giovedì 19 dicembre 2019

Magomadas: osservazioni di merito, tecniche e questione politica. Di Pier Franco Devias



Se adesso è possibile discutere e ragionare usando la testa e un po’ meno la pancia, sulla vicenda dei fanghi di Magomadas vorrei dire tre cose di carattere metodologico, tecnico e politico.

QUESTIONE DI METODO.
- Indicare dalla distanza di circa due/trecento metri un lavoratore che indossa una maschera di respirazione, e come se riconoscesse il tipo di maschera dire testualmente che quella è “una maschera per EPISODI NUCLEARI”. Non so se questo sia stato fatto come politico o come giornalista, ma spargere allarmismo in questo modo non è né da buon politico né da buon giornalista.

- Inquadrare mezzi con targhe bene in vista, indicare pubblicamente i nomi delle ditte di trasporto come responsabili di reati “di una gravità assolutamente inaudita”, prima ancora che venga effettivamente accertato se stiano veramente commettendo illeciti, oltre che essere un reato è profondamente irresponsabile sia come politico che come giornalista.


- Nascondersi dietro un cespuglio, filmare una ditta in cui operano dei lavoratori, sparare sui social il filmato con musichetta horror di sottofondo e dire che si stanno commettendo reati, senza nemmeno aver chiesto alla ditta di poter verificare, non è corretto nei confronti di chi lavora. Fino a prova contraria quella è una ditta che finora ha passato tutti i controlli delle autorità preposte a controllare, che sono composte da persone competenti che vanno sul posto, verificano, fanno analisi, guardano documenti e verificano tutto. Appostarsi dietro un cespuglio, senza nessuna competenza in merito, senza fare verifiche regolari e scientifiche, e andare a dire in pubblico che quella ditta commette gravi reati è irrispettoso nei confronti dei lavoratori, sia come politico che come giornalista.


- Avvicinarsi al rimorchio e fare un prelievo dei fanghi alla fine del filmato, dopo aver detto per tutto il tempo che sono pericolosissimi, che si tratta di un “agguato alla Sardegna”, è un atto contrario a qualsiasi procedura seria e onesta, sia come politico sia come giornalista.

Il metodo corretto dovrebbe essere quello di fare prima i prelievi, poi farli analizzare, poi se qualcosa non va denunciare l’irregolarità. Iniziare a gridare al lupo al lupo, e poi verificare se c’è il lupo, rivela che l’intento è quello di fare lo scoop e non di accertare la verità.

QUESTIONI TECNICHE
- Non ho nessuna competenza tecnica per giudicare l’operato della ditta in questione, tuttavia è bene ricordare che:

- questa ditta opera nella zona industriale in quanto per legge – e non per sua scelta - è lì che è stata obbligata a fare l’impianto. Chiamare pubblicamente “accampamento” una ditta regolare è offensivo verso chi lavora rispettando le regole.


- gli odori sgradevoli che si spandono nell’aria sono certamente fastidiosi, ma spandere odori sgradevoli e inquinare il terreno con materiali inquinanti sono due cose ben diverse. Approfittare dello scontento per la puzza e diffondere notizie non verificate che lasciano intendere che si stia inquinando il territorio è disonesto e pericoloso.


- Lo stesso sindaco di Magomadas conferma che tutto sia regolare. Magomadas è uno dei pochi centri della Planargia che ha regolarizzato anche il suo PUC, su cui opera la ditta.


- La ditta importa in maniera assolutamente regolare fanghi di depurazione per produrre concime. I fanghi che trova in Sardegna non sono abbastanza per la sua capacità produttiva, per cui ne importa da fuori, dietro autorizzazioni di legge.


- Direi che sarebbe opportuno lasciare che siano gli organi preposti, e non la gente nascosta nelle sterpaglie, a dover verificare se la ditta in questione dovesse veramente presentare delle irregolarità. Attenzione: la ditta non importa veleni da smaltire, importa materia da trasformare in concime.


Nessuno è mai stato contrario all’importazione di materia prima da riutilizzare: tutti siamo sempre stati contrari a importare materiali tossici, che è cosa ben diversa da materia prima, sia essa carta, vetro o fanghi da trasformare in concime. La certezza della tossicità di questi fanghi risulta solo a chi ha girato il video, che però ha prelevato i fanghi solo dopo aver detto che sono pericolosissimi. Valutate voi.


Si può essere favorevoli o contrari all’importazione di fanghi da trasformare in concime. Io personalmente non ho nulla contro l’importazione di materia prima da riutilizzare PURCHE’ NON SIA TOSSICA, e nel caso di questi fanghi pare che non ci sia nessuna tossicità. E’ anche vero d’altra parte che questa puzza è veramente insopportabile e pregiudica l’attività delle ditte che operano nei dintorni e la vita dei cittadini che abitano nei paraggi, per cui sarebbe bene dotare le ditte di abbattitori olfattivi veramente efficaci, oppure chiedersi se questa economia ci piace o no.


A me ad esempio non piace, e credo che possiamo e dobbiamo sviluppare economie migliori e più compatibili con la nostra idea di Sardegna. Ma il disagio per la puzza è una cosa profondamente diversa dalla diffusione complottistica sui social di filmati che insinuano operazioni illegali di inquinamento del territorio: una cosa è la puzza che non ci piace, altra cosa è denunciare gravi reati ambientali senza avere le prove. E chi lo fa non è né un buon politico nè un buon giornalista.


QUESTIONI POLITICHE
Da quanto è dato sapere dagli atti ufficiali, non dalla ”Università della strada!1!!”, la ditta opera nella piena regolarità, nel rispetto di leggi fatte dalla classe politica che per decenni – molti tra voi che protestate - avete mandato a governare la Regione. Se non vi piacciono le leggi che fanno i politici che mandate in Regione è inutile che strillate sui social o inseguite complottismi isterici: cambiate il vostro voto.

Pier Franco Devias


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