lunedì 2 luglio 2018

Gesuino, un uomo animato dalla speranza di un mondo migliore. Di Pier Franco Devias.



Ho conosciuto Gesuino qualche tempo fa, quando senza grandi clamori e strillate autocelebrative ci sedemmo a un tavolo per decidere che cosa si potesse fare, insieme, per salvare questa nostra terra benedetta. Era un uomo molto determinato, e lo percepivi nonostante lui non facesse niente per darlo a vedere.

Era un uomo dissacrante, profondamente dissacrante, e questa era una delle caratteristiche che saltavano subito agli occhi di chi si rapportava con lui. Non riconosceva dogmi, e se aveva da mettere in discussione l'indiscutibile lo faceva senza grandi giri di parole, a muso duro e dritto all'obiettivo. 

Non riconosceva divinità intoccabili e, se aveva da dirtene quattro, te le diceva senza falsi complimenti e senza mezzi termini. Faceva cadere dal piedistallo tutto e tutti. Quando capitò qualche volta di essere seduti fianco a fianco in qualche convegno c'era da divertirsi, perchè se l'oratore si lodava con qualche smargiassata autocelebrativa lui, col suo fare irriverente lo riportava subito alla sua povera natura terrena.

Aveva una critica tagliente, una cultura sconfinata, una natura materialista e l'abitudine di scherzare su tutto e tutti. Diverse volte capitava di sentirlo sbeffeggiare anche il male che lentamente lo divorava, senza reverenza nè sottomissione neanche davanti al supremo nemico.

Era duro e spietato con quelli che si credevano furbi, e con la sua grande esperienza e abilità politica gli dimostrava che le volpi più grosse sono quelle che finiscono per prime in pellicceria. Era invece paziente con i giovani, aveva un fare comprensivo e se criticava non era mai per distruggere. Criticava costruttivamente cercando di riportare le opinioni su questo mondo, e le ricostruiva nella loro pratica realizzabilità pur dettate dagli ideali.

Forse perchè lui lo conosceva questo mondo, e per questo lo detestava e lo sfotteva per come è pieno di ipocrisie e orizzonti ben poco idealistici. Ma io ho avuto la netta impressione che lui fosse in realtà sempre animato da grandi ideali e sempre guidato dalla speranza di un mondo migliore.

E' così che mi piace ricordarlo.

E' così che mi piace salutarlo.
Di Pier Franco Devias


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