In Cagliari il 15 dicembre prossimo (ore 17.30, Via
Ospedale, 2) sarà presentato il libro di Francesco Casula “Carlo Felice e i
tiranni sabaudi”. Si tratterà della CENTESIMA presentazione, a due anni esatti
dalla prima presentazione, avvenuta il 16 dicembre del 2016, sempre a Cagliari.
Organizza La Congregazione Mariana degli Artieri di San Michele.
Introduce Gianni Agnesa,
Presenta l’opera Giuseppe Melis.
Letture di Giancarla Carboni.
Conclude l’Autore Francesco Casula.
Sarà presente l’Editore Paolo Cossu.
Canzoni e musica di Andrea Porcu e
Enrico Putzolu
In questi due anni l’opera è stata presentata nelle
principali città dell’Isola (Cagliari e Sassari, Nuoro e Oristano, Quartu,
Assemini, Alghero e Carbonia) ma anche in decine e decine di paesi: nal Medio
Campidano e nel Sulcis come nell’Ogliastra e nella Baronia; nel Nuorese e
nell’Oristanese come nel Sassarese e nella Gallura).
A organizzare le presentazioni sono state Associazioni
culturali, Pro Loco, Amministrazioni comunali (specie con gli Assessorati alla
cultura), Biblioteche, Gruppi e Movimenti politici. Ma anche Cooperative
agricole e turistiche. Fattorie didattiche, Rotary club e persino una
Parrocchia.
Il successo dell’opera
(arrivata alla quinta edizione) dimostra il favore del pubblico e una nuova
coscienza e consapevolezza dei sardi nel riappropriarsi della propria storia,
per troppo tempo dimenticata e sconosciuta, per responsabilità soprattutto
della scuola e dei testi scolastici, in cui la storia sarda semplicemente è
stata azzerata.
Il libro documenta in modo rigoroso la politica infausta dei
Savoia, sia come sovrani del regno di Sardegna (1726-1861) che come re d’Italia
(1861-1946). Il volume è rivolto in modo specifico agli studenti ma ha un
carattere divulgativo per fare conoscere una storia – o meglio una controstoria
– poco conosciuta, anche perché assente e/o mistificata dalla storia ufficiale.
Pensiamo al Risorgimento e all’Unità d’Italia, presentati
come espressione delle magnifiche e progressive sorti, dimenticando i drammi e
le tragedie che comportarono, ad iniziare dalla “creazione” della Questione
Meridionale ancora oggi più che mai presente.
Per quanto riguarda
specificamente la nostra Isola, la presenza dei sovrani sabaudi, con le loro
funeste scelte (economiche, politiche, culturali) “ritardò lo sviluppo di quasi
cinquant'anni, con conseguenze non ancora compiuta¬mente pagate”: a scriverlo è il più grande
conoscitore della “Sardegna sabauda”, lo storico Girolamo Sotgiu.
Gli storici, gli scrittori, gli intellettuali di cui si
riportano valutazioni e giudizi nei confronti dei re sabaudi spesso sono filo
monarchici e filo sabaudi (come Pietro Martini) e dunque non solo loro
avversari (come Mazzini o Giovanni Maria Angioy) ma tutti convergono in un
severissimo giudizio nei loro confronti, ma segnatamente nei confronti di Carlo
Felice che fu il peggiore fra i sovrani sabaudi.
Il libro vuole anche
essere uno strumento di informazione nei confronti delle Comunità sarde e in
specie dei Consigli comunali che decidessero di rivedere la toponomastica,
ancora abbondantemente popolata dai Savoia, che campeggiano, omaggiati, in
Statue, Piazze e Vie. A dispetto delle loro malefatte e persino “infamie” da
loro commesse, una per tutte: le leggi razziali.
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