Il ministero della Difesa vuole fare la scuola
internazionale di addestramento dei piloti militari, e subito il delegato
coloniale Francesco Pigliaru sgomita per arrivare in prima fila. Che quando c'è
da obbedire ai militari non vuole essere secondo a nessuno. E alla faccia di
tutti gli accordi traditi, delle prese in giro, delle umiliazioni politiche e
anche umane a cui è stato sottoposto pubblicamente dalla Difesa, offre subito
ospitalità a chi continua a tenere la Sardegna come discarica militare.
Sulla proposta del ministero dunque intravede "le
potenzialità a iniziare dal rilancio dell'aeroporto di Decimomannu, in forte
crisi dopo la partenza delle forze aeree tedesche". Quando organizzammo le
grandi mobilitazioni popolari contro l'occupazione, recitava pallido di paura
la parte di quello che stava contrattando col governo per avviare le
dismissioni.
Rieccolo lì adesso, senza maschera, piagnucolando per la
partenza dei militari tedeschi e applaudendo per l'arrivo di nuove strutture
militari. Dismissioni? Non scherziamo. E giù una lunga lista di dati senza
controverifica, con l'ormai abituale storiella dei posti di lavoro, del
benessere e dei cani legati a salsiccia. L'unica cosa vera è che, o con una
forma o con l'altra, l'occupazione militare aumenta sempre.
In questa scuola addestreranno piloti militari di tutto il
mondo. Inclusi quelli che bombardano i disgraziati in Africa che poi, per
sfuggire ai massacri, migreranno sui barconi. Ci saranno anche, a perfezionare
le loro abilità, i piloti israeliani che lanciano missili sui bambini che
giocano a pallone nella spiaggia di Gaza.
E probabilmente in questa scuola passeranno anche i piloti
sauditi. Si, quelli che utilizzano le stesse bombe che produciamo a Domusnovas,
poco distante. Dal produttore al consumatore, come si dice. L'unica cosa su cui
Pigliaru è stato capace di realizzare il chilometro zero.
Di
Pier Franco Devias
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