Il coronavirus spaventa le compagnie
che volano nei cieli della Sardegna. Dopo
Easyjet anche Ryanair ha annunciato tagli per il 25 per cento delle rotte: il vettore irlandese cancellerà un quarto dei collegamenti previsti tra
il 17 marzo e l'8 aprile.
Ieri, mentre ml'annuncio veniva dato
con una nota stampa, i passeggeri mancati ricevevano il seguente messaggio:
«Siamo spiacenti di informarti che a causa del dilagare del Covid-19 in Italia,
Ryanair è stato costretto a cancellare il tuo volo». A seguire le istruzioni
per ottenere il rimborso del biglietto. Il numero dei passeggeri negli
aeroporti sardi - già ridotto a causa delle moltissime disdette volontarie e
dei voli cancellati nei giorni scorsi - è destinato a scendere ancora e gli operatori
turistici si preparano a contare i danni.
L'appello
di Truzzu Ieri mattina era stato il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu a richiamare l'attenzione sul prezzo che anche la Sardegna sarà costretta a pagare e sul rischio che gli aiuti alle imprese del Governo riguardino solo le regioni che hanno registrato il più alto numero di contagi e lascino fuori l'Isola. «Sono molto preoccupato per gli effetti del coronavirus sulla stagione turistica: ricevo un quotidiano grido di dolore da parte degli operatori, delle agenzie e delle associazioni di categoria che hanno visto le prenotazioni crollare drasticamente - così il sindaco in una nota -. Faccio appello al governo affinché
le misure previste riguardino tutta Italia, non solo le zone maggiormente
esposte al disagio.
Federalberghi
e Confartigianato, la stessa Sogaer, società che gestisce l'aeroporto di Elmas,
ci hanno fornito dati preoccupanti: dobbiamo far fronte all'emergenza, tenere duro e ripartire nel giro di pochissimo tempo», è
l'appello del sindaco che oggi sarà a Roma per discutere con il premier Giuseppe Conte del Contratto per lo sviluppo del Sud Sardegna.
Il Forte
Village. I primi effetti sulle strutture alberghiere non hanno tardato ad arrivare: molti hotel per Pasqua potrebbero non aprire. Lorenzo Giannuzzi, direttore generale del Forte Village a Santa Margherita di Pula, ammette: «Stiamo valutando questa possibilità, le cancellazioni di alcuni gruppi potrebbero portare a uno slittamento dell'apertura».
I
prossimi giorni saranno decisivi. «In questo periodo parliamo principalmente di turismo congressuale e dunque aspettiamo di sapere se alcuni convegni saranno cancellati oppure no». La categoria L'ipotesi di un'apertura rinviata spaventa non poco il presidente regionale di Federalberghi Paolo Manca. «Se dovesse fermarsi l'unico settore che in Sardegna negli ultimi dieci anni ha registrato il segno più, rischiamo una recessione sul piano regionale che avrà necessità di un sostegno pubblico alle imprese per mantenere i livelli minimi di apertura».
A fare
due conti la situazione non appare per nulla confortante. «Se i trentamila addetti
del turismo perdessero anche solo un mese ci sarebbe un
default di diversi milioni di euro». Qualche speranza di
recuperare almeno in parte la stagione però ancora c'è.
«Il lato positivo è che la Sardegna
lavora molto d'estate e per questo noi ci auguriamo che
con il passare dei giorni la situazione migliori. Per ora stiamo
registrando cancellazioni al 50 o 60 per cento su marzo e aprile ma
su una base che non comprende tutte le strutture sarde, i
coraggiosi che aprono per Pasqua sono circa il venti per cento del totale».
Mariella Careddu
Articolo
tratto da “L’Unione Sarda” del 03 Marzo 2020
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