(18 Febbraio1943) La Gestapo arresta Hans e Sophie Scholl e
gli altri membri del movimento della "Rosa Bianca", un’organizzazione
di studenti cristiani attiva dal giugno 1942, che si oppone in modo nonviolento
al nazionalsocialismo. Quando furono arrestati, i giovani stavano distribuendo
piccoli opuscoli inneggiati alla Resistenza contro Hitler ed al risveglio dell’umanità
in una Germania che sembrava totalmente priva di umanità. Hans
e Sophie Scholl saranno processati, condannati e ghigliottinati il 22 febbraio. I loro compagni subiranno
la stessa sorte nei mesi successivi. Il più grande di loro, Hans, aveva
venticinque anni. Fu decapitato anche un
professore della stessa università che, secondo le accuse di un tribunale a dir
poco grottesco, doveva essere l’ispiratore del movimento.
Sebbene i membri della Rosa Bianca fossero tutti studenti
all'Università Ludwig Maximilian di Monaco, avevano anche partecipato alla
guerra sul fronte francese e su quello russo, dove furono testimoni delle
atrocità commesse contro gli ebrei. Contro questi, vennero perpetuate delle
atrocità di una violenza iaudita, nei confronti anche di donne e di bambini.
Tuttavia, grazie al rovesciamento del fronte durante la
battaglia di Stalingrado, diede loro la quasi assoluta certezza che la
Wehrmacht non avrebbe potuto reggere l’onda d’urto dei russi che si preparavano
a dirigersi verso Berlino, partendo dall’immenso fronte orientale.
Ad ogni modo essi
rigettavano la violenza della Germania nazista e credevano in un'Europa
federale che aderisse ai principi cristiani di tolleranza e giustizia. Citando estensivamente la Bibbia,
così come Goethe e Schiller, si appellarono a quella che consideravano
l'intellighenzia tedesca, credendo che si sarebbe intrinsecamente opposta al
Nazismo.
“Noi affermavamo”, dirà Franz Josef Müller, un membro della Rosa
Bianca scampato alla morte, “che il nazionalismo e il centralismo tedeschi
erano stati il presupposto per il nazionalsocialismo e la sua guerra.» E la
soluzione la troveranno nel federalismo.”
Insomma, a solo vent'anni
compresero che solo una società organizzata politicamente in stato federale,
con più centri di potere diffusi sul territorio, avrebbe potuto impedire l'assolutismo
totalitario e il militarismo, in un periodo storico in cui molti regimi di stampo totalitario di erano
affermati (dalla Spagna di Franco all’Unione Sovietica di Lenin, passando per l’Italia
di Mussolini e la Germania di Hitler)
Avevano inoltre compreso
che accentramento del potere e controllo dell'economia conducono
inevitabilmente a soluzioni autoritarie. Uno dei loro volantini diceva: «Ogni potere centralizzato,
come quello che lo stato prussiano ha cercato di instaurare in Germania e in
Europa deve essere soffocato sul nascere. La Germania futura potrà unicamente
essere una federazione. Solo un sano ordinamento federalista può oggi ancora
riempire di nuova vita l'Europa indebolita».
Nella foto: immagine del monumento ai ragazzi della "Rosa Bianca", a Monaco di Baviera.
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