Organizzato
da NOArte-PaeseMuseo
Domenica 06 Maggio, dalle ore 18:00
alle 0re 21:00
Piazza Santa Croce, San Sperate Sud,
Sardegna
L'incertezza
del meteo ci porta a posticipare l'evento Semjai al 6 maggio 2018.
Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni.
Ci scusiamo per il disagio.
Semjai "Su trigu no timit s'aremigu", ideato e diretto dall’artista Mariano Corda, è l’esito scenico di diversi percorsi laboratoriali organizzati da Noarte che ha coinvolto per quattro mesi più di cento tra bambini, ragazzi e adulti.
I percorsi magistralmente sviluppati dallo scenografo costumista Emilio Ortu Lieto, dai musicisti Alessio Mura, Marco Serra, Alessandro Ladu e Stefano Lo Piccolo, dagli attori Stefano Farris e Raimonda Mercurio, dalle coreografe Michela Atzori e Enrica Demontis, hanno visto inoltre la collaborazione degli artisti Angelo Pilloni, Raffaele Muscas, Giampaolo Spiga, Pietrina Atzori e Giovanni Pilloni.
Ondeggiano al vento e brillano al sole le stoffe intarsiate di raffinati filati e piccoli preziosi. Ondeggiano e brillano, come le canne… come le spighe di giugno. E ondeggiando avanzano quindici sciamani. Maestosi e austeri nei loro abiti, con le loro maschere, con le loro storie di mondi lontani.
Fluttuano nel vento i colori di criniere e ali. Cavalli al trotto e uccelli pittori che dall’alto dei loro voli tracciano sui muri segni appartenenti ad ogni tempo e ad ogni dove. E quel tempo e quei luoghi risuonano nei ritmi tribali dei tamburi e della nenia “su trigu, su trigu, no timmi s’aremigu” appena bisbigliata. Si nasce e si muore, si semina e si raccoglie… in un ciclico reiterare di gesti d’amore per la Natura.
Con la sacralità di un aratro che solca la terra, il surreale corteo percorre lentamente la via: centoventi persone unite da un gesto semplice e poetico, desiderose di condividere il sogno con un’intera comunità.
Semjai "Su trigu no timit s'aremigu", ideato e diretto dall’artista Mariano Corda, è l’esito scenico di diversi percorsi laboratoriali organizzati da Noarte che ha coinvolto per quattro mesi più di cento tra bambini, ragazzi e adulti.
I percorsi magistralmente sviluppati dallo scenografo costumista Emilio Ortu Lieto, dai musicisti Alessio Mura, Marco Serra, Alessandro Ladu e Stefano Lo Piccolo, dagli attori Stefano Farris e Raimonda Mercurio, dalle coreografe Michela Atzori e Enrica Demontis, hanno visto inoltre la collaborazione degli artisti Angelo Pilloni, Raffaele Muscas, Giampaolo Spiga, Pietrina Atzori e Giovanni Pilloni.
Ondeggiano al vento e brillano al sole le stoffe intarsiate di raffinati filati e piccoli preziosi. Ondeggiano e brillano, come le canne… come le spighe di giugno. E ondeggiando avanzano quindici sciamani. Maestosi e austeri nei loro abiti, con le loro maschere, con le loro storie di mondi lontani.
Fluttuano nel vento i colori di criniere e ali. Cavalli al trotto e uccelli pittori che dall’alto dei loro voli tracciano sui muri segni appartenenti ad ogni tempo e ad ogni dove. E quel tempo e quei luoghi risuonano nei ritmi tribali dei tamburi e della nenia “su trigu, su trigu, no timmi s’aremigu” appena bisbigliata. Si nasce e si muore, si semina e si raccoglie… in un ciclico reiterare di gesti d’amore per la Natura.
Con la sacralità di un aratro che solca la terra, il surreale corteo percorre lentamente la via: centoventi persone unite da un gesto semplice e poetico, desiderose di condividere il sogno con un’intera comunità.
Il progetto è cofinanziato dall’Assessorato al Lavoro della RAS nell’ambito del bando per progetti innovativi per l’integrazione degli immigrati.
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