lunedì 20 maggio 2019

Europee, la Sardegna vuole spezzare l'egemonia siciliana


Unione Sarda

Europee, la Sardegna vuole spezzare l'egemonia siciliana
In gara diciotto candidati sardi. Ma incombe lo spettro dell'astensionismo Sullo sfondo le visioni contrapposte sul futuro Ue


«In un mondo sempre più instabile l'Europa deve essere un faro della democrazia, della pace e dei diritti umani», avvertono i candidati del Pd. «Cambiamo l'assetto delle istituzioni europee, riformiamo le attività di lobbying, difendiamo il territorio», sostengono gli esponenti della Lega. Anche in Sardegna c'è lo scontro tra due visioni contrapposte: da un lato i sovranisti, dall'altro il centrosinistra che punta sulla solidarietà.

La chiamata. È partito il conto alla rovescia per le elezioni europee che si terranno tra il 23 e il 26 maggio. Diversi paesi voteranno fra venerdì e sabato - in Italia si vota soltanto domenica 26 - ma lo spoglio inizierà contemporaneamente in tutti i paesi alle 23 di domenica. C'è l'ombra dell'astensionismo - in questi giorni è molto diffusa la campagna “Stavoltavoto.eu”, che racconta le numerose ragioni per cui è importantissimo andare alle urne - e in Sardegna la sfida è anche quella di riuscire a eleggere i nostri rappresentanti a Strasburgo. Il collegio Isole, insieme alla Sicilia, continua infatti a penalizzarci: loro sono cinque milioni, noi un terzo, 1,6 milioni.

I paesi. Il 23 maggio saranno chiamati ai seggi gli elettori dei Paesi Bassi, il 24 maggio gli irlandesi, il 25 maggio la Lettonia, la Repubblica Ceca, Malta e la Slovacchia, mentre il 26 tutti gli altri: Italia, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.

In quattro Stati (Belgio, Cipro, Grecia, Lussemburgo) è obbligatorio andare a votare, mentre in tutti gli altri è facoltativo. In tutto gli elettori sono circa 400 milioni e questa sarà la nona volta che i cittadini dell'Ue andranno alle urne per eleggere i rappresentanti del Parlamento europeo. Le prime elezioni a suffragio universale si sono tenute nel 1979. Il Parlamento europeo è eletto a suffragio universale diretto da tutti gli aventi diritto che hanno più di 18 anni (tranne in Austria e a Malta dove l'età prevista per esercitare il diritto di voto è 16 anni, e in Grecia, dove ne bastano 17). Per i trattati europei ogni stato membro può eleggere fino a un massimo di 96 parlamentari europei e un minimo di 6. La Germania è l'unico paese che ne indica 96, perché è il più popoloso. L'Italia ne elegge 73, saranno 76 quando sarà formalizzata la Brexit. Anche in questa tornata i cittadini del Regno unito voteranno.

La corsa. Sono diciotto i candidati sardi. Nel M5S la capolista è la manager e ingegnera informatica di Nuoro Alessandra Todde, indicata direttamente da Luigi Di Maio. Poi c'è Donato Forcillo, di Porto Torres, scelto con le votazioni online. Nella Lega - capolista Matteo Salvini - i sardi sono Sonia Pilli e l'ogliastrino Massimiliano Piu. Nel Pd, dopo l'uscente Caterina Chinnici e il medico di Lampedusa Pietro Bartolo, il terzo della lista è (unico sardo) il sindaco di Nuoro Andrea Soddu.

In Forza Italia capolista è ovunque Silvio Berlusconi, poi ci sono l'eurodeputato uscente Salvatore Cicu e l'avvocata di Arborea Gabriella Greco. Per quanto riguarda Fratelli d'Italia (capolista la leader del partito Giorgia Meloni) l'unica sarda è la cagliaritana Antonella Zedda. Nella lista +Europa di Emma Bonino troviamo la sassarese Pietrina Putzolu. Infine, gli altri in corsa sono: Egidio Trainito per Europa Verde; Omar Tocco e Maria Cristina Ibba per La Sinistra; Maria Daniela Paglietti per il Popolo della Famiglia; Giuseppe Doneddu per il Partito Comunista; Luca Virdis, Giuliana Pinna e Francesca Caria per Casapound. (cr. co.)

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Federico Marini
marini.federico70@gmail.com
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