giovedì 19 gennaio 2017

Rassegna stampa 19 Gennaio 2017

Unione Sarda

Cagliari - CONSIGLIO. Dibattito sul trasporto pubblico con il presidente del Ctm e l'assessore Deiana. Concessioni, nuova gara in ritardo.

Seduta del Consiglio interamente dedicata ieri al dibattito sul futuro del “Trasporto pubblico locale a Cagliari e nella Città Metropolitana”. Hanno partecipato, oltre ai consiglieri, l'assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana, il presidente del Ctm Roberto Murru e il coordinatore tecnico del Piano urbano della mobilità (Pum)

Francesco Sechi. I lavori sono iniziati con la presentazione degli ordini del giorno sul trasporto pubblico presentati per la maggioranza da Davide Carta, Fabrizio Marcello e Fabrizio Rodin e, per l'opposizione, da Piergiorgio Massidda. Massidda ha chiesto una serie di iniziative, compresa la definizione di «azioni per rendere competitiva l'azienda Ctm» e l'impegno della Regione a «non destinare gli investimenti per il Trasporto pubblico locale nella Città metropolitana quasi esclusivamente alla realizzazione delle infrastrutture per i servizi su rotaia».

Carta ha invitato la Regione a stipulare o prorogare per il 2017 contratti di servizio con gli operatori già attivi e ad «avviare dal primo gennaio 2018 il nuovo assetto del Trasporto pubblico esteso alla città metropolitana». Roberto Murru: «L'attuale punto di vista del Ctm tiene conto del Documento unico di programmazione del Comune, che indica al Ctm l'orizzonte territoriale, la Città metropolitana». Dopo l'intervento tecnico di Francesco Sechi («Le aziende devono fare i gestori dei servizi pianificati dai Comuni e dalle Città metropolitane»), l'assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana ha chiarito di aver improntato la sua azione politica e amministrativa sul trasporto su ferro. 

L'assegnazione delle concessioni: «Cagliari potrebbe essere un bacino ottimale, la base per poter fare le gare, che faremo con un ritardo galattico. Le regioni evolute le hanno già fatte, vinte da grossi operatori quasi mai locali». Metropolitana: «Abbiamo otto milioni per la progettazione delle nuove direttrici e immaginato di proseguire da Le Vele fino a viale Colombo, angolo via Sarrulloni».



QUARTU - COMUNE. Giunta, via Congiu e Fois Restano quattro assessori
Il vice sindaco Passino ha già accumulato dieci deleghe

Nuova rivoluzione nella Giunta di Stefano Delunas: si sono dimessi
altri due assessori. Ieri mattina Maurizio Congiu ha rassegnato le
dimissioni lasciando l'Urbanistica e poche ore dopo è uscita di scena
anche Anna Rita Fois che ha riconsegnato la delega alle Attività
produttive.

Il sindaco, messo ko dall'influenza, non ha rilasciato commenti ma già
nelle prossime ore dovrebbe mettere mano all'esecutivo che con le
doppie dimissioni si è ridotto a soli quattro assessori. Congiu non ha
lavorato come sperava e ha deciso di lasciare mentre l'addio di Anna
Rita Fois è stato sostenuto dai malumori che in questi mesi hanno
accompagnato il suo mandato alle Attività produttive. Un clima poco
sereno che già in passato l'aveva portata a un passo dall'addio che
ieri si è concretizzato su probabile indicazione del sindaco.

L'ormai ex assessore all'Urbanistica preferisce non commentare la sua
scelta ma le motivazioni che l'hanno portato all'addio si leggono bene
nella lettera di dimissioni. Maurizio Congiu è stato chiamato da
tecnico a guidare gli uffici dell'Urbanistica e dell'Edilizia privata
ma in oltre un anno di mandato non è riuscito a portare avanti il
programma e parla del «venire meno del presupposto iniziale» che il 10
settembre del 2015 l'aveva portato ad accettare l'incarico.

Il riferimento è in particolare alla «possibilità di procedere alla
variante al Piano urbanistico comunale, assolutamente necessaria a mio
parere a garantire un minimo di sviluppo economico per la nostra
città», spiega Congiu nella sua lettera d'addio, «dopo 16 mesi di
mandato devo prendere atto che questa eventualità è ben lontana dalla
sua concretizzazione, anche a causa dei ben noti problemi finanziari
dell'Ente». Proprio l'aspetto economico viene sottolineato, precisando
di aver deciso di togliere il disturbo «per non far gravare sulla
collettività le spettanze di mia competenza».

Da giorni la tensione nella Giunta Delunas era alle stelle e ieri
mattina Maurizio Congiu ha rotto gli indugi annunciando l'addio. Un
nuovo scossone che mina la stabilità della squadra di governo che
poche ore dopo è stato seguito da un altro colpo di scena con le
dimissioni dell'assessora alle Attività produttive. «Ho un'azienda e
sapevo dall'inizio che non avrei potuto fare l'assessora per cinque
anni», spiega Anna Rita Fois, «non avevo mai avuto un ruolo politico e
con Delunas è stata un'esperienza positiva. Ho provato a dare impulso
alle attività produttive assieme agli altri commercianti e ora
continuerò, in una nuova veste, a dare vita a un'associazione che ci
permetta di collaborare tra di noi e col Comune: ho seminato e
speriamo di raccogliere i frutti».

Mentre gli assessori continuano ad abbandonare la nave e il
vicesindaco Paolo Passino ha già dieci deleghe, Stefano Delunas sta
cercando di ridistribuire i compiti nella Giunta e chiamare nuovi
compagni d'avventura per evitare il naufragio.
Marcello Zasso


La Nuova

Bilancio di metà mandato Pigliaru: «Andiamo avanti»
Un dossier di 54 pagine per ricostruire quello che è stato fatto dal 2014 in poi
Dalle grandi riforme agli investimenti. Ma non tutto è stato capito
dagli elettori di Umberto Aime

CAGLIARI Da «cominciamo il domani», slogan della campagna elettorale
vinta nel 2014, per arrivare in volata fino al bilancio di metà
mandato, quasi tre anni dopo. Con la voglia di azzerare le tempeste in
maggioranza, nell'attesa del rimpasto e di qualche numero positivo in
più, dalla crescita del prodotto interno lordo a un bel po' di
disoccupati in meno, ecco il diario di viaggio, autoprodotto, della
giunta di Francesco Pigliaru, tra l'altro annunciato vicino al rientro
dopo il ricovero in ospedale. Poi un’altra anticipazione: fino al 2019
sarà lui il governatore. Dopo il sondaggio. Cinquantaquattro pagine,
stampate a colori su carta patinata, grafici e foto a volontà, il
dossier sembra essere soprattutto la risposta meditata del presidente
al sondaggio che l'ha relegato al penultimo posto nella classifica dei
governatori più apprezzati dall'elettorato. Una macchia da cancellare,
subito, per non rischiare che diventi invece indelebile Il consenso.

A leggere il bilancio è innegabile che la giunta abbia fatto molto, a
partire dalle grandi riforme, però resta da capire, e il pessimo
risultato nel sondaggio lo conferma, come mai non tutto sia stato
capito, apprezzato o festeggiato all'esterno come se la svolta ci
fosse stata, quella è stata promessa sin dall'inizio. Invece è sul
consenso popolare che la giunta deve e dovrà fare ancora molto. Oltre
la solita montagna di delibere, perché il quel messaggio conquisti e
convinca anche dopo tre anni. L’anteprima. Pigliaru scrive nella
presentazione del dossier, consegnato al Consiglio e che sarà presto
pubblicizzato; «Quando siamo arrivati alla guida della Sardegna,
eravamo consapevoli di aver davanti a noi una sfida enorme». Vinta o
persa? «Siamo arrivati _ prosegue _ a metà di un percorso complesso
quanto entusiasmante. Abbiamo affrontato e continuiamo ad affrontare
le emergenze, ma anche lavorato soprattutto alla costruzione di un
sviluppo concreto e duraturo». Per poi aggiungere: «Alcuni passaggi
fondamentali della nostra idea di Sardegna sono diventati già realtà.
A iniziare dalle riforme della sanità e degli enti locali, all'aver
puntato moltissimo sull'istruzione dei nostri ragazzi e attirato
capitali internazionali per accelerare la ripresa dello sviluppo.

O con l'aver messo in campo le migliori energie nella lotta alla peste
suina, perché l'illegalità di pochi non può tenere in ostaggio
l'economia di tutti. Infine per la prima volta abbiamo misurato gli
svantaggi causati dall'insularità e ottenuto dal Governo contributi
straordinari per mitigarli». È tutto scritto nei cinque capitoli del
dossier (vedi box) che sarà analizzato, pesato da amici e nemici. Per
un giudizio finale ancora da scrivere. Le prospettive. Pigliaru guarda
al futuro: «Questo e molto altro abbiamo fatto, avviato e tanto resta
da fare. Ci riusciremo continuando a unire le forze, ascoltando i
territori e programmando le risorse in base alle loro reali esigenze e
lavorando sempre di più sulla qualità istituzionale. Proseguiamo con
fiducia, tenendo al centro del nostro impegno condivisione,
semplificazione e trasparenza, per realizzare una Sardegna finalmente
terra di benessere». Sarà il 2019, ultimo anno di mandato, a
confermare o a smentire il presidente.

I cinque capitoli delle cose fatte

1) LE PERSONE: Iscol@, università e ricerca, centri per il lavoro,
reddito sociale, politiche per i migranti, cultura e lingua sarda. 2)
GLI INVESTIMENTI: internazionalizzazione e attrazione di capitali,
sostegno all’innovazione, programmazione territoriale, zone interne,
chimica verde, lotta alla peste suina, turismo e agricoltura. 3) LA
GESTIONE INNOVATIVA: riforma della sanità, bonifiche, piano energetico
e riordino di Abbanoa. 4) LE INFRASTRUTTURE E I TRASPORTI: Patto per
la Sardegna, Ct1, mobilità efficiente, strade, rischio idrogeologico e
agenda digitale. 5) LA QUALITA’ ISTITUZIONALE: riforma enti locali,
urbanistica, semplificazione, chiusura vertenza entrate e programmi
unitari.

Aeroporti: nel 2016 a Fertilia un milione di passeggeri in meno,
Cagliari al più 1%. Alghero sprofonda, sale Olbia

ALGHERO Il 2016 si chiude con la conferma del crollo di movimenti e
passeggeri nell’aeroporto di Alghero, con un calo in quello di
Cagliari e con Olbia che migliora ancora la sua performance pur
segnando quasi il 30% in meno con le merci. È questo quello che emerge
dalla statistica stilata da Assaeroporti per l’ultimo mese del 2016,
dicembre, e per l'intero anno appena trascorso. Le note negative
arrivano per la gran parte da Alghero che perde il 24,9% dei movimenti
(513) e il 24,7% dei passeggeri (68.021) nell’ultimo mese del 2016,
mentre nel complesso dei 12 mesi può contare su percentuali meno
negative che comunque descrivono un imponte calo che arriva
rispettivamente a -16,2% (10.514) e a -19,8% (1.346.403). Crollo
verticale anche per le merci con i cargo che si fermano, a dicembre, a
0,4 tonnellate, cioè ben il -63,7%, e a 9,6 tonnellate nel corso
dell'intero 2016, con una percentuale del -15,5%. L'aeroporto, al
centro di un lungo processo di capitalizzazione conclusosi solo
recentemente, soffre in particolare del calo dei voli internazionali
che verso la fine dell’anno sono quasi scomparsi, -78,8% a dicembre, e
che si sono ridotti drasticamente, si parla del -33,4%, nel 2016,
perdendo il 90,6% dei passeggeri stranieri a dicembre e il 37%
nell’intero anno solare. Lo scalo di Cagliari, invece, incrementa i
movimenti dell’1,1% in un’anno (31.515), ma nell'ultimo mese inverte
la tendenza e perde il 3,2% (1.785).

La situazione si capovolge quando
si tratta di quantificare il transito dei passeggeri: +2,8% a dicembre
2016 (234.846) e solo -0,7 su base annua (3.695.045). Anche in questo
caso, come già riportatno per l’aeroporto della Riviera del corallo,
soffre il trasporto merci che registra un -4% su base mensile e un
-8,1% su base annuale. A gioire è, invece, il Costa Smeralda di Olbia,
forte del +12,9% guadagnato in tutto il 2016 (31.929 movimenti) e del
+13,7% dei passeggeri (2.546.073). Il colpo di coda è arrivato anche a
dicembre con un +0,5% sui movimenti (576) e un +12,5% per i passeggeri
(57.389). Un successo di pubblico che non si rivale tale anche nel
settore delle merci dove Olbia perde, invece, una buona fetta del
traffico facendo registrare un -29% su base annua, nonostante il
recupero effettutato in extremis a dicembre che ha fatto segnare un
dato più che positivo, +14,5%.

La Procura ha chiesto il giudizio per Zuncheddu e Fantola, udienza il
17 febbraio, Affittopoli, in nove davanti al gup

CAGLIARI Per l’Affittopoli di Sardegna.it si va all’udienza
preliminare: il pm Gaetano Porcu ha chiesto il rinvio a giudizio per
nove persone, il prossimo 17 febbraio sarà il gup Giovanni Massidda a
decidere se ci sarà un processo pubblico o no, mentre gli indagati
potranno chiedere al giudice riti alternativi. L’accusa di concorso in
turbata libertà degli incanti riguarda l’editore dell’Unione Sarda
Sergio Zuncheddu e il vicepresidente Carlo Ignazio Fantola nelle vesti
di beneficiari dei presunti contratti di comodo firmati da Sardegna.it
per trasferire gli uffici nel complesso edilizio di via dei
Giornalisti, con il canone pagato dalla Regione. Rischiano il giudizio
anche l’ex presidente della società regionale in house Sardegna.it
Marcello Barone, l’ex presidente Franco Magi e l’ex componente del Cda
Natale Ditel, oltre agli indagati dell’ultima ora: l’ex assessore
all’urbanistica di Cagliari e Monserrato Giampaolo Marchi, che era il
presidente della commissione aggiudicatrice, il presidente
dell’ufficio gare di Sardegna.it e responsabile del procedimento di
gara Alessio Cusenza, il dirigente dell’Immobiliare Europea Bruno
Bacchiddu e il membro della commissione di valutazione Emilio
Balletto. La vicenda dell’affittopoli regionale esplose nella
primavera del 2014. Tutto ruota attorno alla selezione indetta da
Sardegna.it per l’acquisizione in affitto di locali alternativi a
quelli di via San Simone, sempre proprietà di Zuncheddu.

Vennero registrate sei offerte, di cui tre per la Procura ricollegabili al
gruppo Zuncheddu, che il 23 settembre 2011 vinse la selezione come
Immobiliare Europea aggiudicandosi un canone di 579 mila euro all’anno
per sei anni, contratto rinnovabile per altri sei (sette milioni in
dodici anni). Secondo il pm Porcu la procedura di selezione era
truccata a favore dell’Immobiliare Europea. Lunghissima la sequenza di
fatti che per la Procura lo dimostrano. La Guardia di Finanza ha
accertato fra l’altro contatti fra Barone e Carlo Ignazio Fantola per
favorire la società di Zuncheddu, documenti edulcorati e privi di
indicazioni obbligatorie, punteggi arbitrari e mirati, pareri
addomesticati, assenze di requisiti e altre irregolarità che secondo
la Procura confermerebbero come la gara per l’aggiudicazione del
contratto di locazione sia stata pilotata. (m.l)

Unione Sarda

Cagliari - CONSIGLIO. Dibattito sul trasporto pubblico con il presidente del Ctm e l'assessore Deiana Concessioni, nuova gara in ritardo

Seduta del Consiglio interamente dedicata ieri al dibattito sul futuro
del “Trasporto pubblico locale a Cagliari e nella Città
Metropolitana”. Hanno partecipato, oltre ai consiglieri, l'assessore
regionale ai Trasporti Massimo Deiana, il presidente del Ctm Roberto
Murru e il coordinatore tecnico del Piano urbano della mobilità (Pum)
Francesco Sechi. I lavori sono iniziati con la presentazione degli
ordini del giorno sul trasporto pubblico presentati per la maggioranza
da Davide Carta, Fabrizio Marcello e Fabrizio Rodin e, per
l'opposizione, da Piergiorgio Massidda. Massidda ha chiesto una serie
di iniziative, compresa la definizione di «azioni per rendere
competitiva l'azienda Ctm» e l'impegno della Regione a «non destinare
gli investimenti per il Trasporto pubblico locale nella Città
metropolitana quasi esclusivamente alla realizzazione delle
infrastrutture per i servizi su rotaia». Carta ha invitato la Regione
a stipulare o prorogare per il 2017 contratti di servizio con gli
operatori già attivi e ad «avviare dal primo gennaio 2018 il nuovo
assetto del Trasporto pubblico esteso alla città metropolitana».
Roberto Murru: «L'attuale punto di vista del Ctm tiene conto del
Documento unico di programmazione del Comune, che indica al Ctm
l'orizzonte territoriale, la Città metropolitana».

Dopo l'intervento
tecnico di Francesco Sechi («Le aziende devono fare i gestori dei
servizi pianificati dai Comuni e dalle Città metropolitane»),
l'assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana ha chiarito di aver
improntato la sua azione politica e amministrativa sul trasporto su
ferro. L'assegnazione delle concessioni: «Cagliari potrebbe essere un
bacino ottimale, la base per poter fare le gare, che faremo con un
ritardo galattico. Le regioni evolute le hanno già fatte, vinte da
grossi operatori quasi mai locali». Metropolitana: «Abbiamo otto
milioni per la progettazione delle nuove direttrici e immaginato di
proseguire da Le Vele fino a viale Colombo, angolo via Sarrulloni».

QUARTU - COMUNE. Giunta, via Congiu e Fois Restano quattro assessori
Il vice sindaco Passino ha già accumulato dieci deleghe

Nuova rivoluzione nella Giunta di Stefano Delunas: si sono dimessi
altri due assessori. Ieri mattina Maurizio Congiu ha rassegnato le
dimissioni lasciando l'Urbanistica e poche ore dopo è uscita di scena
anche Anna Rita Fois che ha riconsegnato la delega alle Attività
produttive. Il sindaco, messo ko dall'influenza, non ha rilasciato commenti ma già
nelle prossime ore dovrebbe mettere mano all'esecutivo che con le
doppie dimissioni si è ridotto a soli quattro assessori. Congiu non ha
lavorato come sperava e ha deciso di lasciare mentre l'addio di Anna
Rita Fois è stato sostenuto dai malumori che in questi mesi hanno
accompagnato il suo mandato alle Attività produttive. Un clima poco
sereno che già in passato l'aveva portata a un passo dall'addio che
ieri si è concretizzato su probabile indicazione del sindaco.

L'ormai ex assessore all'Urbanistica preferisce non commentare la sua
scelta ma le motivazioni che l'hanno portato all'addio si leggono bene
nella lettera di dimissioni. Maurizio Congiu è stato chiamato da
tecnico a guidare gli uffici dell'Urbanistica e dell'Edilizia privata
ma in oltre un anno di mandato non è riuscito a portare avanti il
programma e parla del «venire meno del presupposto iniziale» che il 10
settembre del 2015 l'aveva portato ad accettare l'incarico.
Il riferimento è in particolare alla «possibilità di procedere alla
variante al Piano urbanistico comunale, assolutamente necessaria a mio
parere a garantire un minimo di sviluppo economico per la nostra
città», spiega Congiu nella sua lettera d'addio, «dopo 16 mesi di
mandato devo prendere atto che questa eventualità è ben lontana dalla
sua concretizzazione, anche a causa dei ben noti problemi finanziari
dell'Ente». Proprio l'aspetto economico viene sottolineato, precisando
di aver deciso di togliere il disturbo «per non far gravare sulla
collettività le spettanze di mia competenza».

Da giorni la tensione nella Giunta Delunas era alle stelle e ieri
mattina Maurizio Congiu ha rotto gli indugi annunciando l'addio. Un
nuovo scossone che mina la stabilità della squadra di governo che
poche ore dopo è stato seguito da un altro colpo di scena con le
dimissioni dell'assessora alle Attività produttive. «Ho un'azienda e
sapevo dall'inizio che non avrei potuto fare l'assessora per cinque
anni», spiega Anna Rita Fois, «non avevo mai avuto un ruolo politico e
con Delunas è stata un'esperienza positiva. Ho provato a dare impulso
alle attività produttive assieme agli altri commercianti e ora
continuerò, in una nuova veste, a dare vita a un'associazione che ci
permetta di collaborare tra di noi e col Comune: ho seminato e
speriamo di raccogliere i frutti».

Mentre gli assessori continuano ad abbandonare la nave e il
vicesindaco Paolo Passino ha già dieci deleghe, Stefano Delunas sta
cercando di ridistribuire i compiti nella Giunta e chiamare nuovi
compagni d'avventura per evitare il naufragio.
Marcello Zasso



-----------------
Federico Marini
skype: federico1970ca


Nessun commento:

Posta un commento