lunedì 28 agosto 2017

Uno, nessuno, centomila. Un uomo coi nervi a pezzi. Di Pier Franco Devias


"Certamente non avrà avuto responsabilità nell’accaduto visto che la magistratura non lo ha coinvolto", avevo scritto, dicendo che era disdicevole che la burocrazia tenesse un presidente di Regione all'oscuro di questioni così importanti. "proprio perché non avrebbe responsabilità", continuava l'articolo, aggiungendo che in virtù di una sua mancata responsabilità avrebbe a maggior ragione dovuto denunciare la cosa. "estraneo ai fatti" e "reporter sempre attento ai nostri diritti" lo definivo a conclusione della parte che parlava di lui.

In questo modo in un articolo comparso nel blog di Muroni parlavo di Mauro Pili, nei giorni scorsi, e del suo ruolo nella vicenda del Sarcofago della Morte sulla 131. Definizioni che, sebbene io sia tutt'altro che un suo sostenitore, gli riconoscevano palesemente estraneità ai fatti pur essendo stato presidente in quel periodo e avendo inaugurato quel tratto, ma anzi lo rimproveravano in qualche modo per non aver dato spazio all'enormità di quel problema nonostante la sua chiara innocenza.

Ebbene lo spazio alla questione Mauro Pili lo ha dedicato oggi, con un video con alle spalle i veleni che colano, come avevo auspicato. Ma purtroppo a smuoverlo non è stata tanto la smania di denunciare quello scempio, quanto il voler raccogliere una sfida che nessuno gli ha lanciato, rispondendo rabbiosamente con la bava alla bocca ad accuse che nessuno gli ha fatto e definendo con epiteti ingiuriosi persone di cui non osa dire il nome. "Inutile idiota comunista travestito da pseudo indipendentista" definisce l'innominato autore delle presunte accuse che dice di aver ricevuto. "Mi hanno attaccato sostenendo la tesi che io avrei realizzato la 131 con l’inquinamento utilizzando i fanghi della vecchia miniera di Furtei".

Io francamente non so chi possa aver detto questo, ma per fortuna come si dice "scripta manent" per cui, qualora avesse ragione Youtg.net nel pensare che si riferisse a me, siete tutti liberissimi di andare a rileggere tutto quello che ho scritto e trovare il punto in cui sostengo la tesi secondo cui lui avrebbe "realizzato la 131 con l’inquinamento utilizzando i fanghi della vecchia miniera di Furtei". Vi sfido pubblicamente a trovare il passaggio in cui ho detto questo. Altrimenti fatevi due conti. Il video prosegue con altri insulti e intemperanze, con autocelebrazioni per meriti veri o presunti, complottismi che (se avesse ragione youtg) mi vedrebbero impegnato a denigrarlo proprio nel momento in cui come un messia de' noantri si autonomina salvatore della Sardegna dalle scorie.

In chiusura questa Apologia di Socrate casereccia dichiara: "Speculare, tentare di scaricare sul sottoscritto che da un mese era presidente della regione è viltà politica e umana, siamo di fronte a cialtroni da quattro soldi". Adesso, io mi auguro che abbia veramente torto chi pensa che stesse rispondendo a me, ma questo non lo possiamo sapere perchè nella sua sfuriata a base di insulti e ingiurie si è dimenticato di dire il nome della persona con cui ce l'aveva.

Comunque, che sia io, nessuno o centomila l'obiettivo della sua sceneggiata, una cosa mi sento di dire in tutta franchezza: una persona con i nervi così a pezzi secondo me non può essere assolutamente in grado di amministrare una terra difficile come la nostra. I video li sai fare: datti al cinema.



Pier Franco Devias

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