Dopo la positiva conclusione del programma di
aggiustamento fiscale del 2015 e la ratifica dell’Accordo di Prespe del giugno
del 2018 che definisce la controversia sulla nomenclatura di Scopjie, per il
governo greco si apre un nuovo fronte interno di capitale importanza per lo
sviluppo del Paese.
La riforma della Costituzione, fortemente voluta dal governo
corrente, si pone come l’ennesimo caposaldo della azione di questo esecutivo,
che sta cercando di migliorare la tenuta dell’assetto democratico del paese,
non solo garantendo stabilità governativa e migliorando l’economia ma anche
rivedendo, in senso progressista, la sua organizzazione interna.
Il processo di revisione,
nelle intenzioni del governo, dovrebbe toccare una serie di punti che
riguardano la partecipazione pubblica e che rafforzerà le caratteristiche
maggioritarie della democrazia greca senza minacciare lo status ufficiale della Chiesa ortodossa
e che li viene riconosciuto dallo stesso testo. Brevi cenni sui contenuti della
Costituzione del 1975 La Costituzione greca è un testo relativamente giovane.
È stata adottata dalla quinta assemblea degli Elleni nel
1974 ed è entrata in vigore nel 1975, dopo la caduta del Regime dei Colonnelli,
(τὸ καθεστώς τῶν Συνταγματαρχών), conosciuta anche
come “Giunta” (η Χούντα), periodo in cui una
serie di governi militari anticomunisti, hanno governato il paese nel periodo
compreso tra il 21 aprile 1967 e il 24 luglio 1974, dopo il colpo di stato del
1967.
Il testo, successivamente, è stato sottoposto a revisione
nel 1986, nel 2001 e nel 2008. Dal punto di vista strutturale, la Costituzione
greca è composta da 120 articoli ed è suddivisa in 4 parti. Ogni parte è
composta come segue: -La prima parte composta dagli articoli 1-3, enuncia i
cosidetti “elementi di base”, dichiara che la Grecia è una repubblica
democratica parlamentare presidenziale (il termine greco δημοκρατία usato nel testo può
venire tradotto sia come “democrazia” sia come “repubblica”) e conferma la
predominanza della Chiesa ortodossa in Grecia.
La seconda parte,
articoli 4-25, riguardano i diritti individuali e collettivi, la cui protezione
è stata rinforzata dopo la revisione del 2001. Le nuove linee guida regolano infatti materie come
la protezione dei dati personali e le competenze di alcuni organismi,
aggiornando in termini democratici la vita politica del paese -La terza parte,
articoli 26-105, descrive l’organizzazione e il funzionamento dello Stato.
L’articolo 28 integra formalmente le leggi internazionali e le convenzioni
internazionali al diritto greco. -La quarta parte, articoli 106-120, include
disposizioni speciali, conclusive e transitorie.
Nella Costituzione si
introduce la forma di governo della repubblica parlamentare presidenziale, in
cui il Capo dello Stato interviene attivamente nella vita politica. Viene
rafforzato il ruolo degli enti locali. In questo contesto, l’art. 102 definisce i termini di
mandato di municipalità e comuni e il loro rapporto con lo Stato. Un ruolo
importante di collante nazionale viene attribuito alla Chiesa di Grecia. Si
pensi che, all’atto della immissione nelle funzioni, presidente della
Repubblica presta giuramento “nel nome della Santa e Consustanziale e
Indivisibile Trinità”.
Questo accade anche con il giuramento dei membri del governo
e con il giuramento del Primo Ministro. L’articolo 3 riconosce alla Chiesa
ortodossa il ruolo di religione prevalente e il suo terzo comma vieta
l’alterazione dei testi sacri. Sulla carta di identità dei greci compare
l’appartenenza religiosa. Il Monte Athos, (Αυτόνομη Μοναστική Πολιτεία Αγίου Όρους) è un territorio autonomo della
Grecia, dotato di uno statuto speciale di autogoverno. Tra gli articoli che
governano il funzionamento dello Stato, è da annoverare l’art. 100, che
istituisce un tribunale supremo, la Corte Suprema Speciale (Ανώτατο Ειδικό Δικαστήριο), destinata a trattare
le più delicate questioni costituzionali. Non si tratta di una corte
permanente: si riunisce solo nei casi che rientrano nelle sue competenze.
Le sue decisioni sono irrevocabili e vincolanti per tutte le
altre corti, incluse le tre corti supreme (la Corte di Cassazione, il Consiglio
di Stato e la Corte dei Conti). Le proposte di revisione di Syriza La revisione
della Costituzione in Grecia si colloca nell’ambito di una azione politica
votata al miglioramento dell’assetto istituzionale del Paese. La crisi
economica che ha toccato l’intero territorio europeo, che ha espresso la sua
virulenza particolarmente in Grecia, ha posto gli Stati Membri davanti ad una
scelta.
O rendere i suoi pilastri
interni in sintonia con i cambiamenti che stavano caratterizzando la società
europea nel suo complesso, nella prospettiva di miglioramento e di
armonizzazione, oppure conservare il precedente assetto. La scelta operata dal governo greco,
si pone in sintonia con quelle che sono state le scelte valoriali su cui sono
state effettuate le ultime azioni di governo forse di maggiore successo e di
ottimale impatto economico di lungo periodo. Compreso che, la crisi e le
politiche di austerità non hanno portato a quei cambiamenti sperati, era di
capitale importanza che lo strumento doveva cambiare, scegliendo un percorso
progressista.
Questo, poi, doveva
riflettere anche i valori costituzionali. Il processo di revisione
costituzionale, nelle intenzioni del governo, deve riflettere non solo la
supremazia del ruolo parlamentare ma anche le istanze della società civile. In questo contesto, infatti, il
governo ha lanciato una campagna di partecipazione al processo di revisione, di
assemblee, in cui la società civile ha potuto dare un significativo contributo
nella stesura di proposte di revisione. Proposte che poi sono state tradotte in
emendamenti ai singoli articoli dai partiti politici. L’importanza di questo
passaggio, è stata sottolineata da Alexis Tsipras, durante il suo intervento in
Parlamento:“abbiamo aperto un dialogo più ampio con la società, le sue entità,
le organizzazioni e i vari tipi di movimenti, così come le forze produttive.
Questo è il motivo per cui, la proposta di SYRIZA
attualmente in discussione non riflette semplicemente la volontà del governo di
trattare con tecnicismi, ma dimostra una volontà di procedere a cambiamenti e
riforme che esprime e rivendica le richieste del popolo.” Allo stesso tempo, ha
proseguito, il governo sta prendendo in considerazione la condizione della
crisi, le lezioni apprese nel corso degli ultimi anni, la continua evoluzione
del contesto internazionale, ma anche le sfide contemporanee che il sistema di
democrazia parlamentare si trova ad affrontare da centri di potere politico che
si trovano al di fuori delle istituzioni e della costituzione.
Questa è la ragione, ha
sottolineato, “il motivo per cui le nostre proposte hanno come priorità la
necessità di rafforzare il ruolo del parlamento e del governo democraticamente
eletto” contro quei tipi di potere che non emergono direttamente dal popolo
sovrano. Durante l’intervento
in aula, al primo ministro ha presentato i cinque pilastri delle proposte di
SYRIZA per la riforma costituzionale: -La prima proposta riguarda il
rafforzamento del Parlamento e del governo eletto, con modifiche per
consolidare la stabilità politica e le condizioni preliminari per i cicli
elettorali quadriennali: Garantire un voto costruttivo di sfiducia.
Disconnessione dell’elezione del Presidente della Repubblica dallo scioglimento
della Camera.
Elezione immediata
del presidente da parte del popolo solo se la procedura non ottiene 180 voti.
Il primo ministro del paese deve essere un membro eletto. Sistema elettorale
proporzionale semplice. Il secondo pilastro riguarda il ripristino della
credibilità della vita politica, con proposte volte a combattere la crisi della
rappresentanza”. In particolare: -Modificare l’articolo 86 della Costituzione
che riguarda le immunità dei membri del governo e la responsabilità dei
ministri. Un articolo, che per lungo tempo ha rappresentato la base normativa
usata dalla destra per consolidare il potere, per renderlo espressione di una
elite e per avere diritto a privilegi speciali e ad un trattamento penale
peculiare rispetto a tutti gli altri cittadini.
Il termine di
prescrizione breve per i reati dei ministri attualmente previsto dall’articolo
86, non è altro che un meccanismo di mascheramento legale e di sistemica di
corruzione politica che ha caratterizzato il vecchio sistema politico. -Il terzo asse, riguarda il
rafforzamento della democrazia e il coinvolgimento delle persone nel processo
decisionale, che viene definito come la rivendicazione di una richiesta
popolare per una democrazia più ampia e più profonda e per la partecipazione
dei cittadini al processo decisionale.
In questo contesto, si propone di stabilire un referendum
popolare e un’iniziativa legislativa popolare e, allo stesso tempo, l’obbligo
di ratificare in un referendum qualsiasi trattato internazionale che conferisca
poteri sovrani alle organizzazioni internazionali. -Il quarto asse riguarda la
razionalizzazione dei rapporti tra Chiesa e Stato, con l’affermazione esplicita
nell’articolo 3 del principio della neutralità religiosa dello Stato, così come
il giuramento politico obbligatorio nello stato e negli affari amministrativi.
Secondo Alexis Tsipras, con la riforma di questo articolo
viene fatto un passo importante, con assoluto rispetto per le credenze
religiose dei cittadini, nella direzione di assicurare la laicità dello Stato,
che è la pietra miliare di ogni costituzione liberale. -Il quinto pilastro è
quello di rafforzare la tutela dei diritti sociali e dei beni comuni, che nelle
attuali condizioni di dominanza neoliberista sono sotto costante minaccia e
devono essere protette costituzionalmente, legalmente ed effettivamente, dagli
attacchi di un mercato che, purtroppo, al giorno d’oggi sono dominanti.
La procedura di voto Il
primo voto sulla revisione delle disposizioni della Costituzione è stato
effettuato in conformità con gli articoli 110 della Costituzione e 119 del
Regolamento del Parlamento. Il voto è nominale e viene condotto per tutte le disposizioni riviste
come indicato sulla scheda elettorale. La stessa procedura verrà ripetuta dopo
un mese e questa determinerà quanti e quali disposizioni della Carta della
Repubblica greca saranno portate a modifica dal prossimo Parlamento.
Di
Daniela Sansone