Il settore del turismo nell'Isola
vale un miliardo di euro all'anno, l'indotto altrettanto. Un mese - marzo - è
già stato perso per mancanza di prenotazioni o a causa delle cancellazioni, un
altro - aprile - sta per andare in archivio per le stesse ragioni e per mancanza
di posti in aereo. Significa, nella migliore delle ipotesi, che i 30mila addetti diretti del settore avranno da uno e due mesi in meno di stipendio perché gli hotel non apriranno. I posti di lavoro a rischio
sono cinquemila ma potrebbero aumentare se la crisi connessa al coronavirus
durerà ancora per due-tre settimane: nessun settore economico verrebbe
risparmiato.
Il crollo
dell'indotto. Il combinato disposto tra i problemi della continuità
territoriale, la chiusura di Air Italy e la crisi del coronavirus rischia di
mandare in dafault uno dei comparti a più alto valore aggiunto. E tutto ciò che
ci ruota attorno. Un'azienda gallurese che si occupa di organizzazioni di eventi e catering ha perso in dieci giorni commesse per 100mila euro, nell'extralberghiero le cancellazioni tra marzo e aprile superano il 65%, i tassisti fanno l'80% delle corse in meno, nel settore dei trasporti il calo, per ora, è del 40% anche per effetto del blocco degli interscambi con le zone “rosse” che da sole valgono la metà del Pil italiano.
Secondo
Confartigianato un'impresa su cinque, delle 35mila realtà artigiane della
Sardegna, è coinvolta, direttamente o con l'indotto, nel
mercato turistico regionale, e soddisfa le richieste dei
3,2 milioni di arrivi e dei 15 milioni di presenze. «Abbiamo bisogno
di risorse, tra cento e duecento milioni di euro, e ne abbiamo bisogno entro una-due settimane perché altrimenti arriveranno ai superstiti», spiega Paolo Manca, presidente di Federalberghi. «Oltre ai fondi, che potrebbero arrivare dalla Sfirs, servono una moratoria sui mutui, sostegno all'occupazione, serve che i Comuni posticipino il pagamento dei tributi locali», aggiunge Manca.
Confartigianato chiede un tavolo di
crisi, altrettanto fa la Cna. Nei giorni scorsi il presidente di Confcommercio
Sud Sardegna, Alberto Bortolotti, aveva chiesto alle banche la sospensione
della riscossione delle rate di mutui e finanziamenti e il posticipo, al 30
settembre, della valuta degli interessi in riscossione prevista al 30 marzo.
Le misure
della Regione La Regione risponde presente. Ieri, al termine di un incontro con
i rappresentanti delle organizzazioni turistiche, l'assessora regionale al
Lavoro Alessandra Zedda e il presidente Christian Solinas hanno annunciato
alcune misure: il sostegno al reddito per tour operator e agenzie di viaggio,
l'ampliamento del “de minimis” per le aziende e gli imprenditori e una
applicazione allargata del bando regionale “Destinazione Sardegna
Lavoro” che consentirà di utilizzare specifiche risorse per incentivare
l'estensione della durata dei contratti di lavoro stagionali e
l'allungamento della stagione turistica. In sostanza, gli incentivi destinati
ai mesi “di spalla” saranno utilizzati per tutto l'anno. Annunciata anche la presentazione di una norma in Consiglio regionale con
provvedimenti per le aziende del settore.
«Interventi
forti» Manca è soddisfatto e ora auspica che la Regione m «tratti questi eventi come calamità naturali». Francesco Porcu, segretario regionale di Confartigianato, non vorrebbe produrre ulteriore allarme «perché l'allarmismo provoca esso stesso danni all'economia» ma, nel contempo, constata che «la stagione turistica è ormai compromessa» perché le prenotazioni «sono calate del 60%» e gli effetti «non resteranno confinati
al settore turistico ma travolgeranno tutto il resto». Per questo la sua organizzazione sollecita «un intervento forte a livello europeo e regionale che guardi all'emergenza ma, nel contempo, abbia una visione del futuro».
Fabio Manca
Articolo
tratto da L’Unione Sarda del 04 Marzo 2020
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Federico Marini
marini.federico70@gmail.com
skype: federico1970ca
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