In ribasso gli italiani
contro i cinesi; in rialzo gli autonomi contro i dipendenti; stabili i sardi
contro i milanesi e viceversa. Lieve flessione degli italiani contro gli
immigrati, piccola crescita degli antieuropeisti contro francesi e tedeschi. E
così via in un’infinita varietà che è quasi uno spettacolo.
Affannosamente aggrovigliati, gli uni contro gli altri, e tutto nel
nostro piccolo, ignorando la Siria, la Libia, il confine greco-turco, i bambini
di Lesbo e i loro babbi e le loro mamme che non avranno parole per confortare
le loro piccole e abissali tristezze. Senza aprire troppo lo sguardo, c’è sempre un nemico a
portata di mano.
E invece, perché no, il coronavirus potrebbe indurre ad un'altra
solidarietà. La mia salute passa attraverso la tua salute, e viceversa, anche se ti trovi dall’altra parte
del pianeta. La tua prudenza sarà preziosa anche per me perché, se tu stai
bene, starò bene anche io.
La terribile esperienza
della gente di Lombardia, ci rende meno impreparati, e a loro potremmo guardare
con il massimo di solidale vicinanza e di profondo affetto.
Tutti i guariti, anche quelli che non hanno sviluppato sintomi, saranno la
salvezza di tutti quanti gli altri grazie a quella la protezione di gregge che
ci ricorda come siamo tutti sulla medesima barca. La loro sofferenza determinerà la nostra immunità.
Perché non sperare che, quando finisce, saremo più umani? Buongiorno ed un
abbraccio a tutti i miei amici.
Di Lucia Chessa
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