mercoledì 31 luglio 2019

Nasce a Torino Primo Levi, tra i più imporanti scrittori della letteratura mondiale.


«Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no… » (Primo Levi, primi versi della poesia "Shemà" epigrafe in "Se questo è un uomo")

(31 Luglio 1919) Nasce a Torino Primo Levi, scrittore tra i più importanti della letteratura mondiale, testimone del dramma della persecuzione razziale di cui e’ stato vittima. Nel 1934 Primo Levi si iscrive Liceo D'Azeglio di Torino, istituto noto per aver ospitato docenti illustri e oppositori del fascismo. Si dimostra un eccellente studente, uno dei migliori, grazie alla sua mente lucida e razionale. A questo si aggiunga, come poi dimostreranno i suoi libri, una fantasia fervida e una grande capacità immaginativa, tutte doti che gli permettono di brillare sia nella materie scientifiche che letterarie. In prima Liceo, fra l'altro, ha per qualche mese come professore d'italiano nientemeno che Cesare Pavese.

E' comunque già evidente in Levi la predilezione per la chimica e la biologia, le materie del suo futuro professionale. Dopo il Liceo si iscriverà alla Facoltà di Scienze nella locale Università e si laurea con lode nel 1941. Un piccolo particolare macchia però quell'attestato, esso infatti riporta la dicitura "Primo Levi, di razza ebraica". Levi al proposito commenta: " le leggi razziali furono provvidenziali per me, ma anche per gli altri: costituirono la dimostrazione per assurdo della stupidità del fascismo. Si era ormai dimenticato il volto criminale del fascismo (quello del delitto Matteotti per intenderci); rimaneva da vederne quello sciocco."

Le leggi razziali ebbero un determinante influsso indiretto sul suo percorso universitario ed intellettuale. «Nella mia famiglia si accettava, con qualche insofferenza, il fascismo. Mio padre si era iscritto al partito di malavoglia ma si era pur messo la camicia nera. Ed io fui balilla e poi avanguardista. Potrei dire che le leggi razziali restituirono a me, come ad altri, il libero arbitrio.» Le leggi razziali precludevano l'accesso allo studio universitario agli ebrei, ma concedevano di terminare gli studi a quelli che li avessero già intrapresi.

Nel 1943 entra in contatto con un gruppo di partigiani operante in Val d'Aosta, ma nel dicembre dello stesso anno, è arrestato dalla milizia fascista. Il 22 febbraio 1944, Levi ed altri 650 ebrei, donne e uomini, vennero stipati su un treno merci (oltre 50 persone in ogni vagone) e destinati al campo di sterminio di Auschwitz, in Polonia. Levi fu qui registrato (con il numero 174.517) e subito condotto al campo di Buna-Monowitz, allora conosciuto come Auschwitz III, dove rimase fino alla liberazione da parte dell'Armata Rossa, avvenuta il 27 gennaio 1945. Fu uno dei venti sopravvissuti dei 650 ebrei italiani arrivati con lui al campo.

Il suo romanzo "Se questo è un uomo", racconta le tragiche esperienze nel lager di sterminio. Levi è tra i pochissimi a far ritorno dai campi di concentramento e, quale testimone di tante orrende assurdità , sente il dovere civile di raccontare quanto aveva avuto la sfortuna di sperimentare sulla propria pelle. Dopo "Se questo è un uomo", (diventato un classico della letteratura mondiale) pubblica "La tregua" che vince la prima edizione del Premio Campiello. Nel 1986 pubblica "I sommersi e i salvati."

Fu trovato morto nell'aprile 1987 alla base della tromba delle scale della sua casa di Torino, in corso re Umberto 75, a seguito di una caduta: rimane il dubbio se la caduta, che ne ha provocato la morte, sia dovuta a cause accidentali o se sia stato un suicidio. Secondo alcuni, il pensiero ed il ricordo del lager avrebbero, continuato a tormentare Levi anche decenni dopo la liberazione, sicché egli sarebbe in un qualche modo una vittima ritardata della detenzione ad Auschwitz. Il suicidio di Levi rimane comunque un'ipotesi contestata da molti, poiché lo scrittore non aveva dimostrato in alcun modo l'intenzione di uccidersi e anzi aveva dei piani in corso per l'immediato futuro. Le spoglie dello scrittore riposano presso il campo israelitico del Cimitero monumentale di Torino.

30 Agosto. Degustazione Medievale Nel Castello De Sa Contissa



Organizzato da Percorsi Alter-Nativi
Venerdì 30 Agosto 2019 dalle ore 19:00 alle 21:00
Castello di San Michele, Cagliari

Il castello di San Michele sito sulla collina omonima fu costruito per la difesa del territorio ed era uno dei punti focali della città. Ma da chi fu costruito e quando ? Chi erano suoi i Signori e com'era vivere nel castello? Chi era davvero la misteriosa Violante Carroz chiamata "la sanguinaria"?

Potrete scoprire questo sito, forse poco conosciuto, ma ricco di fascino e mistero. Inoltre verrà offerta una piccola degustazione che rievoca la tradizione alimentare del Medioevo.

Appuntamento all'ingresso del Castello almeno dieci minuti prima dell'inizio della visita. Si raccomanda massima puntualità.
contributo associativo 15€.

Comprensivo di biglietto di ingresso al Castello e degustazione
PER PARTECIPARE È OBBLIGATORIA LA PRENOTAZIONE al 3334226593 o
tramite messaggio privato alla pagina Facebook. L'evento avrà luogo con un minimo di 10 partecipanti.



02/08 Agosto, Festival dei Tacchi


VENERDÌ 2

Jerzu, Biblioteca
17:00 – GIACOMO MAMELI con TONINO SERRA
La chiave dello zucchero - ed. Il Maestrale

Jerzu, Cantina Antichi Poderi
19:00 – MAX PAIELLA
Boom!

21:30 – MARCO BALIANI
Kohlhaas

SABATO 3

Ulassai, Rifugio Nannai
09:30 – Yoga*

Ulassai, Piazza Barigau (fronte arco)
09:30 – Laboratorio ludico esperienziale con terre crude “I rifugi degli animali”*

Jerzu, Sala consiliare
10:00 – Workshop Clown

Jerzu, Biblioteca
11:00 – MARCO BALIANI
Incontri – Smontaggio drammaturgico di Kohlhaas

Jerzu, Cantina Antichi Poderi
17:00 – GESUINO NEMUS con SILVESTRO ZICCARDI
Il catechismo della pecora - ed. Elliot

19:00 – ANDREA BRUNELLO
Il principio dell’incertezza unplugged

21:30 – GIULIANA MUSSO
Mio eroe

DOMENICA 4

Ulassai, Rifugio Nannai
09:30 – Yoga*

Ulassai, Piazza Barigau
09:30 – Prova ad arrampicare con Maurizio Oviglia - CAI Cagliari*

Ulassai, Bar Internet Cafè Barigau
10:00 – Corso di Culurgiones e pranzo*

Jerzu, Biblioteca
11:00 – MARCO BALIANI
Incontri – Ogni volta che si racconta una storia pt. 1

Ulassai, Stazione dell’Arte
19:00 – CADA DIE TEATRO
GIANCARLO BIFFI con PAOLO ANGELI
Rosmarino, ma tu mi vuoi?

21:30 – GARDI HUTTER
La sarta

LUNEDÌ 5

Ulassai, Coop. Tessile Su Marmuri
09:00 – Corso di tessitura*

Jerzu, Chiesa di Sant’Antonio
09:00 – Passeggiata con gli asinelli e degustazione*

Ulassai, Rifugio Nannai
09:30 – Yoga*

Gairo, Piazzale Gairo vecchio
10:30 – Visita guidata Gairo Vecchio e Gairo Taquisara*

Jerzu, Sala consiliare
10:00 – GARDI HUTTER
Workshop Clown

Jerzu, Biblioteca
11:00 – MARCO BALIANI
Incontri – Ogni volta che si racconta una storia pt.2

Gairo Taquisara
17:00 – COMPAGNIA STRADEVARIE
Marbleland

ore 19:00 – TEATRO INVITO con LUCA RADAELLI, MAURIZIO ALIFFI,
LUCA PEDEFERRI, ENRICO FAGNONI
Vengo anch’io!

21:30 – LUIGI D’ELIA E I BEVANO EST
Preludi all’amore


MARTEDÌ 6

Ulassai, giardino Taccu Maccu
09:00 – Pilates*

Ulassai, Piazza Barigau (fronte arco)
09:00 – Escursione in bicicletta elettrica*

Jerzu, Sala consiliare
10:00 – GARDI HUTTER
Workshop Clown

Jerzu, Casa Demurtas
12:00 – CADA DIE TEATRO
ALESSANDRO MASCIA
Storie meticce

Ulassai, Stazione dell’Arte
17:00 – EMANUELE CIOGLIA con SILVESTRO ZICCARDI
Lotta amata - ed. Condaghes

19:00 – MARCO BALIANI con NICOLA PISU
Del coraggio silenzioso

21:30 – CADA DIE TEATRO
PIERPAOLO PILUDU con PAOLO FRESU
Laribiancos

MERCOLEDÌ 7

Ulassai, giardino Taccu Maccu
09:00 – Pilates*

Jerzu, Bosco di Sant’Antonio
09:30 – Passeggiata per erbe officinali a Sant’Antonio*

Jerzu, Bosco di Sant’Antonio
09:30 – Caccia al tesoro dedicata ai bimbi*

Jerzu, Sala consiliare
10:00 – GARDI HUTTER
Workshop Clown

Jerzu, Casa Demurtas
12:00 – CADA DIE TEATRO
ALESSANDRO MASCIA
Storie meticce

Jerzu, strade e piazze
17:00 – MAURO MOU
Esito scenico laboratorio Teatro e Comunità


Ulassai, Stazione dell’Arte
19:00 – TEATRO DELLA COOPERATIVA
RENATO SARTI
Mai morti

21:30 – ASCANIO CELESTINI e GIULIANA MUSSO
Potente e fragile

GIOVEDÌ 8

Ulassai, giardino Taccu Maccu
09:00 – Pilates*

Ulassai, Piazza Barigau
09:00 – Passeggiata Museo a cielo aperto*

Jerzu, Casa Demurtas
12:00 – CADA DIE TEATRO
ALESSANDRO MASCIA
Storie meticce

Jerzu, Piazzetta Mereu

17:00 – GARDI HUTTER
Esito scenico Workshop Clown

Jerzu, Cantina Antichi Poderi
19:00 – CADA DIE TEATRO
PIERPAOLO PILUDU con SU CUNCORDU ISCANESU
Pòsidos

21:30 – ASCANIO CELESTINI
Storie comiche ferroviarie - studio Barzellette

INFORMAZIONI E BIGLIETTERIA

Abbonamenti (Per tutti e 16 gli spettacoli del Festival)
Intero 100 € / Ridotto 80 €

Biglietti Giornalieri (Compresi tutti gli spettacoli serali della giornata)
Intero 22 € / Ridotto 17 €

Card notte (Compresi tutti gli spettacoli delle 21:30 del Festival) 60 €

Biglietti spettacoli
La chiave dello zucchero, Il catechismo della pecora, Lotta amata, Per un teatro di Comunità, Clown - Gratis
Storie meticce - intero € 6 / ridotto € 5

Rosmarino, ma tu mi vuoi?, Marbleland - intero € 8 / ridotto € 6

Vengo anch’io!, Preludi all’amore, Mai morti - intero € 10 / ridotto € 8

Boom!, Il Principio dell’incertezza, Del coraggio silenzioso, Pòsidos - intero € 12 / ridotto € 10

Kohlhaas, Mio eroe, La sarta, Laribiancos, Potente e fragile, Storie comiche ferroviarie – studio Barzellette - intero € 15 / ridotto € 12
Riduzioni
giovani < 26, senior > 65, residenti (Jerzu, Ulassai e Gairo), FAI, ERSU Cagliari, operatori, visitatori Stazione dell’Arte e Grotta Su Marmuri con biglietto.

Potete acquistare gli abbonamenti e i biglietti sia online su festivaldeitacchi.com che presso

- Teatro La Vetreria in via Italia 63, Pirri, Cagliari - 328.2553721 – biglietteria@cadadieteatro.com

e in prevendita sino al 1° agosto c/o

- Cantina Antichi Poderi – Via Umberto I, n°1 Jerzu OG 08044 Italia 0782 70028 – Tutti i giorni 8:30 – 20:30

- Stazione dell’Arte – Ex Stazione Ferroviaria Ulassai – Ogliastra S.P. 11 – 0782 787055 – Tutti i giorni 9:00 – 20:00

- Cooperativa Tessile Su Marmuri – Via Funtana Serì 08040 Ulassai (Nu) -0782 79076 – Dal lunedì al sabato 8:00 – 12:00 / 14:00 – 19:00

- Ristorante L’Asfodelo – Via Ospitone, 42, Strada Statale 198 di Seui e Lanusei, Gairo Taquisara OG – 0782 222406 – Chiuso il martedì

Durante il Festival la biglietteria sarà aperta nei giorni e luoghi di spettacolo

*PER PRENOTAZIONI E COSTI ATTIVITÀ COLLATERALI E INFO VISITE GUIDATE
Yoga – 366.3707749
Pilates - 3482924981
-Laboratorio “I rifugi degli animali” – 3280351786 - 3282566247
-Corso di Culurgiones – 333 521 5574
-Arrampicata con il CAI – saal.caicagliari@gmail.com -3382422227
-Cooperativa Tessile Su Marmuri – 0782.79076
-Sardinia E-motion – info@sardiniaemotion.it – 329.8343930
-Passeggiata con gli asinelli e degustazione – 328.2943748
-Visita guidata Gairo Vecchia e Gairo Taquisara – 3482367181
-Passeggiata per erbe officinali a Sant’Antonio – 328294374
-Cantina Antichi Poderi – 0782 70028
-Stazione dell’Arte – 0782 787055
-Grotta Su Marmuri – 0782 79859

EQUIPAGGIAMENTO Si raccomanda di portare giacche pesanti e scarpe chiuse qualora la sera ci sia freddo e vento

http://www.cadadieteatro.com/2018/05/25/festival-dei-tacchi-2019-2/

S’ajudu torrau o a sa paradura. Di Francesco Casula.


Nonostante si sia tentato in ogni modo, da parte dei dominatori e “occupanti” – segnatamente da parte dei tiranni sabaudi – di scardinare e annientare lo spirito comunitario, la solidarietà popolare, quella pluralità di reti sociali e di relazione che avevano caratterizzato da sempre le Comunità sarde, permangono ancora in Sardegna variegati sistemi e costumi solidaristici e di forte unità: basti pensare a s’ajudu torrau o a sa paradura: costumanza questa che colpirà persino un viaggiatore e visitatore come La Marmora che [in Viaggio in Sardegna di Alberto Della Marmora, Gianni Trois editore, Cagliari 1955, Prima Parte, Libro primo, capitolo VII., pagine 207-209] scriverà: “Fra le usanze dei campagnuoli della Sardegna, alcune sono degne di nota e sembrano risalire all'antichità più remota : citeremo le seguenti.

Ponidura o paradura. – Quando un pastore ha subito qualche perdita e vuol rifare il suo gregge, l'usanza gli dà facoltà di fare quel che si dice la ponidura o paradura. Egli compie nel suo villaggio, e magari in quelli vicini, una vera questua. Ogni pastore gli dà almeno una bestia giovane, in modo che il danneggiato mette subito insieme un gregge d'un certo valore, senza contrarre alcun obbligo, all'infuori di quello di rendere lo stesso servizio a chi poi lo reclamasse da lui…”


Di Francesco Casula
Storico, autore de “Carlo Felice e i tiranni sabaudi”

Uomo di potere e gruppo di potere. Cancro e metastasi del territorio. Di Maurizio Onnis




Più affonda le sue radici nel territorio e più il politico locale diventa uomo di potere. Quando intreccia le radici con le radici di altri uomini di potere nasce il gruppo di potere. In realtà, la metafora “verde” è stupida. L’uomo di potere è un cancro per il territorio e il gruppo di potere è la sua metastasi, una via obbligata e senza uscite.

Gruppo di potere. Solo uomini, le donne non sono ammesse. Uomini al governo locale da dieci, venti, trent’anni: è il tempo che serve alle radici per approfondirsi, se non in presenza di ascendenti che hanno già frequentato i municipi e preparato il terreno ai rampolli giovani. Non contano nulla colore e ideologia. Non contano istruzione e competenze. Conta molto essere in maggioranza. Poi, compiuta l’ascesa, è tollerabile passare in minoranza. In maggioranza si accumulano crediti: spingere la nomina per un ufficio, dare gambe a una pratica che non cammina, affidare un lavoro in più del giustificabile, chiudere un occhio su un servizio malfatto. In minoranza si esigono i crediti e si vive di rendita.

L’uomo di potere accentra, è capace, sfrutta con talento le circostanze. Ma non crescerebbe se non incontrasse consimili impegnati nella stessa gara, che oggi danno qualcosa e rinunciano al proprio perché domani prenderanno e saranno gli altri a rinunciare. Il gruppo di potere matura così: la regola è nota e accettata. Perciò lasciano il tempo che trovano gli insulti in virgolettato e a mezzo stampa. Sono capaci di dirsene di tutti i colori, in faccia e alle spalle. Ma quando serve eccoli di nuovo insieme, rossi e neri, maggioranza e minoranza, a difendere l’interesse comune: il potere.

Chi è dentro non può uscirne: si tengono per le palle a vicenda. Chi stringe più forte è il più potente. È anche quello che appare di meno. Analfabeti dei social, maestri degli appalti. L’opera pubblica è la causa e l’effetto del gruppo di potere. Smuovere soldi, soddisfare aziende, aprire cantieri. Chiuderli è un altro discorso. Un altro discorso ancora è trasformare quelle opere pubbliche in sviluppo. Chimere, se manca il disegno totale. Intanto, il gruppo di potere prospera. Tra mal di pancia e favori da rendere, ma prospera. La politica fatta in questo modo non cambia niente. È potere per il potere. È malattia profonda: delle coscienze e del territorio

Di Maurizio Onnis

martedì 30 luglio 2019

La misteriosa scoparsa del sindacalista Jimmy Hoffa



(30 luglio 1975) Il leader sindacale dei camionisti americani Jimmy Hoffa scompare in circostanze misteriose nei pressi di Detroit. Hoffa nacque a Brazil, nell'Indiana, figlio di un povero minatore di carbone. Hoffa si trasferì a Lake Orion nel Michigan per lavorare in un negozio all'ingrosso. Si fece presto notare come street fighter (lottatore di strada), nelle risse contro gli altri gestori. Cominciò a riorganizzare la sezione locale della International Brotherhood of Teamsters (IBT), occupandosi, insieme ad altri membri della IBT, di una vasta area nei pressi di Detroit. Come leader sindacale fu sconvolto dal maltrattamento subito dai suoi lavoratori. Nel 1933, all'età di 20 anni, aiutò ad organizzare il primo sciopero dei c.d. “swampers”, i lavoratori che commercializzavano fragole.

In seguito, grazie anche ad i suoi rapporti con la mafia, divenne leader della International Brotherhood of Teamsters. Sotto la sua guida gli Autotrasportatori diventarono il più grande e il più potente sindacato americano, con circa 1,5 milioni d’iscritti. Lo diventarono quasi dal nulla e per la maggior parte grazie alle capacità organizzative di Hoffa, che divenne rapidamente un personaggio molto conosciuto (e discusso) negli Stati Uniti. Le proteste del sindacato da lui diretto erano famose per la loro durezza: intorno al comportamento di Hoffa circolarono a lungo voci insistenti che lo descrivevano in modo tutt’altro che irreprensibile nei suoi rapporti con i politici e gli industriali.

L'unione degli autotrasportatori cominciò ad ampliarsi ai camionisti e pompieri, inizialmente in tutti gli stati medio-occidentali e poi su tutto il territorio nazionale. Hoffa diventò presidente del sindacato nel 1957, quando il suo predecessore, Dave Beck, fu condannato per accuse di corruzione. Hoffa lavorò per espandere l'unione e nel 1964 riuscì a portare a termine il progetto di unire i sindacati degli autotrasportatori del nord degli Stati Uniti in un unico sindacato.

Hoffa si spinse poi a tentare di espanderlo ai lavoratori delle linee aeree e ad altri mezzi di trasporto. Il presidente John F. Kennedy ed il suo successore Lyndon B. Johnson fecero entrambi pressione su Hoffa, così come Robert F. Kennedy (quello che da “noi” sarebbe considerato come il ministro della giustizia), tentando d’investigare le sue attività e disgregare il sindacato, che intanto continuava a crescere. I Kennedy in particolare erano sicuri che Hoffa si fosse impossessato di molto denaro sindacale; l'AFL-CIO, un sindacato che aveva espulso gli autotrasportatori negli anni Cinquanta, aiutò i democratici nelle loro investigazioni.

A uccidere Jimmy Hoffa fu probabilmente Frank Sheeran, mafioso e amico di Hoffa, morto nel 2003 a 83 anni. Questa è la teoria di Fox Eric Shawn, che già nel 2004 ebbe un ruolo determinante nel lanciare un’inchiesta. A suo dire le prove sarebbero evidenti. Seguendo le istruzioni date dallo stesso Frank Sheeran – che uccise il suo caro amico Hoffa con due colpi alla testa – Shawn, insieme a un team forense, si diresse nella casa in Michigan, in cui Sheeran disse di aver ucciso Hoffa.

Grazie al Luminol, la scientifica scoprì macchie di sangue vecchie di anni, che corrispondevano alle stesse nel racconto di Sheeran, che aveva finalmente confessato nel tentativo di un’assoluzione prima di morire. Il corpo di Hoffa non è mai stato ritrovato. Suo figlio James P. Hoffa è l'attuale presidente del sindacato degli autotrasportatori




04 Agosto. Visita agli scavi di S'Urachi



Organizzato da Mare Calmo
Domenica dalle ore 18:00 alle ore 20:00
Comune di San Vero Milis
Biglietti: www.marecalmo.org

Benvenuti! Questa volta con Mare Calmo abbiamo in programma per voi un fine settimana alla scoperta del nuragico nel Sinis, da Cabras a San Vero Milis.

Ritorna anche quest'anno il nostro speciale appuntamento con il complesso archeologico di S'Urachi, nel Comune di San Vero Milis (OR). Grazie alla disponibilità degli archeologi attualmente impegnati nei lavori, in particolare di Alfonso Stiglitz che ci accompagnerà in visita,
potremo osservare da vicino le strutture che stanno affiorando dagli scavi, e in anteprima alcuni interessanti reperti ospitati nel Museo Civico di San Vero Milis, attualmente in corso di allestimento.

Vi invitiamo a leggere i dettagli e a prenotare per essere certi di partecipare a questo straordinario evento dedicato a uno dei siti archeologici di maggiore interesse della Sardegna!
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Visitare lo scavo archeologico del nuraghe S’Urachi a San Vero Milis, in Provincia di Oristano, ci permetterà di conoscere in prima persona il lavoro degli archeologi, e ripercorrere a ritroso millenni di storia. Il territorio, a nord del Golfo di Oristano, ha visto una lunga frequentazione umana fin dalla preistoria. Nelle vicinanze di S’Urachi sorgono altri siti importanti che testimoniano la ricchezza culturale e gli scambi tra le popolazioni nuragiche e fenicio-puniche. Un esempio su tutti è la necropoli nuragica di Mont’e Prama, famosa per i suoi elementi scultorei, tra cui le statue.

La visita inizierà con una ricostruzione del paesaggio, in età nuragica e fenicio-punica, del territorio oristanese. In questo quadro si inserisce perfettamente il complesso nuragico di S’Urachi, uno dei più grandi dell’isola. Il nuraghe è in fase di scavo, e non si conosce ancora la pianta completa. Alcuni dati però permettono di supporre che sia formato da una torre centrale (il mastio) circondata da 5 torri unite da un bastione. Il nuraghe risulta ulteriormente rinforzato da mura di cui si individuano diverse torri, probabilmente 10.

Nel 2012 è nato il “Progetto S'Urachi”, voluto dagli archeologi Alfonso Stiglitz e Peter van Dommelen. In occasione della ripresa degli scavi, saranno gli stessi ricercatori a condurci all’interno del sito, mostrandoci le diverse aree oggetto d’indagine e gli ultimi ritrovamenti.

Nella seconda tappa ci dirigeremo al Museo Civico di San Vero Milis per una visita speciale, il museo infatti non è ancora aperto al pubblico. Qui approfondiremo le altre fasi del lavoro dell’archeologo, quali lo studio degli strati, la loro datazione, i materiali ritrovati. In particolare, potremo vedere le diverse fasi di catalogazione e analisi degli oggetti. Dal lavaggio, alla siglatura (l’apposizione di una sigla che identifica ogni reperto), arrivando fino al riconoscimento del pezzo e alla sua rappresentazione grafica.

OBIETTIVI
1) Conoscere il territorio di San Vero Milis, in particolare durante l’età nuragica e fenicio-punica;
2) osservare come si svolge uno studio archeologico, dallo scavo all’analisi dei materiali;
3) conoscere gli ultimi dati di scavo messi in luce dalla squadra internazionale di archeologi impegnati a S’Urachi;
4) approfondire la conoscenza del sito attraverso i materiali archeologici conservati nel Museo Civico di San Vero Milis.

LUOGO E ORARIO D'INCONTRO
La visita si svolgerà dalle 18:00 alle 20:00 di domenica 4 agosto. Il luogo di incontro è il nuraghe S’Urachi di San Vero Milis (coordinate: 40.015539, 8.582294). La visita al nuraghe durerà circa un’ora.
Proseguiremo con il Museo Civico di San Vero Milis (Via Oristano, San vero Milis 09070, coordinate: 40.015852, 8.598847), per un’altra ora circa.

ITINERARIO
A) Nuraghe S’Urachi di San Vero Milis
B) Museo Civico di San Vero Milis

COSTO
Per chi è già socio di Mare Calmo la visita avrà un costo di 5 €. I nuovi soci, o i soci che intendono rinnovare, pagheranno solo la tessera associativa 2019 al costo di 10 €. La tessera, valida per l’anno in corso, comprende l’assicurazione, le notizie e gli aggiornamenti via email e WhatsApp per la partecipazione a tutte le attività.

Per questo itinerario, non sono previsti costi di accesso ai siti archeologici.

PRENOTAZIONE
Per partecipare all’evento è necessario compilare il modulo di prenotazione sul sito www.marecalmo.org, oppure inviare una mail all’indirizzo info@marecalmo.org, o ancora via sms/WhatsApp al numero (0039) 3407104957 indicando i partecipanti, i dati anagrafici (n° carta d’identità e codice fiscale) di ognuno e il recapito telefonico. ATTENZIONE: si prega di prenotare almeno 24 ore prima dell’inizio dell’attività: i posti sono limitati!

INDICAZIONI PRATICHE
È consigliato munirsi di abbigliamento adatto per brevi escursioni (tuta o jeans, scarpe per camminata, acqua, antizanzare, ecc.).

#Sardegna #Oristano #SanVeroMilis #SUrachi #archeologia #cultura #storia #scavi




Leggi dello Stato e Leggi del Cuore. Di Lucia Chessa



Migranti in fuga sono partiti dalla Libia. Una parte di loro, centinaia, sono in fondo al mare, per la gioia di quell'italiana che augurava “buon appetito ai pesci” e per la gioia di tutti quelli come lei. Un’ottantina, prima di affondare, hanno galleggiato a pelo d’acqua, così che alcuni pescatori siciliani potessero essere testimoni della loro morte prima di dare assistenza a quelli che precariamente stavano ancora a galla su un barcone malconcio, come sono quasi tutti quelli sui quali scappano e cercano di attraversare il mare i disperati.

Hanno offerto loro acqua e non si sono allontananti, coscientemente, rinunciando al loro lavoro e al loro guadagno. A spese loro sono rimasti li a vigilare su quelle esistenze sconosciute, senza farli salire a bordo perché leghisti e grillini hanno reso fortemente rischiosi e dispendiosi i soccorsi in mare. Ma non si sono allontanati. Hanno atteso a lungo, a custodia di quelle vite, fino all’arrivo della guardia costiera che le ha sottratte a quelle profondità oscure dove finiscono molti di quei migranti che trionfalmente voi chiamate “diminuzione degli sbarchi” e che vi appuntate all’occhiello come medaglie al valore contendendovene addirittura la paternità.

Sono 135. A loro Salvini, Di Maio e Conte insieme, stanno negando un porto. Devono inscenare il teatrino dell’Italia forte che batte i pugni sul tavolo dell’Europa, nel mentre che non si presentano ogni qual volta in Europa si discuta di modifica dei trattati che riguardano l’accoglienza dei migranti, e che, del resto, a suo tempo, furono firmati da Lega e Berlusconi. E finché non avranno finito questo sadico e inutile teatrino, messo su ad uso e consumo della pancia italiana che vuole vedere sangue nell’arena, quegli uomini e quei bambini, alla stregua di animali senza diritti, saranno tenuti in mare.

Tanto, qualora domani ci fosse ancora un magistrato che volesse verificare se è legittimo costringere persone su una nave, o se per caso non si tratti di sequestro di persone, ci saranno sempre i parlamentari leghisti e stellati sull’attenti, obbedienti, allineati e schierati vicino alle loro poltrone, che solleveranno le loro manine per negare, come già è successo, l’autorizzazione a procedere con le indagini.

“Non si lascia la gente in mare” ha detto uno di quei pescatori con uno schietto accento meridionale. Con una naturalezza trasparente, priva del minimo accenno di retorica, artifizio e propaganda. “Non sarà una legge scritta, ma è scritta nel cuore”. Guardate in faccia cosa è l’umanità, bestie cattiviste che state facendo del mio paese una fogna inospitale sulla quale si allungano ombre nere.

Di Lucia Chessa

Oggi il Consorzio di tutela approva il piano di offerta del pecorino romano


La Nuova Sardegna

LA VERTENZA. Oggi il Consorzio di tutela approva il piano di offerta
del pecorino romano Falchi e Sanna: «Dopo mesi di lotte si rischia di finire peggio di prima». Latte, patti a rischio: l'ira dei pastori

L'assessora all'Agricoltura il suo parere negativo l'ha espresso un mese e mezzo fa, le organizzazioni agricole e i pastori hanno fatto altrettanto. Eppure non sembra che ci siano margini per modificare il Piano triennale di regolazione dell'offerta di pecorino romano che oggi dovrebbe essere approvato dall'assemblea dei soci del Consorzio di tutela.

«Lotte inutili» Per questo ieri Gianuario Falchi e Nenneddu Sanna, in rappresentanza dei pastori, hanno chiesto al ministro delle Politiche agricole di bloccare l'approvazione del piano «in quanto certificherebbe il fallimento dell'impegno da noi profuso in questi mesi di lotta. Gli allevatori sono scesi in piazza per cambiare il sistema che non funziona, hanno buttato il loro latte, si sono presi una marea di denunce e tutto questo sembra dimenticato da chi oggi vuole che tutto resti com'era o forse anche peggio», fanno sapere Falchi e Sanna, delegati al tavolo della vertenza latte che ricordano: «La nostra lotta finirà solo quando saranno raggiunti gli obiettivi».

Consorzio «sordo» Finora il Consorzio è sembrato sordo alle richieste di Regione e organizzazioni. Un mese e mezzo fa, all'indomani della pubblicazione della bozza del piano, l'assessora Gabriella Murgia aveva espresso tutte le sue perplessità. «Il piano va cambiato perché non sembra in grado di rappresentare lo strumento per limitare l'oscillazione del prezzo del pecorino romano Dop, che determina il prezzo del latte di pecora. Perché», ha spiegato, «non introduce, se non in misura minima e comunque con meccanismi fortemente derogatori, nuovi limiti alla produzione ed è necessario tutelare i produttori della materia prima, la parte più esposta della filiera», ha chiarito Murgia

Le proposte Due le modifiche proposte: in primis consentire le deroghe entro un limite di sforamento del 10%, dal dieci al venti consentire una premialità, e oltre il venti applicare una sanzione di 0,64 centesimi al chilo (circa il 10% del valore del prodotto); la seconda tesi non prevede limiti allo sforamento.

«Nessuna modifica» «Indiscrezioni di stampa fanno intendere che si sarebbe raggiunta una mediazione sul sistema di sanzioni per gli sforamenti: manifestiamo tutta la nostra indignazione per la situazione spiacevole nella quale ci troviamo», aggiungono i rappresentanti dei pastori. «Ad oggi non abbiamo ricevuto alcun riscontro e anzi pare che si andrà all'approvazione del nuovo Piano, privo di correzioni di rilievo, senza che ci siano ulteriori tavoli dove poter approfondire discussioni preliminari come avevamo concordato», è il timore dei pastori che, a meno di miracoli dell'ultima ora non si aspettano modifiche utili a rilanciare il prezzo del latte nel prossimo triennio che, ricordiamo, non può stare al di sotto di un euro al litro come affermato anche due settimane fa dal ministro Centinaio». (f. ma.)