venerdì 6 settembre 2019

La tragedia di un uomuncolo che voleva farsi re. Giovanni Maria – Mimmia – Fresu




Sì, abbiamo capito la tua disperazione nell’attribuire la colpa al complotto di Bruxelles, della BCE, della Merkel e di Macron; di Renzi, Boschi, la Rackete, la Boldrini, e la fame di poltrone, le poltrone, le poltrone…; la giaculatoria in sostituzione della discussione, del ragionamento; una sciatteria di linguaggio ad uso cretini, incapaci di dare nomi ai fatti, alle cose e alle emozioni e per questo liberate con l’aggressione; (chi non ha nomi per la sofferenza, allora la agisce… volgendola in violenza, cit), in cui il linguaggio non era casuale ma annunciatore della peggiore ideologia.

Eccoli gli ultimi rantoli di un truffatore di parole, prima ancora che delle cose e della democrazia che della sua rozzezza e incultura ne ha fatto facile strumento di corruzione della ragione, della solidarietà e della morale comune di una parte del Paese. Sfuggito al controllo della regìa che gli regolava i tempi, ebbro di potere e di mojito al punto che ha gettato via il suo lingotto d’oro, fino a suicidarsi come ministro, come vice premier, che ha tolto al suo partito ministri, sottosegretari, portaborse, arrecandogli un danno politico, economico e di immagine, incalcolabili; l’Autonomia differenziata per le sue regioni del nord sfumata in vista del traguardo, insieme alla flat tax per i benestanti delle regioni ricche; persi tutti i vantaggi di una campagna elettorale permanente e pagata dallo Stato.

Altro che con gli italiani farete i conti, sei tu che sei atteso dal tuo partito per il regolamento dei conti. Non ti serviranno rosari, né madonne, i tuoi compari conoscono il gioco e l’impostura, ma ancor di più il mancato tornaconto.

Giovanni Maria – Mimmia – Fresu.
Consulente politiche sociali e immigrazione


Nessun commento:

Posta un commento