Cagliari, 16 maggio 2018.
Consiglio regionale della Sardegna
Il Nuovo Progetto
Autodeterminazione è un insieme di forse, culture e sensibilità politiche che
intendono dare vita ad una idea di governo della Sardegna profondamente diversa
da quella dei partiti italiani”. Lo
ha dichiarato il consigliere regionale dei Rossomori Emilio Usula, fra i
promotori del progetto, che si rivolge “a tutti i sardi che non si riconoscono
nel centro destra ed in questo centro sinistra, responsabile delle condizioni
disastrose in cui purtroppo si trova la Sardegna”.
Un progetto, ha poi
spiegato il presidente Fabrizio Palazzari, che si è irrobustito dopo le
elezioni del 4 marzo, attraverso un progetto partecipativo dal basso fondato sui contenuti concreti che interessano la nostra
terra e sulle specificità dei territori che la compongono, con il quale
intendiamo formulare una nuova proposta alla società sarda.”
Autodeterminazione, ha
affermato invece la portavoce Stefania Lilliu, “un movimento politico e culturale,
un soggetto plurale con una leadership
diffusa aperto a tutti, purché condividano i nostri valori fondanti di sardi e
progressisti senza vincoli con i partiti italiani.”
L’ex consigliere
regionale di Irs Gavino Sale ha osservato infine che “si è innescato un
processo ormai irreversibile di trasformazione che riguarderà il Pd, il centro
destra e gli altri soggetti politici; noi vogliamo rappresentarlo non come elite ma come nazione sarda, dimostrando fra l’altro che i sardi sanno essere
molto uniti.”
Del nuovo progetto
Autodeterminazione, che sarà presente ai prossimi appuntamenti elettorali a
partire dalle amministrative di giugno, fanno parte diverse sigle: Gentes,
Sardegna Possibile, Rossomori, Sardigna Natzione, Irs, Liberu e Radicales
Sardos pro s’Autodeterminazione.
(Af)
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