Uranio,
il dossier di Pili (Unidos): accuse a esercito e governo Il ministro della
Difesa Roberta Pinotti: «Sbagliato criminalizzare le forze armate». «Missili
sotterrati nei poligoni».
Bombe sotterrate, nubi «tossiche»,
analisi «sconvolgenti» rimaste segrete e un inquinamento così profondo da avere
effetti sulla catena alimentare. La relazione approvata dalla commissione
d'inchiesta sull'uranio impoverito era «assolutamente debole», e così Mauro
Pili presenta la sua versione: «Le omissioni di Stato per nascondere la verità
sono state innumerevoli: ho le prove che il ministero della Difesa ha coperto,
per anni, omicidi plurimi e responsabilità di disastri ambientali», attacca il
deputato di Unidos dalla sala stampa della Camera dei Deputati.
LE VITTIME In mano stringe foto di
bidoni e missili sotterrati nelle aree militari e un dossier di 900 pagine,
dove sono scritti i «168 nomi e cognomi delle vittime della devastazione del
Poligono di Salto di Quirra». Qui, secondo Pili «sono state usate migliaia di
tonnellate di esplosivi con ogni genere di sostanze cancerogene e radioattive».
Veleni che poi sarebbero finiti addirittura nel cibo: la prova della contaminazione
emerge da «analisi sconvolgenti, sempre nascoste, sugli animali, che indicano
effetti letali sulla catena alimentare umana».
LE ACCUSE Il deputato sardo accusa
direttamente le cariche più alte dello Stato, parlando di «venti anni di
responsabilità da parte dei vertici militari, dall'allora ministro della
Difesa, Sergio Mattarella a quello attuale, Roberta Pinotti». Mattarella, in
quanto attuale presidente della Repubblica, «ha il dovere morale di farsi
carico di questa responsabilità dello Stato, e di proporre quindi alle Camere -
con un suo proprio messaggio – di riconoscere questo nesso causale automatico»,
ha detto il deputato in conferenza stampa. Il riconoscimento automatico del
legame tra l'uso dei materiali radioattivi e le malattie, ha aggiunto, dovrebbe
avvenire «alla pari di quello che hanno fatto gli Stati Uniti con i soldati in
Iraq».
LA REPLICA La relazione di Pili
arriva ad appena 24 ore dall'approvazione del documento finale dei lavori della
commissione, firmato dal presidente Gian Piero Scanu: da entrambe le parti
arrivano accuse e critiche al governo e alle cariche militari, che ieri hanno risposto
al fuoco incrociato. «Ovviamente tutti i suggerimenti e le proposte che possono
ulteriormente migliorare l'attenzione verso la salute dei nostri militari
saranno bene accolte, ma è sbagliato criminalizzare le forze armate, che sono
un'istituzione e un bene di questo Paese, e penso sia giusto avere il massimo
rispetto per i loro interventi», ha spiegato il ministro della Difesa Roberta
Pinotti.
«ATTACCHI IDEOLOGICI» Le agenzie
dopo poco tempo battono anche l'intervento di Maurizio Gasparri (Forza Italia):
«Va respinto al mittente ogni tentativo di screditare le forze armate italiane,
per di più sfruttando in maniera ideologica il proprio ruolo all'interno di una
commissione di inchiesta parlamentare. Le conclusioni cui è giunta la
commissione sull'uranio impoverito non hanno tenuto conto dell'evidenza medica
e scientifica, che ha dimostrato l'assenza di uranio negli apparati in
dotazione alle nostre forze armate».
Ieri anche lo Stato maggiore della
Difesa aveva respinto le «inaccettabili accuse» della commissione d'inchiesta.
Una reazione «scomposta e ai limiti del grottesco», secondo il deputato sardo Michele
Piras, visto che i militari «in decenni di attività sul territorio, hanno
concorso a produrre un impatto, evidente a tutti, sui fattori ambientali e
sulla salute delle persone».
Michele Ruffi
Unione
Sarda
SULCIS -
Battaglia nella terra della crisi In nove sfidano i Cinquestelle
Ma la
circoscrizione comprende anche 11 Comuni della città metropolitana
Dieci candidati ai blocchi di
partenza e un solo posto alla Camera in
palio. Il collegio uninominale di
Carbonia ospita una delle sei sfide
alla conta dei voti delle prossime
elezioni politiche. Un territorio
difficile, da anni alle prese con
una grave crisi economica e con una
disoccupazione che raggiunge
percentuali preoccupanti. Voteranno nel
collegio di Carbonia anche i
cittadini di undici Comuni che fanno
parte della Città Metropolitana di
Cagliari, ma che per uno
“spezzatino” dettato soprattutto dai
numeri della popolazione, sono
stati collocati dentro questo
confine.
IL COLLEGIO Con i suoi 324.470
abitanti distribuiti in 46 Comuni, il
collegio di Carbonia è il più
popoloso tra i sei previsti dal
Rosatellum per l'elezione alla
Camera. Un territorio che abbraccia la
parte sud orientale dell'Isola da
Carloforte sino a Dolianova,
passando per San Sperate e Monastir.
Per i candidati la campagna
elettorale sarà all'insegna dei
chilometri da percorrere, nel
tentativo di battere tutti i centri
del collegio elettorale.
GLI UNDICI FORESTIERI Sono undici i
Comuni che, pur facendo parte
della Città Metropolitana di
Cagliari condividendone amministrazione e
gestione dell'area vasta, dovranno
votare nel collegio di Carbonia. Si
tratta di Assemini, Decimomannu,
Elmas, Sarroch, Selargius, Sestu,
Settimo San Pietro, Pula, Capoterra,
Villa San Pietro e Uta. Non è
difficile pensare che gli interessi
e le problematiche di questi
Comuni, al netto dei grandi temi che
interessano tutta la popolazione,
siano comunque differenti rispetto
ad altri centri che fanno parte del
collegio.
COME SI VOTA I dieci candidati si
sfideranno alla conta dei voti: chi
ne prende anche solo uno in più
ottiene il posto alla Camera. Si può
votare tracciando il segno
direttamente sul nome del candidato, che
sarà riportato sopra il simbolo del
partito o dei partiti che lo
sostengono. In questo caso il voto
sarà assegnato sia al candidato
dell'uninominale sia al partito di
riferimento. Nel caso di più liste,
la preferenza verrà ripartita sulla
base del risultato complessivo.
L'altra possibilità per esprimere il
proprio voto, anche al candidato
dell'uninominale, è tracciando un
segno sul simbolo della lista o su
una delle liste che sono collegate.
Per la sfida all'uninominale non è
prevista la soglia di sbarramento e
il seggio va a chi ottiene il
maggior numero di voti.
I TEMI Il tema del lavoro è
sicuramente uno di quelli che può fare
breccia nel cuore dell'elettorato.
Anche perché, soprattutto il
Sulcis, da anni convive con un
aumento progressivo della
disoccupazione e con il tentativo di
risolvere le vertenze industriali
che costringono tanti lavoratori ad
aggrapparsi al regime degli
ammortizzatori sociali.
SFIDA A TRE I sondaggi che circolano
in questi giorni fotografano una
sfida a tre per il collegio di
Carbonia dove il Movimento 5 Stelle
sarebbe in testa, rispetto al
centrodestra (in seconda posizione) e al
centrosinistra. Per i pentastellati
il candidato è Pino Cabras ,
cinquantenne, giornalista e blogger,
funzionario della Sfirs che si
occupa di finanza innovativa. Sarà
invece Viviana Lantini , 58 anni e
primario all'ospedale Sirai, a
rappresentare i quattro partiti del
centrodestra, mentre la coalizione
di centrosinistra punterà su Romina
Mura , deputata uscente del Partito
democratico.
La stessa sarà
candidata anche nel proporzionale
sud della Camera come capolista.
IN CAMPO La possibilità di vincere
il collegio sulla conta secca dei
voti mantiene in gioco tutti gli
altri candidati, chiamati a fungere
da traino per riuscire a strappare
il seggio agli avversari. Sarà il
consigliere regionale Luca Pizzuto a
rappresentare Liberi e Uguali in
questo collegio uninominale. Sempre
a sinistra, Potere al Popolo ha
deciso di candidare Simona Deidda ,
34 anni di Domusnovas,
protagonista della prima unione
civile celebrata tra due donne in
Sardegna. Gli indipendentisti di
Autodeterminatzione puntano su
Fabrizio Palazzari , presidente di
Acanta Mag Coop, consulente e
formatore di impresa.
Il candidato per il Partito
comunista è
Giannetto Soi , mentre la 37enne
Sara Elena Saiu è in corsa per
CasaPound. Il Popolo della Famiglia,
per il collegio uninominale di
Carbonia, punta su Maria Elisabetta
Governatori , 68 anni, nata a
Spoleto ma residente a Cagliari da
oltre 50 anni. Infine, per il
Partito valore umano, la candidata
in campo è Annalisa Maccioni .
Matteo Sau
Oggi l'ex
Pd sarà a Cagliari
Carbonia,
Speranza lancia la volata per Liberi e
uguali
Roberto Speranza apre la campagna
elettorale di Liberi e Uguali in
Sardegna. La due giorni dell'ex
capogruppo del Pd è iniziata a
Carbonia alle 15 con un incontro con
le delegazioni sindacali delle
vertenze industriali, in primis
Alcoa ed Enel. Con Speranza i
candidati capolista nel collegio
unico del Senato, Yuri Marcialis, nel
collegio proporzionale sud Sardegna
per la Camera, Claudio Grassi e
nell'uninominale Sulcis per la
Camera, Luca Pizzuto.
Nel pomeriggio, come da programma,
visita al Museo del carbone. Subito
dopo, in una sala dell'ex miniera,
primo comizio elettorale davanti a
una platea di 120 persone. Speranza
ha sottolineato che in questo mese
di campagna elettorale resterà
prevalentemente nei collegi in cui è
candidato, ma è venuto subito in
Sardegna perché era molto interessato
a incontrare gli elettori sardi.
Nel suo intervento Marcialis ha
spiegato che «come Liberi e Uguali
nasciamo adesso perché ora in
particolare l'Italia ha bisogno di
essere riformata nella direzione
della redistribuzione del reddito
per abbattere le disuguaglianze».
In serata cena a Cagliari con compagni
e simpatizzanti. Oggi alle 10
incontro con le associazioni
giovanili e studentesche nella sede della
Fondazione Enrico Berlinguer in via
Emilia a Cagliari; subito dopo,
alle 11, una conferenza stampa. Alle
12.30 sarà a Ghilarza per
visitare casa Gramsci e nel
pomeriggio terrà un comizio ad Alghero.
(ro. mu.)
Caso
Macerata, Leu contro Minniti
Per il no
alla manifestazione. Renzi: «È stato razzismo, ma non
scenderemo
in piazza»
ROMA I fatti di Macerata diventano
ancora più oggetto di scontro in
campagna elettorale, con Liberi e
uguali che attacca il ministro
dell'Interno Marco Minniti: «La
scelta di vietare la possibilità di
manifestare sabato prossimo è
sbagliata e pericolosa. È stato un atto
di terrorismo, con una matrice di
fascismo e razzismo». Lo scrivono
Pippo Civati, Nicola Fratoianni e
Roberto Speranza.
LA POLEMICA Pur definendo
«comprensibile» l'invito del sindaco di
Macerata «a un silenzio di
riflessione», i tre ribadiscono che
fascismo e antifascismo «non sono in
nessun modo paragonabili. Né
possiamo accettare che in nome di
una malintesa responsabilità torni
la teoria degli opposti estremismi».
Nessun passo indietro, quindi, per
Leu. Pietro Grasso cancella gli
impegni in agenda per incontrare, a
Roma, la madre di Pamela
Mastropietro e visitare poi
all'ospedale di Macerata i feriti
dell'attentato compiuto da Luca
Traini. Raccolgono invece l'appello
del sindaco a non manifestare l'Anpi
e il Pd, con Matteo Renzi che
continua a predicare responsabilità:
«Fare una campagna elettorale su
questo tema è sbagliato e
devastante». A Macerata «sicuramente si
tratta di razzismo. Non so se si
possa parlare di terrorismo».
PD E M5S Renzi intanto rilancia la
sfida ai Cinquestelle,
sottolineando i sondaggi che danno
in crescita il Pd: «Vogliamo
arrivare primi, la sfida sul
proporzionale non riguarda FI o Lega, è
tra noi e il M5S».
Intanto si registra il passo
indietro di altri due candidati grillini:
Andrea Cecconi e Carlo Martelli, fa
sapere Luigi Di Maio, hanno deciso
di rinunciare all'eventuale seggio
dopo le polemiche sui loro ritardi
nelle restituzioni di parte
dell'indennità parlamentare. C'era già
stata la rinuncia di Emanuele Dessì,
ma su quest'ultimo proprio ieri
il Pd ha riaperto la polemica, dopo
che il suo nome figura tra i
12.428 nomi dei candidati alle
Politiche, pubblicati sul sito del
ministero dell'Interno.
Perantoni
diventa un caso per il M5S
Scoppia la polemica sul passato
politico del candidato M5S per la
Camera nel collegio uninominale di
Sassari, Mario Perantoni. Secondo
ex militanti grillini l'avvocato
civilista sassarese non potrebbe
correre con i pentastellati perché
in passato, nel 2010, è stato già
candidato con i Comunisti italiani
per un posto nel Consiglio
Provinciale di Sassari. Perantoni è
uno dei nove che lo staff del
candidato premier Luigi Di Maio ha
scelto dopo una accurata selezione
tra “la società civile”, quindi
secondo un meccanismo diverso da
quello previsto per le
parlamentarie.
Da Roma, comunque, il movimento
fa sapere che non esiste nessun caso
Perantoni. L'avvocato avrebbe
diritto a candidarsi perché non ha
mai corso contro il Movimento, come
prescrive il regolamento. Perantoni
ha militato nel movimento di
Armando Cossuta fino al 2010. Ma ora
non è passato per il voto online
delle parlamentarie. La sua è una
candidatura che porta direttamente
il nulla osta dello staff di Di
Maio. (ro. mu.)
CasaPound,
l'Exma deve aprire le porte
L'Exma dovrà aprire le porte alla
presentazione delle liste di
CasaPound, dopo la serrata di
avant'ieri. A colmare le distanze tra il
Consorzio Camù (società che gestisce
il centro culturale) e CasaPound
c'è la legge che impone alle
amministrazioni comunali di mettere a
disposizione le sale. La Prefettura
di Cagliari è intervenuta con un
richiamo alla direzione dell'Exma
per rispettare la legge.
Il Consorzio Camù ha spiegato in
poche parole, con un post su Facebook,
quanto accaduto. Altro non è se non
«dover prendere atto
dell'indicazione formulata dalla
Prefettura di garantire la corretta
dialettica democratica nella
campagna elettorale, e di concedere una
sala dell'Exma a CasaPound, per la
realizzazione di un incontro con la
stampa». Nonostante questo, e la
necessità di seguire quanto la legge
obbliga, il Consorzio «ribadisce
fermamente la profonda distanza dei
propri valori culturali rispetto
alle istanze espresse da CasaPound».
(m. s.)
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Federico
Marini
skype:
federico1970ca
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