa per il
test
elettorale
di Marcello Campo
ROMA
Secondo giorno di «riflessione» del
Presidente della Repubblica Sergio
Mattarella in una domenica in cui i
molisani potrebbero agevolare, con
il loro voto per la Regione, l'asse
Lega-M5s, possibile soluzione del
rebus per la formazione del governo.
Il Capo dello Stato, che in
realtà sperava in nuovi segnali non
arrivati, dovrebbe oggi dare il
mandato al presidente della Camera
Roberto Fico ma facendo capire che
bisogna fare in fretta, il paese non
può più aspettare.
«Sto facendo
di tutto per dare un futuro
all'Italia», garantisce Matteo Salvini. In
attesa delle scelte del Colle, dopo
le lodi l'altroieri di Luigi Di
Maio all'«affidabilità» di Salvini,
M5S e Lega confermano la vicinanza
anche su temi di merito. Il capo
leghista ribadisce che al centro del
suo programma c'è la flat tax. Ma se
il senatore Nicola Morra, vicino
a Roberto Fico, sostiene che la
tassa unica «dimentica i poveri», il
capogruppo M5s al Senato Danilo
Toninelli lo smentisce bruscamente:
«Se c'è un meccanismo per cui la
flat tax è costituzionale e non
svantaggia i poveri, noi siamo
d'accordo». Ma di traverso all'intesa
resta Silvio Berlusconi che sul
Corriere definisce «immaturi,
arroganti e con sete» gli esponenti
Cinque Stelle, ribadendo di
fidarsi di Salvini. Sulla carta
resta lo stallo anche se oggi il
calendario della crisi prevede una
nuova tappa.
Archiviato l'incarico
esplorativo affidato a Elisabetta
Casellati, si profila il mandato che
il Colle dovrebbe affidare a Roberto
Fico. Il Presidente della Camera,
specularmente a quanto è accaduto
con Casellati, potrebbe rivolgersi
anche al Pd. Uno scenario, quello di
un dialogo M5s-dem, bocciato
adesso dal Cavaliere, come «un
ennesimo tradimento della volontà degli
elettori». Anche il Pd esprime
scetticismo: aspetta di conoscere le
scelte del Colle ma si dichiara
aperto al dialogo con Di Maio solo se
prima «chiude il forno della Lega»
altrimenti neanche si siede al
tavolo. Una decisione che non
passerà per una riunione di direzione
visto che il reggente Maurizio
Martina ha deciso di rinviare al
termine delle consultazioni.
«Il Pd - protesta Cesare Damiano -
deve
ridiscutere il suo posizionamento
politico: convochiamo subito la
Direzione».Nel frattempo i due
protagonisti assoluti di questa fase,
Matteo Salvini e Luigi Di Maio, in
attesa dei risultati molisani,
fanno trapelare loro continui
contatti informali. Probabilmente il
paragone con l'Ohio è azzardato,
tuttavia il voto di questa piccola
Regione dirà chi sarà il vincitore
di due sfide altrettanto cruciali:
non solo quella per il governatore -
potrebbe esserci un testa a testa
c.destra-M5s, con questi ultimi
favoriti - ma soprattutto il risultato
della partita interna tra Lega e
Forza Italia.
Nel corso di tutta la
campagna elettorale, in Molise, il
Cavaliere e il segretario «lumbard»
non si sono mai incrociati, mai un
comizio in comune e nemmeno una
stretta di mano davanti alle
telecamere. Alle ultime politiche il
partito azzurro, ha doppiato il
Carroccio 16% a 8%. Ora, dopo appena
sette settimane, i due dati
potrebbero avvicinarsi. E un eventuale
sorpasso leghista, in una terra
comunque del centro-sud,
rappresenterebbe il primo successo
della cosiddetta «opa» di Salvini
sull'elettorato forzista.
Competizione nel centrodestra anche in
Friuli, dove si voterà domenica
prossima.
Nicola
Sanna chiede mano libera nella scelta dell'assessore
L'opposizione
attacca. Alivesi (FI): «Buio totale su tutto»
Pausa di
riflessione nel Pd in guerra Si studiano strategie
SASSARI
Si fa sempre più duro lo scontro fra
il sindaco Nicola Sanna e i
quattro consiglieri che hanno
presentato la mozione con la quale
chiedevano l'epurazione del
presidente del Consorzio industriale
provinciale, la domenica è trascorsa
senza grandi scossoni e in attesa
che dei confronti delle prossime
ore. Ma in realtà lo scontro è con i
capicorrente dei consiglieri che
hanno sottoscritto la mozione,
Giacomo Spissu e Silvio Lai. Una
lotta interna al Partito democratico,
quasi una resa dei conti in vista
delle prossime amministrative. E
sembra importare poco un po' a tutti
i tentativi di mediazione,
enunciati sui social, o comunque i
richiami di altri esponenti del Pd
a un'azione politica mirata a
risolvere i problemi. Ora lo scontro
sembra essersi spostato sulla nomina
dell'assessore alla Cultura
(figura vacante da un anno) che in
base ai numeri e al famoso "manuale
Cencelli" spetterebbe alla
corrente Spissu-Lai.
Ma il sindaco ha
deciso di passare al contrattacco e
chiede che il partito gli dia mano
libera nella scelta di un assessore
«che non sia di area Pd e che sia
gradito al resto della maggioranza».
Una strategia che pare
preannunciare nuovi temporali sia a
Palazzo Ducale sia in via
Mazzini.In questo scontro si
inserisce il capogruppo in consiglio
comunale di Forza Italia, Manuel
Alivesi, secondo il quale «sembra
sempre più chiaro ed evidente che il
Pd abbia finito qualsiasi afflato
positivo e utile per Sassari: sono
scomparsi i dibattiti sulla
programmazione, buio totale sul
centro intermodale e sul II e III
lotto della metropolitana di
superficie, non si ha più alcuna notizia
sui lavori e sul funzionamento della
Rete metropolitana, presieduta e
diretta dal sindaco di Sassari,
dimenticati la maggior parte dei
progetti e dei cantieri delle grandi
incompiute».
Dalla riunione di
oggi della conferenza dei capigruppo
(convocata per mezzogiorno) verrà
un primo segnale visto che dovrà
essere stilato l'ordine del prossimo
consiglio comunale ma il vero
scoglio da superare sarà, domani,
l'audizione del presidente del Cip
Taula su depuratore e discarica
consortile da parte della sesta la
commissione
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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