L’Unione
Sarda
L'appello
ai sardi nel mondo del segretario nazionale del Pds sulle Primarias «Aiutateci
a dire che siamo una Nazione: basta un clic dal 6 al 16 dicembre»
Ognuno di noi è Sardegna: finché uno
di noi sarà vivo, la memoria del mare percorso, dei cieli attraversati, dei
mestieri svolti, delle lettere scritte, delle pietre trovate e messe le une
sulle altre, dei volti incontrati, degli alberi accarezzati, delle parole,
antiche e moderne, pronunciate, tutto sarà vivo.
Noi siamo la dimostrazione che la
porta dell'infinito è nella profondità delle anime e non nella grandezza delle
cose. Noi abbiamo la memoria dei sardi uccisi. Noi ricordiamo le nostre donne
incinte deportate a far le serve nelle case di decadenti baroni catalani; noi abbiamo
la memoria dei giovani sardi passati a fil di spada, inseguiti e esiliati.
Noi abbiamo memoria della fame
patita per l'ingordigia dei signori; noi ricordiamo i paesi circondati
dall'esercito e poi assaliti e depredati per essere puniti dallo Stato italiano;
noi ricordiamo la paura all'uscita delle trincee, l'appuntamento ripetuto con
la morte per una guerra per noi senza senso; noi sappiamo come e perché siamo
stati resi immemori dei nostri mestieri e delle nostre capacità, trasformati in
banali e succubi consumatori, in rassegnati uomini che meccanicamente nascono
si nutrono e muoiono.
Noi conosciamo perfettamente il
nostro dolore, le nostre responsabilità, le nostre colpe. Le guardiamo tutti i
giorni in faccia, per imparare a riconoscerle e a non farci dominare dallo sconforto.
Noi lottiamo ogni giorno contro la nostra parte peggiore, per impedirle di
essere lo strumento di chi ci vuole arresi. Noi siamo una Nazione. Abbiamo la
forza per attraversare il futuro, dare un senso collettivo al presente, restituire
giustizia al passato.
Noi siamo una Nazione dell'Europa e
del Mediterraneo. Nessuno ci può rappresentare, nessuno ci può interpretare,
nessuno ci può difendere, nessuno ci può guidare se non noi stessi. Noi abbiamo
questa buona coscienza che ci sostiene; abbiamo la forza di chi sa di stare nel
giusto prima e oltre ogni calcolo; non facciamo politica per trovare lavoro;
facciamo politica per dare senso ai gesti e alle azioni, per generare ricchezza
e lavoro, per rompere il giogo dei moderni baroni stretti intorno ai profitti
garantiti dalle funzioni pubbliche.
Voi Sardi che vivete nei continenti
del mondo aiutateci da lì, dove siete, a dire qui, in Sardegna, dove stiamo
noi, che basta un gesto semplice, dal 6 al 16 dicembre, basta un clic, per dire
che siamo una Nazione, che anche se viviamo in Australia, in Germania, a Torino
o in Grecia, noi siamo persone unite da una fratellanza profonda che ha un senso
nella storia e nella politica.
Chiamate e scrivete ai Sardi di qui,
dite loro di non avere paura, di scrollarsi di dosso lo scetticismo e il
servaggio ai piccoli signori del signoraggio locale che temono di perdere la
carne e il coltello con la nascita di una nuova coscienza nazionale che
illumini quanto immeritato sia il loro privilegio. Voi Sardi che vivete nei
continenti del mondo aiutateci da lì; noi Sardi che viviamo qui restituiremo il
vostro impegno con una nuova storia.
Paolo Maninchedda
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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