mercoledì 16 ottobre 2019

Lettera a Greta. Di Simone Oggioni.



 Cara Greta,

sono tra le centinaia di migliaia di persone che in questi mesi è scesa in piazza per ridare alla difesa dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici la centralità assoluta che merita nel dibattito pubblico e nell’agenda politica del mondo. Ha ragione Papa Francesco, quando ci invita alla cura verso la nostra casa comune e di conseguenza alla critica di un modello di sviluppo predatorio che offende l’ecosistema e mette a rischio la sopravvivenza della Terra e dell’uomo.

Sono convintissimo che tutelare l’ambiente e mettere in discussione il modo di produzione capitalistico siano obiettivi e pratiche inscindibili. Non c’è ecologismo senza lotta agli attuali meccanismi di produzione e sviluppo, non c’è critica al presente senza riconversione ecologica dell’economia. 

E sono tra quelli che - così concludiamo le presentazioni -, all’interno dei polverosi organismi dirigenti della sinistra italiana, sostiene si debbano aprire porte e finestre alla tua generazione, ai sogni, ai desideri, all’entusiasmo di quelle centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi che, come te, non si arrendono. Sarà per vicinanza anagrafica, sarà per la convinzione che senza una rivoluzione di linguaggi, pratiche e facce (gruppi dirigenti, biografie individuali e collettive) non c’è futuro né per la sinistra né per il nostro continente. 

Mi rivolgo a te e, tramite te, a tutte loro e tutti loro. Se è vero che la lotta per l’ambiente è una lotta per un sistema economico più giusto, per un altro modo di intendere il rapporto tra l’uomo, la natura e la società, allora è vero che la lotta per l’ambiente che tu e voi state animando è in primo luogo una lotta per un presente e un avvenire di pace, libertà e democrazia.
Gli stessi governi, lo stesso sistema economico che “ferisce e uccide la Terra e il cuore dell’uomo” (uso ancora le parole di Francesco) calpestano quotidianamente la libertà dei popoli e i loro diritti.

In questi giorni, come sai e sapete, la Turchia di Erdogan ha dichiarato guerra - con il sostegno implicito degli Stati Uniti - al popolo curdo. Un popolo senza patria e perseguitato e che in questi anni ha guidato la lotta vittoriosa contro i terroristi dell’Isis e ha dato vita, proprio nel nord della Siria, a un’esperienza politica e sociale straordinaria, il confederalismo democratico, fondato sull’uguaglianza e sulla parità di genere. Un avamposto di democrazia e libertà in un Medio Oriente martoriato e preda di disegni teocratici e autoritari è oggi sotto le bombe di Erdogan. L’invasione via terra e i bombardamenti hanno già rafforzato l’Isis, liberandone migliaia di prigionieri, e ridato fiato al suo progetto criminale. Erdogan è oggettivamente alleato dell’Isis, con la copertura di Trump. 

L’Unione Europea, nel frattempo, continua a consentire la vendita di armi alla Turchia e a guardare imbelle compiersi questa immane tragedia. Sarebbe un gesto politico straordinario che tu, Greta, e il movimento che rappresenti vi faceste promotori di una grande mobilitazione contro la guerra e in solidarietà con il popolo curdo. Una grande mobilitazione che chiedesse il blocco della vendita delle armi alla Turchia e la nascita di forme di solidarietà e interposizione pacifica a sostegno del popolo curdo e degli alleati che in queste ore si stanno schierando dalla loro parte.

Mi piacerebbe vedere animate queste manifestazioni dalla tua generazione, dalle sue parole d’ordine, da quella straordinaria capacità di convincimento che può incidere ben più dei nostri comizi e dei nostri comunicati stampa. Come vedi non vogliamo mettere nessun cappello al vostro impegno, come talvolta maldestramente a sinistra facciamo, ma spingervi a proseguire sulla strada che avete tracciato. 

Oltre che un gesto politico straordinario, sarebbe la risposta migliore alle accuse, alle offese, alle denigrazioni che hai e avete subito in questi mesi e in queste settimane. Organizziamoci, noi ci siamo, mettendo a disposizione tutto quel che abbiamo, a partire dalla nostra passione. 

Simone Oggioni


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