Con l'Associazione Nazionale
Partigiani ammessa come parte civile si è aperto
a Sassari il processo contro i 23 imputati che nel settembre dell'anno scorso
resero omaggio al docente universitario Giampiero Todini, con tanto di bandiera
della Repubblica di Salò e saluto romano. Il fatto avvenne sul sagrato della
chiesa di san Giuseppe.
Picchetto
d'onore
Al termine del funerale del docente
di Storia del Diritto Italiano, gli imputati schierati in picchetto d'onore
salutarono così il “camerata Todini”. Il video fece il giro del web. Poco dopo,
su segnalazione della Digos e denuncia di alcuni parlamentari 5Stelle, la Procura
della Repubblica avviò l'indagine culminata con il processo davanti al giudice
monocratico Salvatore Marinaro.
Alle 23
persone, 22 appartenenti a CasaPound più un non iscritto che ha già ricoperto cariche amministrative in un Comune del sassarese, il sostituto procuratore Paolo Piras contesta il reato previsto dall'articolo 5 della Legge Scelba che punisce “chiunque con parole, gesti o in qualunque altro modo compie pubblicamente manifestazioni usuali al disciolto partito fascista”. Rischiano fino a tre anni di reclusione.
In Aula
Solo 4 imputati erano in aula, tra
questi Luigi Todini, il figlio del docente scomparso. Lui stesso aveva postato
il video poi diventato elemento a loro carico. Todini aveva ribadito che non si
trattava di una manifestazione politica, ma solo di un omaggio funebre a un fascista.
La prima udienza è durata poco più di un'ora. È stata respinta la richiesta
dell'accusa di inserire tra gli elementi a carico degli imputati alcune foto
della Digos perché le stesse avevano già stampati alcuni nomi degli imputati.
La difesa non ha contestato invece la richiesta di costituzione di parte civile
dell'Associazione Nazionale Partigiani, rappresentata dallo studio Emilio Ricci
di Roma e in aula dalla legale Bianca Agostini.
Sit-in In
via Roma, sulla scalinata del tribunale, ieri mattina in concomitanza con il
processo alcuni rappresentanti dell'Anpi hanno organizzato un sit-in. Presenti i presidenti della
sezione provinciale Caterina Mura e della sezione di
Sassari Thomas Arras, oltre alla segretaria provinciale della
Cgil Francesca Nurra. Nel pomeriggio l'Anpi ha inoltre
organizzato un incontro pubblico in cui sono state spiegate le ragioni della presenza dell'associazione in Aula.
«Siamo presenti in tutto il
territorio nazionale e in questo momento oltre a Sassari, anche in due
processi a Roma e uno a Verona per vigilare su questo tipo di
manifestazioni - è stato detto - Sono
sempre più frequenti e sono illegali perché in contrasto con le leggi Scelba e Mancino,
con la disposizione numero 12 della Costituzione e,, possiamo dire, con
l'intero spirito che ispira la Carta Costituzionale a fondamento della
Repubblica Italiana».
Il processo è stato aggiornato al 12
maggio. Attesa la testimonianza degli agenti della Digos .
Franco
Ferrandu
Articolo
tratto da “L’Unione Sarda” 11.12.1019
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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