La
nuova Sardegna
Grillini
e democratici: c'eravamo tanto odiati
di
Alessandro Pirina
Da
nemici ad alleati, non è la prima volta e non sarà l'ultima: la storia insegna.
Ma fa un certo effetto vedere i protagonisti
di uno scontro politico decennale, i pdioti da una parte, i grullini
dall'altra, ritrovarsi insieme nello stesso governo. Cosa che fino a venti giorni fa sembrava impossibile. Ma la diplomazia di
Giuseppe Conte, o ancora di più la mancanza di diplomazia di Matteo Salvini,
sono riusciti nel miracolo.
Il
Movimento 5 stelle e il Pd (più Leu) oggi governano l'Italia e quello che sembrava
il padrone del Paese, il Capitano, si trova relegato all'opposizione. Un
ribaltone avallato da due (ex) acerrimi avversari come Grillo e Renzi e appoggiato
anche dai parlamentari sardi. «Io sono sempre stata una poco ideologica -
dichiara la senatrice Elvira Lucia Evangelista dei 5 stelle -.
A me
non interessa il colore politico ma i temi, i programmi del Movimento e dunque
chi ci sta è il benvenuto. Io non amo la politica da stadio e ho un forte
rispetto delle istituzioni, soprattutto del presidente Conte. Una volta che lui
ha detto che il rapporto con il Pd non era un problema non lo è stato più
neanche per me».
Per
Evangelista i due governi Conte, il primo con la Lega, il secondo con il Pd,
vanno messi su piani diversi. «Il
nuovo governo punta a durare per l'intera legislatura, è questo il suo scopo.
Con la Lega fare questo discorso non era possibile, il contratto a punti si era
esaurito perché su certi temi la Lega non ha voluto proseguire l'esperienza.
Il Pd
invece si è impegnato a portare avanti temi a noi molto cari e questo ha
consentito la formazione del governo. Penso alla
lotta all'evasione fiscale, la battaglia per la legalità e contro la mafia. A noi preme molto la riforma della giustizia, ma vogliamo anche rivedere
la tutela dei minori, il sistema degli affidi, la questione delle adozioni. E
poi il taglio dei parlamentari, su cui dovrebbe esserci anche la condivisione
della Lega».
Anche in
casa Pd l'ascia di guerra è stata sotterrata. «È
un governo che nasce per rispondere alle esigenze del Paese - dice il deputato
Gavino Manca -. Bisognava evitare che l'Italia finisse nelle mani dei
populisti. Erano troppi i rischi economici: pensiamo solo all'aumento dell'Iva.
E i dati dello spread ci stanno dando ragione». Manca si dice soddisfatto della
squadra di governo.
«Mi
sembra di qualità, nettamente migliore di quella precedente. E non parlo solo
dei ministri Pd, ma anche quelli M5s mi sembrano persone con caratteristiche
più politiche. Ora bisogna lavorare per il Paese. L'elemento fondamentale è il tema fiscale, i cittadini pagano troppe tasse,
bisogna intervenire in quel senso.
Perché se il cittadino ha meno tasse da pagare anche gli altri problemi vengono
meno. Certo, vanno messe anche in campo iniziative di sostegno alle classi più
deboli e vanno realizzate le infrastrutture». Il deputato dem è ottimista sulla
tenuta dell'alleanza. «Bisogna mettere da parte le diversità e dimenticare
tante parole dette da una parte e dall'altra. Questo ci deve fare capire che le
parole vanno pesate».
Chi
era all'opposizione del Conte I e resta all'opposizione del Conte II è Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia. «È
il peggio che la politica potesse esprimere, esempio del trasformismo delle alleanze
solo per timore di tornare al voto. Con una squadra che - solo per citarne uno:
Di Maio agli Esteri - ti fa capire come è scaduta
la rappresentanza dell'Italia nel mondo.
Un
autentico disastro che preoccupa anche per tutto ciò che da questa alleanza ne
conseguirà anche in termini di politiche del no, all'insegna della leva
fiscale. Il Conte bis è peggio del precedente, che perlomeno su immigrazione e sicurezza
aveva fatto cose utili per il Paese. Sarà opposizione dura e senza sconti».
Pittalis
è durissimo, soprattutto con i 5 stelle. «Sono gli eredi naturali di quella
tanto vituperata politica dorotea. Sembrano tutti figli dell'allora ministro
Bisaglia: "noi ci siamo purché al governo". Altro che antisistema, i
5 stelle sono l'emblema della peggiore partitocrazia».
-----------------
Federico
Marini
skype:
federico1970ca
Nessun commento:
Posta un commento