sabato 23 febbraio 2019

09 Marzo. Andando via. Omaggio a Grazia Deledda



 Organizzato da Andando via. Omaggio a Grazia Deledda.
Sabato 09 Marzo 2019 dalle ore 10:30 alle ore 19:30
Teatro Bocheteatro Nuoro
Via Trieste 48 Nuoro
Organizzato da Andando via. Omaggio a Grazia Deledda
PRIMA ASSOLUTA DI PRESENTAZIONE DELL’OPERA TESSILE “Andando via. Omaggio a Grazia Deledda” La prima opera tessuta nella storia dalle tessitrici di Sardegna

PROGRAMMA:

Mattina
ore 10.30 – Piazza Vittorio Emanuele, Nuoro
"Andando via" visita guidata alla scoperta di Grazia Deledda e Maria Lai a cura di Roberta Carboni

Sera o
re 18.30 - Teatro San Giuseppe, via Trieste 48, Nuoro
Apertura della serata presso il foyer del teatro

ore 19.00
PRIMA ASSOLUTA DI PRESENTAZIONE DELL’OPERA TESSILE “Andando via. Omaggio a Grazia Deledda” tessuta dalle tessitrici di Sardegna**.

Con le tessitrici:
Speranza Ladu e Lucia Mureddu, Cooperativa Su Marmuri, Cooperativa Su Trobasciu, Andreuccia Solinas, Luigina Barracca, Francesca Floris, Mariangela Cubadda, Dolores Ghiani, Anna Deriu, Caterina Mele, Gabriella Lutzu, Stefania Meli, Bastiana Pagliai e Rosaria Poddie, Elena Mulas, Arianna Pintus, Tessart Cogoni, Mariantonia Urru, Tessile Corona, Rita Soro e Maria Rita Vacca, Elisa Flore, Giovanna Chessa e Lia Pala, Marcella Flore, Laboratorio Tessile Prof. Cannas, Marcella Flore, Artigiantessile

Con:

L’Ideatrice e Direttrice Artistica: Giuditta Sireus
La Direttrice Scientifica: Chiara Manca
La Designer: Paulina Herrera Letelier

I contributi musicali a cura di:
Gilda Buttà, Pianista
Tiziana Loi, Arpista

La voce narrante di: Rita Atzeri

La proiezione dell’anteprima del documentario dedicato a cura di Francesco Casu con le musiche composte da Luca Pincini

Nella parte della piccola Jana: Freya Crobe

Madrine della serata: Maria Sofia Pisu e Daniela Ducato

Presenta la serata: Neria de Giovanni

Informazioni utili:
*La visita guidata è su prenotazione e il contributo è di € 10,00 (ingresso a musei compresi)
Per info e prenotazioni:
Mail: tourlabsardinia@gmail.com
Cellulare: 348.5223897


**L’ingresso è su prenotazione con contributo libero
Per info e prenotazioni:
Mail: info.bocheteatro@gmail.com
Telefono: 0784 203060 - Cell. 338 75 29 106


Ideatrice e Direttrice Artistica Giuditta Sireus
Direttore Scientifico Chiara Manca



13 Marzo Abbuffata di poesie e apertura Laboratorio di Poesia Jazz



Organizzato da La Tana della Poesia
Mercoledì 13 marzo 2019 dalle ore 18:00 alle ore 21:00
May Mask, Via Dei Giardini 149/a Cagliari

Mercoledì 13 marzo La Tana della Poesia, in collaborazione con May Mask - incontri d'arte propone una Abbuffata di poesie sparse e presenta a tutti gli interessati il Laboratorio di Poesia Jazz 2019.

Prima si lanciano le poesie per aria e quando ricadono comincia l’Abbuffata. Ognuno raccoglie i fogli che vuole, li legge e il silenzio di tutti i lettori si riunisce in un unico grande silenzio carico di parole pronte a riempire l’aria.

Poi qualcuno trova la poesia che parla al suo posto e la legge a voce alta, per tutti. Quando le parole si sono liberate nello spazio, diventa difficile tornare indietro al silenzio.

A quel punto finisce l’Abbuffata e incomincia un assaggio del Laboratorio di Poesia Jazz, così i presenti possono gustarne le intenzioni e le prospettive potranno decidere se iscriversi o meno.
Dire una poesia a voce alta è una forma d’arte, un momento in cui esprime in pieno la libertà umana.

Tutti hanno diritto di goderne, almeno una volta nella vita.
L'ingresso è libero con tessera C.S.A.In


Il Laboratorio di Poesia Jazz è una serie di trenta incontri di due ore ciascuno, una volta la settimana, in cui intraprendere un percorso che porti le persone dall’imbarazzo di leggere una poesia a voce alta al godimento del diritto alla libertà di dire una poesia e di offrirla agli altri. Come tutte le forme d’arte, prende a piene mani da altre forme d’arte. Dalla poesia, innanzitutto, da cui prende le parole, gli autori, l’essenza intrinseca. Ma prende anche tanto dalla musica, così tanto da lasciare che sia la musica a dare il nome al Laboratorio di Poesia Jazz.

Ovviamente prende tanto dal teatro, dall’arte dell’attore, addirittura anche un po’ da quella del clown. Non può fare a meno di cercare ispirazione anche dalla pittura, da qualsiasi arte figurativa, da qualsiasi forma dell’umana libertà che tenda ed esprimere il profondo, l’essenziale, la bellezza, la verità.

Il Laboratorio di Poesia Jazz non è un corso. È un laboratorio inteso come si intendeva un tempo, un luogo dove si sperimentano delle idee, si prova a metterle in pratica, ci si confronta nelle soluzioni.

In questo modo si impara a usare i propri mezzi, i propri strumenti naturali per arrivare a dire una poesia a voce alta, con forza ed emozione, con precisione e determinazione, con consapevolezza e libertà. E soprattutto per arrivare ad esprimere il profondo, l’essenziale, la bellezza e la verità.

Dire una poesia a voce alta è una forma d’arte, un momento di libertà assoluta che tutti hanno diritto di godere, almeno una volta nella vita. Il Laboratorio di Poesia Jazz vuole far godere di questo diritto fondamentale per tutta l’umanità chiunque abbia a cuore la propria libertà e la propria poesia.

Tutte le informazioni più dettagliate sul Laboratorio di Poesia Jazz '19 saranno pubblicate a parte e possono essere richieste all'indirizzo
mail 
latanadellapoesia@gmail.com
Giuseppe Boy, direttore del Laboratorio di Poesia Jazz ’19 e del progetto LA Tana della poesia
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27 Febbraio. Ritorna il Carnevale cagliaritano.




COMUNICATO STAMPA
Il nuovo Carnevale di Cagliari compie 3 anni
Le Associazioni Sa Ratantira Casteddaia, Comitato di Quartiere Villaggio Pescatori, Senza Confini,  Exmè e Domus de Luna, Vespa Club e la Casa di Suoni e Racconti insieme, con il Comune di Cagliari, per la nuova edizione del Carnevale

IL PROGRAMMA - Il Comune di Cagliari, e in particolar modo l’Assessorato alle Attività Produttive, Turismo e Politiche delle Pari Opportunità, anche per quest’anno ha confermato il suo contributo al processo di rigenerazione del Carnevale di Cagliari.

Tra tradizione e innovazione, infatti, il ritmo de Is Ratantiras tornerà protagonista per le strade della Città a partire da Mercoledì 27 Febbraio.

Proseguendo un cammino intrapreso due anni fa ed assumendosi il ruolo di organizzatore di tutte le sfilate in maschera, l'Associazione Sa Ratantira Casteddaia guiderà i gruppi storici delle manifestazioni carnascialesche del Capoluogo Isolano (A.C.S. Senza Confini - Quartiere della Marina, Comitato di Quartiere Villaggio Pescatori - Giorgino, Exmè Domus de Luna - Pirri) nei vari percorsi che toccheranno le diverse strade del Centro Storico e delle Periferie della Città.

Il gran finale della lunga serie di appuntamenti, la Domenica della Pentolaccia, sarà invece in mano al Vespa Club Cagliari e al Comitato di Quartiere Villaggio Pescatori.

Tutti insieme, coadiuvati dall’Associazione Culturale Tra Parola e Musica - Casa di Suoni e Racconti, saranno anche quest’anno le star della grande festa cittadina del Carnevale e proseguiranno a coinvolgere quanta più gente possibile per farla ritornare ai vecchi splendori.

Sei gli appuntamenti: Giovedì 28 Febbraio alle ore 18:00 nel Corso Vittorio Emanuele per incontrare le maschere e i ritmi tipici de Is Ratantiras del Carnevale Cittadino e per percorrere le strade del Centro Storico; Sabato 2 Marzo appuntamento all’Exmè alle ore 18:00 per proseguire poi per le strade di Pirri; Domenica 3 Marzo la sfilata è dedicata ai bambini con partenza alle 17:00 nuovamente dal Corso Vittorio Emanuele; Martedì 5 Marzo si parte da Piazza Giovanni XXIII alle ore 18:00 per la sfilata che si concluderà, tra una zeppola e l’altra, con il rogo del fantoccio di Cancioffali che brucerà in Via Santa Margherita; infine, Domenica 10 Marzo si terrà alle ore 10:30 la Vespiglia in Via Azuni, organizzata dal Vespa Club Cagliari, divertentissima parodia della Sartiglia, e, alle ore 17:00 la festa della Pentolaccia che si terrà presso Villaggio Pescatori, rivolta a tutti, in particolar modo alle famiglie e caratterizzata da giochi di gruppo e dalla tradizionale zeppolata finale.

ANTEPRIMA CULTURALE - L’Associazione Culturale Tra Parola e Musica - Casa di Suoni e Racconti, con il patrocinio del Comune di Cagliari, anche quest’anno, oltre a svolgere un ruolo di coordinamento dei gruppi storici del Carnevale di Cagliari ha partecipato attivamente con un contributo artistico nella forma di un evento culturale che si terrà Mercoledì 27 Febbraio a partire dalle ore 20:00 presso il Teatro Adriano (Via Sassari 16) che proporrà letture musicate dal vivo aventi come protagoniste le pagine di Francesco Alziator e Sergio Atzeni, dedicate alla tradizione carnevalesca cagliaritana del Novecento, e interpretate per l’occasione dagli attori Franco Siddi e Consuelo Melis con l’accompagnamento musicale del chitarrista Andrea Congia

Nella stessa serata verranno presentati al pubblico alcuni audiovisivi d’epoca facenti parte della collezione del videomaker Sergio Orani, che offriranno uno scorcio del Carnevale Cagliaritano come si presentava nel secolo scorso.

Infine, cuore pulsante dell’evento, la presentazione al pubblico del documentario Ceneri, Tamburi e Fuochi voluto e promosso dalla Casa di Suoni e Racconti e dalle Associazioni del Carnevale Cagliaritano, che racconta le persone e gli avvenimenti protagonisti della Rinascita del Carnevale, con lo scopo di raccontare al pubblico i momenti di aggregazione, di preparazione e dell’intero svolgersi del Carnevale, nel quale forze vecchie e nuove si mettono all’opera per superare gli “anni bui” e scrivere una nuova pagina della storia del Carnevale di Cagliari.

Il film, diretto da Andrea Congia, è composto da diverse interviste rivolte ai protagonisti del percorso di ricostruzione del Carnevale e girate dai video operatori Raimondo Piras, Davide Manca e Edoardo Matacena (che firma anche il montaggio).

INVITO ALLA PARTECIPAZIONE - Le Associazioni, in linea con gli obiettivi prefissati, intendono promuovere la partecipazione del pubblico alle iniziative presenti e future del Carnevale di Cagliari. Questa edizione rappresenta il terzo step del percorso teso a restituire nuovamente al Capoluogo il proprio Carnevale. 

L’operazione è stata resa possibile da una ristabilita forte coesione dei gruppi, da equilibri interni sempre più stabili e da mesi di intenso lavoro.

In particolar modo si tiene ad invitare i cittadini a partecipare in gran numero e attivamente alle sfilate e agli altri eventi e di contattare l’Organizzazione tramite i seguenti indirizzi per informazioni e novità:



Cagliari, 21 Febbraio 2019


venerdì 22 febbraio 2019

Le prossime elezioni regionali già decise... oppure no?


Al voto. I Cinque Stelle già rassegnati desertano i comizi, Il PD si aggrappa a Zedda, nei sondaggi è avanti Solinas. Con i suoi “Impresentabili.”

di Tommaso Rodano inviato a Cagliari

Sembra una gara a perdere, ma il grande favorito è sempre lo stesso, Matteo Salvini. Non solo per i sondaggi, ma per una sensazione che si respira in ogni angolo della Sardegna. Salvini la gira a ritmi forsennati da una settimana, riempiendo le piazze di una Regione dove cinque anni fa la Lega non esisteva. Non si era nemmeno presentata, come in Abruzzo.

Sembra una gara a perdere, dicevamo. Perché il Carroccio isolano – come abbiamo raccontato martedì – è un’accozzaglia improvvisata e litigiosa di notabili riciclati, dirigenti con guai giudiziari, massoni più o meno conclamati e neofiti senza esperienze politiche. Poco importa: le beghe leghiste non le conosce nessuno, in questo momento l’aura di Salvini può oscurare anche disastri del genere.

Il candidato delle destre è Christian Solinas, segretario del Partito sardo d’azione. Con lui “il Capitano” ha siglato un patto di ferro: candidatura in Senato a marzo e subito dopo scalata alla Regione. Solinas non è un gigante, ma conosce la politica isolana. Ex democristiano di rito cossighiano, è cresciuto all’ombra di uno dei padri della Dc locale, l’eterno Mariolino Floris.

Fa politica da quando era ragazzo, poco tempo per lo studio: si porta appresso il poco lusinghiero soprannome di “Trota sardo” (nel senso di Renzo Bossi) per colpa di una famigerata laurea farlocca rilasciata dal Leibniz Business Institute, università non riconosciuta dal Miur. Due mesi fa comunque ha rimediato con una tesi in giurisprudenza a Sassari, ma dell’argomento non parla volentieri. Poco conta: sul camioncino elettorale della Lega, sotto la scritta “Solinas presidente”, c’è il faccione di Salvini. Il marchio è “il Capitano”. Le alternative invece?

La più credibile è Massimo Zedda. Il sindaco di Cagliari è il candidato più conosciuto, dopo 8 anni (e due elezioni) alla guida del capoluogo. I sondaggi lo danno in rimonta, ma la sua corsa è legata al nome e al simbolo del Pd, nel momento peggiore della storia del partito.

I Cinque Stelle, da consolidata tradizione, non sono competitivi nel voto locale. Il candidato si chiama Francesco Desogus. “È una brava persona”, ripetono tutti, “proprio una brava persona”. Studi da agronomo e carriera da impiegato pubblico, si è fatto apprezzare per il sudore versato da attivista nei meetup locali. Ma non sembra avere (eufemismo) il carisma del leader politico.

Intanto ci mette la faccia e il nome, visto che il Movimento l’ha lasciato praticamente da solo: Luigi Di Maio non s’è visto, Alessandro Di Battista mai pervenuto. I due partner della campagna abruzzese erano attesi per il weekend della scorsa settimana, ma sono rimasti a Roma per sopraggiunti impegni. Il capo politico si concederà in extremis: domani sarà a Cagliari per l’ultimo comizio.

Desogus è troppo mite per le polemiche: “Se qualcuno viene sono contento, altrimenti vado avanti lo stesso”, ha detto al Fatto qualche giorno fa. La candidatura gli è piovuta un po’ in testa: il designato era il sindaco di Assemini Mario Puddu, costretto al ritiro da una condanna in primo grado per abuso d’ufficio. Le nuove primarie online hanno premiato Desogus per una manciata di voti, 450 in tutto. “Se scriverò un libro – dice lui – lo chiamerò ‘28 clic’, quelli che mi hanno fatto vincere la sfida”. E l’hanno fatto finire in questa missione improbabile.

Il Movimento qui il 4 marzo era volato sopra al 40%. Uno standard impossibile: domenica sera saranno comunque dolori. “Nella migliore delle ipotesi quei voti saranno dimezzati”. A parlare è Ornella Piredda. Il suo nome è legato a un grande atto di coraggio: è stata la funzionaria pubblica che ha denunciato lo scandalo della Rimborsopoli sarda.

Un’inchiesta in tre filoni che ha coinvolto 120 tra consiglieri e dipendenti regionali. La medaglia di Ornella è stata l’isolamento: “Ero una 5Stelle, ma non sono stata considerata una risorsa. Veleni e gelosie mi hanno costretto a cambiare aria. Sono candidata con una lista autonomista, Autodeterminatzione”.

Somma beffa, due dei condannati per le spese pazze sono ancora in lista, pronti a un’altra consiliatura nella stessa Regione in cui hanno compiuto il reato. Entrambi corrono per Forza Italia: Oscar Cherchi e Alberto Randazzo (rispettivamente 4 e 3 anni per peculato). Non sono gli unici casi imbarazzanti nel centrodestra.

Con il Partito sardo d’azione di Solinas c’è persino un uomo a processo per traffico internazionale di droga: è l’ex sindaco di Buddusò (Sassari) Giovanni Satta. A Salvini è costato una figura di palta: a novembre il ministro dell’Interno in visita a Cagliari si è vantato delle “liste pulite” della coalizione. Mentre lo diceva, Satta era proprio alle sue spalle. Altri eventuali “impresentabili” saranno resi noti oggi pomeriggio dalla commissione antimafia presieduta dal Cinque Stelle Nicola Morra.

I numeri delle elezioni di domenica sono folli: 7 aspiranti alla presidenza, 24 liste e oltre 1.400 candidati. Con Zedda ci sono ben 8 sigle, in supporto a Solinas addirittura 11. Un vantaggio per il centrodestra, ma forse l’unica incognita per Salvini, che nel voto clientelare drenato di tutte queste liste rischia di perdere percentuali preziose per la sua Lega. Quelle che a meno di sorprese, a partire da lunedì gli serviranno per rivendicare l’ennesima prova schiacciante della sua egemonia.

Ques’articolo è tratto dell’Editoriale il Fatto Quotidiano

18 Marzo Corso di archeologia della Sardegna, la preistoria



Lunedì 18 Marzo 2019 dalle ore 18:30 alle ore 20:30
Comune di Lula, Via dei Mille, Lula

Lo scopo del corso è quello di far conoscere in maniera semplice, divulgativa ma scientifica allo stesso tempo, le vicende archeologiche dell’isola di Sardegna, con numerosi confronti con le culture preistoriche del resto d’Italia e d’Europa.

La comparsa del primo uomo sull’isola è documentata nel Paleolitico Inferiore, intorno ai 250 mila anni fa. La vicende umane proseguirono anche nel Paleolitico Superiore e nel Mesolitico, ma è sicuramente la rivoluzione neolitica (6000 a.C.) quella in cui la Sardegna conosce un grande sviluppo in termini culturali e monumentali.

È infatti in questo periodo che si realizzeranno le oltre 3500 domus de janas, si eressero oltre 1000 menhir e realizzarono oltre 300 dolmen. Sempre a quest’epoca risale anche l’unico ziqqurat di tutto l’occidente: Monte d’Accoddi.

Il corso sarà tenuto dall’archeologo Nicola Dessì, specializzato nella preistoria della Sardegna e del Mediterraneo.

Calendario lezioni e argomenti che tratteremo:
Sono previste 3 lezioni (18-19-20 Marzo), della durata di 2 ore ciascuna (dalle 18.30 alle 20.30) da svolgersi presso i locali del Comune di Lula.

I lezione: La prima comparsa dell’uomo, il neolitico antico e medio (la Cultura Cardiale e quella di Bonu Ighinu).
II lezione: il neolitico recente e la Cultura di San Michele di Ozieri, l’ipogeismo e le domus de janas.
III lezione: il megalitismo e l’età del rame. I menhir, i dolmen e le statue-stele.

Escursione finale in un sito archeologico di età preistorica (da definire luogo e data)
Costo a persona: 55,00 euro
A fine corso si rilascia attestato di partecipazione
Per iscrizioni telefonare al: 340.5337489

L'intento didattico dell'insegnante di Foligno. Di Elisabetta Piccolotti



La tesi difensiva dell’insegnante di Foligno, quella per intenderci dell’esperimento sociale, non mi pare sostenuta da alcuna evidenza: non combacia con ciò che sappiamo dei racconti dei bambini, non aderisce alle convinzioni dei genitori di cui la stampa ha raccolto le testimonianze, e non mi pare sia stata giudicata corretta nemmeno dal Ministro dell’Istruzione, che spero ne sappia più della sottoscritta e ha provveduto a sospenderlo. 

Non c’è nessun esperimento sociale che possa giustificare l’utilizzo dell’unico bambino di colore di una classe, un bambino che dice di essere stato inconsapevole, come cavia. E risulta piuttosto difficile credere che il supplente abbia svolto l’esperimento in classi diverse, determinando diversi episodi di umiliazione contro almeno due diversi bambini, entrambi di colore. Non c’è nessuna ragione possibile, tra quelle accettabili, per episodi del genere in classi di scuola elementare

L’insegnante ha il diritto di difendersi come crede di fronte alle conseguenze del suo gesto, c’è un procedimento giudiziario e saranno i giudici a stabilire l’esito della vicenda. Non tocca a me, non tocca all’opinione pubblica, stabilire perché l’ha fatto. A me basta la certezza che deriva dall’analisi delle stesse parole dell’insegnante, quelle in cui si giustifica parlando dell’esperimento:
anche volendo credere ad ognuna di esse si deve subito trarne la conclusione che quell’educatore pare non avere le caratteristiche professionali, la cultura pedagogica e l’equilibrio per entrare ogni mattina in una scuola ed insegnare a dei bambini.

È per questo che voglio ringraziare i genitori che hanno sollevato il caso su face book, molti giorni dopo l’accaduto e dopo aver raccolto le testimonianze di altri bambini oltre che quelle del proprio figlio: perché dal 9 febbraio fino a ieri quell’insegnante è rimasto inspiegabilmente in classe, invece di essere subito sospeso in via cautelativa, in attesa di accertare ogni dettaglio, come credo sarebbe stato invece giusto.
La celerità delle procedure, in casi come questo, dipende dall’attenzione mediatica che la vicenda solleva? Perché? 

Questa è la domanda che mi faccio oggi e che faccio alle istituzioni, anche quelle della mia città. Ieri la Vice Sindaca Barbetti ha scritto sui social che “disprezza” coloro che emettono sentenze senza conoscere esattamente i fatti. Disprezza i genitori che hanno dato visibilità mediatica all’accaduto? Disprezza i giornalisti? Disprezza i politici che si sono occupati del caso interrogando il Ministero? Quali sono i fatti che non si conoscono? Quelli che la stampa riporta sono sbagliati? 

Se le istituzioni cittadine hanno informazioni diverse da quelle che ha l’opinione pubblica ci aiutino a capire. Nello stesso post non c’è nemmeno una parola di solidarietà con i bambini - tutti, non solo quelli umiliati e derisi - che nel migliore dei casi sono stati vittime della condotta inaccettabile di un insegnante non all’altezza del suo mestiere.

Credo in tutta franchezza che le istituzioni democratiche della città dovrebbero comportarsi diversamente. Con equilibrio, certo, ma avendo cura che la propria comunicazione istituzionale comunichi ciò che è giusto, ovvero che prima di tutto ci si occupa della dignità, del benessere e della corretta educazione dei bambini e poi ci sarà tempo e modo di discutere di tutto il resto.

Elisabetta Piccolotti

mercoledì 20 febbraio 2019

Chiudiamo le sedi fasciste prima che sia troppo tardi. In democrazia non ci può essere spazio per chi semina odio e violenza. Di Roberto Loddo



Conosco le ragazze e i ragazzi dell’Unione degli Studenti della Sardegna che il 15 febbraio a Cagliari hanno partecipato all’assemblea studentesca cittadina per organizzare la lotta del movimento studentesco in solidarietà ai pastori dopo le proteste degli ultimi giorni. Sono profondamente preoccupato per l’aggressione fisica subita durante la loro assemblea studentesca in puro stile squadrista da un gruppo di fascisti appartenenti alla nota organizzazione Casapound, alcuni dei quali addirittura adulti. Due dei partecipanti all’assemblea sono stati feriti e uno studente ha il naso fratturato e come manifesto sardo vogliamo esprimere sostegno e vicinanza a loro e a tutto il movimento studentesco impegnato nell’organizzazione della manifestazione del 22 febbraio contro il governo autoritario dei gialloverdi e le loro politiche antisociali sulla scuola.

L’unica colpa di questi ragazzi e di queste ragazze è quella di aver partecipato all’assemblea studentesca e di praticare ogni giorno i valori dell’antifascismo, dell’uguaglianza e della democrazia. Parole evidentemente ostili ai fascisti di Cagliari che vivono male l’esistenza di uno spazio prezioso di partecipazione e mobilitazione, un punto di riferimento politico e culturale per tutte le studentesse e gli studenti delle scuole superiori di Cagliari. I fascisti di Cagliari da sempre hanno contrastato le azioni delle rappresentanze studentesche democratiche, dei collettivi e dei sindacati studenteschi. Questi piccoli e poco coraggiosi uomini neri ora attaccano tutte le voci che contrastano le politiche razziste del governo con agguati pianificati nei minimi particolari.

I fascisti hanno paura di tante cose. Hanno paura delle studentesse e degli studenti che ripudiano l’odio fascista e razzista e che vogliono trasformare la società cambiando il mondo della conoscenza e la scuola dal basso. Hanno paura di tutti coloro che vogliono costruire una scuola davvero pubblica, per tutte le persone indipendentemente dall’etnia, dalla cultura, dalla religione e dal reddito. Hanno paura di chi alza la voce e rivendica una scuola slegata dal profitto e strumento di emancipazione collettiva. I responsabili di questi attacchi squadristi devono essere puniti come devono essere allontanati dalla sfera politica pubblica tutti i mandanti morali di queste aggressioni. Non sono solo i fascisti da strada ad essere pericolosi, non dimentichiamo che c’è chi dal governo italiano alimenta un clima sempre più colmo di odio, di pregiudizio e di violenza.

Per questi motivi ritengo necessario che siano chiuse e sequestrate le sedi dei fascisti a Cagliari perché sono i luoghi in cui questi picchiatori programmano le loro azioni e agiscono indisturbati. Questa aggressione contro il movimento studentesco ci fa tornare indietro di tanti anni e non è la prima volta che accade. Il 21 settembre del 2018, infatti, a Bari, c’è stata una aggressione ancora più feroce con cinghie e spranghe da parte di militanti di CasaPound nei confronti di un gruppo di manifestanti antirazzisti. Le sedi da dove sono uscite queste pericolose persone non possono più rimanere aperte. Chiudiamole prima che sia troppo tardi.

Di Roberto Loddo

L’articolo è tratto dal Manifesto Sardo


Una nuova costituzione per un’antica democrazia. Di Daniela Sansone.



Dopo la positiva conclusione del programma di aggiustamento fiscale del 2015 e la ratifica dell’Accordo di Prespe del giugno del 2018 che definisce la controversia sulla nomenclatura di Scopjie, per il governo greco si apre un nuovo fronte interno di capitale importanza per lo sviluppo del Paese.

La riforma della Costituzione, fortemente voluta dal governo corrente, si pone come l’ennesimo caposaldo della azione di questo esecutivo, che sta cercando di migliorare la tenuta dell’assetto democratico del paese, non solo garantendo stabilità governativa e migliorando l’economia ma anche rivedendo, in senso progressista, la sua organizzazione interna.

Il processo di revisione, nelle intenzioni del governo, dovrebbe toccare una serie di punti che riguardano la partecipazione pubblica e che rafforzerà le caratteristiche maggioritarie della democrazia greca senza minacciare lo status ufficiale della Chiesa ortodossa e che li viene riconosciuto dallo stesso testo. Brevi cenni sui contenuti della Costituzione del 1975 La Costituzione greca è un testo relativamente giovane.

È stata adottata dalla quinta assemblea degli Elleni nel 1974 ed è entrata in vigore nel 1975, dopo la caduta del Regime dei Colonnelli, (τ καθεστώς τν Συνταγματαρχών), conosciuta anche come “Giunta” (η Χούντα), periodo in cui una serie di governi militari anticomunisti, hanno governato il paese nel periodo compreso tra il 21 aprile 1967 e il 24 luglio 1974, dopo il colpo di stato del 1967.

Il testo, successivamente, è stato sottoposto a revisione nel 1986, nel 2001 e nel 2008. Dal punto di vista strutturale, la Costituzione greca è composta da 120 articoli ed è suddivisa in 4 parti. Ogni parte è composta come segue: -La prima parte composta dagli articoli 1-3, enuncia i cosidetti “elementi di base”, dichiara che la Grecia è una repubblica democratica parlamentare presidenziale (il termine greco δημοκρατία usato nel testo può venire tradotto sia come “democrazia” sia come “repubblica”) e conferma la predominanza della Chiesa ortodossa in Grecia.

La seconda parte, articoli 4-25, riguardano i diritti individuali e collettivi, la cui protezione è stata rinforzata dopo la revisione del 2001. Le nuove linee guida regolano infatti materie come la protezione dei dati personali e le competenze di alcuni organismi, aggiornando in termini democratici la vita politica del paese -La terza parte, articoli 26-105, descrive l’organizzazione e il funzionamento dello Stato. L’articolo 28 integra formalmente le leggi internazionali e le convenzioni internazionali al diritto greco. -La quarta parte, articoli 106-120, include disposizioni speciali, conclusive e transitorie.

Nella Costituzione si introduce la forma di governo della repubblica parlamentare presidenziale, in cui il Capo dello Stato interviene attivamente nella vita politica. Viene rafforzato il ruolo degli enti locali. In questo contesto, l’art. 102 definisce i termini di mandato di municipalità e comuni e il loro rapporto con lo Stato. Un ruolo importante di collante nazionale viene attribuito alla Chiesa di Grecia. Si pensi che, all’atto della immissione nelle funzioni, presidente della Repubblica presta giuramento “nel nome della Santa e Consustanziale e Indivisibile Trinità”.

Questo accade anche con il giuramento dei membri del governo e con il giuramento del Primo Ministro. L’articolo 3 riconosce alla Chiesa ortodossa il ruolo di religione prevalente e il suo terzo comma vieta l’alterazione dei testi sacri. Sulla carta di identità dei greci compare l’appartenenza religiosa. Il Monte Athos, (Αυτόνομη Μοναστική Πολιτεία Αγίου Όρους) è un territorio autonomo della Grecia, dotato di uno statuto speciale di autogoverno. Tra gli articoli che governano il funzionamento dello Stato, è da annoverare l’art. 100, che istituisce un tribunale supremo, la Corte Suprema Speciale (Ανώτατο Ειδικό Δικαστήριο), destinata a trattare le più delicate questioni costituzionali. Non si tratta di una corte permanente: si riunisce solo nei casi che rientrano nelle sue competenze.

Le sue decisioni sono irrevocabili e vincolanti per tutte le altre corti, incluse le tre corti supreme (la Corte di Cassazione, il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti). Le proposte di revisione di Syriza La revisione della Costituzione in Grecia si colloca nell’ambito di una azione politica votata al miglioramento dell’assetto istituzionale del Paese. La crisi economica che ha toccato l’intero territorio europeo, che ha espresso la sua virulenza particolarmente in Grecia, ha posto gli Stati Membri davanti ad una scelta.

O rendere i suoi pilastri interni in sintonia con i cambiamenti che stavano caratterizzando la società europea nel suo complesso, nella prospettiva di miglioramento e di armonizzazione, oppure conservare il precedente assetto. La scelta operata dal governo greco, si pone in sintonia con quelle che sono state le scelte valoriali su cui sono state effettuate le ultime azioni di governo forse di maggiore successo e di ottimale impatto economico di lungo periodo. Compreso che, la crisi e le politiche di austerità non hanno portato a quei cambiamenti sperati, era di capitale importanza che lo strumento doveva cambiare, scegliendo un percorso progressista.

Questo, poi, doveva riflettere anche i valori costituzionali. Il processo di revisione costituzionale, nelle intenzioni del governo, deve riflettere non solo la supremazia del ruolo parlamentare ma anche le istanze della società civile. In questo contesto, infatti, il governo ha lanciato una campagna di partecipazione al processo di revisione, di assemblee, in cui la società civile ha potuto dare un significativo contributo nella stesura di proposte di revisione. Proposte che poi sono state tradotte in emendamenti ai singoli articoli dai partiti politici. L’importanza di questo passaggio, è stata sottolineata da Alexis Tsipras, durante il suo intervento in Parlamento:“abbiamo aperto un dialogo più ampio con la società, le sue entità, le organizzazioni e i vari tipi di movimenti, così come le forze produttive.

Questo è il motivo per cui, la proposta di SYRIZA attualmente in discussione non riflette semplicemente la volontà del governo di trattare con tecnicismi, ma dimostra una volontà di procedere a cambiamenti e riforme che esprime e rivendica le richieste del popolo.” Allo stesso tempo, ha proseguito, il governo sta prendendo in considerazione la condizione della crisi, le lezioni apprese nel corso degli ultimi anni, la continua evoluzione del contesto internazionale, ma anche le sfide contemporanee che il sistema di democrazia parlamentare si trova ad affrontare da centri di potere politico che si trovano al di fuori delle istituzioni e della costituzione.

Questa è la ragione, ha sottolineato, “il motivo per cui le nostre proposte hanno come priorità la necessità di rafforzare il ruolo del parlamento e del governo democraticamente eletto” contro quei tipi di potere che non emergono direttamente dal popolo sovrano. Durante l’intervento in aula, al primo ministro ha presentato i cinque pilastri delle proposte di SYRIZA per la riforma costituzionale: -La prima proposta riguarda il rafforzamento del Parlamento e del governo eletto, con modifiche per consolidare la stabilità politica e le condizioni preliminari per i cicli elettorali quadriennali: Garantire un voto costruttivo di sfiducia. Disconnessione dell’elezione del Presidente della Repubblica dallo scioglimento della Camera.

 Elezione immediata del presidente da parte del popolo solo se la procedura non ottiene 180 voti. Il primo ministro del paese deve essere un membro eletto. Sistema elettorale proporzionale semplice. Il secondo pilastro riguarda il ripristino della credibilità della vita politica, con proposte volte a combattere la crisi della rappresentanza”. In particolare: -Modificare l’articolo 86 della Costituzione che riguarda le immunità dei membri del governo e la responsabilità dei ministri. Un articolo, che per lungo tempo ha rappresentato la base normativa usata dalla destra per consolidare il potere, per renderlo espressione di una elite e per avere diritto a privilegi speciali e ad un trattamento penale peculiare rispetto a tutti gli altri cittadini.

Il termine di prescrizione breve per i reati dei ministri attualmente previsto dall’articolo 86, non è altro che un meccanismo di mascheramento legale e di sistemica di corruzione politica che ha caratterizzato il vecchio sistema politico. -Il terzo asse, riguarda il rafforzamento della democrazia e il coinvolgimento delle persone nel processo decisionale, che viene definito come la rivendicazione di una richiesta popolare per una democrazia più ampia e più profonda e per la partecipazione dei cittadini al processo decisionale.

In questo contesto, si propone di stabilire un referendum popolare e un’iniziativa legislativa popolare e, allo stesso tempo, l’obbligo di ratificare in un referendum qualsiasi trattato internazionale che conferisca poteri sovrani alle organizzazioni internazionali. -Il quarto asse riguarda la razionalizzazione dei rapporti tra Chiesa e Stato, con l’affermazione esplicita nell’articolo 3 del principio della neutralità religiosa dello Stato, così come il giuramento politico obbligatorio nello stato e negli affari amministrativi.

Secondo Alexis Tsipras, con la riforma di questo articolo viene fatto un passo importante, con assoluto rispetto per le credenze religiose dei cittadini, nella direzione di assicurare la laicità dello Stato, che è la pietra miliare di ogni costituzione liberale. -Il quinto pilastro è quello di rafforzare la tutela dei diritti sociali e dei beni comuni, che nelle attuali condizioni di dominanza neoliberista sono sotto costante minaccia e devono essere protette costituzionalmente, legalmente ed effettivamente, dagli attacchi di un mercato che, purtroppo, al giorno d’oggi sono dominanti.

La procedura di voto Il primo voto sulla revisione delle disposizioni della Costituzione è stato effettuato in conformità con gli articoli 110 della Costituzione e 119 del Regolamento del Parlamento. Il voto è nominale e viene condotto per tutte le disposizioni riviste come indicato sulla scheda elettorale. La stessa procedura verrà ripetuta dopo un mese e questa determinerà quanti e quali disposizioni della Carta della Repubblica greca saranno portate a modifica dal prossimo Parlamento.

Di Daniela Sansone

04 Marzo. Dissacrantemente Lucide Lucidissime!


Lunedì 04 Marzo 2019-02-20
Teatro Massimo, Via Trento 9, Cagliari
Biglietti: www.vivaticket.it
Signore e signori,
il Rotaract Club Cagliari Est è lieto di invitarvi allo spettacolo “Dissacrantemente Lucide... Lucidissime!”, di e con Tiziana Troja e Michela Sale Musio.

Il ricavato della serata andrà a finanziare un progetto in collaborazione con l’Associazione Amelia Sorrentino APS.

Quando? Lunedì 4 Marzo, ore 21.00
Dove? Teatro Massimo

BIGLIETTI: 15 euro (spettacolo e raccolta fondi)

- biglietteria Teatro Massimo (via De Magistris)
- Box-office (viale Regina Margherita)
- online su Vivaticket.it
- Rotaract Cagliari Est

Attraverso i loro personaggi, viene raccontata la storia della compagnia, LucidoSottile.

Le due attrici portano in scena se stesse, confessando segreti, verità, passioni e idiosincrasie, in un viaggio musicale e narrativo che coinvolge il pubblico per sessanta minuti di risate. Vengono così condivise con il pubblico le gioie, le angosce e le soddisfazioni vissute in questi anni di spettacoli, che le hanno viste esordire e ottenere grandissimi successi.

“Dissacrantemente Lucide... Lucidissime” e
̀ la straordinaria storia di due “animali da palcoscenico” raccontata da personaggi come Tanya&Mara, la Nives e la Ginger, Alba Borgia e Tatiana Evarè, Prouska e Dorinna, in uno spettacolo in cui nulla viene lasciato al caso, con una sapienza scenica ritmata da una comicità smisurata.

Vi aspettiamo LUCIDISSIMI e sorridenti!


INFO:
Email: rotaractcagliariest@gmail.com

In collaborazione con
Le Lucide di Lucidosottile
Tanya & Mara
Gruppo Melis Intermediazioni Srl Unipersonale
Centro Medico I Mulini
Special Car - Concessionaria BMW e MINI
Toni&Guy Cagliari
Farmacia Schlich 1890

Pellicceria Tina Mura
Annatheis