A campagna elettorale iniziata, mi torna utile ordinare
qualche pensiero sul come riconoscere la vecchia politica. Giusto per tenermene
lontano al momento di andare alle urne. Individuare il marpione che tenta per
l’ennesima volta di raggirarci non è difficile.
- È passato attraverso più sigle, più bandiere, più
alleanze, giustificandosi sempre con grande abilità e ricchezza di
argomentazioni pratiche e teoriche.
- Ha accettato e accetta compromessi al ribasso etico,
nascondendosi dietro l’esigenza di raggiungere un obbiettivo concreto che,
dice, altrimenti non verrebbe mai conseguito.
- È al centro di reti parentali, amicali, professionali,
associative estese, allargatesi nel tempo e tramutatesi negli anni in centri di
scambio di favori d’ogni tipo. Questi favori, anche quando sempre leciti,
diventano in breve culla di clientelismo.
- Cerca e spesso ottiene una visibilità mediatica
assolutamente sproporzionata al suo reale peso elettorale. Scambia l’essere con
l’apparire, confidando nell’inclinazione dell’elettorato a farsi abbagliare
dalle luci degli studi televisivi.
- Fa politica da tanti anni, senza che l’elettore medio
possa ricordare un solo suo intervento risolutivo nell’amministrazione della
cosa pubblica. In altre parole, non riconosce il momento di ritirarsi quando il
suo tempo è finito.
- Ai bassi livelli, è pronto ad accettare supinamente le
indicazioni che vengono dal suo centro politico, anche se palesemente scorrette
o stupide, nella speranza di rimanere agganciato al carro giusto.
Per fortuna, raramente questi sintomi patologici si
manifestano tutti assieme nello stesso candidato. Nemmeno si manifestano con la
stessa frequenza. Inoltre, ciascuno di noi ha una soglia di tolleranza che lo
spinge quasi sempre a sopportare nel candidato una o più di queste
manchevolezze. Insomma, capita di turarsi il naso. Però siamo nel 2019, in
Sardegna, un posto in cui ricette e soprattutto metodi applicati per decenni
non hanno prodotto risultati apprezzabili. È un motivo cogente per stare
lontani dalla vecchia politica. Il più lontani possibile.
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