Avevano promesso l’abolizione delle accise sui carburanti e
la cancellazione della legge Fornero al primo consiglio dei ministri. Avevano
promesso il reddito di cittadinanza, la flat tax, l’espulsione di mezzo milione
di stranieri irregolari. Naturalmente non hanno rispettato nessuna di queste
promesse. Erano troppo impegnati a fermare “l’invasione” dei migranti. E,
nell’affrontare questa questione, sono riusciti a collezionare una brutta
figura epocale.
Il caso Diciotti è emblematico: la nave aveva a bordo circa
170 migranti. Fatti sbarcare i minori e i malati, destinati a restare in
Italia, ne sono rimasti circa 140 sui quali è stato giocato un osceno braccio
di ferro. Il risultato?
Cento sono stati accolti dalla Cei: resteranno, dunque, in
Italia. Una ventina sono destinati all’Albania ma, visto che si tratta di un
Paese extracomunitario, non potranno essere trasferiti senza il loro consenso:
resteranno in Italia. Nella migliore delle ipotesi, lascerà l’Italia la ventina
di migranti destinati all’Irlanda.
Un bilancio disastroso: 1) delle 170 persone salvate dalla
Guardia costiera 150 resteranno in Italia; 2) il governo Conte è riuscito a far
incazzare ulteriormente l’Europa (mossa, di questi tempi, tutt’altro che geniale);
3) il ministro dell’Odio è stato denunciato per reati decisamente gravi.
Di
Marcello Cocco
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