martedì 12 novembre 2019

È allarme su nascite e livello d'istruzione. I dati sulla povertà in Sardegna sono impietosi.



Non c'è solo la povertà economica in Sardegna. Ci sono le altre, demografica ed educativa, che in prospettiva futura mettono in pericolo la tenuta stessa della comunità. La prima (calcolata con l'indicatore della povertà relativa, la possibilità delle persone di accedere a beni o servizi) è in aumento, colpisce un sardo su 5 e in percentuale è il doppio della media nazionale. Quella demografica è una tendenza che si sta rafforzando, con il saldo naturale nascite-morti costantemente negativo da nove anni. E ancora: dal 2007, anno pre-crisi, c'è stato un deficit di 26mila abitanti.

Scuola La povertà educativa emerge con chiarezza da un paio di dati. In Sardegna c'è il numero più basso in Italia di alunni ammessi alla Maturità. E nel 2018 si è registrata l'incidenza maggiore (il 23%) di giovani senza titoli scolastici, senza qualifiche professionali e fuori da attività di formazione: sono i cosiddetti Neet. Un quadro preoccupante emerso dal Report su povertà ed esclusione sociale in Sardegna della Caritas, presentato a Sassari dal delegato della Conferenza Episcopale sarda per il Servizio della carità, il vescovo di Iglesias Giovanni Paolo Zedda, dall'arcivescovo di Sassari Gianfranco Saba, dal delegato regionale della Caritas Raffaele Callia e dalla referente per la Comunicazione Maria Chiara Cugusi.

I numeri L'occasione, la Terza Giornata mondiale dei Poveri indetta da Papa Francesco. Nel 2018 il numero di bisognosi che si è rivolto ai Centri d'ascolto delle Caritas, dieci come le diocesi sarde, è aumentato dell'11,7% rispetto all'anno precedente. Sono quasi 8000 persone, per il 66% italiane. L'età media è di 45 anni, in maggioranza uomini, senza lavoro nel 67% dei casi. Ma sono il 18% coloro che pur avendo un reddito o una pensione minima non riescono a sostenere a vivere autonomamente.

Altro dato significativo: l'81% di chi chiede aiuto ha un titolo di studio basso. «La Caritas offre ascolto e riconosce i bisogni - è stato detto - oltre a un pasto quotidiano mette a disposizione piccoli aiuti economici attraverso il microcredito, perché occorre incentivare la fiducia e l'iniziativa». Alla Regione «che ci è vicina» è stato chiesto di salvaguardare il Reddito di Inclusione e istituire finalmente l'Osservatorio delle Povertà. Tra i primi a commentare il Report, la Cisl. «I dati sono impietosi – è scritto in un comunicato, è il lavoro la vera emergenza. Venerdì saremo in piazza a Cagliari per chiedere lo sblocco dei cantieri e l'avvio delle opere finanziate».

Franco Ferrandu
L’Unione Sarda, articolo del 12.11.2019

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Federico Marini
skype: federico1970ca



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