Il 10 Dicembre del 1964 il reverendo Martin Luther King, attivista per i diritti dei neri d’America,
riceve il premio Nobèl per la pace. King, allora trentacinquenne, è la persona più giovane che
abbia ricevuto il prestigioso riconoscimento. Ordinato pastore nel 1947, King
divenne elemento attivo della National association for the advancement of
colored people, cui trasmise il metodo di lotta della "non violenza"
di M. K. Gandhi.
Arrestato per la prima
volta nel 1956, l'anno dopo divenne presidente della Southern christian
leadership conference, e come tale organizzò
numerose "marce" del suo "esercito della non violenza" per protestare
contro la segregazione razziale; a lui molto si deve se nell'estate del 1964 fu
approvata la legge sui diritti civili. Trasferitosi ad Atlanta dal 1960, compì
numerosi viaggi all'estero.
Nel mese di aprile del 1968 King si recò a Memphis per
partecipare ad una marcia a favore degli spazzini della città (bianchi e neri),
che erano in sciopero. Mentre, sulla veranda dell'albergo, s'intratteneva a
parlare con i suoi collaboratori, dalla casa di fronte
vennero sparati colpi di fucile: King cadde riverso sulla ringhiera, pochi
minuti dopo era morto.
Approfittando dei
momenti di panico che seguirono, l'assassino si allontanò indisturbato. Il
killer fu arrestato a Londra circa due mesi più tardi, si chiamava James Earl
Ray, ma rivelò che non era stato lui l'uccisore di King; anzi, sosteneva di
sapere chi fosse il vero colpevole. Nome che non poté mai
fare perché venne accoltellato la notte seguente nella cella in cui era
rinchiuso
Il presidente Johnson chiese al popolo di non cedere alla
violenza, ma in più di 120 città si registrarono atti violenti quali incendi e
saccheggi. Sempre il Presidente in carica dichiarò il 7 aprile come giorno di lutto
nazionale in onore del leader per i diritti civili; al funerale in sua vece era presente
il vicepresidente Hubert Humphrey. Il
candidato democratico per la Casa Bianca Robert Kennedy fu
informato dell'omicidio mentre
si stava dirigendo a Indianapolis, per fare campagna elettorale.
Nel suo breve ma concitato discorso
a coloro che gli stavano intorno, Kennedy espresse il desiderio che gli
attivisti legati a King continuassero sulla strada della non-violenza. Stokely
Carmichael affermò che si trattava di una dichiarazione di guerra al popolo
afroamericano e che ci sarebbero stati dei disordini per vendicare la morte di
King. I disordini
successivi determinarono 46 morti, 2.600 feriti e 21.000 arresti. Sotto
l'impressione destata nel paese dall'assassinio, il Congresso si decise ad
approvare le più urgenti leggi integrazioniste, in particolare quelle sugli
alloggi.
Una curiosa coincidenza. Martin Luther King riceve il premio Nobel, lo stesso giorno (con secoli di differenza) in cui nella piazza di Wittemberg il teologo Martin Lutero fa bruciare i testi del diritto canonico e la bolla papale "Exsurge Domine" con cui papa Leone X esige che ritratti parte delle 95 tesi da lui affisse sulla porta della cattedrale cittadina nel 1517.
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