mercoledì 26 febbraio 2020

Perché si tagliano i rappresentanti e non le indennità? Le manovre auto conservative della casta. Di Lucia Chessa.




Il parlamento è il luogo dove si fanno le leggi e dove si decide tutto ciò che, più di ogni altra cosa, impatta sulla nostra vita. Li si stabilisce se possiamo curaci, se abbiamo diritto a vivere in una ambiente sicuro, se abbiamo diritto ad una assistenza economica qualora ne avessimo bisogno, se possiamo oggi e se potremo domani andare in pensione, se le tasse che dobbiamo sono compatibili oppure no con la sopravvivenza della nostra azienda, se il nostro lavoro deve essere sicuro e dignitoso o precario per sempre, se dobbiamo stare in pace o in guerra, se siamo persone o siamo numeri senza diritti.

Come si fa a non capire che in quel luogo deve essere rappresentato ogni punto di vista, ogni modo di vedere le cose, ogni tipo di analisi e ogni tipo di soluzione? Già le leggi elettorali, purtroppo, frutto di kaste disoneste ed imbroglione di destra e di sinistra, da molti anni in Italia hanno limitato la rappresentanza. Ora, se al referendum vincesse il si, si farebbe un altro grave passo verso quella direzione. Le posizioni rappresentate sarebbero sempre meno e le kaste ancora più lontane ed esclusive.

Perché mai, se loro hanno esagerato in privilegi, indennità, sprechi e sono diventati ricchi a spese nostre, ora dovremmo ancora pagare noi rinunciando ad avere in futuro rappresentanti migliori di loro ai quali affidare il potere di fare leggi che ci riguardano e impattano sulla nostra vita e quella dei nostri figli? Perché non tagliano le indennità?

Perché quelle generiche restituzioni dei 5stelle, che oltretutto nessuno controlla, non le trasformano in leggi chiare, che valgano per tutti e smettano di sembrare una magnanima rinuncia. Le istituzioni non sono luogo di beneficenze volontarie. Tagliate seriamente le vostre indennità e i vostri privilegi, non i nostri rappresentanti che, solo provvisoriamente e per quanto mi riguarda indegnamente, in questo momento siete voi.

Io voterò No non per conservare voi, voterò no per conservare intatto il Parlamento, la sua forza e la sua centralità, sperando che in futuro, ci potranno essere parlamentari migliori di voi. Ridurre il numero dei parlamentari allontana questa possibilità

Di Lucia Chessa

lunedì 24 febbraio 2020

Il panico per il coronavirus è appropriato? Di Pier Franco Devias




Continuo a credere, come un mese fa, che la maggior parte del problema coronavirus sia determinato dalla percezione che i media ne stanno dando. Non dico, beninteso, che non c'è un pericolo: quando qualcuno muore c'è sempre pericolo. Dico però che la pericolosità reale del virus è estremamente minore rispetto alla sua percezione.

Questo lo vediamo dalle reazioni isteriche di tantissime persone che nel nord Italia si sono precipitate nei supermercati a fare le provviste, per ricordarci quanto i film apocalittici americani siano ormai entrati anche nel subconscio della società più americanizzata d'Europa. E pazienza se davanti a un pericolo di epidemia la cosa peggiore che puoi fare è insaccarti con centinaia di altri starnutenti in un luogo chiuso a sputazzare baguettes e spalmare saliva sul manico del carrello.Panico. E, come ogni panico, irragionevole.

Ma questo panico, insisto a dire, non può essere "naturale" per un virus che continua a restare sul 2% di mortalità e che continua a uccidere soprattutto vecchietti già in condizioni di salute criticheVoglio dire insomma che è evidente (anche se non a tutti, a quanto pare) che gran parte della paura è soffiata dai media.


Vi faccio un esempio: nello Stato italiano OGNI GIORNO muoiono tre persone sul lavoro, qualche decina torna a casa senza un dito, senza una mano o una gamba, cieca o sorda per sempre. Centinaia ogni giorno si fratturano o si creano ferite più o meno gravi. Un bollettino giornaliero di tre morti al giorno, con decine di feriti gravissimi e altre centinaia di feriti corrisponde perfettamente a un bollettino di guerra. Eppure la percezione che ne abbiamo è quella della normalità.

E non potrebbe essere diversamente in un Paese capitalista in cui i proprietari dei mezzi di produzione, che risparmiano a scapito della sicurezza dei lavoratori, detengono anche il potere dell'informazione. Chi se la sentirebbe di andare a lavorare se i telegiornali ci allarmassero dicendoci, con la stessa enfasi mediatica destinata al coronavirus, ciò che accade ogni giorno nelle fabbriche, nei cantieri edili, nei campi, nelle officine?

Ci muore sistematicamente molta più gente, giovane, forte e in ottima salute, ma siamo da sempre abituati a non pensarci. Nessun negozio di attrezzature da lavoro viene preso d’assalto da folle isteriche alla ricerca di guanti, caschi, ginocchiere e scarpe antinfortunistiche. Perchè i media su quel problema un po’ ti informano ma non ti terrorizzano.


Perciò si arriva all'assurdo che in fila al supermercato, in pieno panico coronavirus, ci puoi trovare anche quello che va a lavorare in cantiere in ciabattine o guida il furgone senza cintura. Ma c’è una cosa che unisce panico da coronavirus e tolleranza della strage sul lavoro: l’ignoranza. La non conoscenza adeguata del fenomeno.


Solo non conoscendo adeguatamente il fenomeno si può dare tutta questa spropositata importanza al coronavirus e tutta questa poca importanza al massacro per il pane. E allora forse sarebbe meglio che iniziassimo a spegnere più spesso la televisione, a prendere solo il giusto dal supermercato, ad andare al pronto soccorso solo quando c’è bisogno. E a frequentare un po’ più spesso la biblioteca.


Pier Franco Devias

07 Marzo. Presentazione del romanzo "Anime erranti" di Matteo Martis



Sabato 07 Marzo 2020 dalle ore 17:00 alle 20:00
Centro Internazionale del Fumetto

Continuano le serate della rassegna Un libro con tè...
nella nuova sala teatro "Eleonora d'Arborea" presenteremo il nuovo
romanzo di Matteo Martis, "Anime erranti" (Edizioni Grafiche del Parteolla) accompagnati da un buon tè, pistoccos e pasticcini,

La serata prevede l'intervento dell'autore, le letture di alcuni brani del romanzo da parte di Valentina Loi, mentre Alice Madeddu e Manuel Cossu eseguiranno dei brani musicali.
La serata sarà coordinata da Bepi Vigna, regista e scrittore.

"Anime erranti" è il primo romanzo di Matteo Martis.
Ambientato a Monastir, carico di mistero, fa rivivere tradizioni, leggende e siti suggestivi.

L’autore è nato nel 1979, si diploma al Conservatorio di Cagliari, si perfeziona a Roma, Firenze e New York, dove si laurea in Composizione per Teatro Musicale presso la New York University. Negli USA collabora con Stephen Schwartz, autore di colonne sonore per Disney e Dreamworks.

Tra i suoi musical si ricordano: Pinocchio! Tra reale e virtuale (2004 – premio FITALIA migliore regia), Stradivari (2005 – premio FITALIA migliore spettacolo italiano), The Light and Leonardo (2009), Il Musico (2010), Giovanna d’Arco (2012).

Nel 2017 firma la colonna sonora del cortometraggio “Nausicaa – L’altra Odissea”, un film disegnato, con la regia di Bepi Vigna. Il cortometraggio è stato selezionato come evento speciale di apertura della Settimana Internazionale della Critica nella Mostra del Cinema di Venezia e ha vinto premi molto importanti a livello internazionale.

Nel 2018 firma la colonna sonora del lungometraggio “La strega di Belvì”, prodotto interamente in Sardegna dalla Ju Film con la regia di Matteo Fadda.

Nel 2019 pubblica il suo primo romanzo “Anime erranti” edito da Grafica del Parteolla.

All’attività di compositore e autore affianca anche quella di docente di musica e teatro musicale presso la scuola primaria di Dolianova e presso lo IED di Cagliari.

Progetto di promozione della lettura a cura di
A innantis Associazione Culturale
Associazione Hybris – Centro Internazionale del Fumetto

Primarie per il futuro sindaco di Nuoro.




Oggi potrebbe essere il giorno di Carlo Prevosto. Il Pd è pronto a scommettere sul suo nome. Supergettonato da giorni per correre alle primarie del centrosinistra del 5 aprile che sceglieranno il candidato sindaco di Nuoro lanciando la sfida all'uscente Andrea Soddu, già in campo con una coalizione civica. La decisione è attesa stasera: alle 18 è convocata l'assemblea provinciale dei Democratici.

L'attesa Mancata l'interlocuzione con Soddu, che ha snobbato il tavolo, il centrosinistra procede sulla via delle primarie, passaggio irrinunciabile per Articolo 1 che punta su Francesco Guccini e per il movimento “Fare comunità” in campo con Francesco Manca.

Primarie professate dal Pd, consacrate da un documento dell'assemblea provinciale di fine novembre, sottoscritto anche da Luigi Arru, l'ex assessore regionale che nel frattempo ha però annunciato il suo sostegno a Soddu. I Democratici, partito-architrave della coalizione, dopo il gelo di Soddu, punterebbero tutto su Prevosto, imprenditore molto noto, tanto radicato da fare una bella figura alle elezioni regionali del 2014: in città fu il più votato della lista Pd.

In questi giorni lui è in silenzio. Ma i rumors lo danno in pole position, senza avversari interni. Prudente Michele Piras, del coordinamento Pd: «Esamineremo ciò che è accaduto in questi mesi, da quando l'assemblea ha conferito il mandato di riorganizzare il partito, costruire la coalizione, organizzare le primarie. Ragioneremo di un candidato che rappresenti il partito alle primarie».

Le divisioni La discesa in campo di Prevosto potrebbe riaprire i giochi in tutto il campo del centrosinistra, ora scisso in tre. Da una parte Soddu con la sua coalizione civica che rispetto a cinque anni fa ha perso il Psd'az; dall'altra il movimento “Progetto Nuoro 20-25” che candida sindaco Lisetta Bidoni. E poi la coalizione di centrosinistra impegnata nelle primarie. Tante divisioni fanno ben sperare soprattutto il centrodestra. Nel frattempo, però, c'è chi ipotizza un possibile avvicinamento dell'area Bidoni verso il centrosinistra.

Progetto Nuoro 20.25 «Sono espressione di un gruppo che ha fatto una scelta di cambiamento, qualunque altra decisione va assunta collegialmente. Tra di noi c'è un patto di lealtà», commenta Lisetta Bidoni rilanciando il suo impegno e le sensazioni raccolte negli incontri di queste settimane. «Le donne stanno aspettando un cambiamento e che si riconoscano capacità e competenza».

E le primarie? «Non c'è assolutamente chiarezza, vengono proposte da una parte del Pd e da una dei loro alleati. Non c'è un Pd compatto, ma articolato in più gruppi, come lo stesso tavolo. Non c'è omogeneità di vedute se Arru appoggia Soddu. Noi andiamo avanti per la nostra strada».

Il 13 marzo assemblea pubblica sul programma. Giorno che sta nel bel mezzo delle date - dal 12 al 14 marzo - previste per la presentazione delle candidature alle primarie. Giovedì, alle 18.30, all'hotel Sandalia confronto tra i candidati su iniziativa di Roberto Capelli.

Marilena Orunesu

Articolo tratto da L’Unione Sarda del 24.02.2014



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Federico Marini
skype: federico1970ca



venerdì 21 febbraio 2020

Il cuore della vita non è vincere, perché il fallimento è umano. Di Elisabetta Piccolotti.



E' un po' di tempo che leggo e ascolto la musica di molti giovani artisti italiani, figli di migranti, con vite difficili e la giusta inquietudine nel cuore. Li trovo davvero preziosi. Un segno di vita in un mondo di plastica.

Al cuore del trionfo dell'ego individualista, mentre tutti si raccontano vincenti, si fingono forti e belli e sono ossessionati dalla cura del continuo flusso comunicativo organizzato intorno alla costruzione della propria immagine, questi artisti hanno il coraggio di rompere l'ipocrisia e rovesciare la narrazione.

Nell'epoca in cui persino l'emancipazione femminile è raccontata come l'epopea individuale delle donne che ce l'hanno fatta e di quelle che ce la faranno, nell'epoca in cui le scuole di politica offrono le competenze per arrivare in alto e non quelle per sviluppare un pensiero critico sul mondo,

nell'epoca iper-competitiva in cui ogni giorno ti insegnano che per avere successo devi essere disposto a calpestare non solo la tua gente ma anche le persone più care,

Ghali, padre in carcere e come casa una sola stanza da condividere con la madre, stamattina regala un'intervista ad HuffigtonPost, in cui ricorda che il fallimento è umano, l'imperfezione è umana, i 'giorni no' sono umani, la tristezza, la sconfitta, l'errore sono umani.

Dice 'capita a tutti, e nessuno ne parla mai. Perché è come se fosse una cosa di cui vergognarsi, ma il fallimento è umano'. Grazie Ghali. Il cuore della vita non è vincere, è condividere.

Elisabetta Piccolotti.


giovedì 20 febbraio 2020

La scuola formerà dei ragazzi più responsabili sull’ambiente? Di Maurizio Onnis




Domani parlerò a questo convegno. E siccome avremo davanti una platea d’insegnanti in formazione, non tratterò di metano ed enti locali (come da invito degli organizzatori), ma di educazione ambientale e testi scolastici. Per raccontare una cosa molto semplice.

Nonostante ciò che si potrebbe credere, negli ultimi quindici anni lo spazio dedicato alle questioni ambientali nei testi di geografica ed educazione civica di medie e superiori è rimasto pressoché invariato. Alcuni argomenti sono spariti: ad esempio, il Protocollo di Kyoto (morto con tutte le sue promesse). Altri sono sempre lì: dalla definizione di “sviluppo sostenibile”, in auge fin dai primi anni Novanta, all’elenco dei comportamenti virtuosi che ciascuno di noi dovrebbe praticare perché la specie non soccomba.

 Altri ancora sono nuovi di zecca: di recente, va forte parlare dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell’Earth Overshoot Day. Sono molto cresciuti gli strumenti multimediali e la didattica: compiti di realtà, classe capovolta, alternanza scuola/lavoro e altro. Ma insomma, la sostanza è quella. Era già tutto scritto molti anni fa.

La domanda che porrò agli insegnanti, allora, è la seguente: quanto serve fare educazione ambientale a scuola? I risultati sono proporzionati allo sforzo? Verrebbe da rispondere di sì, pensando alla fiammata protestataria innescata dai ragazzi nell’ultimo anno. Ma io sarei prudente. Perché la domanda è in realtà più ampia: la scuola sta davvero dando un contributo a fare di questi ragazzi degli adulti più responsabili in campo ambientale di quanto siamo stati noi?

Di Maurizio Onnis

28 Febbraio. XXXII Salotto Letterario




Venerdì 28 Febbraio 2020 dalle ore 19:00 alle 20:00
Via Alessandro Manzoni 53, Cagliari

Le Pergamene di Melquiades organizzano un altro prezioso Salotto. Ospiti del nostro socio Adele, avremo modo di conoscere e sviscerare il grande lavoro di Murakami 1Q94, attraverso il preparatissimo Luca Masala (fresco di pubblicazione con "Ubiqua")

Al termine del Salotto Letterario seguirà il buffet.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA VIA EMAIL.
Costi: 1€ per i non soci.

A presto, amici dei libri.


martedì 18 febbraio 2020

29 Febbario. II Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza – Sardegna




Sabato 29 Febbraio 2020 dalle 17:00 alle 20:00
Piazza Giuseppe Garibaldi, Cagliari
Sabato 29 febbraio la II Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza sbarca in Sardegna.
Vi aspettiamo numeros* a Cagliari per manifestare insieme
l'urgenza della Pace!
con Giochi e Flash Mob a cui poter partecipare!

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IL CONTRIBUTO SARDO
ALLA 2^ MARCIA MONDIALE PER LA PACE E LA NONVIOLENZA


Il 2 ottobre 2019 è partita da Madrid la seconda marcia mondiale per la pace e la nonviolenza.
Promossa dall’associazione "Mondo senza guerre", ha avuto da subito l’adesione di numerose organizzazioni internazionali, operanti nell’ambito della nonviolenza, della pace e del disarmo.
La marcia stà attraversando tutti i continenti, per concludersi di nuovo a Madrid l’8 marzo del 2020.

Gli obiettivi principali della Marcia Mondiale sono:

1. La proibizione delle armi nucleari;
2. La riforma delle Nazioni Unite affinché possano davvero lavorare per la Pace;
3. La creazione delle condizioni per un pianeta integralmente sostenibile;
4. Nessuna discriminazione di specie, genere, orientamento sessuale, etnia, religione, situazione sociale, abilità-disabilità.
Per una cultura dell’accoglienza, dell’inclusione e della convivenza pacifica.

Vi aspettiamo numeros* a Cagliari
Sabato 29 Febbraio alle ore 17 in Piazza Garibaldi
per manifestare insieme
l'urgenza della Pace!
con Giochi e Flash Mob a cui poter partecipare!

21 Marzo. Giornata Mondiale Della Poesia.



Sabato 21 Marzo 2020 dalle ore 16 alle ore 19:30
MEM, Via Mameli, Cagliari
Giornata Mondiale della Poesia.
Sabato 21 Marzo 2020.

Terza nostra Edizione della Giornata Mondiale della Poesia in collaborazione con la MEM, Biblioteca del Mediterraneo nella Città di Cagliari. Siamo giunti alla terza Edizione della Giornata Mondiale della poesia, un appuntamento importante con la poesia universale, per i poeti e autori della Sardegna.  

In questa edizione saranno accolti anche autori con prosa, che dovranno presentare i loro testi in formato non superiore ad una cartella A4.

La serata si terrà anche quest'anno nella sala lettura al primo piano della MEM. evento libero e gratuito aperto al pubblico in generale.

Per iscrizione alla serata. inviare breve curriculum e testi delle due poesie per autore al seguente indirizzo elettronico:
officinadeipoeti@gmail.com
entro il 15 Marzo 2020.

Certi di una vostra partecipazione.
Vi giungano i nostri più cordiali saluti

Per il 3 anno consecutivo l'Officina dei Poeti organizza con la MEM Biblioteca del Mediterraneo la 3 Giornata Mondiale della Poesia. Per iscrizione basta inviare brev biografia e due poesie con la quale si vuol partecipare.
A fine serata il pubblico eleggerà tre poesie degli autori presenti ed elegge le poesie del 2020.

 Inviare poesie entro il 15 Marzo a. officinadeipoeti@gmail.com.


E’ incivile abortire? No, incivile è colpevolizzare le donne. Di Pier Franco Devias



Ieri ero troppo distratto da un bel sole primaverile che scaldava la terra profumata, intento a ispezionare l'asparagina, nelle campagne bianche di mandorli in fiore. E quindi mi ero perso la nuova porcata di quel coso che si ingozza di schifezze e poi ne rutta ancora di peggiori.E. La nuova campagna di violenza adesso si dirige verso il diritto all'aborto, col tentativo di colpevolizzare le donne che "ricorrono all'aborto come rimedio per uno stile di vita incivile".


Io penso che se una donna abortisce ciò che è incivile non è il suo "stile di vita", ma forse qualcosa che sta a monte. Incivile è vivere nella povertà senza prospettive di futuro. Incivile è non spiegare l'educazione sessuale a scuola. Incivile è che milioni di persone imparino le nozioni del funzionamento dell'apparato riproduttivo per sentito dire da gggente.


Incivile è che nei telegiornali ci siano esponenti religiosi che invitino esplicitamente a non usare la contraccezioni. Incivile è essere violentate, e altrettanto incivile è anche essere accusate di essere vestite così, o provocatorie, o incaute. E ci mancava solo l'inciviltà di essere ritenute incivili per voler rinunciare al frutto della violenza.


Incivile è che i medici che noi paghiamo per svolgere il loro dovere si dichiarano "obiettori" e si rifiutano di fare abortire chi ne ha diritto. Incivile è non informare adeguatamente in anticipo sui rischi delle malattie genetiche.


Incivile è costringere i cittadini a vivere in luoghi inquinati che poi causano orribili malformazioni ai feti. Incivile è permettere lo sfruttamento della prostituzione e la tratta delle giovanissime schiave del sesso che piacciono tanto ai nostri religiosissimi e italianissimi padri di famiglia


Incivile è che migliaia di ragazzine minorenni debbano riparare alle abominevoli attenzioni dello zio, dell'amico di famiglia, del prete, del facoltoso vicino di casa che hanno una reputazione da difendere. Incivile, e pure miserabile, è chi cerca di raccogliere consensi baciando santini e perseguitando sempre le fasce più deboli della popolazione. E incivile è anche sostenere chi pensa che avere un diritto sia incivile

Pier Franco Devias

lunedì 17 febbraio 2020

Air Italy, partono i licenziamenti Giovedì il vertice al ministero



I liquidatori hanno una missione la porteranno avanti senza tentennamenti: nelle prossime ore saranno inviate ai dipendenti di Air Italy e delle società collegate - come la Meridiana Maintenance, che si occupa delle manutenzioni - 1450 lettere di licenziamento. L'obiettivo è chiudere la procedura «entro l'anno», hanno detto i due commissari alle rappresentanze sindacali di Olbia e Malpensa, collegate in videoconferenza dalle loro basi.

Videoconferenza. Maurizio Lagro e Enrico Laghi hanno confermato gli scenari già ipotizzati nei giorni scorsi, durissimi per i lavoratori: per loro niente cassa integrazione né accesso al fondo straordinario per il trasporto aereo. Perché tecnicamente non c'è stata nessuna crisi aziendale. Potranno, sì, contare sul sussidio Naspi, ma nulla di più. Qualche euro in aggiunta alla liquidazione arriverà dal mancato preavviso (circa tre stipendi), magra consolazione per chi si è trovato nel giro di 24 ore senza un lavoro.

Rami d'azienda In una nota, Ait Italy spiega che l'intenzione è quella di «adottare tutte le misure possibili di sostegno al reddito, compatibili a norma di legge con la procedura di liquidazione stessa». C'è poi uno spiraglio al salvataggio: «Verranno prese in considerazione tutte le possibilità di cessione di rami d'azienda, che comprendano il possibile mantenimento di tutti o di parte dei posti di lavoro». E qui potrebbe entrare in campo la Regione.

Nei prossimi giorni il governatore Solinas incontrerà l'amministratore delegato di Qatar Airways Akbar Al Baker, per capire se la disponibilità a proseguire negli investimenti è reale e se esiste la possibilità di un percorso comune, la «compagnia sarda» di cui si parla da tempo.

Il presidente della Giunta è in contatto anche con il governatore lombardo Attilio Fontana: il dramma riguarda, oltre ai 550 lavoratori di Olbia (di questi, 200 si occupano delle manutenzioni), anche i circa 900 di dipendenti della base nell'aeroporto di Malpensa.

Stop alle lettere La politica cerca di fermare la procedura di liquidazione. «Chiederemo uno stop delle lettere di licenziamento destinate ai lavoratori», avverte l'assessora al Lavoro e vicepresidente della Regione Alessandra Zedda, che assicura «costante attenzione e monitoraggio sulla vicenda per la salvaguardia e la tutela dell'occupazione». La ministra Paola De Micheli ha invece scritto alla compagnia per chiede un cambio della procedura, «dal momento che la liquidazione danneggia pesantemente i lavoratori e la possibilità di garantire il trasporto aereo in Sardegna», si legge in una nota del Ministero, che ha convocato per giovedì prossimo i sindacati e i rappresentanti delle due Regioni (Sardegna e Lombardia) coinvolte nella vicenda.

Mobilitazione. I sindacati hanno proclamato uno sciopero nazionale di 24 ore del personale delle compagnie aeree per martedì 25 febbraio. Alla base della protesta, la «grave crisi che imperversa nel settore e il proliferare di situazioni di pesante crisi industriale» come quelle di Air Italy e Alitalia, «la politica svolga il suo ruolo», ricordano Filt Cgil, Uiltrasporti, Ugl trasporto aereo,. (m. r.)

Articolo tratto da la “Nuova Sardegna” del 15.02.2020

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Federico Marini
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