Così Gianfranco Pintore
scriveva sul Festival di Gavoi nel 2008. Sarà ancora attuale? "Puntuale come un treno delle
Schweizerische Bundesbahnen e inevitabile come il tacchino al Thanksgiving Day,
ecco i giorni del “pinta sa linna e bàtinchela a Sardigna”. Si parla del
festival gavoese “Isola delle storie”, storie altrui, naturalmente, per non
passare per provinciali.
Presentato come occasione di scambi interculturali, è in
realtà un campo che l’Isola delle storie SpA presta, a spese dei sardi, a
forestieri perché, tra un bicchiere di ottimo Cannonau e uno squisito tocco di
Fiore sardo, si scambino pareri ed esperienze del loro vissuto. L’Isola,
insomma, non c’entra se non come luogo geografico indistinto: è Gavoi, ma potrebbe benissimo
essere Canicattì o Castiglion Fibocchi, se lì non avessero superato quel
complesso di inferiorità e di auto flagellazione che è uno dei sintomi del
provincialismo.
Intendiamoci: sarebbe bellissimo se questo festival
letterario fosse occasione di confronto e di acculturazione, momento in cui noi
impariamo dagli altri e gli altri imparano da noi. Ma il “noi” non esiste: quando,
Salvatore Niffoi provò a parlare in sardo (in Sardegna, mica in Afghanistan),
fu subissato di ingiurie, quasi avesse usato uno slang indegno di cotanto
consesso.
Certo: l’evento esibisce, come curiosità, qualche scrittore
sardo, ma lo fa solo a patto che si sia o sia stato iscritto alla “nouvelle
vague letteraria sarda”, dimostri, cioè, un sufficiente grado di insofferenza
per quanto olezzi di pecorino. Per dire, non sarebbe interessante
per i forestieri (ma anche per gli organizzatori del festival) impattare con il
fenomeno della letteratura sarda in sardo? Esistono oramai circa duecento testi, romanzi e racconti
lunghi, in sardo, qualcosa di più di un nucleo di letteratura nazionale.
Forse potrebbe suscitare una qualche riflessione e innescare
un processo di acculturazione. Naturalmente, per fare ciò sarebbe necessario
combattere vittoriosamente quell’atteggiamento che gli studiosi di scienze
politiche imputano ai “compradores”.
Gianfranco
Pintore, 29 maggio 2008
Considerazioni
di Francesco Casula, storico, saggista, autore de “Carlo Felice ed i Tiranni
sabaudi”
CENTOSEDICESIMA PRESENTATZIONE
di "Carlo Felice e i tiranni sabaudi"
Il 28 giugno prossimo a SEUI (h.18, Aula consiliare)
di "Carlo Felice e i tiranni sabaudi"
Il 28 giugno prossimo a SEUI (h.18, Aula consiliare)