(14 marzo 1972)
L’editore Giangiacomo Feltrinelli, fondatore dei Gruppi d'Azione Partigiana,
rimane ucciso in un’esplosione nei pressi di un traliccio dell'alta tensione a
Segrate, alla periferia di Milano. Sulla cause nella sua morte non è mai stata
fatta del tutto luce. Alcuni sostengono che stesse preparando un’azione di
sabotaggio, altri che sia stato assassinato della CIA in accordo con i servizi
segreti italiani. La tesi dell'omicidio è sostenuta, a caldo, da un manifesto,
firmato fa gli altri da Camilla Cederna ed Eugenio Scalfari.
Uno dei grandi successi
editoriali di Feltrinelli era stato la pubblicazione del “dottor Zivago” di
Pasternak e del “Gattopardo” di GiuseppeTomasi di Lampedusa. Sul terreno
editoriale Feltrinelli promosse la cooperativa "Libro popolare",
esperienza militante, dopo di che, nel 1955, diede vita alla G. Feltrinelli
editore, la cui attività fu presto sostenuta da una rete di centri di
distribuzione, le librerie Feltrinelli: Milano, Pisa, Firenze, Bologna, Roma,
ecc.
La casa editrice che iniziò
le pubblicazioni con “Il flagello della svastica” di E.Fr.L. Russell e
l'Autobiografia di J. Nehru, si impose rapidamente per la vivacità del catalogo
e l'accessibilità dei prezzi. Seppur connotata come casa editrice genericamente
di sinistra, non perseguì una linea editoriale minoritaria o estremista e si
giovò, sia per la parte letteraria che saggistica del catalogo, di una vasta
apertura a una serie di temi e problemi proposti laicamente, senza l'aplomb né
l'ossequio all'ortodossia che caratterizzavano altri editori di sinistra,
talora in diretta sintonia con il pubblico (è il caso dei grandi successi del
Dottor Živago di B.
Pasternak, edito nel 1957 in prima edizione mondiale a dispetto delle pressioni
censorie sovietiche, o del Gattopardo di G. Tomasi di Lampedusa, pubblicato nel
1958 dopo esser stato rifiutato da più editori).
Feltrinelli fondò i Gap
(Gruppi di azione partigiana), che richiamavano nel nome un'organizzazione
militare della Resistenza (Gruppi di azione patriottica), allo scopo di alimentare
focolai di guerriglia sia in periferia (già nel 1968 aveva tentato di attivare
un movimento indipendentista guerrigliero in Sardegna collegato con il bandito
Graziano Mesina, che però rifiutò), sia nella metropoli. Tra l'aprile 1970 e il
marzo 1971 i Gap compirono alcuni attentati dinamitardi a scopo dimostrativo a
Genova e Milano (tra gli obiettivi la sede socialdemocratica di Genova-Quarto,
il consolato degli Stati Uniti a Genova, il deposito della Ignis di
Genova-Sestri), mentre un gruppo collegato compì azioni di disturbo via etere
sulle reti radiofoniche e televisive
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