All’Assessore Regionale alla Sanità Dott. Luigi Arru
Al Dott. Fulvio Moirano Direttore Generale A.T.S. Sardegna
Al Direttore dell’ASSL CAGLIARI Dott. Luigi Minerba
Oggetto: richiesta di
apertura inchiesta amministrativa-sanitaria per la morte del signor A.Pipia.
Apprendiamo, con sgomento, della morte del signor A.Pipia,
paziente del Centro di Salute Mentale di Cagliari ovest, avvenuta il giorno 23
dicembre u.s. presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale
SS.Trinità di Cagliari.
Il Signor Pipia ha subito in data 10 dicembre scorso un
Trattamento Sanitario Obbligatorio mentre si trovava barricato presso la sua
abitazione. Sono intervenuti vigili del fuoco, 118, vigili urbani e il Centro
di Salute Mentale per poter accedere all’appartamento. Sembra che l’alloggio
fosse in condizioni di totale abbandono dal punto di vista igienico sanitario e
che il signor Pipia non fosse monitorato per le sue condizioni di salute e per
l’assunzione della terapia.
Sembra, inoltre che il Signor Pipia, durante il ricovero nel
SPDC, abbia tentato di uccidersi con la corda della serranda e che per questo
sia stato contenuto. Non sappiamo se la morte (sembrerebbe per infarto
fulminante) sia avvenuta mentre si trovava legato al letto e quindi causata
dalla contenzione.
Nell’esprimere, ancora una volta, la nostra ferma condanna
per il perdurare di una pratica inumana e degradante (oltre che illegale)
presso un SPDC Sardo (l’ultima morte riguarda il giovane sassarese), chiediamo
che venga aperta una inchiesta interna (oltre alla inchiesta che la Procura ha
già avviato) che faccia piena luce sull’intera vicenda.
In particolare sulle condizioni del signor Pipia che hanno
portato all’attivazione di un TSO (pratica di privazione della libertà
assolutamente eccezionale), sul comportamento dei medici e degli operatori del
SPDC1 di Cagliari che hanno disposto e praticato la contenzione meccanica e sull’episodio
del tentato suicidio, e su quali provvedimenti disciplinari si intende assumere
nei confronti degli eventuali responsabili di questa tragedia umana.
Chiediamo inoltre, che le SS.LL. assumano con urgenza un
provvedimento che disponga il divieto di contenere meccanicamente, nei servizi
sanitari e sociali (sappiamo che si utilizza anche in altri reparti
ospedalieri, in RSA e addirittura in Case di riposo e Comunità Protetta).
Si chiede di essere informati sull’esito dell’inchiesta. Per
quanto riguarda il procedimento penale, se vi fosse un rinvio a giudizio dei
possibili responsabili, l’ASARP e l’UNASAM si costituiranno parte civile.
Cagliari 2 gennaio 2019
La
Presidente Gisella Trincas
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