L’obiettivo
“INDIPENDENZA” è idea forte che un sempre crescente numero di Sardi sente come
qualcosa di improrogabile. La vita di un intero Popolo, quello SARDO, necessita
di riappropriarsi del proprio status-ruolo, dato da quell’Insieme di
attitudini, valori e cultura, che possiamo definire come “CONNOTTU CUMONE A
TOTUS SOS SARDOS”.
Negli ultimi
cinquanta anni abbiamo ricuperato la coscienza di essere POPOLO, di avere la
maturità per riprendere le redini gestionali del nostro Territorio, in cui
siamo maggioranza a tutti gli effetti, di avere le forze, le risorse e la
conoscenza necessarie a proporre un nostro modello di Società, dove Ambiente e Relaziono
Sociali molto forti siano le fondamenta. Non vogliamo più dipendere da nessuno,
ma vogliamo avere relazioni con tutti quei popoli che la pensano come NOI. Per
far ciò dobbiamo modificare il CONTESTO in cui viviamo, costretti da scelte di
puro colonialismo centralista romano ad accettare certe Politiche e un modello
di sviluppo socio-economico, non adatto alle esigenze del nostro Ambiente.
Bisogna, però,
che ci rendiamo conto che avremo un compito molto difficile; infatti, dobbiamo
agire collateralmente ad un Potere Esterno che non ci rappresenta, ma che sta
sul territorio e che mostra quotidianamente il suo disinteresse per il nostro
Popolo, appropriandosi di vaste regioni del territorio sardo, espungendo
attività e filiere produttive che non interessano certi Poteri forti che hanno
ben altri scopi. I risultati di una tale Politica, a livello centrale romano e
a livello dei pro-consoli “calaritani”, fanno fuggire i nuovi laureati e quelli
con competenze importanti, cancellano la scuola nei piccoli centri, i
piccoli-medi ospedali territoriali e le facilità per poter viaggiare, svendono
il territorio a chiunque lo richieda, perché incapaci di una qualsiasi
valutazione nell’interesse dei sardi e della Sardegna.
Per mutare il
contesto, bisogna innovare; per far capire come la penso dico, in una maniera
metaforica che serve una <tavola evolutiva da surf>, un contesto nuovo
che ci consenta di controllare le onde, per dirigerci e planare verso il
traguardo. °°°Quindi... l'obiettivo dovrà essere MODIFICARE i parametri del
contesto odierno. Profittando della metafora surfistica sottolineo che
bisognerà avere <tavole evolutive> e non altro, tavole concepite per
“SURFERS” che vogliono impegnarsi a migliorare il controllo delle varie onde,
per un perfetto “compromesso” tra maneggevolezza e stabilità. Per
costruire/articolare tale compromesso, bisogna occupare e controllare la strada
maestra che porta verso la nostra indipendenza; per far ciò, credo sia
indispensabile ricordare e da prendere a prestito, il pensiero di Vadim Zeland
... autore del libro <Reality Transurfing>, in cui l’Autore analizza e
spiega il concetto di “SPAZIO delle VARIANTI”, una straordinaria tecnica di
interpretazione con cui poter affrontare qualsiasi realtà, senza escluderne
alcuna.
Vadim Zeland ci
indica come applicare e praticare la filosofia politica del Transurfer, che sa
cavalcare la vita con estrema leggerezza, scivolando tra le onde quotidiane
senza sforzo, senza sprofondarvi e, per di più, eludendo le forze esterne che
tentano trascinarlo nel gorgo. * Se vogliamo immaginare di concretizzare
realmente il nostro <Reality Transurfing> in azioni politiche, orientate
strategicamente a conquistare l’Indipendenza, bisogna costruirle basate nei
concetti antichi dei <Nostri Sentidos> e sulla filosofia della <COMUNA
MODERNA>, punti di partenza e parametri per il progetto dello STATO SARDO
SOVRANO, disegnandolo nella forma di modello 3PI positivo,
proattivo,partecipativo. °°°Rispetto dellaNatura, Cultura innovativa, economia
orientata all’equa redistribuzione delle risorse e della ricchezza prodotta,
dovranno essere elementi fondamentali per costruire il nuovo paradigma sociale,
abbandonando le obsolete <scatole ideologiche>, prodotto di tematiche di
secoli passati - integralmente gestito dalle Oligarchie dominanti su cui
fondano il loro Potere, attraverso l’amministrazione del denaro e il controllo
dei media.
<L’indipendentistatransurfer>
dovrà essere un soggetto nuovo, capace di planare sulle “onde” (le realtà
politiche in campo) senza legami di dipendenza, consapevole che le situazioni
dovranno essere affrontate senza mai attribuire eccessiva importanza agli
eventi, in modo che perdano così la loro connotazione positiva/negativa, e
quindi senza che esse possano più influire sulla quotidiana esistenza. <L’indipendentistatransurfer>
della metafora dovrà far attenzione a non disperdere la propria energia,
lottando inutilmente contro i pendoli (strutture mentali vincolanti che si
rafforzano quanto più le persone danno loro importanza); <L’indipendentistatransurfer>
con le sue azioni dovrà orientarsi a diventare spettatore attivo e non attore,
in modo da assumere una prospettiva più distante, rilassata e obiettiva.
Metafora perfetta
per le azioni dell’<indipendentistatransurfer> è copiare le tecniche di
chi si esercita nell’AIKIDO ... il quale pensa e agisce usando l’energia
dell’altro e facendola propria, trasformandola in qualcosa di suo e
trasformando SE' STESSO. Ma questo modo di comportarsi ha a che fare anche con
l’Alchimista, colui che è sempre alla ricerca di qualcosa, che gli indichi le
soluzioni che facilitino la ricerca della Via Maestra. Diventa chiaro, a questo
punto, che l’<indipendentistatransurfer> e <l’Alchimista> sono due
aspetti di un voler ESSERE diverso, con propria autonoma capacità decisionale,
non dipendente da nessun Capo/Leader, assolutamente Sovrano e Legale
rappresentante di sé stesso, autonomo dal Branco e dalle LOGICHE di gruppo.
In conclusione,
la <tavola evolutiva da surf> è la metafora di uno strumento che indica
il modo per raggiungere la nostra Indipendenza, avente i seguenti importanti
requisiti: deve rappresentare una filosofia di vita, un modo di pensare e di
sentirsi un Popolo senza alcun padrone, in cui ogni individuo è sovrano e
rappresentante legale di sè stesso; deve essere un modello culturale, in cui
"Is sentidus” diventano espressione (allo stato puro) d’un modo di
sentirsi solo sardi, basato sulla nostra storia dai profondi valori culturali,
basato sul rispetto dei nostri simili, descritto in <Is contus de
Nuraxia>.
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