Sanità,
scontro in aula Il Pds all'attacco di Arru
di
Umberto Aime
Dall'inchiostro dei comunicati,
inzuppato nel solito e reciproco veleno sulle nomine nell'Asl unica, sui
diabetici e su tutto quanto riguarda la sanità, sono passati alle parole
infuocate. Lanciate uno contro l'altro, in Consiglio regionale, come fossero
bombe. Lo scontro infinito fra il Partito dei sardi, che dal 2014 fa parte
della maggioranza di centrosinistra, e l'assessore sanità Luigi Arru, in quota
Pd corrente Soru, non è più solo a distanza. Oramai è in campo aperto, con a
monte anche un altro storico duello, quello fra lo stesso Soru e Paolo
Maninchedda, il segretario del Pds: sono loro i due veri generali in guerra.
La cronaca. Nella mattinata di un mercoledì
ad alta tensione, la battaglia interna all'alleanza di governo, è sfociata in
uno scontro frontale, a viso aperto e zeppa di attacchi diretti. Persino
personali e violenti tanto fa far intervenire anche il governatore Francesco
Pigliaru. Il tutto è accaduto, in un faccia a faccia dietro le tende dell'aula,
dopo che l'assessore era stato centrato dall'ennesima bomba scagliata dai banchi
del Pds e in particolare di Roberto Desini: «La sanità sarda è una nefandezza»,
aveva detto. Con Arru che, un attimo dopo, ha acchiappato l'I-phone e
telefonato a Villa Devoto: «Presidente, se non arrivi subito, mi sto
dimettendo. Siamo agli attacchi personali e non più politici».
Pigliaru è arrivato e, in una pausa,
ha chiamato a sé Desini: «Fatemi capire - gli avrebbe detto - il Pds è ancora
in maggioranza, oppure no»?. Ricevendo questa risposta: «Se non vi piace quello
che diciamo e facciamo, potete pure cacciarci». Come andrà a fine da qui a febbraio, mese
delle prossime elezioni regionali, è un mistero. Resisterà o meno la
coalizione? Pd e Partito dei sardi continueranno a essere alleati? Chissà. Sta
di fatto che per venerdì 18 maggio, Maninchedda ha convocato, a Tramatza, una
direzione nazionale proprio sulla sanità, oltre che sulla Vertenza Ottana. Non sarebbe
soddisfatto di quanto la giunta sta facendo in un caso e nell'altro.
Minuto per minuto. L'ultimo scontro
Pds-Arru s'è consumato in Consiglio regionale durante il dibattito sulla legge
per la dislessia. Nelle dichiarazioni di voto, Augusto Cherchi del Partito dei
sardi ha ricordato tra l'altro che «purtroppo è anche il peso enorme delle
liste d'attesa ad affossare la sanità», e aggiunto: «L'anno scorso abbiamo
votato la nuova rete ospedaliera che fine ha fatto? Perché intorno a quella
riorganizzazione c'è ancora tanto mistero?». Non c'entrava granché con i
disturbi specifici dell'apprendimento, ma da tempo ogni occasione è buona per
affondare i colpi sull'assessore-bersaglio.
Arru ha replicato: «Su cinque
milioni di prenotazioni negli ospedali pubblici, c'è poi un milione che rinuncia
alle visite. In parte è anche questo disguido ad allungare le liste d'attesa».
Da quel primo battibecco è partito tutto. Perché poco dopo è intervenuto Roberto
Desini, con una carica a testa bassa: «Dobbiamo chiederci perché quel milione
rinuncia e io lo dico. Perché le visite sono fissate dopo sette, otto mesi e
quindi i pazienti vanno dai privati e pagano. Assessore Arru, lei è un nominato
e non un eletto e non deve rispondere a nessuno. Noi sì e quindi non accetto che
scarichi su altri le sue responsabilità. La denuncia sulle liste d'attesa
arriva dai cittadini e ai cittadini dobbiamo dare delle risposte. Purtroppo lo
devo dire: oggi la sanità è una nefandezza».
Tensione alle stelle. È stato in
quell'esatto momento che l'assessore avrebbe telefonato a Pigliaru. Quando il
governatore è arrivato in aula, nel frattempo l'ordine del giorno era scalato
fino a una mozione sulle parafarmacie, Arru ha ripreso la parola e rivolto al presidente
del Consiglio, Gianfranco Ganau, s'è sfogato: «Le pongo il
quesito se un assessore tecnico che
ha giurato in Aula abbia o no il diritto anche all'esercizio politico. Io credo
di sì e aggiungo che, in più di un intervento, è stato superato anche ogni
limite di sopportabilità».
Subito dopo c'è stato il faccia a
faccia fra Pigliaru e Desini. Mentre in aula il resto del centrosinistra ha
fatto quadrato intorno ad Arru, «gli attacchi personali sono inaccettabili», e l'opposizione
di centrodestra affondato invece coltelli nello squarcio: «La sanità è allo
sfascio come questa maggioranza».
Dalla
Nuova Sardegna di oggi.
-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca
Nessun commento:
Posta un commento