Unione
Sarda.
AUTODETERMINATZIONE.
Le iniziative
Identità
europea e comunità locali: un doppio dibattito
Uno sguardo all'Europa, uno ai
Comuni (spesso piccoli o piccolissimi) della Sardegna. Il doppio impegno
pubblico del candidato governatore di Autodeterminatzione Andrea Murgia, oggi a
Olbia e domani a Tertenia, disegna un ponte ideale tra la grande comunità dei
cittadini europei e le piccole comunità che caratterizzano il territorio dell'Isola,
spesso alle prese con problemi pressanti - primo tra tutti lo spopolamento - ma
pur sempre portatrici di grande vivacità.
Sono molti i temi che verranno
affrontati nei due dibattiti. Quello in programma oggi pomeriggio a Olbia,
all'hotel President con inizio alle 18, è intitolato “Europa: impedimento o
opportunità per la Sardegna?”, e verrà moderato da Barbara Guastoldi di
Autodeterminatzione.
Interverranno il leader storico di
Sardigna Natzione Bustianu Cumpostu, l'antropologo Bachisio Bandinu e Benedetto
Fois (Cna-Tag Gallura). Ad Andrea Murgia avrà il compito di concludere i
lavori. Domani invece la coalizione che unisce partiti indipendentisti e altre forze
identitarie si trasferirà in Ogliastra, nell'aula consiliare del Comune di
Tertenia. In questa occasione il tema dell'incontro sarà “Comunidades-Il valore
dei nostri Comuni”.
Anche in questo caso parteciperà
Bustianu Cumpostu; tra gli altri interventi previsti, quelli del sindaco di
Tertenia Giulio Murgia, di quello di Escalaplano Marco Lampis, del presidente
di Autodeterminatzione Fabrizio Palazzari e di alcuni esponenti della coalizione
(Angiuleddu Murgia, Luca Lai, Brigida Carta e Bettina Pitzurra). Come sempre,
tirerà le somme il candidato Andrea Murgia. (ro. mu.)
La
Nuova
Nel
centrosinistra si va verso le convergenze
Possibile
la lista unica per Upc, Psi e Cd. Anche a sinistra il quadro
è vicino
a una semplificazione
CAGLIARI
Il programma della coalizione dei
Progressisti sardi, l'ex
centrosinistra, non c'è ancora, ma
all'interno del gruppo comincia a
essere molto più chiaro quanti e
quali partiti sosterranno la
candidatura di Massimo Zedda come
governatore.I centristi. Upc, Psi e
Centro democratico potrebbero
presentarsi con una sola lista. Le
trattative sono ben avviate e il
segretario nazionale dei Popolari
cristiani, Antonio Satta, è
ottimista. «Siamo a buon punto - fa sapere
- e forse l'unico problema che
abbiamo ancora è quello del simbolo».
Fra l'Upc e il Psi l'alleanza è
consolidata da tempo e infatti in
questa legislatura agli sgoccioli
hanno formato un gruppo unico,
presieduto da Pierfranco Zanchetta.
Però, il 24 febbraio, il duo
potrebbe trasformarsi in un trio,
con l'arrivo anche del Centro
democratico, che in Sardegna fa capo
all'ex deputato Roberto Capelli,
e quindi fra le candidate ci sarà di
sicuro la consigliera uscente
Anna Maria Busia.
Se così fosse, il matrimonio
elettorale di marzo per
le Politiche fra Cd e +Europa (è la
lista di Emma Bonino) sarebbe già
finito. E infatti i Radicali
nazionali, che in Sardegna hanno come
portavoce Riccardo Lo Monaco,
aspettano il loro primo congresso - sarà
a fine mese - e solo dopo
decideranno se e come scendere in campo. La
loro eventuale lista però potrebbe
finire in conflitto con quella
ormai sicura dei Radicali sardi o
Radicales sardos, il portavoce è
Valerio Piga, che sono passati dalla
coalizione indipendentista di
Autodeterminatzione all'alleanza
progressista per Zedda.La sinistra.
Italia-Sardegna in Comune, il
movimento del sindaco di Parma
Pizzarotti, Rete Futura, fondata
dall'ex presidente della Camera Laura
Boldrini, e gli ex civatiani di
Possibile sono impegnati, a loro
volta, a confluire tutti in una
lista unitaria. Anche in questo caso
c'è stata un'accelerazione nelle
trattative fra Maurizio Sirca (Italia
in Comune), Michele Piras e Marco
Furfaro (Futura) e Thomas Castangia
(Possibile) per chiudere l'accordo a
tre.
Accordo che, nei prossimi
giorni, potrebbe coinvolgere anche
gran parte di Sinistra italiana,
quella che si è schierata a favore
di Zedda. Mentre, sempre a
sinistra, è dato per fatta
l'alleanza fra il gruppo dei bersaniani di
Mdp, pronti a ricandidare i
consiglieri uscenti Daniele Cocco, Luca
Pizzuto, Eugenio Lai e Paolo Zedda,
con i comitati capeggiati dall'ex
presidente del Senato Pietro Grasso.
Alla fine i due movimenti
dovrebbero presentarsi con il
simbolo di Liberi e Uguali. Sembra
invece destinato a correre da solo,
seppure sempre con i Progressisti,
il Progetto comunista, che fa capo
al consigliere regionale uscente
Fabrizio Anedda. (ua)
le date
Liste da
presentare entro lunedì 21
CAGLIARI. La volata verso le
Regionali del 24 febbraio è cominciata.
Giovedì 10 gennaio, sul Bollettino
ufficiale della Regione, sarà
pubblicato il decreto del
governatore uscente, Francesco Pigliaru, che
ha fissato la data delle elezioni.
Basta qualche calcolo sul
calendario, per avere la certezza
che le liste elettorali dovranno
essere presentate dai partiti fra
domenica 20 gennaio e lunedì 21
(entro le ore 20) nella cancelleria
della Corte d'appello di Cagliari.
Sarà quello l'Ufficio regionale
centrale in cui dovranno essere
depositate tutte le liste degli otto
collegi: Cagliari, Sassari,
Tempio-Olbia, Nuoro, Ogliastra,
Oristano, Iglesias-Carbonia e Medio
Campidano. Ma prima per i partiti ci
sarà un'altra scadenza: tra
domenica 13 gennaio e lunedì 14
(sempre entro le ore 20) dovranno
depositare i contrassegni elettorali
e quelli delle coalizioni. Per i
partiti che non sono presenti in
Consiglio regionale sarà anche il
momento per presentare le firme a
sostegno delle candidature. Poi,
come scritto qualche riga sopra, una
settimana dopo sarà la volta
delle liste e della dichiarazione di
ciascun partito sul candidato
governatore che sosterrà il 24
febbraio.
Per quanto riguarda gli otto
collegi, in ciascuna lista i
candidati consiglieri non potranno
superare il numero dei seggi
assegnati: 20 a Cagliari, 12 Sassari, 6
Nuoro, Tempio-Olbia e Oristano, 4
Iglesias-Carbonia, 3 il Medio
Campidano e 2 l'Ogliastra. Tra
l'altro, sempre nelle liste, dovrà
essere rispettata la parità di
genere fra i candidati. L'ultima
scadenza, in Corte d'appello, è
riservata invece solo ai candidati
governatori: il 24 gennaio, un mese
esatto prima delle Regionali, i
possibili presidenti dovranno
confermare la loro discesa in campo. Il
passaggio successivo sarà quello del
sorteggio delle coalizioni e dei
partiti per la posizione che avranno
nelle otto schede elettorali.
Alghero
Cresce il
numero dei candidati
ALGHERO
Se a Capodanno la meta preferita dei
cagliaritani è Alghero, per fine
febbraio moltissimi algheresi
sognano di andare a Cagliari. Il 24
febbraio si vota per il rinnovo del
consiglio regionale e la lista
degli aspiranti portabandiera
catalani nell'aula di via Roma si
ingrossa. L'indiscrezione più
clamorosa, ma al momento lontana dal
realizzarsi, vorrebbe in lizza il
sindaco Mario Bruno con una lista di
sindaci a sostegno di Massimo Zedda.
A escluderlo è anche la
candidatura ormai certa di Raimondo
Cacciotto, da lui indicato cinque
anni fa e pronto a ripresentarsi
nella lista del Pd. I dem di Alghero
lanciano anche Alma Cardi, già
assessora dello Sviluppo economico
nella giunta comunale di Stefano
Lubrano. Per restare nel
centrosinistra, è forte la
candidatura con Campo progressista di Giusy
Piccone, già consigliera comunale e
attivista dei diritti di genere.
Corre con Zedda anche il segretario
cittadino dell'Upc ed ex assessore
comunale, Gianni Cherchi.
Ufficiale la candidatura del suo
omologo del
Pds, Gavino Tanchis. Sembra
intenzionato a fare un passo indietro
Marco Di Gangi di Energie per
l'Italia, il cui nome torna in ballo
come possibile candidato sindaco del
centrodestra. L'Epi algherese
punterebbe su Patricia Petretto per
una candidatura di servizio, come
quelle di Massimiliano Lepri in
Fortza Paris e Natacha Lampis con
Autodeterminatzione. L'ex gm
dell'aeroporto, Umberto Borlotti,
sosterrà Sardi Liberi, il movimento
presieduto da Mauro Pili. Tornando
al centrodestra, la gara inizia in
discesa per Marco Tedde,
vicecapogruppo uscente di Forza
Italia e uomo forte del partito, che
sarà ricandidato così come Laura
Giorico.
L'unica insidia sarebbe
rappresentata da Michele Pais,
attuale leader della Lega ad Alghero.
Tra gli aspiranti sindaci c'è anche
Mario Conoci, che potrebbe
rinunciare alla candidatura col
Psd'Az per le regionali in cambio
dello scranno più alto di Porta
Terra.
Il candidato sardista sarebbe a
quel punto Tore Pintus. Chiude la
coalizione Alberto Zanetti dei
Riformatori. Dopo la rinuncia di
Roberto Ferrara, il M5S punta tutto
su Nadia De Santis. Si attende di
sapere cosa deciderà Maria Grazia
Salaris, data in avvicinamento a
Fratelli d'Italia. (g.m.s.)
Centrodestra
al lavoro: varato il programma
Preparato
dal Tavolo ristretto, sarà presentato alla coalizione il 7 gennaio
I punti
cardine: riforma della sanità, trasporti e nuova legge urbanistica
CAGLIARI
Il programma elettorale del
centrodestra è pronto. A confermarlo è il
coordinatore del Tavolo regionale
che ha preparato la bozza. «Siamo ai
dettagli - fa sapere Dario Giagoni
della Lega - Lunedì 7 gennaio, lo
presenteremo agli alleati durante la
riunione della coalizione. Poi
qualche giorno dopo ci sarà un nuovo
passaggio al Tavolo per il
programma e subito dopo diventerà il
nostro manifesto con cui
vinceremo le elezioni regionali di
febbraio».Venti punti. «Siamo
partiti da una decina di argomenti-
prosegue Giagoni - ma col passare
delle riunioni, ci siamo resi conti
che i problemi erano il doppio.
Soprattutto sono un'infinità quelli
lasciati irrisolti dal
centrosinistra e dalla giunta
Pigliaru». Comunque, «sarà un programma
snello, con una soluzione
realizzabile per ogni caso. Perché
l'obiettivo del centrodestra è e
sarà quello di affrontare un problema
alla volta e puntare a risolverlo
subito, o getteremo le basi per
trovare la soluzione nel breve e nel
medio periodo».Le priorità.
Stando alle bozza, nei primi
quaranta giorni di governo della Regione,
il centrodestra vorrebbe rivoltare
come un calzino la sanità.
«Per tutti i partiti della
coalizione - sottolinea Giagoni - l'Asl unica è
stata un disastro e la gestione
affidata a un solo manager ha
provocato solo danni. Quindi,
cancelleremo l'Ats e abbiamo già in
mente un modello più legato ai
territori. A essere accentrati saranno
solo l'amministrazione del personale
e la Centrale acquisti. Mentre
l'organizzazione degli ospedali, ad
esempio, ritornerà nelle mani di
macro aziende sanitarie».
Un'altra delle priorità è
l'urbanistica:
«Rivoluzioneremo il Piano
paesaggistico regionale e quello nuovo varrà
anche per i Comuni delle zone
interne. Sia chiaro: rispetteremo
l'ambiente, ma lo sviluppo non può
essere bloccato per sempre». Subito
dopo, nell'elenco delle urgenze, ci
sono la riforma della Regione, «La
macchina è vecchia e va ammodernata
in fretta», dice, e i rapporti con
lo Stato e l'Europa. «Abbiamo
scritto - prosegue - che su accise e
accantonamenti la trattativa col
Governo dovrà essere immediata e
concludersi il più in fretta
possibile».
Anche con l'Europa i rapporti
dovranno cambiare: la Sardegna non
può più rimanere ostaggio dei
burocrati. «L'insularità - aggiunge
- oltre a essere inserita nella
Costituzione italiana, tra l'altro
lo scriveremo anche nello Statuto,
dovrà esserci riconosciuta
dall'Unione europea».Trasporti e meno
tasse. Sono questi altri due punti
fondamentali del programma. «Sulla
continuità territoriale marittima -
sottolinea Giagoni - abbiamo
scritto il nostro no secco a
qualunque futuro monopolio. Su quella
aerea, vogliamo aprire ad una
continuità che vada oltre i collegamenti
scontati con Roma e Milano.
Ma prima di tutto, vogliamo rendere
efficienti i trasporti interni: sono
fondamentali per far crescere la
Sardegna». Poi meno tasse. «Grazie a
una fiscalità più leggera, siamo
convinti che aumenterà il numero
degli investitori e quindi
aumenteranno le occasioni di lavoro
per i giovani». Il tutto - secondo
la coalizione - dovrà poggiare sue
due basi solide: il massimo della
sicurezza per i cittadini e
pochissima burocrazia per le imprese.Zero
polemiche. Dario Giagoni lo dice con
sicurezza: «Le schermaglie sulla
candidatura a presidente di
Christian Solinas non ci sono più». (ua)
Unione
Sarda
ELEZIONI.
Firme e
simboli, tempi stretti
Partiti
alle prese con le varie incombenze
La caccia alle firme scatterà il 10
gennaio, data della pubblicazione
sul Buras del decreto di indizione
delle elezioni regionali.
All'incombenza sono chiamate tutte
quelle sigle che non possono
contare sulla presenza nelle liste
di consiglieri regionali uscenti. È
il caso della Lega, del Movimento
Cinquestelle che nel 2014 non
partecipò alla tornata elettorale,
della lista con la quale dovrebbe
scendere in campo la magistrata del
Tar del Lazio, Ines Pisano. Ma
anche di alcuni dei simboli che
costituiscono le coalizioni di
centrodestra e di centrosinistra.
Quante firme servono
Secondo la legge statutaria le liste
dei candidati per ogni
circoscrizione devono essere
sottoscritte da non meno di 500 e non più
di mille elettori iscritti nelle
liste elettorali dei comuni per le
circoscrizioni fino a 500mila
abitanti e da non meno di mille e non
più di 1500 per le circoscrizioni
con oltre mezzo milione di abitanti.
Se, come è prevedibile, Lega e M5s
avranno gioco abbastanza facile, la
stessa cosa non si può sostenere per
movimenti neonati o che comunque
potrebbero avere difficoltà a
raccogliere le firme in tutte le otto
circoscrizioni. La corsa contro il
tempo inizierà giovedì 10 e andrà
avanti per dieci giorni. La Lega ha
già fatto sapere che dedicherà
alla raccolta firme il 12 e 13
gennaio: in programma «una grande
gazebata tra la gente dal nord al
sud dell'Isola».
Le scadenze
Il 20 e il 21 gennaio, alla
cancelleria del tribunale presso il quale
è costituito il rispettivo ufficio
centrale circoscrizionale, dovranno
essere presentate le liste, le
accettazioni della candidatura, i
certificati di iscrizione dei
candidati nelle liste elettorali, le
firme dei sottoscrittori, e
dichiarazioni di collegamento con il
candidato Presidente. Una settimana
prima, cioè il 13 e il 14 gennaio
sino alle 20, devono essere
depositati in Corte d'Appello a Cagliari i
contrassegni delle liste circoscrizionali.
Infine il 24, sempre presso
la Corte d'Appello di Cagliari,
devono essere presentate le
candidature alla carica di
presidente della Regione e il programma
politico. (ro. mu.)
La Pastorale
I
candidati alle Regionali a confronto
Un incontro con i candidati
ufficiali alla carica di governatore della
Sardegna. Lo ha organizzato la
Pastorale sociale e del lavoro della
Diocesi di Cagliari, diretta da don
Ignazio Boi.
L'appuntamento con gli aspiranti
presidenti della Regione Francesco
Desogus (Movimento Cinque Stelle),
Paolo Maninchedda (Partito dei
sardi), Andrea Murgia
(Autodeterminatzione), Mauro Pili (Sardi
liberi), Christian Solinas
(centrodestra), Massimo Zedda
(centrosinistra) è sabato 12 gennaio
alle 9.30 nella chiesa di Santa
Restituta, in via Sant'Efisio a
Cagliari.
L'introduzione dei lavori della
giornata è affidata a don Ignazio Boi.
Ci sarà una breve presentazione di
ciascun candidato. Intorno alle 10
è prevista una serie di domande e la
risposta (a tempo). In seguito
ognuno potrà fare un appello al
voto. Le conclusioni saranno a cura di
monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo
di Cagliari. Nella locandina
dell'incontro si legge una frase di
Papa Francesco: «La buona politica
è al servizio della pace». (ro. mu.)
CENTRODESTRA.
«Alle
Regionali vi sorprenderemo»
Fratelli
d'Italia lancia la campagna per il voto del 24 febbraio
Truzzu:
puntiamo a essere la seconda forza della coalizione
Fratelli d'Italia vuole fare il
colpaccio. «Saremo noi la sorpresa
delle prossime regionali», ha detto
ieri il capogruppo in Consiglio
regionale, Paolo Truzzu, che ha
fatto coincidere la tradizionale
conferenza stampa di inizio anno con
l'avvio della campagna elettorale
per il voto del 24 febbraio. Fare il
colpaccio significa,
evidentemente, anche superare Forza
Italia.
Arrivare almeno secondi.
«Puntiamo ad essere la forza numero
due della coalizione di
centrodestra», ha spiegato.
Difficile invece scalzare dal podio la
Lega con la quale, ha aggiunto
Truzzu, «c'è un rapporto molto franco».
«Ottimo», secondo il deputato
Salvatore Deidda: «Siamo stati quelli
che più hanno collaborato con il
Carroccio per fare in modo che la
scelta del candidato governatore
ricadesse su Christian Solinas».
Uscenti ricandidati
Le liste di Fratelli d'Italia
potranno contare innanzitutto
«sull'usato sicuro, con tutti gli
uscenti che saranno ricandidati», ha
annunciato Truzzu, «ma guardiamo
anche al mondo delle professioni».
Consiglieri uscenti, a parte il
capogruppo, sono l'ex Udc Gianluigi
Rubiu e Gianni Lampis che in questa
legislatura ha giurato due volte.
Ieri Rubiu ha richiamato
l'importanza di ridare slancio all'industria
nel Sulcis-Iglesiente e la necessità
di sburocratizzare la macchina
Regione. Lampis, invece, ha
ricordato i cinque anni di attività di
Fratelli d'Italia: «Siamo diventati
un presidio per chi si sente
alternativo al centrosinistra».
Deidda fa un bilancio
Deidda, da parte sua, ha fatto il
punto sui suoi primi dieci mesi di
attività da parlamentare: sei
proposte di legge, trenta interrogazioni
a risposta scritta, quattro
risoluzioni e tre risposte immediate in
commissione, un'interpellanza, una
mozione, dieci ordini del giorno,
di cui uno approvato in legge di
stabilità sulla riattivazione della
continuità nelle rotte minori e un
altro sul prezzo del latte.
Poi ha
ricordato le 19mila firme raccolte
dal partito in appena quaranta
giorni per dire no alla Asl unica.
«Abbiamo visitato i presidi
sanitari e constatato dal vivo tutti
i disagi causati da questo
gigante», ha detto.
Sopprimere subito l'Ats
La soppressione dell'Azienda per la
Tutela della Salute sarà uno dei
temi portanti della campagna di FdI
per il voto di febbraio. Di Fdi e
del resto della coalizione. La
sanità è infatti uno dei circa venti
punti sui quali si è concentrato per
tutto il mese di dicembre il
tavolo programmatico del
centrodestra.
Un punto su quanto realizzato
dal gruppo di lavoro sarà fatto
lunedì sette gennaio in serata a
Cagliari nella sede del Psd'Az in
viale Regina Margherita, in
occasione del tavolo
politico-organizzativo con le 11 sigle della
coalizione convocato dal suo
coordinatore, Eugenio Zoffili.
Roberto Murgia
Caschili
(M5S) si racconta e parla del suo programma: Regione e
Governo
lavorino assieme
«L'ambiente
è la chiave della nostra crescita»
«Progettare, pianificare, mettere a
sistema, trarre il massimo da
luoghi e persone, collaborare, saper
gestire situazioni complesse».
Sono parole ricorrenti nel lessico
di Luca Caschili, 46 anni,
cagliaritano, candidato dal
Movimento 5Stelle alle elezioni
suppletive. L'uomo chiamato a
sostituire Andrea Mura - elettori
permettendo - è un ingegnere
ambientale, è stato tra i soci fondatori
della comunità “La Collina”, che si
occupa del recupero di minori in
difficoltà, e da un anno e mezzo è
assessore all'Urbanistica a
Carbonia.
Abituato a tenere un profilo basso,
risponde con imbarazzo alla
richiesta di autodefinirsi: «Ho un
forte senso del dovere e
dell'etica, sono concreto, curioso,
amo la natura, lo sport, la
musica. E sono attento a tutti i
processi ambientali, cioè all'insieme
inscindibile di ambiente naturale,
antropico e costruito».
Come nasce la sua candidatura?
«Un po' a sorpresa perché vengo
dalla società civile, anche se il mio
nome girava da tempo, anche per le
regionali. Spero nasca dal
riconoscimento del lavoro che ho
fatto».
Pensa che il caso Mura, da cui nasce
la sua candidatura, possa
condizionare negativamente gli
elettori del Movimento?
«Semmai positivamente. Per una volta
un parlamentare che ha sentito di
non poter assolvere al proprio
compito si è dimesso».
Beh, non sono state dimissioni
esattamente spontanee?
«Sarebbe potuto andare al gruppo
misto invece ha lasciato. E questo
gli fa onore».
In che modo userà le sue competenze,
se sarà eletto?
«Valorizzando le nostre specificità.
Le faccio un esempio: una recente
inchiesta del Sole24Ore sulla
qualità della vita ha rivelato che
Cagliari è sesta nella classifica
della cultura e del tempo libero e
settima in quella di ambiente e
servizi su 107 province italiane.
Significa che in Sardegna siamo
un'eccellenza ma tutto questo va messo
a sistema, va reso riconoscibile ed
economicamente attrattivo».
Come?
«Costruendo un modello di sviluppo
congiunto grazie a un lavoro
sinergico tra Regione, i cui
assessorati non dovranno più lavorare
come isole indipendenti, e Governo
nazionale. In questo modo ci
sarebbero riflessi positivi in
ciascun settore del territorio».
Difficile, soprattutto quando alla
Regione e a Roma non c'è un governo
dello stesso colore.
«Il tema non è la coalizione che
governa ma il modello di sviluppo che
vogliamo. Il Governo centrale già
lavora su questi temi, ora servono
progetti locali credibili».
Lei porterebbe con sé grandi
competenze in un Movimento, e in un
Governo, che non sempre brilla sotto
questo aspetto.
«Non sono d'accordo, questo è un
luogo comune. E poi non sempre le
competenze sono date dai titoli, e
lo dico da titolato».
Come giudica i primi mesi del
Governo legastellato?
«Sforzo e impegno hanno portato
buoni risultati, qualcuno
perfettibile. Ora si tratta di
valutare i provvedimenti nel merito».
Che cosa è perfettibile?
«La norma sulla tassazione delle
onlus, che mi colpisce da vicino, è
da rivedere, ma c'è già un impegno
ufficiale in questo senso».
Come sta facendo campagna
elettorale?
«Su Facebook, intanto. E nel mio
collegio: vado nei centri, incontro
la gente, che ora mi riconosce,
dialogo, mi confronto. Il resto lo
fanno i gruppi locali».
Teme l'astensionismo?
«In effetti ho l'impressione che le
suppletive stiano passando sotto
silenzio. Spero che le persone
capiscano quanto è importante andare a
votare per eleggere qualcuno che li
rappresenti. Gli elettori non
rinuncino a un loro diritto, si
informino sui programmi e sui
candidati e votino consapevolmente,
questo è il mio auspicio».
Fabio Manca
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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