Ron Paul, un ex parlamentare statunitense più volte candidato alle primarie presidenziali repubblicane con lusinghieri risultati, ha sempre tenacemente combattuto con indipendenza di giudizio le terribili guerre imperiali scatenate dalle ultime amministrazioni USA. Si può dire che con un lungo lavoro egemonico durato molti anni, Ron Paul ha portato in dote a Trump un bacino di voti decisivo per fare di un outsider un presidente. Da nemico dei neoconservatori, Paul è ovviamente contrariato dall'ordine del giorno accettato da Trump in tema di Venezuela.
E' davvero curioso notare come questo influente anziano esponente della destra libertaria americana si distanzi dai vecchi arnesi della Guerra Fredda con assoluta lucidità, mentre in Italia un pezzo della vecchia sinistra si mette docilmente sotto l'ala dei neocon, che dettano interamente l'agenda di questa crisi internazionale. Ecco cosa dice Ron Paul:
«È tragicamente comico che il presidente Trump abbia nominato il pregiudicato Elliot Abrams come il suo punto di riferimento per "ripristinare la democrazia" in Venezuela. Abrams ha svolto un ruolo chiave nel caso Iran-Contra e ha continuato a essere uno dei principali artefici della disastrosa invasione americana dell'Iraq nel 2003. Il suo ruolo nell'aiutare a promuovere l'orribile violenza in America Latina negli anni '80 dovrebbe squalificarlo per sempre dal ricoprire ancora cariche pubbliche.
Invece di questo maldestro colpo di stato, una politica migliore per il Venezuela negli ultimi 20 anni sarebbe stata il confronto commerciale. Se crediamo veramente nella superiorità di un sistema di libero mercato, dobbiamo anche credere che possiamo solo dare l'esempio, anziché imporre il nostro sistema sugli altri.
Appena quattro mesi fa il presidente Trump ha dichiarato all'ONU: "Rispetto il diritto di ogni nazione presente in questa sala di perseguire i propri costumi, credenze e tradizioni.
Gli Stati Uniti non vi diranno come vivere, lavorare o praticare un culto. Vi chiediamo soltanto di rispettare in cambio la nostra sovranità". Purtroppo sembra che queste fossero solo parole vuote. Sappiamo dagli esempi di Iraq, Libia, Siria, ecc. che tutto questo non finirà bene per il presidente Trump. Né per gli Stati Uniti. Dobbiamo lasciar stare in pace il Venezuela!»
Di Pino Cabras
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