In genere tendo a non polemizzare su quello che dicono e
pensano gli altri. Mi schiero di rado. Sono nato in un periodo storico in cui a
scuola si insegnava ai bambini a diventare dei buoni cittadini con una materia
denominata "Educazione Civica". Una delle prime nozioni
che all'epoca ho appreso e che da allora ho sempre condiviso come mio principio
etico è che la mia libertà finisce dove inizia la libertà del mio prossimo. Per questo in genere, ribadisco,
sono molto accondiscendente su quello che gli altri dicono o su come la
pensano.
Poi un giorno arriva il momento in cui qualcuno travalica
quella linea immaginaria che sancisce il mio inderogabile diritto alla libertà
e io mi schiero. Salvini ha detto: "È questa l'Italia
per cui stiamo lavorando: che i figli nascano a Cantù e non ci arrivino dai
barconi dall'altra parte del mondo già belli e confezionati"...."Le
sostituzioni di popoli con popoli che sostiene una certa sinistra a me non
piacciono".
Io ho un figlio adottivo, nato in Cambogia, lui è Italiano
di diritto, ha il codice fiscale! Un figlio che, nonostante quello che certe
persone dicono, non si vergogna di essere italiano, eppure ne deve ingoiare di
bocconi amari per la superficialità di alcuni, un figlio per cui io perderei un
braccio e una gamba, ne darei solo uno e una perché con quello che mi resta
vorrei continuare a lottare al suo fianco se ce ne fosse bisogno, come ogni
padre del mondo farebbe per suo figlio.
Perciò mi schiero e dico
a Salvini che, con la carica che ricopre, se pensa di essere adatto a
ricoprirla, non può dire quello che ha detto. Invito Salvini a ritrattare
quello che ha detto e a chiedere ad alcuni suoi seguaci e facinorosi di
rientrare nei ranghi, perché questo modo di esprimersi è apologia al razzismo. Io non credo che un Ministro
dell'Interno possa permettersi il lusso di dire certe cose. Mi vergogno che le
abbia dette. sono talmente irritato che non trovo neanche le parole per
esprimere tutto il mio disappunto! Per questo in
conclusione, accludo, accomunandomi, a questo mio post il pensiero espresso
dall'assemblea dei soci Ciai: "Noi non ci fermiamo. Perché essere
differenti ci dà la forza di fare la differenza".
Angelo
Mazza
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