Unione
Sarda
Regionali
- Attacco alla “generazione '94” Il centrodestra verso la svolta. Un leader
giovane alle Regionali? Ma c'è chi avverte: serve anche l'esperienza
Il centrodestra fa i conti con il
rinnovamento, nel tentativo di rimettere in gioco nuove generazioni e nuovi
volti da presentare agli elettori alle prossime elezioni regionali. Tutti sono
più o meno pronti a sposare questa tesi, senza mai arrivare a parlare di rottamazione,
un po' per non rifarsi al motto renziano e un po' per non rompere
definitivamente, più che col passato, con le persone che lo rappresentano. Non
tutti, però, soprattutto in Forza Italia, sono d'accordo col fare piazza pulita
ricordando, come sottolinea l'eurodeputato Salvatore Cicu , che «si rischia di
banalizzare un percorso che invece deve puntare alla meritocrazia e in cui è necessario
dimostrare capacità e consenso».
IL TERREMOTO Un primo scossone c'è
stato dentro Forza Italia, quando oltre un mese fa Ignazio Locci , sindaco di
Sant'Antioco e coordinatore azzurro per il Sud Sardegna, aveva lanciato la campagna
per un cambiamento radicale e per l'addio alla cosiddetta “generazione del
'94”. Una classe politica sulla cresta dell'onda dalla nascita del partito di
Berlusconi e alla quale si chiede il classico passo di lato (o indietro) per
dare opportunità ai volti nuovi.
Da quando è stata accesa la miccia
«non ci sono stati segnali importanti in questo senso», spiega Locci, che cita
l'esempio di Iglesias in cui «Forza Italia ha fatto una battaglia per il rinnovamento,
sino ad arrivare a interrompere i rapporti con l'Udc». Per il resto, però, la
situazione è ancora in una fase di stallo e quell'accelerata che ci si
aspettava non c'è stata e il rischio è che si galleggi in questo modo fino alle
prossime elezioni.
LE GENERAZIONI Per il consigliere
regionale Stefano Tunis, è «assolutamente pacifico che un rinnovamento non solo
sia necessario, ma è addirittura in atto». Per l'esponente azzurro c'è un
quadro ben delineato con le generazioni dei sessantenni e dei trentenni: «In mezzo
c'è la nostra, quella che deve farsi carico di assicurare un futuro ai più
giovani, cosa che non può fare la generazione passata. Chi non si rende conto
di questo, vive in un altro pianeta».
LA FRENATA Cicu fa parte del gruppo
storico di Forza Italia in Sardegna. Nonostante questo, non si sente in
discussione ma preferisce rilanciare un concetto diverso dalla rottamazione,
considerata «banale e insufficiente». I volti nuovi servono, ma «oggi viviamo
una situazione di totale assenza della politica in cui si ritrovano giovani e
meno giovani». Non è facendo tabula rasa del passato che ci si assicura il
successo, serve «ritrovare la politica di servizio e risposta per i cittadini e
per farlo bisogna avere le conoscenze che, allo stato attuale, sono assenti».
Dunque non vale l'equazione per cui
giovane sia per forza meglio, anche perché «se una persona è capace ben venga,
a prescindere dall'età, e lo dimostri, anche attraverso il maggiore consenso.
Perché la misura non la danno le parole, ma i fatti» Poi esprime un appello per
«ritrovare l'unità del centrodestra, lavorare per costruire un programma e una
proposta».
Anche il consigliere regionale
Edoardo Tocco prova a mediare, convinto da un lato «dell'esigenza di facce
nuove rispetto a quelle che ci sono da anni», ma anche attento a ricordare che
«la novità non è una garanzia, perché anche le persone politicamente più
vecchie possono avere un ruolo importante». Per la capogruppo in Consiglio regionale,
Alessandra Zedda , «bene guardare ai giovani, ma senza buttare al macero tutto
quello che è stato». Zedda ricorda d'altra parte che «la macchina regionale è
complessa e servono persone competenti e con esperienza».
GLI ALLEATI L'invito al
ringiovanimento fa presa sull'esponente di Fratelli d'Italia Paolo Truzzu : «Un
cambiamento è necessario. Nel centrodestra ci sono tanti giovani che non hanno
avuto opportunità e che potrebbero dare un contributo importante». Truzzu
sostiene la campagna per rinverdire le fila della coalizione, con «il coraggio
di investire su una nuova classe dirigente: lo chiedono i cittadini e i nostri
elettori che in larga misura non si riconoscono più nel centrodestra».
Il coordinatore regionale dei
Riformatori, Pietrino Fois , si dichiara «d'accordo per il ricambio
generazionale, ma deve essere legato ai contenuti e alle capacità». Di fatto
non basta «sostituire qualcuno solo per questioni anagrafiche», avverte Fois,
«nel nostro partito questo avvicendamento è in atto e la qualità delle giovani
generazioni sta emergendo naturalmente». Il leader Udc Giorgio Oppi promuove il
cambiamento perché «non si possono presentare sempre i soliti», e poi rilancia
su una «figura autorevole e in grado di riunire i partiti per guidare la
Regione i prossimi cinque anni».
Matteo Sau
IGLESIAS.
Per le comunali ci sarà una lista che unirà Prc e Pci
I
“comunisti” non faranno alleanze
I comunisti ballano da soli e
preferiscono una lista che unisca Prc e
Pci, senza alleanze. La decisione
ufficiale è stata assunta sabato
sera, al termine di una riunione che
ha visto attorno al tavolo i
“compagni” di Rifondazione e Pci.
Nessuna alleanza, dunque, con la
coalizione di centrosinistra che si
accinge a presentare pubblicamente
Mauro Usai, quale proprio candidato
alla carica di sindaco.
È scritto con chiarezza nel
comunicato stampa che porta la firma dei
segretari cittadini e federali dei
due partiti: Enrico Lai e Mario
Carta per Rifondazione, Sergio
Murenu e Antonello Pinna per il Pci.
«Dopo diversi mesi di interlocuzioni
- precisano nel documento -
abbiamo sancito la completa volontà
di lavorare in simbiosi per la
creazione di una lista unitaria e
alternativa ai vari schieramenti per
dare dignità ai lavoratori, alle
classi sociali più deboli e avviare
così un percorso unitario per il
futuro della città». Il Pci, negli
ultimi mesi, si era spaccato a
seguito della decisione di aderire alla
lista civica “Iglesias in Comune”,
nata a sostegno di Valentina
Pistis.
Scelta che fin dall'inizio non era
piaciuta ai vertici
regionali ed è stata poi revocata, a
seguito dell'ingresso di FI e FdI
nell'alleanza (composta anche da
Riformatori iglesienti e
Cas@Iglesias): a rafforzare lo
schieramento di Valentina Pistis, da
sabato, c'è anche il Psi. Continua,
intanto, l'attesa di conoscere le
decisioni assunte dal gruppo Piazza
Sella-Udc che aveva annunciato di
voler presentare un candidato a
sindaco con il sostegno di due civiche
di ispirazione sardista.. Cinzia
Simbula
La
Nuova
Di Maio
tenta la Lega Centrodestra nel caos
Svolta a
sorpresa del capo M5s, un premier terzo scelto soltanto con Salvini
Lumbard
«apprezzano», Fi attacca. Lite con Berlusconi nel vertice notturno
Andare al voto anticipato non
necessariamente mette a rischio i conti
pubblici, se la principale urgenza,
quella di evitare gli aumenti
dell'Iva previsti a legislazione
vigente, si affrontasse per decreto
già prima dell'estate. A esplicitare
una soluzione di cui da giorni si
parla nei corridoi del Parlamento è
il leader del M5s Luigi Di Maio,
che si è detto pronto a votare il
decreto con una «manovrina» che
impedisca un aumento di tasse
indirette per 12,4 miliardi, previsto, a
bocce ferme, a partire dal primo
gennaio 2019.
Un primo banco di prova
per verificare se ci siano i margini
per andare davvero in questa
direzione sarà il passaggio in
Parlamento del Documento di Economia e
Finanza firmato da Paolo Gentiloni e
Pier Carlo Padoan, che fotografa
la situazione tendenziale
dell'economia, cioè senza nuovi interventi.
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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