Se adesso è possibile discutere e
ragionare usando la testa e un po’ meno la pancia, sulla vicenda dei fanghi di
Magomadas vorrei dire tre cose di carattere metodologico, tecnico e politico.
QUESTIONE
DI METODO.
- Indicare dalla distanza di circa
due/trecento metri un lavoratore che indossa una maschera di respirazione, e
come se riconoscesse il tipo di maschera dire testualmente che quella è “una
maschera per EPISODI NUCLEARI”. Non so se questo sia stato fatto come politico
o come giornalista, ma spargere allarmismo in questo modo non è né da buon
politico né da buon giornalista.
- Inquadrare mezzi con targhe bene in vista, indicare pubblicamente i nomi
delle ditte di trasporto come responsabili di reati “di una gravità
assolutamente inaudita”, prima ancora che venga effettivamente accertato se
stiano veramente commettendo illeciti, oltre che essere un reato è
profondamente irresponsabile sia come politico che come giornalista.
- Nascondersi dietro un cespuglio, filmare una ditta in cui operano dei
lavoratori, sparare sui social il filmato con musichetta horror di sottofondo e
dire che si stanno commettendo reati, senza nemmeno aver chiesto alla ditta di
poter verificare, non è corretto nei confronti di chi lavora. Fino
a prova contraria quella è una ditta che finora ha passato tutti i controlli
delle autorità preposte a controllare, che sono composte da persone competenti che vanno sul
posto, verificano, fanno analisi, guardano documenti e verificano tutto. Appostarsi dietro un cespuglio, senza
nessuna competenza in merito, senza fare verifiche regolari e scientifiche, e
andare a dire in pubblico che quella ditta commette gravi reati è irrispettoso
nei confronti dei lavoratori, sia come politico che come giornalista.
- Avvicinarsi al rimorchio e fare un prelievo dei fanghi alla fine del filmato,
dopo aver detto per tutto il tempo che sono pericolosissimi, che si tratta di
un “agguato alla Sardegna”, è un atto contrario a qualsiasi procedura seria e
onesta, sia come politico sia come giornalista.
Il
metodo corretto dovrebbe essere quello di fare prima i prelievi, poi farli
analizzare, poi se qualcosa non va denunciare l’irregolarità. Iniziare a gridare al lupo al lupo,
e poi verificare se c’è il lupo, rivela che l’intento è quello di fare lo scoop
e non di accertare la verità.
QUESTIONI
TECNICHE
- Non ho nessuna competenza tecnica
per giudicare l’operato della ditta in questione, tuttavia è bene ricordare
che:
- questa ditta opera nella zona industriale in quanto per legge – e non per sua
scelta - è lì che è stata obbligata a fare l’impianto. Chiamare pubblicamente
“accampamento” una ditta regolare è offensivo verso chi lavora rispettando le
regole.
- gli odori sgradevoli che si spandono nell’aria sono certamente fastidiosi, ma
spandere odori sgradevoli e inquinare il terreno con materiali inquinanti sono
due cose ben diverse. Approfittare dello scontento per la puzza e diffondere
notizie non verificate che lasciano intendere che si stia inquinando il
territorio è disonesto e pericoloso.
- Lo stesso sindaco di Magomadas conferma che tutto sia regolare. Magomadas è uno dei pochi centri
della Planargia che ha regolarizzato anche il suo PUC, su cui opera la ditta.
- La ditta importa in maniera assolutamente regolare fanghi di depurazione per
produrre concime. I fanghi che trova in Sardegna non sono abbastanza per la sua
capacità produttiva, per cui ne importa da fuori, dietro autorizzazioni di
legge.
- Direi che sarebbe opportuno lasciare che siano gli organi preposti, e non la
gente nascosta nelle sterpaglie, a dover verificare se la ditta in questione
dovesse veramente presentare delle irregolarità. Attenzione: la ditta non importa veleni da smaltire, importa materia da
trasformare in concime.
Nessuno è mai stato contrario all’importazione di materia prima da
riutilizzare: tutti siamo sempre stati contrari a importare materiali tossici,
che è cosa ben diversa da materia prima, sia essa carta, vetro o fanghi da
trasformare in concime. La certezza della tossicità di questi fanghi risulta
solo a chi ha girato il video, che però ha prelevato i fanghi solo dopo aver
detto che sono pericolosissimi. Valutate voi.
Si può essere favorevoli o contrari all’importazione di fanghi da trasformare
in concime. Io personalmente non ho nulla contro l’importazione di materia
prima da riutilizzare PURCHE’ NON SIA TOSSICA, e nel caso di questi fanghi pare
che non ci sia nessuna tossicità. E’ anche vero d’altra parte che questa puzza
è veramente insopportabile e pregiudica l’attività delle ditte che operano nei
dintorni e la vita dei cittadini che abitano nei paraggi, per cui sarebbe bene
dotare le ditte di abbattitori olfattivi veramente efficaci, oppure chiedersi
se questa economia ci piace o no.
A me ad esempio non piace, e credo che possiamo e dobbiamo sviluppare economie
migliori e più compatibili con la nostra idea di Sardegna. Ma il disagio per la puzza è una cosa profondamente diversa dalla diffusione
complottistica sui social di filmati che insinuano operazioni illegali di
inquinamento del territorio: una cosa è la puzza che non ci piace, altra cosa è
denunciare gravi reati ambientali senza avere le prove. E chi lo fa non è né un buon politico nè un buon giornalista.
QUESTIONI
POLITICHE
Da quanto è dato sapere dagli atti
ufficiali, non dalla ”Università della strada!1!!”, la ditta opera nella piena
regolarità, nel rispetto di leggi fatte dalla classe politica che per decenni –
molti tra voi che protestate - avete mandato a governare la Regione. Se non vi
piacciono le leggi che fanno i politici che mandate in Regione è inutile che
strillate sui social o inseguite complottismi isterici: cambiate il vostro
voto.
Pier Franco Devias
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