mercoledì 22 agosto 2018

L'incubo dei passeggeri dell'aria: vedere il proprio volo cancellato. Storie di vita vissuta. Di P.L.S.


Ieri sera tardi ho assistito all'incubo di tutti i passeggeri dell'aria: vedere il proprio volo cancellato. Per la precisione un ........ Cagliari-Napoli delle 21.25. Famiglie in vacanza, tanti che dicevano che oggi sarebbero dovuti essere in ufficio, una famiglia straniera che doveva farsi due giorni a Napoli per poi tornare nella propria città nell'altro capo del mondo, una mamma ed un papà con bimba di 2/3 anni e un'altra di appena 1 o 2 mesi, anziani, senza smartphone e tecnologia al seguito (capirtetela rilevanza).

Nell'epoca delle app, di internet, delle informazioni internconnesse e a disposizione di tutti... le info della compagnia erano divulgate via sms o email: "ci dispiace, il suo volo è in ritardo e poi cancellato perché... c'è stato maltempo a Napoli e un volo è stato dirottato a Bari e quindi si sono accumulati ritardi." Questo lo si sapeva solo collegandosi alla pagina web dello stato del volo sul sito .......: al banco e in biglietteria non c'era personale, nessun annuncio, nessun invito ai passeggeri a radunarsi in un punto per ricevere informazioni e assistenza.

Naturalmente a Capodichino i voli atterravano e decollavano regolarmente per tutta la giornata (lo si vedeva sulle partenze e arrivi in tempo reale e sui siti di tracciamento radar dei velivoli): gli unici voli cancellati erano quelli da e per Napoli di ......., da tante destinazioni.

Veniamo all'assistenza ai passeggeri, che tutti sappiamo essere necessaria, diritto fondamentale di ciascun viaggiatore, obbligo della compagnia. Nessun annuncio agli altoparlanti, nessun assistente di volo, banchi check-in e biglietteria deserti. 

Passeggeri che smanettavano sugli smartphome per comprendere il significato delle email e sms generici inviati dai sistemi automatici della compagnia. Voci non verificate che si rincorrevano sulla possibilità di stare in albergo a spese della compagnia oppure con oneri da anticipare a proprio carico, voli successivi tutti pieni.

Alla fine è stata intercettata un'assistente che ritirava i propri effetti personali dal banco e ha dato informazioni quali: - se volete andare in hotel a spese della compagnia dovete chiederlo dall'app .......... (un'anziano giustamente ha chiesto come faceva chi non ha l'app o non la sa usare "BOH, L'UNICO MODO E' L'APP, SENNÒ PAGATE L'ALBERGO E POI LA COMPAGNIA VI RIMBORSA TRAMITE CUSTOMER CARE"); - per andare in Hotel prendete un taxi sempre e comunque con spese da anticipare, la compagnia non ha organizzato nulla, ne lo farà; - potete scegliere un volo successivo ....... (sempre e solo dall'app, chi non la ha si arrangi con mezzi propri)... ma il primo utile è il 24 agosto ed è già pieno; - chi non prenota un volo ......., poi chiede il rimborso.

Alessandra non ha certo problemi di alloggio, io vivo a Cagliari. Ho la macchina, vivo in centro città, 10 minuti dall'aeroporto. Non era certo un problema stare insieme una sera in più, prenotare un volo con scalo stamattina presto, partire all'alba con poche ore di sonno, che si recuperano nel pomeriggio o la notte dopo. 

La abbiamo presa a ridere. Siamo entrambi avvocati, sappiamo come si chiede il rimborso, sappiamo che indennizzo spetta in caso di cancellazione, sappiamo come si fa il reclamo, sappiamo precostituirci le prove, sappiamo come si rompono le corna ad una compagnia aerea che tarda a dare i rimborsi e indennizzi che spettano. Sappiamo anche come gli si fa causa, sappiamo portarla fino alla Cassazione.

Però quella mamma che allattava la piccolina di 2 mesi non lo sapeva. Ne le interessava. Le sue priorità erano far smettere di piangere la bimba affamata, e che nei momenti di distrazione la sorellina di 3 anni non si mettesse il tappo della bottiglietta in bocca, rischiando di soffocare. Non interessava neanche a suo marito, preoccupato per i bambini e per il suo rientro di oggi a lavoro: come mi organizzo? Chi avviso a quest'ora? Non voglio nemmeno pensare a che cazzo di casino avrei tirato su se fossi stato quel padre.

Non avrei voluto indennizzi o rimborsi di merda, ma assistenza, informazioni e tornare a casa. O sapere dove avrebbe dormito la mia famiglia quella notte. Può capitare che i voli vengano ritardati o cancellati, per motivi più o meno imputabili alla compagnia. Quello che non deve capitare è lasciare i passeggeri allo sbando. Imbecilli. Vi meritate di andare a fare autostop in mezzo al fango, vergognatevi.

PS: addenda al post. Non c'è stato nessuno tra i passeggeri che ha alzato la voce, che ha avuto una reazione di stizza, di rabbia, nemmeno uno. Tutti quanti composti ed educati a capire con rassegnazione l'esito della disavventura. Nemmeno uno che abbia pensato di abbandonare gli abiti dell'essere civile ed educato.

P.L.S.

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