Unione
Sarda.
Chiesto
il rinvio a giudizio per il consigliere Satta Il Pm sollecita condanne per
oltre un secolo. La banda era guidata da albanesi
Una raffica di condanne per
oltre un secolo di carcere e il rinvio a giudizio di cinque dei 15 imputati di
associazione a delinquere per traffico internazionale di stupefacenti. Queste
le richieste avanzate ieri dal pubblico ministero Rosanna Allieri nel processo
aperto contro una banda internazionale di spacciatori sgominata dalla Dda di
Cagliari nel quale è rimasto implicato il consigliere regionale Giovanni Satta
(Uds). Per l'uomo politico è stato chiesto il rinvio a giudizio, mentre per gli
altri coimputati sono state proposte pene varianti da uno a 18 anni di
reclusione.
La requisitoria del pubblico
ministero Rossana Allieri, per ricostruire l'operato della presunta
organizzazione criminale dedita al traffico e allo spaccio di droga fra Sardegna,
Olanda e Albania, ha impegnato il Gup e i legali per quasi quattro ore, a
conclusione delle quali il Pm ha chiesto 18 anni e 6 mesi per il
capo dell'organizzazione criminale, Eugert Bici, un albanese nato a
Durazzo ma residente con i familiari a Olbia. Per il fratello, Kleton Bici, che
dopo alcuni mesi di latitanza si era costituito spiegando ai
magistrati della Dda di Cagliari come era composta la banda, fornendo
indicazioni sui ruoli svolti da ciascun affiliato, il pm ha chiesto 13 anni di
reclusione, mentre 8 ne
sono stati sollecitati per la
sorella, Ornela Bici.
Per il braccio destro del capobanda,
Elis Pisha, un albanese residente a Olbia, il Pm ha chiesto 16 anni e 8 mesi,
mentre per gli altri affiliati alla gang di spacciatori le pene richieste sono
di 13 anni per Alin Doboseru, 13 anni per Ervin Stafa, 10 anni e 8 mesi per
Durim Bejco, 8 anni per Gazimr Almeta, tutti originari dell'Albania. Per
l'olbiese Alessio Salis, assistito dagli avvocati Luca Tamponi e Gianluca Aste,
l'accusa ha chiesto il proscioglimento dalla associazione per delinquere finalizzata
al traffico internazionale di droga ma ne ha sollecitato la condanna a 4 anni e
18 mila euro di multa per spaccio di sostanze stupefacenti.
Per Vladimiro Mucci, bresciano, la
pena richiesta è stata di 12 anni di reclusione. Simone Canu di Olbia, il
consigliere dell'Uds Giovanni Satta e altri tre indagati non hanno avanzato
alcuna richiesta di rito alternativo e ora il Gup dovrà decidere se rinviarli a
giudizio o meno.L'indagine, che aveva preso avvio nell'estate del 2013, aveva
portato al sequestro di 18 chili di cocaina, 4 chili di eroina ed un chilo di
marijuana per un valore, se immessa sul mercato, di circa due milioni di euro,
oltre che all'arresto e denuncia a piede libero di 23 persone tra albanesi,
romeni e italiani, tra cui alcuni sardi.
L'organizzazione, stando ai capi
d'accusa, garantiva l'approvvigionamento di stupefacenti, soprattutto cocaina
ed eroina, nella zona di Olbia, prevalentemente
nel periodo invernale, e in Costa Smeralda nel periodo estivo. Il 19 giugno
inizieranno le arringhe dei difensori che dovrebbero protrarsi sino al 24 settembre,
quando è attesa la sentenza. I penalisti sono sono Angelo Merlini, Agostinangelo
Marras, Mario Tartaglia, Matteo Perra, Daniela Muntoni e Cristina Cherchi.
di Giampiero Cocco
La
Nuova
La
crisi Politica
Pigliaru
incontra il Pds e la coalizione Fi: sono al capolinea
CAGLIARI
Oggi potrebbe essere il giorno della
verità per uscire dalla crisi.
Sono due gli appuntamenti decisivi:
alle 10 il governatore Francesco
Pigliaru incontrerà, a Villa Devoto,
la delegazione del Partito dei
sardi, che dopo le dimissioni
dell'assessore Paolo Maninchedda, ha
sollecitato alla giunta «un
immediato cambio di passo soprattutto nei
rapporti con lo Stato». Un'ora dopo,
in Consiglio regionale, comincerà
il vertice di maggioranza, con
all'ordine del giorno «un nuovo patto
per il centrosinistra fino al 2019».
Dai due confronti potrebbe venir
fuori la soluzione della crisi. Che
per l'opposizione e Forza Italia
in particolare questa è invece una
legislatura al capolinea. «È
impensabile che Pigliaru e la sua
maggioranza vogliano insabbiare una
crisi sotto gli occhi di tutti -
hanno scritto Pietro Pittalis e
Alessandra Zedda - e che rischia di
trascinare la Sardegna ancora più
nel baratro per problemi interni ai
partiti al governo. Da tempo
abbiamo chiesto al governatore di
confrontarsi in Consiglio sulla
crisi aperta con le dimissioni
dell'assessore Maninchedda, ma invece
Pigliaru cosa fa? Tace».
Europarlamentari
in aula Soru si conferma maglia nera
SASSARIAnche quest'anno Renato Soru
conquista il primato negativo di
assenze a Bruxelles. L'ex segretario
del Pd è al 73esimo posto tra i
73 europarlamentari italiani con
appena il 48, 8 di presenze in aula
in tre anni. Un brutta performance
che lo fa precipitare al 348esimo
posto sul totale di 751. Tre
posizioni in meno di un anno fa, quando
Soru, sempre ultimo tra gli
italiani, si classificò al 745esimo posto.
Nella classifica degli italiani
mister Tiscali precede i due
europarlamentari di Forza Italia,
Barbara Matera e Antonio Tajani,
presidente della massima assemblea
Ue. Quanto agli altri sardi la
posizione migliore la conquista il
forzista Salvatore Cicu, 162esimo
su 751 con il 96,09 per cento di
presenze, tra i più virtuosi della
compagine italiana in Europa. A metà
classifica la grillina Giulia
Moi, 347esima con il 92,65
partecipazioni al voto in aula. Al primo
posto - non solo tra gli italiani ma
in assoluto -c'è il democratico
Nicola Caputo con il 99,96 per cento
di presenze. La classifica viene
aggiornata continuamente dal sito
VoteWatch in base alle votazioni
effettuate in aula.
Il
governatore su Mater Olbia e Meridiana: due partite importanti ancora aperte
Delrio:
mi auguro nessun problema per la compagnia aerea. L'Enac: accuse gravi
Qatar,
Pigliaru in ansia per i progetti nell'isola
di
Alessandro Pirina
SASSARILa Sardegna guarda con grande
apprensione verso il Golfo
Persico. L'isolamento del Qatar pone
un enorme punto interrogativo sui
molteplici interessi dell'emirato
nell'isola. La Costa Smeralda, il
Mater Olbia e soprattutto l'ingresso
di Qatar Airways in Meridiana. La
decisione di Arabia Saudita, Emirati
Arabi Uniti, Bahrein, Egitto,
Yemen e Maldive di rompere le
relazioni con il Qatar, accusato di
finanziare l'Isis, ha messo in
allarme l'intera Sardegna. A 24 ore
dalla "bomba" che ha
sconvolto il Medio Oriente è intervenuto anche il
governatore Francesco Pigliaru.
«Abbiamo due partite importanti ancora
aperte - ha ricordato il presidente
della Regione - la realizzazione
dell'ospedale Mater Olbia e il
salvataggio e lo sviluppo della
compagnia aerea Meridiana:
personalmente mi auguro che queste cose
vadano avanti».Enac. L'auspicio di
Pigliaru rischia però di scontrarsi
con una realtà più amara.
Le parole di Vito Riggio, presidente
dell'Enac, sembrano confermarlo.
Sulla rottura del mondo arabo con il
Qatar e sui suoi possibili effetti
sulla vendita di Meridiana, Riggio
dice che «è un tema di grande
delicatezza» in cui «l'ultima parola
spetta al governo. Finora nulla è
cambiato nelle nostre relazioni, poi
dipende dalla decisione del governo
e una decisione ci sarà perché
l'accusa è molto grave», aggiunge
Riggio. Le accuse «forse sono
strumentali nel mondo interarabo»,
ma «se avessero fondamento, le
conseguenze sarebbero gravi. Non
spetta a noi decidere ma al governo».
Il ministro. Da Palazzo Chigi
interviene il ministro dei Trasporti,
Graziano Delrio. «Speriamo di no», è
la sua risposta a chi gli chiede
se la crisi in Qatar possa avere
conseguenze negative sull'operazione
in corso tra Qatar airways e
Meridiana. «Mi auguro che continuino i
colloqui, in queste ore cercheremo
di capire meglio»L'interrogazione.
Gli interessi del Qatar in Sardegna
finiscono anche all'ordine del
giorno di una interrogazione del
senatore Luciano Uras, di Campo
progressita, ai ministri degli
Esteri, Sviluppo economico, Trasporti e
Lavoro. «Prendiamo atto del clima
internazionale attorno alla vicenda
del Qatar. Avevamo espresso da tempo
preoccupazione sulla tenuta di
investimenti importanti di origine
estera su segmenti decisivi
dell'economia della Sardegna -
afferma Uras -. La Sardegna, come il
resto d'Italia interessato dagli
investimenti del Qatar, devono sapere
con certezza cosa potrà succedere.
Il governo venga in Commissione o
in aula a riferire su queste vicende
che meritano ogni necessaria
attenzione, anche da parte del
Parlamento».
Unione
Sarda
Solinas
(Psd'Az): «Legge dannosa» Agus (Cp): «Collegi sbagliati».
Vargiu
(Rs): «Sarà il caos» «La Sardegna viene penalizzata»
La
legge elettorale in aula alla Camera: polemica tra i partiti
Una partita che potranno giocare in
pochi. La legge elettorale che
ieri ha cominciato l'iter in aula
alla Camera con la discussione
generale, lascia l'amaro in bocca
soprattutto ai partiti lontani dalle
percentuali dei big. Molte
formazioni nate in Sardegna rischiano di
rimanere fuori dai giochi, perché la
soglia di sbarramento al 5 per
cento, calcolata su base nazionale,
è un obiettivo proibitivo. È
probabile che quando ci sarà il
testo definitivo, si correrà ai ripari
con alleanze e adesioni tecniche ai
partiti maggiori. Mentre è
polemica sul rito dei “nominati”
perché comunque il candidato del
collegio uninominale sarà deciso
nelle segreterie, così come i nomi
del listino unico per il proporzionale.
A ROMA A Montecitorio, dopo il via
libera della commissione Affari
costituzionali, è iniziata la
discussione generale alla Camera. Tra i
deputati sardi gli umori sono
decisamente diversi, anche se in casa
Pd, rimane il rammarico per «non
aver dato vita a una legge con un
impianto più maggioritario»,
sottolinea Emanuele Cani. La legge è un
«compromesso tra le maggiori forze
politiche, ma uniforma i due rami
del Parlamento ed elegge prima di
tutto con l'uninominale». La
deputata del Movimento 5 stelle,
Emanuela Corda , spiega: «Abbiamo
fatto di tutto per andare a votare
il prima possibile, dopo il
risultato del referendum. Stiamo
cercando di correggere questa legge
soprattutto per ottenere le
preferenze». Sulla suddivisione dei
collegi in Sardegna, la deputata è
convinta che «chi si presenta nei
territori più frammentati, sarà
penalizzato».
BOCCIATURA Pd, Forza Italia,
Movimento 5 stelle e Lega: un'assise,
arrivata all'accordo per una legge
che «conferisce tutto il potere ai
capi partito», attacca il deputato
dei Riformatori (in quota gruppo
Civici e innovatori), Pierpaolo
Vargiu . Che pensa al futuro
sottolineando che «la sera delle
elezioni non ci saranno né vincitori
né vinti», ma saranno i capi di
partito a «incassare il bottino e
incontrare gli altri per trattative
estenuanti». L'incertezza del
risultato e gli equilibri fragili
sono un altro degli aspetti sui
quali il deputato di Mdp, Michele
Piras , punta il dito: «È la legge
della grande coalizione che non
consente la governabilità». Male anche
il «patto d'acciaio di chi ha fatto
di tutto per eliminare le
preferenze dal dibattito pubblico».
L'eliminazione del voto disgiunto
tra collegio uninominale e
proporzionale e l'impossibilità di eleggere
per chi non raggiunge il 5% ma vince
in tre collegi uninominali
«allontana il nostro sistema da
quello tedesco».
LUCI E OMBRE Si tratta ancora di un
testo provvisorio, perfettibile,
ma già sufficiente per parlare di
«legge fatta male con una
ripartizione di seggi che non
soddisfa la scelta dell'elettore»,
lamenta Francesco Agus , consigliere
regionale di Campo progressista.
Questo perché sono stati utilizzati
collegi «slegati dalle dinamiche
demografiche». Parere positivo,
invece, da parte dell'esponente
dell'Udc, Gianluigi Rubiu , perché
«finalmente i partiti avranno un
ruolo politico». Bene anche la
soglia di sbarramento «necessaria per
fare una sintesi dei programmi».
I SARDI Per i partiti che non hanno
un riferimento a livello nazionale
la situazione è più complicata.
Stando ai dati delle politiche del
2013, il 5% dei voti validi su base
nazionale equivale a circa 1,8
milioni di preferenze e in Sardegna
i votanti furono circa 900 mila.
Per un paradosso, anche se tutti i
sardi votassero per un partito che
non ha un riferimento nazionale non
ci sarebbe un rappresentante in
Parlamento. C'è, come è sempre
stato, la possibilità di aggirare
questo ostacolo con alleanze o
adesioni tecniche a partiti maggiori.
Il segretario dei Rossomori, Marco
Pau , è convinto che «per la
Sardegna sia una penalizzazione e
per questo motivo siamo per un
sistema proporzionale». Gianfranco
Scalas (Fortza Paris) avrebbe
preferito «avere dalle forze
politiche un maggiore impegno sulla
rappresentatività della minoranza
linguistica che prevede tutele
particolari». Il segretario del
Psd'Az,Christian Solinas , dice: «Dal
punto di vista politico è una legge
penalizzante, ma strategicamente
impone ai partiti che competono
nell'uninominale di guardare alle
realtà locali». Matteo Sau
LA
POLEMICA. Pittalis e Zedda (FI) attaccano la Giunta
«Crisi
politica, vogliamo risposte»
«In silenzio rispetto ai problemi di
un governo regionale che sta
crollando a pezzi». È questa
l'accusa che i consiglieri regionali di
Forza Italia, Alessandra Zedda e Pietro
Pittalis, muovono nei
confronti dell'esecutivo. Un attacco
ad ampio raggio sullo «stallo
politico nel quale si trova la
maggioranza che non dà più risposte».
Per Zedda «è impensabile che si
voglia insabbiare una crisi ormai
sotto gli occhi di tutti». Una
situazione che «mette in ginocchio i
cittadini e la macchina
amministrativa a causa dei problemi interni
dei partiti». Tra i vari temi caldi
sui quali la maggioranza si dovrà
confrontare c'è quello della sanità,
argomento su cui «tutto tace e
dove a detta del manager tutto fila
liscio, ma poi gli operatori sono
fortemente in disarmo perché nulla
va come dovrebbe», dicono i
consiglieri azzurri.
Nel calderone, però, finiscono anche
la macchina organizzativa del
turismo e dei trasporti, «in ritardo
rispetto all'avvio della stagione
estiva». Il centrosinistra è in fase
di attesa dopo le dimissioni di
Maninchedda e le rivendicazioni del
Partito dei sardi nei confronti
del presidente Pigliaru. E su questo
aspetto interviene il capogruppo
azzurro Pietro Pittalis: «Abbiamo
chiesto delle spiegazioni sulle
dimissioni ma non sono mai
arrivate». Un ulteriore appello dopo quello
di tutti i capigruppo
dell'opposizione per chiedere che «Pigliaru
riferisca in aula della crisi
politica aperta sulla quale attendiamo
urgenti risposte». (m. s.)
SELARGIUS.
Negli studi di Videolina il confronto tra Gigi Concu,
Valeria
Puddu e Francesco Lilliu
Urbanistica,
commercio e sicurezza: le soluzioni dei tre aspiranti sindaci
A quattro giorni dalla sfida alle
urne, c'è quella negli studi di
Videolina. In cattedra il
giornalista Stefano Fioretti, alla lavagna i
tre candidati sindaci di Selargius.
Da una parte Francesco Lilliu,
trentacinque anni, avvocato,
segretario provinciale del Pd e uomo di
punta del centrosinistra. Accanto
Gigi Concu, classe 1967, ingegnere,
attuale vicesindaco e scommessa del
centrodestra. E poi Valeria Puddu,
cinquantatré anni, due figli,
impiegata al Comune di Monserrato e
componente del Comitato unico di
garanzia per le pari opportunità: è
lei la candidata del Movimento
5Stelle, al suo esordio nella storia
della amministrative locali. Sfida a
tre, otto domande a testa e un
minuto di tempo per ognuno.
FAMIGLIA Concu : «È un concetto
molto importante, che abbiamo sempre
messo alla base della nostra
amministrazione. In questi dieci anni
siamo intervenuti su tutti gli
edifici scolastici, per i prossimi
cinque abbiamo tanti altri progetti
da realizzare».
Lilliu : «Nelle ultime due
legislature il centrodestra si è occupato
fondamentalmente di ordinaria
amministrazione, voltando le spalle ai
cittadini. Noi vogliamo procedere in
direzione opposta: mettendo
cittadini e famiglia in una
posizione centrale».
Puddu : «Uno dei punti principali
del nostro programma è la
partecipazione dei cittadini,
vogliamo fare in modo stiano al centro
di ogni processo decisionale»
LAVORO Lilliu : «È un tema che mi
consente di parlare del Centro
servizi, fermo da dieci anni. Le
imprese devono tornare a scommettere
sul nostro territorio,
l'amministrazione è stare al loro fianco».
Puddu : «Selargius ha tante carte da
giocare, penso all'area agricola,
sino a oggi rimasta una risorsa
inutilizzata. E al Centro servizi, che
non può continuare a stare chiuso».
Concu : «Il Centro servizi è una
grande incompiuta, ma l'abbiamo
ereditata dal centrosinistra. In
ogni caso sono d'accordo con Lilliu,
deve essere messo a disposizione
delle imprese il prima possibile.
Annuncio che è pronto a essere
aperto».
TRASPORTI Puddu : «Selargius
all'interno della Città metropolitana
dovrà farsi valere e cogliere le
opportunità e i finanziamenti per
creare infrastrutture sul
territorio».
Concu : «Abbiamo tante opere già
finanziate, come la messa in
sicurezza della 554 e la rotatoria
di via Peretti già ultimata.
Procederemo in questa direzione».
Lilliu : «Selargius ha una posizione
baricentrica, e un ruolo
importante nella Città
metropolitana, opportunità che dobbiamo
sfruttare per creare
infrastrutture».
POLITICHE SOCIALI Concu : «In questi
anni abbiamo messo tante
strutture a disposizione degli
anziani, penso al Parco lineare e
quello di San Lussorio, oggi
dobbiamo supportare i giovani, e nel
contempo fare attenzione agli
anziani».
Lilliu : «Dopo un decennio di
ordinaria amministrazione abbiamo la
possibilità di fare tantissimo in
termini di politiche sociali, il
Comune non può non esserci».
Puddu : «Ben vengano tutti i centri
di aggregazione che già esistono,
ma non bastano. Il Movimento 5
Stelle punta soprattutto sulla
domiciliarità».
COMMERCIO Lilliu : «Adesso è in
forte crisi, se oggi non è schiacciato
totalmente dalla grande
distribuzione, il merito è anche della
battaglia portata avanti da me e dai
colleghi d'opposizione contro
Bricoman».
Puddu : «Selargius è diventata il
dormitorio del circondario, bisogna
riportare l'attenzione sul nostro
territorio».
Concu : «Da selargino non dirò mai
che la mia città è un dormitorio,
anche se ammetto che il nostro
commercio ha bisogno dell'aiuto
dell'amministrazione».
URBANISTICA Concu : «Materia
complessa, abbiamo un Puc appena
approvato, fondamentale per il
governo del territorio».
Lilliu : «Il Puc è un punto di
partenza, a cui l'opposizione ha
contribuito in tutti questi anni, ma
credo debba essere migliorato».
Puddu : «Siamo contro il consumo
sconsiderato del suolo, Vogliamo
tutelare il territorio, ad esempio
facendo sì che le aree agricole
restino tali».
SICUREZZA Lilliu : «Un problema
evidente e grave. Dobbiamo potenziare
i nostri organici a livello di
polizia municipale, e rafforzare i
sistemi di videosorveglianza e di
vigilanza privata».
Puddu : «Un problema evidente, ma
poco considerato da questa
amministrazione. Una soluzione
potrebbe esse il potenziamento del
sistema di videosorveglianza e della
compagnia barracellare»
CONCU : «Non si può pretendere un
presidio costante delle forze
armate, si deve intervenire sul
disagio, stando vicino alla
popolazione.
Sara Marci
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Federico Marini
skype: federico1970ca
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