“Dal momento che alla donna è stata riconosciuta nel campo
politico la piena eguaglianza col diritto di voto attivo e passivo, ne consegue
che la donna stessa dovrà essere emancipata dalle condizioni di arretratezza e
d’inferiorità in tutti campi della vita sociale, e restituita ad una posizione
giuridica tale da non menomare la sua personalità e la sua dignità di donna e
di cittadina.” (Nilde Iotti)
(20 giugno 1979) Nilde Iotti viene nominata
Presidente della Camera dei Deputati. Una carica che le sarà rinnovata per
tre volte consecutive, tanto da permetterle di dirigere l’aula di Montecitorio per tredici
anni (fino al 1992). Nessuno nella storia
d'Italia ha ancora raggiunto il suo primato. Figura di primo piano dell’Italia
repubblicana, Iotti ha assunto, nella sua biografia, molti primati tanto nella
politica quanto nelle Istituzioni del Paese. Deputata comunista
dalla Costituente (1946) è stata la prima a ricoprire una delle tre più alte
cariche dello Stato.
La sua esperienza alla presidenza della Camera era stata
preparata dal triennio di vicepresidenza (1976-1979), durante il quale ha
ricoperto la presidenza di una commissione parlamentare, altro primato
femminile nella storia d’Italia. Nilde Iotti è stata la prima italiana ad avere
mandato esplorativo per la formazione di un governo nel 1987, e ad essere
concretamente vicina all'elezione alla Presidenza della Repubblica nel 1992, quando in 3 scrutini su 8 raccolse
il maggior numero di consensi.
Il padre ferroviere (perseguitato dai fascisti) aveva voluto
che la figlia Leonilde - per tutti Nilde – studiasse, e che si laureò in Lettere
e Filosofia, all'Università Cattolica di Milano. Per alcuni anni, insegnò all'Istituto
tecnico industriale di Reggio Emilia. Dopo l'8 settembre 1943, per
Nilde Iotti cominciò l'impegno che l'avrebbe accompagnata tutta la vita: la
giovane insegnante era, infatti, entrata nelle file della Resistenza operando
nei "Gruppi di difesa della donna" che, anche nella provincia di Reggio, hanno dato un grande
contributo alla lotta contro i nazifascisti. Dopo la Liberazione, la Iotti è
segretaria dell'UDI a Reggio Emilia. Nel '46 viene eletta al Consiglio Comunale
come indipendente nelle liste del PCI
Nella straordinaria vita
della Iotti c’è poi il suo sodalizio privato e politico con Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista
Italiano, che conosce in Parlamento proprio ai tempi della Costituente. Gli
inizi di quella segreta relazione sentimentale è testimoniata da un prezioso
epistolario conservato dalla figlia adottiva Marisa Malagoli Togliatti e
commentato da Luisa Lama.
“C'era un prendersi in giro ed una scherzosità” (ricorda
Marisa) “Togliatti scriveva delle poesie scherzose alla Iotti, e poi si parlava
male del gatto Filippo, un gattino che fu imposto da me e che addirittura
divenne una striscia a fumetti in Paese Sera”. Il 18 novembre 1999 Nilde Iotti
presenta in Parlamento le dimissioni per gravi motivi di salute: due settimane
dopo, nella notte tra il 3 e il 4 dicembre 1999, muore a 79 anni lasciando un
rimpianto non solo nel mondo politico e istituzionale, ma anche in tutti gli
italiani, tra le donne ed i giovani che accorsero in massa alla camera ardente
allestita a Montecitorio.
Al nome di Nilde Iotti sono intitolati, in molte parti
d'Italia asili, e organizzazioni giovanili. Il Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della giornata commemorativa
organizzata dal Comune di San Quirico d'Orcia (Siena) per ricordare Nilde Iotti
ha inviato, il 28 marzo 2009, questo messaggio al Sindaco Marileno Franci: "Nilde Iotti, con la quale ho
condiviso una lunga attività parlamentare e intrattenuto un rapporto di feconda
amicizia, ha rappresentato un esempio altissimo di rigore morale, di forte
passione civile, di intelligente e totale impegno al servizio delle istituzioni
del paese. Nella sua vicenda umana e politica si riflette la storia stessa
dell'Italia repubblicana, che ella ha accompagnato nel cammino di ricostruzione
e di sviluppo dai banchi dell'Assemblea costituente e poi della Camera dei
Deputati, di cui per lungo tempo fu presidente unanimemente apprezzata,
garanzia di libero confronto per tutti i gruppi politici. La lezione politica
di Nilde Iotti, anche nella costante affermazione del principio costituzionale
dell'uguaglianza della donna nella società, nel lavoro e nelle professioni,
mantiene oggi intatta tutta la sua forza e attualità, e la manifestazione di
oggi costituisce un giusto riconoscimento ad una eredità che è patrimonio
dell'intero paese".
Nessun commento:
Posta un commento